Il capitano dei Canucks, lo svedese Markus Naslund
L'inaspettato ko contro i San Jose Sharks patito il 27 febbraio ha messo fine alla striscia di 14 partite senza sconfitte dei Vancouver Canucks, ma la straordinaria serie di risultati e giocate mostrate dai canadesi è rimasta negli occhi di tutti, a suggello di una stagione finora esaltante.
La vittoria a Detroit contro i Red Wings è stata il simbolo di un gruppo forte in campo, psicologicamente capace di rimontare ai campioni in carica 3 goals nei 15' finali del 3° periodo (Naslund ha addirittura segnato a 25'' dalla fine) e di vincere poi al supplementare sorprendendo anche coach Crawford, che sullo 0-3 pensava già al prossimo incontro a St. Louis.
Non c'è stato invece bisogno di imprese per battere a domicilio i Blues, prima surclassati da 3 reti, poi fatti rientrare in partita con 2 goals ed infine stesi da Matt Cook nell'ultimo periodo.
In marzo, al pareggio a Montreal ed alla spettacolare vittoria contro Boston, finora è seguito un solo successo (contro i New York Islanders) in sei partite che, oltre a determinare un calo, ha riavvicinato Colorado a 4 punti.
I Canucks comandano la Northwest Division, sono secondi nella Western Conference (40-19-12-1 il record) e la solidità mostrata in tutti i reparti li pone senza dubbio come un outsider nella corsa a quella Stanley Cup, sfiorata nel '94 quando in finale furono battuti solo alla 7 gara dai New York Rangers.
ATTACCO – Formidabile ed esplosivo, l'attacco dei Vancouver Canucks è 3° nella lega per goals (3.13 a partita), 4° in powerplay ed esibisce una prima linea (la cosidetta “West Coast Express”) formata dall'ala destra svedese Markus Naslund, dal centro Brendan Morrison e dall'ala sinistra Todd Bertuzzi.
Naslund è 1° della NHL in punti (92) e goals (42), un serio candidato al titolo di MVP, nonchè leader della squadra; una cosa questa che di sicuro sfiorò la mente di pochi quando arrivò da Pittsburgh nel'96 per Alex Stojanov.
Era considerato infatti un giocatore fragile psicologicamente a cui venivano concesse poche chances di mettersi in mostra…
La situazione mutò nel '97 con l'arrivo di Mike Keenan in panchina, che consentì a Naslund di diventare la terza punta dietro Pavel Bure e Alexander Moginly e di raccoglierne poi l'eredità alla cessione di quest'ultimi.
I dubbi sul suo nuovo ruolo di prim'attore sono poi svaniti facilmente grazie all'atteggiamnto di un giocatore intelligente e responsabile, rassicurato anche dalla nomina di capitano avvenuta nel 2000 e dal calore dei tifosi (da ricordare l'ovazione tributatagli nel 2001 quando rientrò sul ghiaccio dopo un'infortunio alla gamba).
A tutto ciò sono poi da aggiungere le fantastiche prestazioni e qualità fatte vedere in campo dallo svedese, che è uno scorer naturale (fenomenale in powerplay), dotato di un potentissimo wrister, un eccellente controllo del puck e grandi capacità di organizzare il gioco ed alimentarlo con passaggi smarcanti.
La sua velocità e le sue movenze, facilitate anche da un fisico longilineo, sono impressionanti e se gli viene concesso spazio diventa pressochè infermabile.
Morrison (65 punti), passato dal ruolo di ala occupato a New Jersey a quello di centro, è un giocatore fisico e potente che sa farsi valere in fase difensiva ed in attacco, grazie anche a disciplina e lavoro, sta mostrando abiltà enormi con il puck sia nella fase realizzativa che in quella di costruzione.
Bertuzzi (83 punti) ha nel suo gioco un mix di solidità fisica e tecnica (famoso il movimento chiamato “one handed Bertuzzi”) che può perforare qualsiasi difesa (4° cannoniere della lega con 39 reti) e, seppur Todd sia un po'indisciplinato tatticamente, ottima è la coesione con i compagni basata spesso e volentieri su scambi veloci.
