Philip Rivers, dal suo braccio dipenderà il destino dei Chargers.
L'anno scorso i San Diego Chargers hanno vinto a mani basse la division, e pensare ad un epilogo diverso al termine di questa stagione è davvero difficile, visto che i californiani sembrano essere ancora la squadra da battere, forti di un roster collaudato e di un gioco che ha finalmente dato i suoi frutti; dietro la lotta è serrata, con i Kansas City Chiefs che potrebbero fare un salto di qualità importante, sfruttando appieno l'ottimo investimento fatto su Cassell la passata stagione, per superare la concorrenza di Oakland e Denver, con i primi, soprattutto, che paiono essersi rinforzati rispetto al 2009.
Denver Broncos
Coach Josh McDaniels è uno con gli attributi, questo è innegabile visto che in due stagioni ha fatto fuori le due migliori stelle presenti nel roster dei Broncos, traddando in nemmeno dodici mesi dal suo insediamento uno dei quarterback più promettenti della lega, Jay Cutler, e uno dei migliori ricevitori presenti su piazza, Brandon Marshall, passato in questa offseason ai Miami Dolphins; l'ex offensive coordinator dei Patriots d'altronde è uno che parla chiaro, "o con me, o contro di me", e soprattutto, non sembra sopportare più di tanto i giocatori capricciosi e le stelle che si sentono superiori a tutto e a tutti.
Eppure, nonostante queste idee e un'avversione per i giocatori maniaci di protagonismo, nel Draft di quest'anno è andato a scegliere con la prima scelta proprio la più grande stella presente, il quarterback Tim Tebow, ragazzo serio, serissimo, per carità , ma pur sempre seguitissimo ed idolatrato dai suoi tanti fans, che attendono con ansia di conoscere se la sua grande carriera collegiale avrà un seguito anche tra i professionisti.
Atleta eccezionale dotato di una grande etica lavorativa, l'ex Gators è stato puntato con decisione da McDaniels, che su di lui sembra intenzionato a costruire i Broncos del futuro, magari dopo un anno, se non anche due, passati alle spalle di un giocatore dal rendimento assicurato come Kyle Orton, che non sarà un fenomeno ma che certamente garantisce alla squadra un buon apporto, evitando soprattutto di commettere errori madornali in grado di costarti partita e risultato.
Alle spalle dell'ex Bears potrebbe a sorpresa ritagliarsi un po' di spazio Brady Quinn, arrivato in estate da Cleveland fortemente voluto dall'head coach, che prima di scegliere Tebow pareva orientato a rilanciare proprio l'ex quarterback di Notre Dame, che a questo punto dovrebbe comunque mantenere, almeno inizialmente, il ruolo di backup, lasciando il rookie da Florida ad occuparsi delle Wilcat formation, che dovrebbero entrare assiduamente nel playbook di Denver.
Un libro degli schemi che indubbiamente dopo la cessione di Marshall punterà maggiormente sulle corse, sfruttando la presenza di un runner avviato verso un grande futuro come Knowshon Moreno, già leader nel 2009 con 947 yards conquistate e 7 TD realizzati, e su un gruppo di runningback esperti che potranno fornire un grandissimo contributo ai Broncos nelle varie fasi di gioco, come Correll Buckhalter, fondamentale la scorsa stagione, e i nuovi arrivati Justin Fargas e LenDale White, che dopo le grane e il taglio da parte dei Seahawks sembra intenzionato a rilanciare la sua carriera in Colorado.
Powerback potente e abile a scardinare le difese avversarie, l'ex Titans, se confermato nel roster definitivo, potrebbe ricoprire un ruolo importantissimo nel running game dei Broncos, che dovrà togliere pressione ad un reparto ricevitori giovane ed in via di sviluppo, che avrà probabilmente in Eddie Royal l'uomo di punta, in attesa che la prima scelta Demaryius Thomas, giocatore molto simile a Marshall, prenda confidenza con il quarterback e diventi il go-to-guy che sembra destinato ad essere.
Dietro a questa che dovrebbe essere la coppia titolare di Denver troverà certamente moltissimo spazio il veterano Jabar Gaffney, receiver che McDaniels conosce molto bene per averlo allenato a Boston e che vedrà spessissimo il campo, visto che il capo allenatore e l'offensive coordinator Mike McCoy hanno deciso di puntare parecchio sullo schieramento a tre ricevitori, limitando l'utilizzo del fullback; in virtù di questa scelta è logico che a roster gli interpreti del ruolo saranno diversi, e tutti, almeno sulla carta, con ottime credenziali, sia per quello che hanno fatto in passato, tipo Brandon Stokley, sia per quello che potranno eventualmente dare in un prossimo futuro, come Kenny McKinley, WR al secondo anno inserito attualmente in IR, e Eric Decker, fisicato receiver da Minnesota scelto al terzo round.
