Alla caccia di Detroit

Keith Tkachuk, al rientro per St.Louis…

I Red Wings rimangono i favoriti per il titolo, ma quest'anno la loro egemonia sarà  messa a dura prova dai St.Louis Blues, che sono partiti benissimo guidando la division per lunghi tratti e hanno realizzato una striscia di 9 vittorie consecutive tra il 15/10 ed il 5/11.

Con un record di 13-7-2-1 per 29 punti, i Blues sono ora primi nella Central Division (terzi all'Ovest) ed hanno tutte le potenzialità  per puntare al titolo, anche se c'è il dato negativo riguardante il pubblico, che per sole tre volte ha riempito interamente il Savvis Center ed è circa un migliaio in meno rispetto all'anno scorso.

ATTACCO – L'attacco straordinario (3° nella lega con 80 goals fatti e migliorato come media a partita rispetto alla stagione scorsa passando da 2.77 a 3.47 reti) e l'ottimo Power-Play (7° col 19.5%) mettono paura a chiunque ed il rientro di Keith Tkachuk non potrà  che aumentare la produzione offensiva, oggi legata al cannoniere Eric Boguniecki (10 reti, 34esimo nella NHL) e all'uomo assist Pavol Demitra (15esimo con 17 in questa specialità  e con 25 punti 19esimo nella lega).

Sorprende in special modo l'esplosione, un po' tardiva poichè avvenuta a 27 anni dopo l'esperienza negativa con Florida e tanta gavetta nella defunta IHL con FortWayne e Louisville, di Boguniecki, che l'anno passato si era messo in mostra nella AHL con Worcester (squadra satellite di St.Louis) realizzando 84 punti in 63 partite e conquistando il titolo di MVP.

I Blues tuttavia non dipendono solo dal contributo di quest'ultimi in attacco, perchè dispongono di diverse opzioni come l'ex bandiera degli Oilers Doug Weight (24 punti), Cory Stillman (anch'egli 24 punti) ed il venerabile Al MacInnis dotato ancora di un tiro potentissimo che gli consente di avere 5 goals (quinto tra i difensori) a referto e di essere ottavo, con 17, nella classifica dei punti sempre tra i difensori.

Attenzione anche a Petr Cajanek (17 punti), che l'anno scorso è stato MVP del campionato ceco con 64 punti ed al connazionale Martin “Rosy” Rucinsky che dopo l'All Star Game del 2000 con la maglia dei Canadiens è andato in calo ma può sempre far valere la sua velocità . Mancherà  invece per il resto della stagione a causa di un infortunio al ginocchio Jamal Mayers.

DIFESA – La difesa è un po' meno positiva dell'attacco perchè St.Louis, pur essendo 12esima per quanto concerne le reti subite, ha mostrato dei problemi relativamente al Penalty Killing, appena il 23esimo della NHL con l'80%.

Certamente l'assenza di Chris Pronger (per altro sostituito degnamente da Salvador), a cui bisognerà  molto probabilmente abituarsi perchè l'infortunio al ginocchio dovrebbe tenerlo fuori per tutta la stagione regolare, è stata condizionante, ma ciò non può costituire un alibi, a maggior ragione osservando il dato che vede quattro giocatori dei Blues (nell'ordine Jackman, noto per la sua indisciplina anche nella AHL dove ha militato un anno fa con i Worcester Icecats, Low, Mellamby e Tkachuk) nelle prime 55 posizioni della classifica delle penalità  (solo Rangers e Sabres con cinque hanno fatto peggio).

Un'aggressività  esagerata e dannosa per la squadra questa, che dovrebbe essere esposta al minor rischio possibile e prendere esempio da Demitra, vincitore del Lady Bing Trophy nel 2000.

In seconda linea i progressi di Khavanov, che scelto nel '99 è arrivato a St.Louis solo un anno dopo poichè è voluto rimanere un altra stagione in Russia nelle file del San Pietroburgo, sono una buona notizia, soprattutto considerando il grave infortunio al polso occorso a Rich Pilon, fuori oramai a tempo indeterminato.

PORTIERI – Per quel che riguarda i goalies, i Blues stanno vivendo un'annata particolare avendone alternati ben 5!