In seconda linea ci sono Trevor Linden (già a Vancouver dall'88 al '98), un po' in declino come finalizzatore, ma ottimo difensore e uomo squadra (fu capitano dal '91 al '98), il centro 23enne Henrik Sedin abile nel giostrare il puck e, a scapito della lentezza, positivo anche in difesa e l'ala sinistra Matt Cook, mediocre in attacco ma efficace in copertura.
Degni di nota fra terza e quarta linea, l'offensivo e futuribile Daniel Sedin, il difensivo e veloce Trevor Letowski, il sempre utile Trent Klatt ed il duttile Artem Chubarow (fuori a tempo indeterminato).
DIFESA – La prima linea della valida difesa dei Canucks (11esima per reti subite e nel penalty killing con l'84.3%) è formata da Ed Jovanowski (con 39 punti è 8° nella classfica dei difensori) e da Mattias Ohlund (fuori per altre due settimane a causa di problemi al ginocchio).
“Jovo Cop”, malgrado non abbia grandi capacità realizzative, è diventato un ottimo giocatore in fase offensiva soprattutto grazie a doti da playmaker, che gli consentono di smistare il puck e dettare i tempi dell'azione; dovrebbe però migliorare in marcatura dove pur essendo fisico e veloce, non colpisce con la dovuta intensità e decisione.
Migliore del canadese come difensore è il suo compagno Ohlund, che rapido, forte fisicamente e resistente, ha la possibiltà di bloccare ogni attaccante ed anche in attacco passa bene e si rende spesso pericoloso al tiro.
Elemento valido è anche il ceco Marek Malik che però dev'essere più fisico, una qualità questa che di certo non manca al compagno Brent Soprel (31 punti), un vero difensore molto duro e vigoroso ed in progresso anche in fase offensiva.
Altro buon componenete della difesa è l'all-round Sami Salo, giocatore rapido, tecnico e dotato di un ottimo slapshot, ma un po' carente sotto l'aspetto fisico.
A completare il reparto ci sono anche il prospetto Byron Allen, su cui si nutrono molte speranze ed il roccioso Murray Baron.
PORTIERI – Dan Cloutier (90.9% di salvataggio), dopo le disastrose prestazioni nelle semifinali di conference dell'anno scorso, sembrava dover rappresentare un problema, ma finora si sta dimostrando un goalie affidabile.
In campo ha buoni riflessi, senso della posizione, intensità e continuità , però deve essere più solido ed evitare alcune pause che finiscono spesso per concedere reti facili agli avversari.
La sua rimane comunque una buona stagione come conferma il titolo di miglior giocatore del mese di novembre.
Attualmente fuori per un infortunio al ginocchio destro (dovrebbe ritornare a breve), è oggi sostituito da Peter Skundra (89.7%), che è un buon backup anche se pecca di concentrazione e piazzamento.
ALLENATORE – Marc Crawford, nominato head coach dei Canucks il 24 gennaio 1999, è tornato così nella squadra con la quale aveva speso, fra l'81 e l'87, tutta la sua carriera da giocatore NHL (176 gare, 19 goals e 31 assists).
Dopo una sfortunata esperienza (fu liceziato) come assistente dei giocatori a Frederiction (AHL), è stato nello staff di Milwaukee (IHL), ha allenato i Cornwall Royals dall'89 al '91 ed i St.John's Maple Leafs (AHL) fino al '94.
La sua carriera ha avuto poi una svolta con l'approdo ai Quebec Nordiques (dalla stagione 95/96 Colorado Avalanche), con i quali è stato coach dell'anno nel '95 (il più giovane nella storia a riuscirci), ha vinto la Stanley Cup nel '96 (terzo allenatore più giovane) ed ha raggiunto la finale di Conference l'anno successivo.
Arrivato a Vancouver con molte credenziali e stima, sta dimostrando tutte le sue qualità che gli valgono fin da ora un posto nella storia della franchigia canadese (3° allenatore all-time per vittorie e presenze in panchina).