Per sostituire McKinley a Denver potranno comunque fare affidamento anche su un altro veterano che ha avuto una carriera di molto inferiore alle aspettative iniziale, Brandon Lloyd, già entrato in confidenza con gli schemi offensivi di McCoy la passata stagione e atteso ad un impiego maggiore nel corso del 2010; un utilizzo crescente che dovrebbe riguardare pure il TE Richard Quinn, scelto l'anno passato al secondo giro ed atteso ad un esordio con il botto dopo la scelta di McDaniels di traddare Tony Scheffler con Detroit e di puntare sul veterano Daniel Graham, usato garantito che almeno inizialmente sarà schierato titolare.
Cambiamenti di massa anche per la linea offensiva, dove dovrebbero partite nello starting lineup fin dalle prime battute della stagione regolare sia la guardia Zane Blades che il centro J.D. Walton, scelti rispettivamente al secondo e al terzo giro; il center da Baylor, il migliore disponibile all'ultimo Draft, addirittura sarà messo in competizione con l'altro rookie selezionato al sesto giro, Eric Olsen, per la copertura del ruolo, a conferma che nei Broncos è in atto un cambiamento generazionale definitivo e inteso a dare una grande continuità futura alla franchigia.
Giovanissimi saranno infatti anche gli altri starter della OL, con il first round pick 2008 Ryan Clady che nel ruolo di left tackle dovrà guidare i compagni di reparto, il RT Ryan Harris, quarto anno da Notre Dame, e il RG Chris Kuper, ventisettenne da North Dakota; alle loro spalle altri giovani e due veterani esperti, Russ Hochstein, guardia che potrebbe ritagliarsi comunque un buono spazio nelle rotazioni, e Lonie Paxton, centro che sarà utilizzato principalmente come long snapper.
In difesa il passaggio operato nella scorsa stagione alla 3-4 di Don Martindale aveva costretto i Broncos a cercare personale adatto ai nuovi schemi, e dopo diverse prove con il materiale già presente a roster, il coaching staff ha deciso di acquisire tre nuovi lineman, che con tutta probabilità ricopriranno i ruolo di starter fin da subito, il rivale divisionale Jamal Williams, nel ruolo di nose tackle, il DT dai Ravens Justin Bannan, utilizzato presumibilmente come DE, e Jarvis Green, altro ex Patriots che ha scelto di tornare alle dipendenze di McDaniels.
Relegati allo spot di backup gli ex titolari, Ryan McBean, Marcus Thomas, Ronald Fields, a Denver non hanno invece cambiato il personale della mediana, dove ancora una volta sarà il linebacker da Miami D.J. Williams a guidare un reparto che vuole ripartire dai 17.0 sacks messi a segno dal valido Elvis Dumervil, ex defensive end riciclatosi ottimamente nella posizione di outside lineabacker, dove si è scoperto valore aggiunto per i Broncos edizione 2009.
Sfortunatamente, il ventiseienne da Lousville si è infortunato durante i training camp estivi, e la franchigia del Colorado pare che sarà costretta a fare a meno delle sue prestazioni a lungo, una tegola pesante che si abbatte su un reparto che presenta già una grande incognita, come Robert Ayers, scelto al primo round del Draft 2009 per fare la differenza e letteralmente sparito dopo un paio di buonissime apparizioni ad inizio della scorsa stagione; spostato anche lui da DE a OLB è atteso ad un pronto riscatto nel 2010, anche se dovrà guardarsi dalla concorrenza di Jarvis Moss, che sostituirà Dumervil fino al suo ritorno, e di Baraka Atkins.
Al centro, al fianco di Williams, spazio a Mario Haggan, che dopo le certezze acquisite durante lo scorso torneo dovrebbe essere inizialmente preferito a Wesley Woodyard, prodotto da Kentucky che ha alle spalle una buonissima carriera collegiale. Sulle sideline non ci saranno invece novità , con il leader difensivo Champ Bailey che sarà affiancato dall'altro veterano Andrè Goodman, confermato nel ruolo di titolare davanti ad Antonio Smith, sulle cui qualità permangono ancora diversi dubbi, tanto che nel corso dell'offseason è arrivato da Miami Nate Jones, giocatore esperto che entrerà con costanza nella rotazione dei corner.