Il titolare Johnson infortunatosi all'anca (starà  fuori ancora 2/3 settimane) è stato sostituito prima da Brathwaite, poi, per via dell'infortunio di quest'ultimo, dall'austriaco Stanford (prelevato sempre da Worcester) ed infine dal veterano Barrasso. dimostratosi un inaspettato protagonista.

La mossa dei Blues di firmare il 4/11 il 37enne Tom Barrasso (87.9% di salvataggio) era passata sotto silenzio, poichè il compito dell'ex goalie di Carolina sembrava essere solo quello di sostituire i portieri infortunati (o non all'altezza) e fare da spalla a Brathwaite.
Un po' come fatto ad esempio da Dallas con Ron Tugnutt chiamato ad aiutare Turco ed anche dai Thrashers che, con il recento acquisto di Dafoe, oltre ad assicurarsi un buon portiere possono pensare di far crescere il prospetto finlandese Lehtonen.

Barraso invece, dopo un esordio terricante con 6 goals subiti contro Vancouver, ha conquistato il 38esimo shootout in carriera contro i Flames del deludente Jarome Iginla (squadra comunque con un attacco deficitario visto che è il 28esimo della lega con la media di appena 2 reti a partita), rimandando così per l'ennesima volta il ritiro.

Tom, che dopo cinque anni a Buffalo nel 88/89 approdò ai Penguins con i quali vinse la Stanley Cup nel '91 e nel '92, non è nuovo a resurrezioni: già  nel '99, quando passò ai Senators, gli consigliarono di ritirarsi e le 7 partite giocate quell'anno, unite alle 0 dell'annata successiva, sembravano dar ragione ai critici, che però hanno dovuto ricredersi quando la stagione scorsa con Carolina ha dimostrato di essere un portiere ancora valido, al punto da sostituire Irbe.

Il passaggio negativo a Toronto aveva fatto di nuovo dubitare della sua efficenza, ma le recenti prestazioni cancellano ogni dubbio e chissà  che la storia possa avere un finale ancor più lieto, con i Blues e Barrasso a giocarsi il titolo.

ALLENATOREJoel Quenneville è stato un roccioso difensore che per 13 anni ha calcato i ghiacci della NHL collezionando 803 presenze e 190 punti, dati che confermano la sua poca propensione offensiva.

Toronto, Colorado, New Jersey, Hartford e Washington, sono state le sue squadre fino a quando nel '91, a 33 anni, si è ritirato per poi tornare come allenatore-giocatore nella AHL con St. John's.
E' stato questo il periodo che ha fatto da preludio ad una carriera da allenatore in continua ascesa, grazie a doti che peraltro si erano intraviste anche in campo.

Nella AHL a St.John's è stato assistente di coach Crawford (stagione 93/94), raggiungendo la finale della Calder Cup e poi head coach degli Springfield Indians nel 94/95; nella NHL invece dal '95 al gennaio '97 ha fatto parte dello staff tecnico dei Colorado Avalanche, con i quali ha vinto la Stanley Cup del '96.

Il 16/1/97 ha quindi esordito come capo allenatore in NHL guidando i St.Louis Blues, con cui ha raggiunto la semifinale di conference persa poi contro Detroit 4 a 2. L'anno dopo Quenneville, confermando le sue qualità , ha avuto con i Blues un record di 45-29-8, perdendo però ancora in semifinale 4-2, questa volta contro Dallas.

Nel 99/00 St.Louis ha stabilito il proprio record per quel che riguarda le vittorie (54) e i punti (114), conquistando il titolo della Central Division ed il primo President's Trophy; in post season però il sogno di giocare la finale è svanito prematuramente nei quarti contro San Jose, vittoriosa nella serie 4 a 3.

Il miglior risultato nei playoff dell'era Quenneville si è quindi raggiunto nel 2001, quando i Blues furono sconfitti 4 a 1 dai futuri campioni di Colorado.

Oggi, anche in virtù dell'eliminazione subìta l'anno scorso da Detroit in semifinale, per St.Louis arrivare all'atto conclusivo sarebbe forse anche un premio, una sorta di ricompensa per una squadra che si è mantenuta sempre ai vertici della lega…

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