Mike Fisher, in gara 4, ha segnato dopo appena 28 secondi !
Gli Ottawa Senators confermano quanto di buono fatto registrare dopo la gara d'apertura e chiudono la serie con quattro successi consecutivi (solo 4 le reti subite in queste partite), senza troppi patemi e difficoltà .
Giusto rimarcare questo poker di vittorie visto che, dopo l'umiliante ko all'esordio, si erano risollevate le solite perplessità sulla maturità di una squadra che oggi invece sembra aver cancellato parecchi motivi di scetticismo. Raggiunto per la terza volta nella storia il secondo turno, Ottawa sembra finalmente avere le carte giuste per approdare, sarebbe la prima volta, in finale di conference.
Magari, pensando a come l'anno scorso i Sens si siano fatti travolgere da Toronto dopo un primo turno in cui avevano avuto ragione degli sterili Flyers, ritorneranno in giro alcuni “voci”, però oggi c'è la certezza di una squadra sicuramente più unita dove l'equilibrio (Bonk, Havlat e Hossa sono i migliori marcatori della squadra con 4 punti, ma sono ben 14 i giocatori che hanno preso parte ad almeno un goal), colma l'assenza di un vero go to guy.
GARA 4 (Ottawa at NY Islanders 3-1)
Si è soliti dire che la quarta partita è la più importante in una serie e chi la vince dimostra non solo forza e qualità , ma probabilmente compie il passo decisivo per superare il turno.
Ottawa grazie ad un'ottima prestazione sbanca nuovamente il Nassau Coliseum e s'avvia prepotentemente a superare New York in 5 matches, dimostrando con i fatti come la sconfitta in gara 1 fosse soltanto un incidente di percorso.
“Siamo venuti qui convinti di vincere ancora, l'abbiamo fatto ed ora dobbiamo ripeterci; giocando a questi livelli possiamo farcela” dice Alfredsson, a cui si unisce coach Martin che afferma “Oggi abbiamo fatto meglio rispetto a gara 3, ma al Corel Centre bisogna fare un altro passo in avanti specialmente nel gioco fisico“.
La superiorità dei Senators è evidente fin da subito e così dopo appena 28″ Fisher, assistito da Smolinski, con uno slapshot dal cerchio di destra batte Snow. Il rapido goal, come ammetterà poi lo stesso portiere, condiziona negativamente gli Islanders e galvanizza a dir poco Ottawa capace di raddoppiare 4' dopo con un tiro del rookie Anton Volchenkov che, seppur mal posizionato, riesce ad insaccare grazie anche ad un pizzico di fortuna.
Il doppio vantaggio nei minuti iniziali da un'impronta precisa al match ed Ottawa può così impostare a piacimento una partita che, con i tre powerplay a disposizione dei canadesi, potrebbe fin da subito essere archiviata. I Sens però non sfruttano a dovere le situazioni in superiorità numerica e New York ha la possibilità di far pagare il prezzo di questi errori quando si trova a giocare 43″ 5 vs 3 (Pothier e Arvedson i penalizzati); la sfortuna per gli Isles è che purtroppo proprio segnare, specialmente in powerplay (0 su 5 in partita), è il maggior problema come confermano le 0 occasioni create ed in generale il trend della serie.
All'inizio del secondo periodo Aucoin riaccende le speranze degli Islanders grazie ad un potente slapshot che trafigge Lalime (21 parate). Malgrado il match si sia riaperto non sembra comunque essere la giornata di Yashin e compagni e la conferma infatti giunge 6' più tardi con l'azione che porta alla terza rete canadese.
Hossa dal centro prova a cambiar gioco sulla destra verso Havlat, al quale però non arriva il puck, inavvertitamente colpito e deviato in rete da Kvasha per il più terribile degli autogoals.
Il proseguo dell'incontro vede grande protagonista Havlat, più volte pericoloso ma sempre neutralizzato dal solito Snow (28 parate), addirittura fenomenale quando l'attaccante ceco, ricevuto il disco da Hossa, si trova a tu per tu con lui, tenta in ogni modo di sbilanciarlo con diverse finte e poi tira all'angolo alto; la rete sembra cosa fatta, ma il portiere con un riflesso eccezionale gli nega il goal effettuando una parata veramente incredibile.