Confermata ed espertissima anche la coppia di safety, composta dall'eterno Brian Dawkins, ancora una volta tra i migliori della lega nel 2009, e da Renaldo Hill, altro ex Dolphins rigenerato dal sole del Colorado; alle loro spalle due scelte dello scorso Draft, Darcel McBath e David Bruton. Negli special team i Broncos dovranno invece affrontare la perdita del punter Mitch Berger, che sarà sostituito da Britton Colquitt, fratello del punter dei Chiefs, mentre è stato confermato come kicker il validissimo Matt Prater, tra i più affidabili nella scorsa stagione.
Ancora in fase di ricostruzione, la franchigia di Denver si è persa dopo un ottimo inizio nella passata regular season, complice il cambio di schema difensivo e il tanto personale nuovo arrivato nella scorsa offseason, quando con l'avvento di McDaniels la proprietà ha fatto una scelta ben precisa, puntando sul più giovane head coach della lega per tornare in altro; un percorso che non sarà breve e che deve ancora fare i conti con la confusione creatasi l'anno passato, ma il viaggio è appena iniziato, e gli investimenti fatti fanno ben sperare.
Kansas City Chiefs
I Chiefs hanno cercato di tornare a lottare per la division già nella scorsa stagione, mettendo le mani su uno dei migliori quarterback che il mercato free agents metteva a disposizione, ma l'arrivo di Matt Cassel non è bastato ad azzerare, o almeno ridurre, il GAP che li distanziava dai Chargers, veri dominatori della West nelle ultime stagioni; consapevole di questo, l'head coach Todd Haley ha deciso di puntare ad un upgrade ulteriore, ed oltre ad aggiungere qualche buon giocatore si è diretto con decisione su due nuovi coordinator, cercando elementi che garantissero allo stesso tempo esperienza e qualità .
Così facendo l'ex OC di Arizona, d'accordo con il GM Scott Pioli, ha messo sotto contratto due dei migliori allenatori sulla piazza, l'ex HC di Notre Dame Charlie Weiss, genio offensivo, e l'ex head coach dei Browns Romeo Crennel, specialista della difesa; due uomini importanti ed esperti, due aggiunte che dovrebbero permettere ai Chiefs di trovare la giusta strada per riemergere.
Weis in attacco potrà lavorare su Cassel, incrementandone le qualità e l'attitudine nel passing game per contribuire a renderlo un quarterback finalmente completo, capace di prendere per mano Kansas City e guidarla verso la vittoria evitando i tanti errori che ne hanno condizionato la stagione passata, dove il numero di completi ha raggiunto appena quota 55 % e il numero degli intercetti ha pareggiato quello dei touchdowns; una situazione che ovviamente in Missouri vorrebbero evitare che si ripetesse nel 2010.
Confermato Brodie Croyle come backup, Haley e Weis hanno poi deciso di comune accordo di trovare un runningback complementare a Jamaal Charles, runner veloce ed elusivo che con 1,120 yards e 7 TD all'attivo ha guidato il reparto nella scorsa stagione; la scelta è caduta su Thomas Jones, veterano che negli ultimi due anni ha contribuito a portare il backfield dei Jets ai vertici della nazione e che l'anno passato ha fatto da chioccia a Shonn Greene, accumulando 1,402 yards e 14 TD, numeri importanti che dimostrano come, a 32 anni, sia tutt'altro che finito.
Validi entrambe anche in fase di ricezione i due tailback dovranno dare un forte contributo al passing game che ancora una volta ruoterà intorno a Chris Chambers, arrivato a metà stagione da San Diego e rivelatosi subito fondamentale negli schemi dei Chiefs, che per premiarlo gli hanno fatto firmare un prolungamento di contratto durante l'offseason; sull'altra sideline spazio a Dwayne Bowe, da due anni leading receiver della franchigia parso in leggero calo nell'ultima stagione, quando i suoi numeri sono scesi vistosamente, rendendo necessario l'investimento su un backup all'altezza.
Una riserva, o meglio una seconda opzione, che è stata individuata nell'ex Cardinals Jehreme Urban, veterano che Haley conosce piuttosto bene e che può dare una mano sia se schierato come slot che nelle varie rotazioni previste dagli schemi offensivi, dove troverà sicuramente spazio con costanza uno dei colpi dell'ultimo Draft, Dexter McCluster; atleta eccezionale, il piccolo receiver da Ole Miss rappresenterà l'arma in più dell'attacco aereo di Kansas City, che sfrutterà la sua velocità per i big play e le giocate sul profondo.
