Vancouver – St. Louis 4-3

L'esultanza dei Canucks dopo la vittoria nella decisiva gara 7

Grandiosa impresa dei Vancouver Canucks che con un clamoroso "come back" ribaltano la serie e passano il turno con il punteggio di 4-3.

Vancouver ha giocato un ottimo hockey dal momento in cui è stata sotto per 3-1 e ha visto in faccia l'eliminazione, ogni gara si è trasformata in una finale gli uomini di coach Crawford hanno saputo dare il meglio di sé stessi, confermando che la regular season non è stata solo un exploit.

In gara 5, nonostante le numerose polemiche sull'arbitraggio delle prime quattro gare, finalmente entrambe le tifoserie si sono trovate d'accordo nel dire "they let them play".

Infatti, la serie tra Canucks e Blues è quella in cui gli arbitri sono stati più fiscali, hanno interrotto il gioco in molte circostanze e hanno punito numerose infrazioni (i power-plays sono stati 61 in totale dopo i primi quattro incontri, 95 alla fine della serie), pregiudicando in questo modo il bel gioco.
Vancouver, dopo aver giocato il suo migliore hockey in gara 4, persa immeritatamente per 4-1, ha raccolto nella quinta partita i frutti del suo lavoro, andando a vincere al General Motors Place per 5-3.

Questa vittoria con molti ha goal ha consentito ad alcuni uomini-chiave dei Canucks di sbloccarsi e di acquisire la fiducia che era venuta a mancare nelle precedenti partite.

St. Louis era in emergenza a causa di un virus che ha colpito la squadra appena dopo gara 3 e ha tenuto fermi Scott Mellanby e Alexander Khavanov e non ha risparmiato neanche Martin Rucinsky, Pavol Demitra e Chris Pronger, che comunque hanno provato a giocare.

I Blues sono stati costretti a chiamare sei giocatori dalla Minor League: il portiere Curtis Sanford (che ha avuto un record di 5-1-0 nel corso della regular season), i difensori Christian Backman, Aris Brimanis e Tom Koivisto e le ali Eric Nickulas e Sergei Varlamov.

La serie si è trasferita al Savvis Centre (soprannominato SARSvis Centre dai tifosi canadesi visto il virus influenzale che ha decimato i rivali) per gara 6 e i per i Canucks si trattava di un "must win game", una partita da vincere a tutti i costi.

In dubbio sino all'ultimo il portiere Chris Osgood, che aveva subito un infortunio all'inguine bloccando un tiro di Bertuzzi nella partita precedente, ma che è sceso regolarmente in campo.

A sorpresa è rientrato anche il centro molto atteso Petr Cajanek che dopo aver subito un infortunio all'occhio il 23 marzo, aveva ripreso a pattinare da qualche tempo, senza però essere schierato nei primi cinque incontri.

Trascinati da uno strepitoso Markus Naslund, gli uomini di Crawford hanno vinto per 4-3 mantenendo vivissime le speranze per il passaggio del turno.
Vancouver già  per due volte nella sua storia aveva recuperato quando era stata sotto per 3 partite ad 1: nel 1992 contro Winnipeg in semifinale e nel 1994 contro Calgary in un quarto di finale di Conference.

E l'impresa è riuscita anche quest'anno dato che al GM Place i Cancuks, dopo qualche incertezza iniziale, hanno spazzato via i Blues con il punteggio di 4-1 con goal di ciascuna delle prime tre linee, una cosa paradossale se pensiamo che Vancouver era stata definita (in modo dispregiativo) una squadra con un'unica "one big line""

Per i Blues i playoffs si sono rivelati un fallimento, sebbene Doug Weight abbia totalizzato 13 punti (5 goal e 8 assists) nelle sette partite disputate (primo nella Lega davanti a Mike Modano), meritandosi sicuramente il premio di MVP della serie, assieme a Dan Cloutier, che dopo la disastrosa prova di gara 1, si è rifatto giocando da vero campione.

GARA 5
MVP: The Big Line
Finalmente la prima linea dei Canucks si sblocca disputando una partita sensazionale.

Segnano Naslund e anche Betuzzi e Morrison, alla loro prima rete nei playoffs.
Nel primo periodo a sbloccare il risultato è il difensore Brent Sopel che con un preciso tiro, deviato dalla gamba di Khavanov, costretto a lasciare il campo, infila la porta difesa da Osgood.

L'assenza di Khavanov, dovuta anche al virus influenzale che lo ha colpito 24 ore prima della gara, complica di molto le cose per i compagni di squadra, dato che i Blues sono costretti a far ruotare solamente cinque difensori.

Nonostante questo inconveniente, Tyson Nash riporta le squadre in parità  a causa di un errore di Cloutier, che si fa rubare il puck da Ryan Johnson dietro la porta, ma gli risponde Todd Bertuzzi appena un minuto e mezzo dopo.

