Uno sconsolato Garth Snow, saracinesca degli Islanders
Gli Ottawa Senators dopo l'inattesa quanto deludente sconfitta in gara 1, rispondono ai New York Islanders dominandoli nella seconda partita al Corel Centre e riconquistano il fattore campo grazie ad una sofferta e per questo ancor più importante vittoria, al Nassau Veterans' Memorial Coliseum.
GARA 1 (NY Islanders at Ottawa 3-0)
Il caloroso pubblico di Ottawa non si smentisce e riserva un'accoglienza del tutto “speciale” all'odiato ex Alexei Yashin; i fischi all'ingresso in campo e ad ogni tocco di puck del russo, sono infatti parte integrante del tifo che accompagna i beniamini di casa Alfredsson, Chara, Hossa, ecc.
Il fattore campo non sembra però avere grande ascendente sui giocatori dei Senators, apparsi da subito meno aggressivi e fisici rispetto ai newyorchesi che non risparmiano colpi duri e vincono quasi tutti gli scontri per il possesso del disco.
Al 7:59 si concretizza così la superiorità degli Islanders a segno con Scatchard che, posizionato dietro la porta sul lato destro, vede un inserimento di Bates e gli passa il puck, che però non fa in tempo ad arrivare al compagno e colpisce incredibilmente Lalime infilandosi in rete.
Il centro dirà poi come “proprio partire bene era il primo obiettivo in modo tale da quietare i tifosi e mettere ulteriore pressione addosso a Ottawa”.
Yashin, nonostante le attenzioni non proprio amichevoli riservategli da Chara e compagni, trascina la squadra giocando con cuore e ferocia ed al 11:35 è proprio lui a realizzare la seconda rete della partita; Hamrlik scocca il suo potente tiro dalla destra, Randy Robitaille lo intercetta, controlla e passa al russo che cogliendo controtempo Lalime (31 parate su 34 tiri), a porta quasi vuota segna il classico goal dell'ex.
Nemmeno il raddoppio scuote Ottawa, incapace di alzare i ritmi e rendersi pericolosa, tanto che Snow deve effettuare solo 6 parate e faticare ben poco, come del resto l'intera difesa di New York, per neutralizzare il powerplay canadese (0/7).
Il 2° periodo ricalca le orme del primo: Senators al tiro appena sei volte e New York a dominare la gara e ad insidiare Lalime, disattento sulla prima rete, ma ottimo successivamente con numerose parate che hanno alimentato le speranze dei Sens fino a quando Bates (9:06), deviando un tiro di Aucoin, segna il terzo goals e praticamente chiude le ostilità .
I numeri condannano Ottawa ed infatti dopo 2 periodi è 23-12 il parziale dei tiri a favore degli Islanders.
Nell'ultimo periodo i Senators provano almeno ad accorciare il passivo, ma al posto del goal della bandiera trovano l'altro grande protagonista della partita: Garth Snow (25 parate).
Finora il veterano non si era mai distinto particolarmente nella gare di playoffs (8 vittorie e 4 sconfitte) e tutti, visti i numerosi dubbi sulla sua tenuta, alla vigilia non hanno avuto difficoltà a considerarlo una grossa incognita, specie al cospetto del collega Lalime.
Questa volta invece “SnowPlow”, specialmente nei minuti finali quando ha respinto 13 tiri dei Senators, ha sorpreso tutti, conquistando il primo shutout nella post season e meritandosi i complimenti del capitano Peca e di coach Laviolette, quest'ultimo dimostratosi anche un buon profeta dato che alla vigilia affermava come la sua squadra fosse superiore a Ottawa.
L'ultimo episodio da segnalare è nel finale, con il brutto intervento di Chris Neil su Yashin, peraltro prontamente vendicato da Eric Godard, che colpendo con il bastone la bocca di Neil si “guadagna” una penalità e la sospensione per gara 2.
Alexei ha poi minimizzato definendo l'accaduto una normale conseguenza del gioco duro e, compiaciuto, si è comunque detto contento del ruolo di “bersaglio”, visto che la cosa sembra distrarre i giocatori dei Senators e favorire la sua squadra.
Almeno all'apparenza, lui non sta facendo di questa serie una questione personale…
GARA 2 (NY Islanders at Ottawa 0-3)
Le critiche di tifosi e mezzi di comunicazione locali e non, hanno surriscaldato lo spogliatoio e l'animo di coach Martin.