Sempre via Draft è arrivato l'ottimo tight end Toni Moeaki, che per due stagioni è stato il punto di riferimento per il passing game di Iowa dimostrando di essere in possesso di ottime mani e di saper essere fondamentale per gli schemi offensivi di qualsiasi squadra; non velocissimo ma molto solido, dovrebbe farsi preferire a Leonard Pope, altro giocatore che Haley si è portato dietro da Arizona, e a Brad Cottam, dato sulla via dell'esplosione la scorsa stagione ma, assolutamente, mai convincente quando si è visto in azione.
Per rinforzare l'attacco e renderlo meno soggetto ai collassamenti di cui si è resa protagonista la linea nel corso della passata stagione, sono stati fatti poi due investimenti mirati sui lineman, acquisendo via freeagency l'espertissimo centro Casey Wegmann, che dovrebbe lottare con Rudy Niswager per lo spot da titolare, e Ryan Lilja, ex Colts scelto per fare da contraltare al pluridecorato Brian Waters nel ruolo di guardie; come tackle confermati Branden Albert e Ryan O'Callaghan, con l'interessante Barry Richardson e la terza scelta da Illinois Jon Asamoah pronti ad inserirsi con costanza nella rotazione.
Confermati anche i titolari anche nella linea difensiva a tre, con le prime scelte del 2008 e del 2009, Glenn Dorsey e Tyson Jackson, che dopo essere stati per tre anni compagni a Lousiana State si ritrovano a coprire le posizioni di end al fianco di Ron Edwards, scelto in prima battuta come titolare nel ruolo di nose tackle nonostante l'arrivo di Shaun Smith, veterano che ha avuto alti e bassi nella lega, ma che il meglio lo ha dato proprio alle dipendenze di Crennel; un'importante contributo durante la stagione potrebbero poi anche darlo i due end di riserva, Alex Magee e Wallace Gilberry.
Contributo che si spera possa essere uguale a quello fornito nel 2009 nel caso dei due outside linebacker Tamba Hali, riciclatosi ottimamente dal ruolo di DE e leader con 8.5 sacks all'attivo, e Mike Vrabel, che sembrava essere arrivato a Kansas City per fare da contorno all'operazione Cassel ma che invece si è dimostrato fondamentale per il passaggio dalla 4-3 alla 3-4; un passaggio che non ha certamente aiutato uno dei due inside LB, Derrick Johnson, considerato il miglior talento a disposizione del reparto nonostante un 2009 ben al di sotto dei suoi standard.
Confermato comunque nel ruolo di ILB titolare, dovrà guardarsi attentamente dalla concorrenza che potrebbe opporgli Corey Mays, molto più convincente la scorsa stagione, attualmente al terzo spot della depth chart alle sue spalle e dietro a Demorrio Williams, leader del reparto con 117 tackles all'attivo nel 2009; dietro ai titolari un buon numero di snap potrebbero giocarlo poi Jovan Belcher e Andy Studebaker, in attesa che venga valutato attentamente l'interessante Cameron Sheffield, prodotto di Troy scelto al quinto round.
Chi non ha bisogno di presentazioni nonostante sia una delle matricole è Eric Berry, safety da Tennessee che dovrebbe avere un impatto immediato in NFL e che andrà a completare un reparto molto giovane in cui ricoprirà il ruolo di FS, al fianco di Jarrad Page, venticinquenne da UCLA che si è confermato tra i migliori della posizione nella passata stagione; sulle sideline confermati anche per il prossimo anno i quasi omonimi Brandon Flowers e Brandon Carr, entrambi arrivati in Missouri dopo il Draft 2008.
A dare profondità al reparto contribuiranno le safeties DeJuan Morgan e Reshard Langford, e i corner Maurice Leggett e Javier Arenas, fenomenale con la divisa degli Alabama Crimson Tide che è diventato famoso al college per i suoi micidiali ritorni; proprio in queste situazioni i Chiefs sembrano essere la migliore squadra della lega, oltre all'ex Tide infatti potranno contare sui già citati McCluster e Charles, tre atleti in grado di puntare facilmente all'endzone avversaria ogni qual volta punter o kicker gli mettono il pallone in mano.
Punter e kicker che Kansas City non ha variato rispetto al 2009, confermando Ryan Succop e Dustin Colquitt, che da quest'anno affronterà due volte l'anno il fratello Britton, nuovo pari ruolo dei Broncos. I Chiefs che hanno cambiato poco dalla stagione passata sembrano essersi rinforzati proprio nei ruoli in cui avevano le necessità maggiori, che hanno coperto con attenzione sfruttando le vie del Draft e della free agency, inoltre, l'aggiunta di due allenatori come quelli già citati da alla squadra di Haley qualche credenziale in più per esporsi come principale contender di San Diego all'interno della division.