Il centro di origini italiane colpisce l'acerrimo nemico Berret Jackman dietro alla porta di Osgood, riceve un passaggio da Matt Cooke e, appostato davanti alla porta, segna colpendo il puck con il bastone tra le gambe.

Il secondo periodo viene giocato alla grande dai Canucks che tirano 17 volte contro 6 e termina con un uno-due micidiale di Brendan Morrison con un tap-in e Markus Naslund in power play con un tiro che regala alla squadra di casa il 4-1.

I Blues reagiscono nel terzo periodo, prima viene annullato un gol a Valeri Bure poiché la porta era stata spostata, poi Cory Stillman batte Cloutier in power play.

Martin Ruckinsky, autore di almeno un goal da tre partite, riaccende le speranze per i suoi Blues siglando il 4-3 ma sette secondi dopo Sami Salo chiude ogni tentativo di rimonta con un tiro che regala la vittoria (meritata) ai Vancouver Canucks.

I Blues consentono dunque a Vancouver di tornare al Savvis Centre, come aveva previsto Todd Bertuzzi, ma hanno dimostrato di saper lottare nonostante gli infortuni e le malattie.

La linea uno di St. Louis ha dato molto meno del previsto, restando improduttiva con i vari Tkachuck, Demitra e Mellanby, ritornato dopo aver saltato gara 3 a causa dell'influenza.

Anche il goalie Osgood è parso per la prima volta nella serie "umano" facendosi sorprendere in occasione del secondo e del terzo goal.

Per quanto riguarda Vancouver, Bertuzzi ha interrotto una striscia di 10 partite senza segnare e i Cancuks hanno totalizzato più reti in gara cinque che nelle precedenti quattro partite messe assieme.

La stessa linea 1, ha realizzato 3 reti dopo averne segnata soltanto uno nei primi quattro match. Grande l'apporto offensivo dei difensori che hanno totalizzato 7 punti e ottima anche la gara del goalie Dan Cloutier (29 saves), nonostante l'errore sul primo goal dei Blues.

L'allenatore Marc Crawford si è detto fiducioso soprattutto per i continui infortuni che hanno colpito i Blues e gli hanno decimati. "Questa situazione favorevole deve essere sfruttata al meglio dai Cancucks", ha affermato Crawford.

GARA 6
MVP: Markus Naslund
Vancouver domina la gara nei primi due periodi e si costruisce un margine di tre reti di vantaggio per merito soprattutto di Markus Naslund, autore di un goal e due assists che portano la sua squadra a gara 7.

Naslund, dopo aver collezionato solo due punti nelle prime quattro partite (un goal e un assist), torna grande e mette a referto quattro punti in due partite (2 goals, 2 assists), confermando l'eccezionale stato di forma della Big Line.
La stella dei Canucks apre le marcature dopo quattro minuti superando in corsa il difensore Alexander Khavanov e infilando un Osgood non impeccabile nella situazione da posizione molto angolata.

Dopo sei minuti il difensore Mattias Ohlund sfiora il raddoppio con un incredibile tiro dal cerchio sinistro che colpisce entrambi i pali della porta dei Blues, senza varcare la linea.

Doug Weight pareggia l'incontro poco dopo, capitalizzando una situazione di power play, ma gli risponde lo stesso Ohlund che riporta Vancouver in vantaggio con le due squadre prive di un uomo ciascuna (Morrison e Weight erano nel box per roughing).

Pronger va vicino al 2-2 colpendo il palo, ma la reazione dei Blues si ferma qui. Infatti,nel secondo periodo, Vancouver domina tirando 12 volte contro 5 e segna due power-play goals: il primo con Henrik Sedin, alla sua prima rete nella serie, che sfrutta una respinta corta di Osgood per mettere il puck in rete (poco prima che lo stesso Osgood subisca una hit da Salvador, che avrebbe annullato il goal) e il secondo con Ed Jovanoski dopo un tiro potentissimo di Brent Sopel non trattenuto dal portiere dei Blues.

Terzo periodo a senso unico con i Blues che provano a giocarsi le ultime carte per rimontare lo svantaggio.

Eric Boguniecki sigla il 4-2 dal cerchio sinistro, dopo aver ricevuto l'assist di Doug Weight.

Lo stesso Weight riporta sotto i Blues e segna in power-play la sua quinta rete nella serie: Mellanby finta un tiro e beffa la difesa dei Canucks servendo dall'altra parte Doug Weight che, tutto solo, non può sbagliare.
L'assalto finale prodotto dai Blues viene sventato alla perfezione dal goalie Dan Cloutier che respinge rispettivamente un backhander di Scott Mellanby e un tiro disperato a 12 secondi dal termine di Cory Stillman.

