Tampa 4 – Washington 2

La saracinesca Khabibulin, immenso con 60 parate in gara 6

E' successo ancora. Come nelle ultime due apparizioni ai playoff, datate 2000 e 2001, i Capitals si incagliano subito, al primo turno, contro i Lightning.
Qualcuno avrebbe da obiettare: i Caps hanno perso contro se stessi, o più realisticamente contro il piccoletto della serie, quel Martin St.Louis che è stato un folletto imprendibile per i pur bravi Gonchar e soci.
E poi, beh, poi c'è stato Khabibulin autore di 60 parate nell'ultima estenuante partita all'MCI Center, e ancora Tortorella, il coach per intenderci, quello che cambia e rischia tutto a serie in corso, quello che stravolge le linee, quello che ha ragione.

E per i tifosi di Washington sale la rabbia, per troppi uomini sul ghiaccio (vedi ultima partita) ma poca, troppo poca, convinzione: lo strapagato Jagr diventa lo stra-appagato, Cassidy conclude una stagione di dichiarazioni e ancora dichiarazioni (e nient'altro), Bondra (si, quel vecchietto…) riesce a rimanere aggrappato all'orgoglio di vestire da sempre la maglia dei Caps rimboccandosi sempre le maniche a 35 anni suonati.

E così rimangono le statistiche: i Lightning sono la 22esima squadra dal 1990 a vincere una serie partendo da un deficit di 2 gare a 0, i Caps nelle ultime dodici apparizioni nei playoff all'MCI Center hanno perso ben 10 partite e poi la ciliegina sulla torta, ennesima illusione per i tifosi dei Caps, ovvero che nella serie la squadra che aveva segnato per prima aveva poi vinto, eccetto gara 6, l'estenuante e tragica (per i Caps) e trionfale (per i Lighnting) GARA 6!

Prima però i Caps avevano pensato bene di portarsi avanti col lavoro di perdenti nati nei playoff andando sul ghiaccio del St.Pete Times Forum e come ovvio perdendo la terza gara consecutiva. Il gol della vittora di St.Louis (sempre lui) all'8:07 del terzo periodo (grande assist di Stan Neckar) fa scopppiare l'arena di Tampa coi suoi 21mila spettatori e anche la felicità  del coach vincente Tortorella che può ben dire “Grande Martin (St.Louis, ndr), grande Nik (Khabibulin, ndr), grande Tampa”, con, di contro, un Cassidy come al solito fumoso ma niente più “Dalla panchina non posso fare granchè ma si vedeva che non spingevano con la giusta convinzione”.

Parole e ancora parole, a tracciare una partita alla fine fin troppo semplice. Gol di Tampa al 13:52 del primo terzo in powerplay (St.Louis, Boyle) per una doppia penalità  a Kolzig (!!!); pareggio nel secondo periodo dell'ottimo Nylander (Jagr, Ciernik) e poi il fatidico gol all'ottavo minuto del terzo periodo di St.Louis che a fine gara ha detto: “Una grande vittoria, per molti esordienti come me poi è ancora più speciale”.
Jagr e Zubrus invece, minacciosi, hanno consigliato ai festosi Lightning di aspettarsi una rimonta (“Loro hanno reagito sul 2-0, ora tocca a noi farlo”). Nella NHL si gioca ogni due giorni e le parole non vengono dimenticate, e le brutte figure non vengono evitate!

Gara 6 secondo molti sarebbe stata l'ultima della serie. Eppure tra gli spalti dell'MCI Center c'era qualcuno che ancora ci credeva. Quando poi l'immortale Peter Bondra firma il suo quarto gol nei playoff raggiungendo quota 30 in carriera l'entusiasmo sale e la speranza aumenta: a due minuti dalla fine del secondo periodo Bonzai realizza il gol del vantaggio dei Caps in powerplay su assist di Gonchar e Halpern.

Ma nel terzo periodo, quando tutti pensavano che mancava poco al secondo shutout della serie per Kolzig, l'altro vecchietto, Dave Andreychuk mette tutti a tacere: minuto 15:54, tiro di Brad Richards, Klee viene colpito e non riesce a spazzare, arriva Dave e insacca Olie Kolzig.
Il tutto (come ovvio!!!) in superiorità  numerica per la penalità  inflitta a Gonchar; ovvio perchè i Capitals non riescono proprio a non andare in penalty killing e perchè Andreychuk è un giocatore estremamente caldo in superiorità  numerica. Tutto da rifare. E si va al primo overtime, poi al secondo, Khabibulin si supera, inizia ad aleggiare la stanchezza, e intanto sono le 7 p.m. (la partita era iniziata alle 3!).

Quando, come per magia, i rubicondi Caps sbagliano a cambiare linea: troppi uomini sul ghiaccio è la penalità , poveretto Cassidy, si dispera. Non fa una grinza il giovane e spietato St.Louis che al 4:03 raccoglie un passaggio di LeCavalier da dietro la gabbia e spara il puck alle spalle di Kolzig. I Lightning esplodono: festeggiano vicino la balaustra, a un millimetro di distanza dagli occhi increduli dei fans di Washington.

Ordunque la favola continua qualcuno ha scritto riferendosi a Tampa Bay, altri hanno preferito toccare il dramma Capitals. Ma alla fine, parlando di questa serie, è meglio per tutti gli appassionati di hockey guardare il grande gioco di quelle terribile saette della Florida, e non le mille e una ingenuità  dei cosiddetti campioni della capitale. Che alla fine non hanno fatto niente di nuovo: già  nel 92 e 96 contro i Pens e nel 85 contro gli Isles erano riusciti a dilapidare un vantaggio di 2-0 facendosi poi battere.

Rimangono giusto i numeri. Per i Lightning Martin St.Louis, come ovvio è stato il grande protagonista in quanto a punti e non solo, 5 gol e 4 assist per 9 punti; segue a ruota un quartetto formato da LeCavalier e Prospal (3+2 entrambi), Boyle (0+5) e Andreychuk (2+3) tutti come ovvio a quota 5 punti.

Sul versante Capitals invece il numero uno in quanto a punti (e basta) e Jagr, grande protagonista di gara 2 in cui avevo realizzato quattro punti, che ha chiuso la post-season con 7 punti (di cui i 2 gol di gara 2 e 5 assist), seguito da Bondra a 6 (4+2), quindi Gonchar (0+5) e Nylander (3+2) a quota 5.

Per i portieri della serie destino differente. Prima grande avvio di Kolzig (anche uno shutout in gara 1), poi il tracollo di quest'ultimo con 4 sconfitte di fila e il conseguente trionfo di Nik Khabibulin. In Gara 6 il russo ha addirittura parato 60 tiri su 61, mentre Kolzig 44 su 46. Alla fine, facendo le somme, Kolzig ha fatto 178 parate su 192 tiri concedendo dunque 14 gol, mentre Khabibulin ha effettuato 164 parate su 178 tiri non parandone quindi anche egli 14.
Alla fine dunque i due portieri si sono equivalsi: stessa media di gol subiti a partita, percentuali di salvataggi di poco superiore a Kolzig (92.7 contro 92.1). Almeno in porta la partita si è conclusa in parità .

Ora per i Lightning continua il sogno, contro i Devils questa volta, tutt'altra pasta rispetto ai mollicci Caps. Per i Caps oltre l'orizzonte ci stanno i soliti problemi: Bondra resta, va via o si ritira? Arriverà  Fedorov l'anno prossimo?

Godiamoci queste semifinali di Conference…

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