Oakland Raiders
Dopo l'ennesima stagione disastrosa i Raiders hanno un enorme bisogno di rilanciarsi, e sembra che finalmente, in quel di Oakland, la ragione prevalga sull'infatuazione, e che sia arrivato un head coach capace di far sentire la propria voce al padre padrone Al Davis, che con le sue fisse verso certi giocatori ha obbligato lo staff della franchigia a delle scelte scellerate che si sono rivelate controproducenti per la squadra e per un suo pronto rilancio.
Tom Cable, dopo non aver migliorato i record ottenuti dai suo predecessori ha posto le basi per una rinascita concreta ponendo fine ad uno dei più grandi dubbi che ha accompagnato le ultime stagioni dei Raiders, quello riguardante lo starting quarterback; dalla scelta di Russel, 2007, in avanti, si sono alternati tanti pitcher nel backfield di Oakland, da Culpepper a Walker, da Gradkowski a Frye, senza che nessuno di questi riuscisse a dare continuità e sicurezza ad un attacco che non è mai riuscito ad esaltare le proprie stelle, sia quelle reali che quelle presunte.
Da quest'anno la musica sembra però pronta a cambiare, principalmente grazie al colpaccio messo a segno durante il weeikend del Draft, quando con una mossa a sorpresa la franchigia californiana ha acquisito via trade Jason Campbell, ex first rounder messo alla porta dai Redskins dopo l'arrivo a Washington del rivale divisionale Donovan McNabb; il numero 17 da Auburn, che non ha mai pienamente convinto con la divisa della squadra capitolina, è stato indicato fin da subito come lo starting quarterback per la stagione 2010, davanti a Bruce Gradkowski, Charlie Frye, e Kyle Boller, altro veterano arrivato via freeagency.
Vista la rotazione a cui è stata sottoposta la posizione di QB nelle passate stagioni è molto probabile che Cable punti a tenere a roster i 4 giocatori, che avendo tutti alle spalle una buona esperienza da titolare, potrebbero tornare utilissimi con l'avanzare del torneo, anche perché il passing game vive su schemi e personale tutt'altro che collaudato.
Nei giochi aerei infatti ad Oakland hanno pochissime certezze nonostante tutti gli investimenti fatti negli ultimi anni e soprattutto nel Draft 2009, quando vennero selezionati due ricevitori, che nelle intenzioni del coaching staff avrebbero dovuto crescere fino a diventare il numero 1 e il numero 2 della franchigia; a conti fatti, l'unico che ha mostrato di avere le qualità per imporsi è stato Louis Murphy, ottimo prospetto da Florida che ha ricevuto per 521 yards e 4 touchdowns, risultando il miglior wide receiver a roster.
Scelto al quarto round, l'ex Gators ha fatto molto meglio rispetto al settimo pick assoluto Darrius Heyward-Bey, atleta dotato di una velocità impressionante ma ancora limitato in fase di ricezione, dove si è reso protagonista di alcuni drop clamorosi; acclamato proprio da Davis durante il Draft, tanto che i Raiders passarono su Crabtree per acquisirlo, il ragazzo da Maryland può ancora recuperare credito, ma per farlo dovrà mostrare serissimi miglioramenti già in questa stagione, dove, salvo sorprese, dovrà dividersi i palloni con Johnnie Lee Higgins e Chaz Schilens, tenuto in grandissima considerazione dall'offensive coordinator Hue Jackson.
Nel passing game però a fare la differenza sarà probabilmente ancora una volta il tight end Zach Miller, miglior ricevitore della squadra nel 2009 con 66 ricezioni all'attivo per 805 yards e 3 touchdowns, numeri che lo hanno reso uno dei migliori del ruolo all'interno della NFL; più receiver che bloccatore, il talento da Arizona fungerà da go-to-guy, lasciando ai compagni di reparto, tra cui Brandon Myers, il compito di frenare le penetrazioni difensive avversarie.
Compito che spetterà anche alla linea offensiva, risistemata dal genio di Cable, che con qualche ritocco vuole cercare di dare ad Oakland una trincea capace finalmente di allontanare i ripetuti affondi avversari; confermato Samson Satele nel ruolo di centro e invariate le due guardie Robert Gallery e Cooper Carlisle, i principali cambiamenti sono previsti nelle posizioni di tackle, dove inizialmente partiranno titolari Khalif Barnes e Mario Henderson, ma molto presto potrebbero trovare spazio i due ottimi rookie selezionati all'ultimo Draft, Bruce Campbell da Maryland, e Jared Veldheer dalla piccolissima Hillsdale.