I Vancouver Cancuks hanno giocato una grande partita, sono stati bravissimi a mettere pressione sui Blues che hanno collezionato una serie infinita di turnovers e anche molte penalità  alquanto stupide.

Dopo questa gara, il controllo della serie è passato nelle mani della squadra canadese, dato che da gara 4 (in cui Osgood è stato grandissimo per i Blues) in poi, ha dominato sul piano del gioco.

Grandi sono state le prestazioni, oltre dei già  citati Naslund e Ohlund, di Todd Bertuzzi, dei solidissimi fratelli Sedin e del giovane Brendon Reid che ha fatto ammattire più di qualche giocatore dei Blues.

St. Louis, dopo essere stata eccezionale nelle prime gare, a causa anche del non buono stato di forma fisico e psicologico dei Canucks, ha gettato alle ortiche il doppio vantaggio di 3-1.

La prima linea dei Blues ha deluso ancora e stavolta gli uomini di Joel Quenneville non possono essere giustificati dal virus influenzale dal quale sono stato contagiati in gara 5, anche se l'assenza per infortunio di Al Macinnis ha messo in allarme la difesa.

Il coach dei Blues ha proposto nuove soluzioni, relegando in panchina Valeri Bure e sostituendolo con il centro Petr Cajanek al ritorno dopo un lungo infortunio. Egli ha giocato con Stillman e Boguniecki in linea 3, ma non ha dato un grande apporto alla squadra.

GARA 7
MVP: Trevor Linden
Linden, che era stato capitano dei Canucks nei due storici "come back" della franchigia ed è secondo solo a Mark Messier e Doug Gilmour in punti totalizzati nelle gare 7 (con 10 in sei partite), sforna una sensazionale prova siglando un goal in shorthanded e servendo un assist decisivo.

Parte male la squadra canadese che dopo un minuto è sotto di un goal: Doug Weight serve da dietro la porta Rucinsky che supera Cloutier realizzando il suo quarto centro.

Weight potrebbe raddoppiare, ma non sfrutta il passaggio di Dallas Drake, mentre Tkachuck tutto solo viene fermato da Cloutier in power-play (Brad May nel box).

I Canucks rispondono con una reazione rabbiosa, con i fratelli Sedin che orchestrano la rete del pareggio; Daniel Sedin ruba il puck dietro la porta approfittando di un passaggio sbagliato di Al Macinnis e serve immediatamente il fratello Henrik che dalla sinistra del cerchio di faceoff batte Osgood.
Nel secondo periodo sale in cattedra Trevor Linden che spara un tiro potentissimo in una situazione di 3 contro 2, Osgood ribatte corto e Brendan Morrison non può sbagliare da due passi.

Il 3-1 arriva solamente cinque minuti dopo con Markus Naslund che batte il goalie dei Blues con un tiro deviato da Pronger.

Il terzo periodo inizia con Vancouver in inferiorità  numerica a causa della penalità  inflitta al termine del periodo precedente a Ruutu. Tuttavia, ad approfittarne non sono i Blues, ma Trevor Linden, che dopo un passaggio sbagliato di Weight corre in contropiede assieme a Artem Chubarov in un 2 vs 1 e, evitando la scivolata di Pronger, segna con un tiro dal cerchio di destra.
Questa rete (la prima di Linden nella post-season 2003) chiude definitivamente la gara, nonostante i Blues lottino fino all'ultimo.

I Blues hanno dimostrato di non essere capaci di andare fino in fondo, "the same old story" l'hanno definita i tifosi. Infatti, su 22 delle 24 partecipazioni alla post-season St. Louis è uscita al primo o al secondo turno e non ha mai raggiunto la finale, anche se, quando era stata in vantaggio per 3-1, non aveva mai perso una serie.

Per la prima volta nella stagione coach Joel Quenneville ha potuto schierare tutte le ali a disposizione e ha potuto usufruire anche di Al Macinnis,tornato a sorpresa, nonostante l'infortunio alla spalla,ma non ha ottenuto quanto sperava.

Vancouver ha giocato molto bene e soprattutto dopo aver realizzato il 2-1 ha avuto nelle sue mani l'inerzia dell'incontro. La squadra canadese ha fatto un gran lavoro sul piano fisico (il solo Drake si è difeso bene per i Blues), è stata eccezionale nel penalty killing e ha finalmente fatto apprezzare il gioco che l'ha contraddistinta nella stagione regolare.

In casa Vancouver grande soddisfazione con Linden che al termine della gara ha detto "finalmente i ragazzi hanno finito di imparare la lezione, è tempo di darsi una mossa" , mentre Naslund ha affermato "sono felicissimo anche perché è la prima volta che supero il primo turno. Siamo un grande gruppo".

Ora tocca a Minnesota"

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