Grande anche la prestazione di Olli Jokinen
Voto 10: Dany Heatley.
Il giovane giocatore degli Atlanta Trashers, a cui mancano almeno due incisivi, ha disputato una partita sensazionale ed è stato nominato meritatamente MVP della gara. I quattro goal realizzati (che diventano cinque si contiamo anche la trasformazione dello shootout) sono un record, ha infatti raggiunto i vari Gartner, Damphousse, Lemieux e Gretzky che rispettivamente nel ’93, nel ’91, nel ’90 e nell’ ’83 realizzarono quattro segnature.
E’ il giocatore più giovane a centrare un obiettivo del genere (22 anni e 12 giorni) e ciò che stupisce è che lo ha fatto al suo primo All-Star game.
Ha praticamente trascinato da solo l’Est, contribuendo anche al goal di Olli Jokinen con un assist che lo ha avvicinato paurosamente al record di 6 punti nella partita delle stelle appartenete ad un Mario Lemieux abbastanza preoccupato sugli spalti.
Memorabile la prima segnatura nella quale si è letteralmente “bevuto” Rob Blake con una finta e ha depositato il puck alle spalle dell’incolpevole Roy.
Gli altri goal sono stati relativamente facili per Dany che comunque ha dimostrato di sapersi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto. Monumentale.
Voto 9: Gli esordienti.
E’ stato senza ombra di dubbio l’All-Star game degli esordienti, che hanno mostrato davvero di saperci fare. Su tutti un Olli Jokinen che, davanti al pubblico di casa, è stato a dir poco esaltante con un goal realizzato uno contro uno con Marty Turco e tre preziosissimi assists.
Si sono mossi bene anche Zdeno Chara, il giocatore più alto della Nhl, Martin St.Louis, sempre presente nei momenti clou della partita e il giovane goalie di dei Dallas Stars Marty Turco che ha consegnato la vittoria all’ Ovest parando tutti gli shootout eccezion fatta per il tiro di un Dany Heatley in serata di grazia. Niente male anche Milan Gaborik, ala dei Minnesota Wild,autore di un goal in ribattuta.
Voto 8: Jeremy Roenick
Con una sorta di sillogismo potremmo dire che se l’All Star game è la partita dello spettacolo e Jeremy Roenick è il divertimento in persona allora la partita delle stelle si identifica nel modo più assoluto con l’ala dei Philadelphia Flyers, che ottiene sempre i consensi degli appassionati.
Jeremy è l’autentico showman della serata, dotato ovviamente di microfonino dietro l’orecchio delizia i telespettatori con battute e frasi di spirito. Dopo il terzo goal invita Heatley a non sorridere troppo, per ovvi motivi, mentre apre il collegamento della Nbc dopo una primo blocco pubblicitario con un “welcome to the All-Star game on Nbc” che rende sicuramente più piacevole lo spettacolo (la stessa Nbc lo richiama più volte quando è seduto in panchina).
Chiaramente, come era successo l’anno scorso, l’unica hit della partita appartiene proprio a Jeremy che scaraventa per terra con una mossa quasi da karatè il suo avversario…Jeremy ci scherzerà sopra definendosi un grande picchiatore. Roenick non è comunque nuovo a questo atteggiamento da burlone: lo scorso 25 dicembre alla presentazione dei Philadelphia Flyers, si presentò in campo col berretto di Babbo Natale…
Voto 7: John Davidson
Beh, il commentatore della Nbc sembra proprio divertirsi alla partita delle stelle assieme ai due colleghi che lo supportano e non smette mai di ridere. Sensazionale la frase con cui apostrofa Dany Heatley dopo il suo terzo goal. “It’s a hockey smile” afferma ghignando…
Le altre perle arrivano sul finire della partita, quando alla domanda dell’altro commentatore Bill Clement “ Secondo te chi sarà l’MVP?” il nostro John (sempre ridendo come un pazzo) risponde “Sheryl Crow” riferendosi alla cantante che si era esibita al termine del secondo periodo, che evidentemente gli piaceva parecchio…
Voto 6: Patrick Lalime
Il portierino degli Ottawa Senators ha davvero impressionato. Schierato nel terzo periodo dall’Est, non ha cominciato nel migliore dei modi subendo quasi subito un goal da Al Macinnis, ma ha dimostrato le sue grandi doti con delle strepitose saves che hanno salvato in svariate occasioni il risultato… un voto in meno perché negli shootout mi è sembrato abbastanza fermo, anche se parare quei bolidi di Naslund, Karyia e compagnia non era proprio una delle cose più facili. Peccato non sia riuscito a battere il record raggiunto da Khabibulin la passata edizione, ovvero non subire nemmeno una rete in un periodo.