Prospetti interessantissimi che gli esperti definiscono in grado di giocare come OT a livello professionistico per lungo tempo, i giovani appena arrivati in California dovranno cercare di contribuire fin da subito a far riemergere un gioco di corsa che nelle ultime stagioni non ha reso tantissimo, pur potendo contare su un top player del calibro di Darren McFadden; il talento da Arkansas, a cui era stato pronosticato un pronto impatto in NFL; ha parzialmente deluso, patendo la concorrenza degli altri runner ed aprendo la strada per lo spot in depth chart a Michael Bush, altro validissimo runningback che, se non avesse avuto un brutto infortunio all'ultimo anno di college, ora giocherebbe certamente titolare in qualche franchigia.
Cambiamenti previsti anche in difesa, a cominciare dalla linea difensiva, dove il rinnovo contrattuale dell'end Richard Seymour, 4.0 sacks la passata stagione, ha permesso ai Raiders di confermare uno dei migliori elementi presenti a roster; giocatore esperto e capace di ergersi a leader del reparto, l'ex Patriots dovrebbe essere spostato al centro, nel ruolo di defensive tackle al fianco del neo acquisto Antonio Garay, che dovrebbe alla fine vincere la concorrenza con Tommy Kelly per lo spot da titolare.
Il percorso inverso a Seymour rischia invece seriamente di farlo il rookie Lamarr Houston, che dopo una vita giocata da DT a Texas University sarà utilizzato nel ruolo di DE sul lato opposto a Matt Shaugnessy, arrivato da Wisconsin nel Draft 2009; a completare il reparto ci saranno poi Desmond Bryant, Jay Richardson, Trevor Scott, e Quentin Groves, coinvolto nella trade che ha portato il linebacker Kirk Morrison ai Jaguars.
Proprio nella mediana di Oakland risiede la novità più importante, nonché possibile rivelazione, per la stagione 2010, il LB da Alabama Rolando McClain, difensore atletico ed intelligente, gran conoscitore del gioco, una sorta di allenatore in campo, che sicuramente non farà rimpiangere l'ex titolare volato a Jacksonville; il rookie dai Tide però non rappresenta l'unica novità del reparto, che oltre al veterano Thomas Howard, potrà contare sul talentuoso Kamerion Wimbley, ottimo colpitore acquisito via free agency da Cleveland.
Nessuna novità invece nelle secondarie, dove i rookie Walter McFadden e Jeremy Ware fungeranno solo da comparse, per ora, lasciando invariati gli spot titolari della depth chart, dove sono stati confermati Nnamdi Asomugha, poco appariscente ma tra i migliori CB della lega, e Chris Johnson, che nel corso del 2009 è maturato tantissimo confermandosi una sicurezza nel contrastare il gioco aereo degli avversari vincendo la concorrenza di Stanford Routt, diventato la loro prima riserva.
Nessuna variazione prevista anche tra le safeties, dove, almeno inizialmente, Tyvon Branch e Michael Huff hanno strappato la conferma nel ruolo di starter, respingendo gli attacchi del promettente Mike Mitchell e di Hiram Eugene, già entrato con costanza nella rotazione nel corso della stagione passata.
Ancora saldamente al proprio posto la coppia di specialist più pagata della NFL, composta dal kicker Sebastian Janikowski e dal punter Shane Lechler, la vera novità di Oakland in materia di special team sarà rappresentata dall'ottimo prospetto da Clemson Jacoby Ford, piccolo e velocissimo ricevitore che ha i numeri per farsi valere anche tra i professionisti dopo una buona carriera collegiale.
I Raiders, che sembrano essere migliorati tantissimo in diversi reparti, sembrano però ancora lo specchio di una franchigia dove i lavori in corso sono all'ordine del giorno, e anche se rispetto al recente passato la situazione è notevolmente migliorata, c'è la convinzione che per operare il definitivo salto di qualità manchi ancora qualcosa; per quest'anno, incominciare a lottare per non chiudere più in coda alla division, sarebbe già un buon risultato.
San Diego Chargers
Per la prima volta in dieci anni a San Diego ripartono senza uno degli uomini di punta, la stella che per due lustri è stata anima ed immagine della franchigia californiana, che al termine della stagione 2009 ha deciso di privarsi del suo franchise player LaDainian Tomlinson, passato ai New York Jets, con cui proprio i Chargers potrebbero giocarsi l'accesso al Superbowl.
Superbowl, una parola che non fa più paura alla squadra guidata da Norv Turner, una partita che non sembra nemmeno poi tanto lontana nonostante la perdita di uno dei migliori runningback della storia della NFL, perché San Diego, inutile negarlo, è uno dei team meglio assortiti di tutta la lega, formato da un gruppo di giocatori che sembra aver finalmente raggiunto quella consapevolezza e quella conoscenza dei propri mezzi che è sempre mancata nel recente passato, quando partivano come outisder o come contender, ma si perdevano lungo il cammino.