La partita non offre più niente, ad eccezione di un colpo con la stecca di Yashin a Bonk, rientrato poi senza grosse conseguenze, e di un goal annullato a 7″ dalla fine a Scatchard, reo di aver invaso la rete con il bastone.
La grande delusione di New York è raccolta nelle parole di Aucoin “Sono molto arrabbiato poichè non abbiamo giocato come potevamo e dovevamo, risentendo ancora dell'amarezza dei precedenti risultati“.
GARA 5 (NY Islanders at Ottawa 1-4)
Gli Ottawa Senators chiudono al primo tentativo la serie, grazie ad un'altra grande prova corale che dimostra solidità difensiva e conferma le ben note attitudini offensive della squadra canadese.
New York probabilmente non poteva fare di più con un attacco inconcludente, specialmente in powerplay lo special team newyochese (9.6% nella serie) è stato surclassato da quello del penalty killing avversario (90.3%), e una difesa già di suo non impenetrabile, che inoltre ha aiutato Ottawa con alcune deviazioni tramutatesi in più di un'occasione in autogoals. Molto peggio sarebbe andata se Snow non avesse giocato oltre le sue possibilità e Ottawa non avesse pagato la pressione e il nervosismo della prima gara.
Come detto da Laviolette, forse sarebbe andata diversamente se New York avesse vinto la combattutissima gara 3 che, risoltasi solo dopo 2 supplementari, ha dato animo e fiducia ai canadesi e scoraggiato Yashin e compagni. La disamina trova d'accordo anche Lalime e Alfredsson, che ammettono dell'importanza di segnare per primi e sciogliere la tensione, e sono concordi nell'individuare le chiavi della serie per Ottawa in: a) capacità di sopperire ad un gioco non sempre fluido con durezza, forza e coralità ; b) bravura nel proteggere la gabbia in inferiorità numerica.
Chara ha anche sottolineato come la sconfitta nel primo match abbia svegliato lo spirito combattivo della squadra che, forse troppo convinta della propria superiorità , non si è abbattutta ed ha tratto insegnamento riuscendo a gestire la situazione.
Come in gara 4 Ottawa parte forte nel primo periodo anche se non concretizza subito, ma, come detto in precedenza, dove non arrivano i Sens, ecco gli errori di New York e la fortuna; a 6' e 7″ dalla fine del periodo Havlat infatti realizza in powerplay, con la complicità di Bates che devìa il puck in rete con la stecca.
Nonostante il goal i Senators non cambiano passo e gli Islanders dopo 6' e 48″ dall'inizio della seconda frazione sfruttano con un tiro di Parrish, passato sotto le gambe di Lalime (31 parate), la doppia superiorità numerica. 3' dopo però Alfredsson ruba il puck a metà campo, passa a Redden che scocca un potente tiro dalla blue line, Snow ribatte, ma White è lesto a ribadire in rete. Ottawa di nuovo vantaggio ed il centro applaude la splendida giocata del capitano, che pur non avendo realizzato nemmeno una rete è stato decisivo come al solito, grazie alle sue doti di regista ed alla sua esperienza.
Al 18:13 è Havlat a creare scompiglio nella difesa avversaria ed a servire a Bonk il colpo del ko; Radek, con il solo Snow davanti, non può sbagliare e praticamente chiude le ostilità .
Il terzo periodo vede l'assalto degli Islanders che sferrano 13 tiri contro i soli 4 di Ottawa, ma sprecano 3 powerplay e, quando fanno uscire Snow per avere 6 uomini di movimento, subiscono a porta vuota il quarto goal ancora da Bonk.
D'altronde anche le statistiche sfavorivano New York, poichè Ottawa è 16-3 nei playoff se conduce alla fine del secondo periodo e grazie a questo successo porta in positivo anche il suo bilancio casalingo in post season (12-11).
Soddisfazione quindi in casa Senators, che così s'affacciano alle semifinali con il vantaggio di aver riposato qualche giorno in più rispetto ai prossimi avversari (Philadephia o Toronto).
Dall'altra parte, molta delusione nelle parole del non impeccabile Yashin che rimpiange il fatto di non aver finalizzato quanto creato, ma anche sportività nelle dichiarazioni di Peca dettosi “Stupito dell'applicazione e della costanza di una squadra molto equilibrata, capace di giocare sempre su dei grandi ritmi“.