Voto 5: All Star Game?
Si può definire così una partita nella quale di vere stelle, ce ne sono solo due o tre? Più che All-Star game, avrebbero dovuto chiamarla rassegna di buoni giocatori e futuri talenti. In effetti l’assenza di SuperMario si è fatta sentire, assieme alle defezioni dei vari Pavel Bure, Saku Koivu, Ziggy Palffy, Joe Sakic, Mats Sundin.
Sicuramente la partita è stata da sette, soprattutto nel terzo periodo quando l’Ovest si è avvicinato in più di un’occasione alla vittoria, ma la presenza di tutti questi giocatori alla prima esperienza che la fanno da padroni è da un lato rassicurante per il futuro roseo della Lega, dall’altro lascia un senso di amaro in bocca e di mancanza di qualcosa…
Voto 4: il terzo periodo
Ho appena affermato che è stato entusiasmante e su questo non ci piove, i tiri sono stati molti, pali, parate miracolose ma i goal??? Il periodo è terminato 1-1 che è uno dei punteggi più bassi mai registrati, insomma piuttosto che grandi parate, preferivamo vedere qualche bel goal…
Voto 3: Markus Naslund e Marian Hossa
Sinceramente, dai due capocannonieri della Nhl, rispettivamente con 35 e 33 goal ci si attendeva qualcosina di più. Non sembrano essere in serata di grazie e forse si vogliono risparmiare per il campionato dato che le loro squadre primeggiano, però ci si infastidisce a non vederli mai presenti e pericolosi in zona goal. Naslund almeno ci prova nel terzo periodo ma i suoi tiri sono facilmente respinti, per fortuna riesce a rifarsi con uno shootuot micidiale… la sua prestazione e quella di Hossa rimangono comunque opache.
Voto 2: I big
Sono stati letteralmente scalzati dai nuovi giovani talenti e non hanno inciso sulle sorti della partita. Ci si riferisce soprattutto a Sergei Fedorov, Rob Blake, Paul Kariya e Teemu Selanne che sono apparsi abbastanza svogliati e senza particolari stimoli. Tra gli appartenenti a questa categoria si sono salvati a mio parere solo Mike Modano (grandissimo il suo goal sotto l’incrocio), il giocatore più in forma della Nhl e Jaromir Jagr che ha provato qualche numero tra cui un passaggio illuminante nel secondo periodo e qualche “move”.
Voto 1: Gli Shootout
Non mi riferisco al fatto che non sono una soluzione delle più congeniali per assegnare una partita, quanto alla loro durata che definirei “esigua”. Credevo che gli Americani avrebbero usato a loro vantaggio tale momento di spettacolo, un pò come avviene nel calcio in occasione della lotteria dei rigori che, enfatizzata come è, risulta interminabile ma fa provare grandi emozioni…invece al Sunrise di Florida in un minuto si era risolto già tutto, come dire: “non vediamo l’ora di andarcene a casa…”
Voto 0: Goo Goo Dolls
La band americana che si esibisce dopo la seconda interruzione si copre un pò di ridicolo iniziando a suonare ancor prima di essere presentata… risultato: lo speaker li interrompe poco dopo l’inizio del pezzo e i componenti del gruppo si guardano increduli dicendo “Vabbè andiamo avanti…”. Tristezza.