Cammino che ora sembra essere piuttosto chiaro davanti agl'occhi di Philip Rivers e dei suoi compagni, e che, per assurdo, è diventato più luminoso nel momento stesso in cui Turner ha deciso di abbandonare la strada run oriented per puntare maggiormente sul gioco aereo, orchestrato alla perfezione da quello che ormai può essere considerato uno dei migliori passer della lega, nonostante quell'antipaticissimo carattere da primadonna che non l'ha mai abbandonato nel corso della sua carriera, a partire dal college fino al professionismo.
Non sempre ben visto dai compagni di squadra, il numero 17 di San Diego ha però saputo imporre la propria leadership in una squadra che ora dipende tantissimo da lui e dal suo braccio, tanto che, vista la carenza di valide alternative, i fans dei Chargers devono sperare che rimanga integro il più a lungo possibile; nonostante la presenza di un usato sicuro come Billy Volek, se proprio si vuole appuntare qualcosa alla gestione di Turner e l'aver perso un potenziale buonissimo backup come Whitehurst, passato a Seattle, ed essersi trovato costretto a ripiegare su un novellino come Jonathan Crompton, che con Tennessee ha avuto alti e bassi spaventosi ed è stato chiamato solo in fondo al quinto giro dell'ultimo Draft.
Un Draft che ha avuto però il pregio di portare a San Diego un talento cristallino come quello di Ryan Mathews, runner esploso nella senior season con Fresno State che pare avere le qualità necessarie per sostituire degnamente Tomlinson, magari collaborando attivamente con il piccolo e veloce Darren Sproles, bloccato per un anno dai Chargers, che hanno così evitato di perdere entrambe i runningback titolari sfruttando il tag posto sul suo contratto in scadenza.
Scongiurata l'eventualità di trovarsi con due new entry nel backfield, in California hanno poi anche resistito, almeno fino a questo momento, alle tante richieste di trade arrivate per Vincent Jackson, tra i primi receiver della NFL nella passata stagione e punto fermo negli schemi dell'offensive coordinator Clarence Shelmon, che considera il prodotto da Northern Colorado un go-to-guy al pari di Antonio Gates, tight end all'ottavo anno che è ormai da tempo uno dei bersagli preferiti di Rivers.
Perso il suo compagno di reparto Brandon Manumaleuna, San Diego dovrà sfruttare appieno tutte le risorse di cui dispone soprattutto nelle prime tre settimane di regular season, quando la squalifica di V-Jax li priverà di uno dei due target preferiti; a sfruttare questa pesante assenza potrebbe essere principalmente Legedu Naanee, receiver al quarto anno da Boise State che ha fatto intravedere ottime cose nel ruolo di slot nel corso del 2009 e che viene segnalato in grandissima forma per l'avvio di stagione.
Il prodotto di Boise State è attualmente listato come numero 3 in depth chart alle spalle del numero 83 e di Malcom Floyd, che dopo le 45 ricezioni, per 776 yds, messe a segno nella passata regular season si è assicurato uno dei posti da titolare, mettendo in fila il già citato ex Broncos e Buster Davis, selezionato al Draft 2007 e proveniente da Louisiana State; dietro a loro rimane il solo Gary Banks, e se si calcola che anche tra i TE non c'è molta profondità , Kris Wilson dovrebbe sostituire Manumaleuna e il settimo giro Dedrick Epps lotterà per rimanere a roster, non è detto che durante la stagione non vengano operati diversi movimenti nel reparto, che attualmente sembra a corto di alternative.
Alternative che invece non mancano assolutamente nella offensive line, dove l'ottimo lavoro svolto nel recente passato ha fatto si che San Diego si trovi con un gruppo di starter collaudato e pronto a garantire una certa sicurezza al backfield; a guidare la OL sarà ancora il centro alla settima stagione Nick Hardwick, giocatore esperto che verrà affiancato dalle guardie Kris Dielman e Louis Vazquez, alla seconda stagione da Texas Tech e attualmente preferito ad altri due giovani, Brandyn Dombrowski e Tyronne Green.
Sugli esterni confermato come left tackle Marcus McNeill, mentre a destra va registrato il graditissimo ritorno di Jeromey Clary, sostituito negli ultimi sei match della passata stagione dal veterano Jon Runyan, rilasciato durante l'offseason; tornato dall'infortunio che l'aveva estromesso dal rush finale, l'OT da Kansas State partirà davanti al già citato Dombrowski e a Scott Mruczkowski, backup centro che all'occorrenza può fungere da backup per tutti i ruoli della linea offensiva.