Il fatto che il difensore Chara sia stato il giocatore a tirare più volte in porta (4), il quarto shutout avversario nelle ultime quattro gare 1 dei playoffs (nel '00 vs Toronto 0-2; nel '01 vs Toronto 0-1; nel '02 vs Philadelphia 0-1) ed i fantasmi del passato che ritornano a galla (solo 2 volte nelle ultime 7 stagioni i Senators hanno vinto una serie), sono stati gli argomenti principali di tutti i giornali.
Dall' “Ottawa Sun” che titolava “Island of despair“, alla pagina sportiva dell' “Ottawa Citizen” che apriva con “Trouble in paradise already” e “ Ouch, that really stings”, è stato tutt'un voler mettere il dito nella piaga di una sconfitta che in tanti hanno già tradotto in “paura”.
Martin non ha nascosto il suo disappunto per queste esternazioni, mentre Alfredsson è passato al contrattacco accusando la stampa di essere troppo pressante.
Mai giustificazione fu così debole, se è vero che subito dopo si sono riaperti vecchi processi sulla “testa” di un gruppo che non può più nascondersi dietro falsi alibi.
I Senators dovevano cominciare a “rispettare il lavoro fatto fin qui” ed il riscatto non si è fatto attendere visto che la squadra (mai perso in regular season due gare consecutive al Corel Centre) in gara 2 domina in lungo e in largo il match, rispondendo con un sonoro 3-0 ai critici e confermando così tutte le sue qualità .
“L'andamento della gara è stato lo stesso della prima solo che ci siamo scambiati i ruoli” dice coach Laviolette e Snow gli fa eco affermando “Hanno risposto a quanto subito in gara 1”; in casa Senators è invece Hossa a parlare “Abbiamo solamente giocato come sappiamo fare, dimostrando che siamo pronti ad affrontare questi playoffs”.
Evidente il diverso “body language” mostrato dai Senators, capaci di realizzare la prima rete dopo appena 6' e 42″ con uno splendido scambio fra Hossa e Smolinski; lo slovacco percorre la zona neutra, passa il puck sul lato destro all'ex Kings che con precisione e prontezza lo restituisce ad Hossa il quale, dopo aver superato di gran carriera Niinimaa, segna entrando quasi completamente in porta.
L'inerzia della gara è tutta a vantaggio dei canadesi ed Havlat poco dopo sfiora il goal con uno tiro dal cerchio di sinistra; il raddoppio non tarda ad arrivare e a 8' e 24″ dalla fine del periodo Varada, a secco nei playoffs dal '99, sfrutta con un tiro in backhand un passaggio di Bonk.
A differenza di Ottawa in gara 1, gli Islanders provano ad accorciare le distanze subito, ma nè il tiro di Parrish, causato da un cambio di linea mal effettuato dai canadesi, nè quello di Niinimaa in una situazione di powerplay, vanno a segno.
Ogni velleità di rimonta s'infrange al 14:25, quando Hossa sigla la terza rete sfruttando il 5 vs 3 causato dalle penalità di Davor Martinek e Aucoin (alla fine New York, molto indisciplinata, collezionerà ben 47' di penalità ); molto bella l'azione corale iniziata da Alfredsson ed alimentata da Redden, anche se un aiuto ai Sens è arrivato da una deviazione di Hamrlik e dall'indecisione di Snow.
Dopo 2 periodi solo 10 i tiri effettuati dagli Islanders (16 in totale contro i 34 di Ottawa), che non sono migliorati nemmeno nella terza frazione con appena 6 tentativi (due comunque molto insidiosi di Bates e Jonsson) verso la porta dell'impeccabile quanto inoperoso Lalime (16 parate per lui e quinto shutout nei playoffs).
Come dichiarato da coach Martin, Ottawa tecnicamente non poteva fare peggio della prima gara, ma come sottolineato da Hossa (prima doppietta per lui nei playoffs), l'aspetto mentale è stato determinante perchè segnare il primo goal ha dato serenità e fiducia.
L'ultima nota tecnica della gara è l'uscita di Snow a 15' dalla fine a favore di Rick DiPietro; Laviolette ha solo detto che sentiva il bisogno di fare qualcosa, non spiegando quindi il motivo dell'avvicendamento, mentre Garth (28 parate su 31 tiri) non si è lasciato andare a dichiarazioni polemiche.
Probabile che l'allenatore, notate le indecisioni del portiere sulle ultime due reti, abbia voluto testare un DiPietro a secco di esperienza nella post season, per poi magari riproporlo al Nassau Coliseum.
GARA 3 (Ottawa at NY Islanders 3-2 D2TS)
Dopo due gare in cui è sembrato che New York e Ottawa si siano semplicemente scambiate il copione, la terza partita è equilibrata, intensa e fisica, con l'inizio favorevole ai padroni di casa ed il 3° periodo e i supplementari a pannnaggio dei Senators, bravi ad alzare il livello del loro gioco ed a sfruttare le numerose occasioni perse dagli avversari.
Gli Islanders partono benissimo uscendo indenni dai 2' di shorthanded causati da un fallo di Niinimaa dopo appena 1' e 17″; nessun tiro per Ottawa (il primo arriverà solo dopo 7'), costretta così a subire la controffensiva newyorchese che finisce per concretizzarsi all' 8' e 14″.
Kvasha colpisce il puck che raggiunge la parte sinistra del campo e rimbalza dietro la porta, la traiettoria beffarda del passaggio favorisce Yashin il quale, mentre tutti convergono verso sinistra, è lesto ad insaccare in backhand con la gabbia quasi sguarnita.
Sotto 1-0 i Senators non si rendono molto pericolosi, ma vengono svegliati dall'invitante doppio vantaggio numerico, al 16' e 55″, causato dalle penalità di Yashin e Webb; la successiva uscita di Fisher non condiziona la validità dello special team canadese, bravo a realizzare con un tiro di polso di White, su assist di Chara, la rete del pari.
La gioia del pareggio per i Sens dura però solo 78″ poichè Robitaille, su assist di Yashin, trafigge Lalime con un tiro dalla blue line e suggella così l'ottimo 1° periodo della squadra di casa.
La seconda parte vede protagonisti ancora gli Islanders che possono sferrare i loro attacchi avvantaggiati anche da ben 5 powerplay; non sono però abbastanza efficaci e proprio l'incapacità di realizzare in queste situazioni (2/21 finora nella serie) si rivela un grosso handicap ai fini del match.
Molti infatti i rimpianti per Yashin che amareggiato dice: “Abbiamo avuto molte chances purtroppo sprecate, dobbiamo rivedere alcuni errori. E' una sconfitta difficile da accettare, ma ora dobbiamo pensare a gara 4”. Concorde con lui anche Blake “Soprattutto nei playoffs gli special teams sono fondamentali”.
A 44″ dal termine Phillips segna così la rete del pareggio grazie a Smolinski e ad una buona dose di fortuna; prima dell'assist vincente infatti il puck portato da “Smoke” colpisce il “linesman”, che involontariamente favorisce l'azione offensiva ben conclusa poi dal difensore di Ottawa.
Il goal cambia la gara come racconta capitan Alfredsson “La rete ha fermato il loro buon momento, ci ha caricato per il terzo periodo e tolto pressione”.
Nell'ultima parte c'è infatti un evidente calo degli uomini di Laviolette che offrono, per due penalità di Niinimaa ad inizio e metà periodo, due clamorose opportunità ai Senators per chiudere l'incontro; i canadesi però non ne approfittano e creano pochi veri pericoli all'attento Snow.
Viene così tutto rimandato al supplementare dove New York ha l'ennesimo powerplay a disposizione, che però non sfrutta neanche questa volta anche a causa delle ottime parate di Lalime (30/32), complimentato a fine gara da Redden e compagni di difesa.
Da qui in poi è un assalto targato Ottawa, che ha la sfortuna d'imbattersi in un fenomenale Snow (29/32); il solo goalie newyorchese resiste per tutto il primo overtime a dei Senators veramente eccezionali.
Il muro è però destinato a cedere e ciò avviene dopo 2' e 25″ del 2° overtime per mano di White, che in backhand batte Snow sfruttando un passaggio smarcante di Alfredsson.
Incontenibile la felicità del centro che definisce questo goal il più importante della sua vita, mentre il capitano Alfredsson rende sportivamente merito agli avversari, che secondo lui hanno giocato addirittura meglio che in gara 1.
“White Snow(s) Isles” è l'etichetta appiccicata sopra questa partita, ma la serie è ancora aperta, anche se a vantaggio dei Senators c'è il fatto che questa squadra sembra aver imparato finalemente a soffrire…