In difesa il cambiamento maggiore riguarda la perdita di Jamal Williams, veterano di lungo corso che è passato ai rivali divisionali Broncos e che sarà presumibilmente sostituito dal promettente Cam Thomas, giocatore selezionato al quarto round da North Carolina che si trova la strada spianata per il ruolo di nose tackle dopo la cessione di Garay; in caso di fallimento, comunque, i Chargers sembrano aver le spalle ben coperte, con almeno due veterani, Ryon Bingham e Ian Scott, pronti a rilevarlo al centro della DL.
Ai lati di Thomas è invece confermata la rotazione introdotta nel corso del 2009 dal defensive coordinator Ron Rivera, che vedrà alternarsi nel ruolo di end Luis Castillo, Jacques Cesaire, i due probabili starter, Alfonso Boone e Vaughn Martin, scelto al quarto giro dello scorso Draft dall'università canadese di Western Ontario, con l'unico obiettivo di mascherare l'assenza di un top player nel ruolo.
Un ruolo che inoltre è fondamentale per aprire la strada alle incursioni degli outside linebacker Shaun Phillips, sack leader nella passata stagione con 7.0 sck totali, e Shawne Merriman, ragazzo che se riesce a restare lontano dai guai rimane uno dei più grandi colpitori visti all'opera di recente tra i professionisti, i quali formano una coppia ben assortita e piuttosto affiatata capace di mettere a soqquadro diversi backfield avversari.
Saltuariamente supportati da Antwan Applewithe, da quest'anno i due OLB di San Diego potranno fare affidamento anche su Larry English, prodotto da Northern Illinois valutato come perfetto per la difesa guidata da Ron Rivera durante le tappe di avvicinamento al Draft 2009; selezionato proprio dai Chargers al primo giro, il numero 52 è atteso come la rivelazione di questa stagione, dove potrebbe inserirsi nella depth chart scombussolando i piani che vedono per ora partire come starter all'interno della mediana Stephen Cooper e Kevin Burnett.
Da tenere sotto osservazione, poi, anche i progressi del nuovo arrivato Ali Highsmith, altro outside linebacker che, dopo essere stato rilasciato con troppa fretta da Arizona, potrebbe entrare con costanza nella rotazione del reparto e ricostruirsi una carriera in California; carriera che invece è avviata decisamente verso una prepotente esplosione per Antoine Cason, che dopo due anni passati a fare da comprimario per Antonio Cromartie si trova a ricoprire il ruolo di starting cornerback sul lato destro della difesa, nonché quello di stella delle secondarie al fianco della free safety Eric Weddle, altro giocatore di straordinaria importanza per la difesa dei Chargers.
Dopo la scelta di lasciar partire il numero 31 verso New York, sponda Jets, San Diego ha confermato come left cornerback Quentin Jammer, arrivato alla nona stagione con il team californiano, e ha deciso di investire sul mercato dei free agents per garantirsi una certa profondità qualitativa andando a firmare Nathan Vasher, validissimo interprete del ruolo appena lasciato libero dai Chicago Bears; i due veterani, che si contenderanno il posto sulla sideline opposta a Cason, dovranno però guardarsi dalla concorrenza di un altro giocatore esperto, Donald Strickland, voluto da Rivera e Turner per dare ancora maggior sicurezza al reparto, soprattutto nelle difese di situazione.
Completa le secondarie la strong safety Kevin Ellison, che dopo aver vinto la position battle con Steve Gregory nel 2009 partirà titolare davanti al neo arrivato Darrell Stuckey, matricola proveniente da Kansas e selezionato al quarto round dell'ultimo Draft; confermato Mike Scifres come punter, i Chargers hanno risposto agli errori di Nate Keading durante i playoffs con la firma di un nuovo kicker, il veterano Nick Novak.
Mossa che sembra volta più a spronare l'ottimo kicker da Iowa più che a far pensare ad un suo eventuale taglio, è la conferma che quest'anno lo staff di San Diego non vuole proprio lasciare nulla al caso, e consapevole di avere tra le mani una squadra piuttosto completa, sia in attacco che in difesa, ha cercato di blindare pure gli special teams, che oltre a puntare su un ottimo returner come Sproles, dovranno poter tornare a contare su uno dei migliori calciatori della NFL.
Team con davvero pochissimi punti deboli, parte con i favori del pronostico nella West, e con la serissima aspirazione di arrivare fino in fondo.