NFC North 2010: Preview

Da dove iniziare un articolo sulla NFC NORTH?
Per l'ennesimo anno consecutivo Brett Favre ha facilitato il compito degli analisti NFL.

Solamente dopo ferragosto il futuro hall of famer da Kiln, Mississipi, ha fugato ogni dubbio sul suo ritorno dopo che tre compagni di squadra sono volati a casa sua e lo hanno trascinato al training camp.

Quindi, anche la prossima stagione, il quasi quarantunenne, già  nonno, tornerà  per quella che sarà  la sua ventesima e, forse, ultima stagione. Deve dirsi che Favre arriva da una delle migliori stagioni della sua carriera e i dubbi legati al ritorno erano per la maggior parte collegati alla salute di una caviglia maltrattata dai Saints lo scorso gennaio, seppur una certa dose di protagonismo non può escludersi.

Quella ai nastri di partenza è una stagione nella quale la division in oggetto, per storia, tradizione e rivalità  una delle più accese e combattute, sembra ritornata ai fasti del suo glorioso passato.

Forse, per la prima volta dopo molti anni, tutte le squadre si presentano con delle ambizioni e con delle interessanti prospettive.

Con il ritorno dell'ex packers, i Vikings si presentano come la squadra favorita per lo scettro della divisione e non solo. La squadra è rimasta intatta ed è stata aggiunta anche profondità  nelle secondarie.

Subito dietro gli acerrimi nemici formaggini che superato, in parte, lo shock dell'ex idolo in purple & gold sono chiamati al definitivo salto di qualità . Addirittura alcuni addetti ai lavori li danno come protagonisti possibili di una lunga postseason anche se molto dipenderà  dalla conferma ai massimi livelli di Aaron Rodgers e da un miglioramento della pass rush.

I Bears vengono invece chiamati ad una riscossa dopo una stagione molto deludente, contraddistinta dai molti infortuni e dalle prestazioni altalenanti del grande colpo della scorsa offseason, Jay Cutler.

Nella città  della Ford, i tifosi dei Lions sperano finalmente di aver imboccato la strada giusta per il rilancio dopo la malaugurata gestione Millen e i presupposti sembrano essere quelli giusti.

Chicago Bears

Dopo aver perso il SB XLI i Bears hanno mancato i playoff per tre anni consecutivi collezionando più sconfitte che vittorie. La regular season alle porte è molto probabilmente l'ultima occasione per Lovie Smith di dimostrare a Jerry Angelo di poter essere il coach che può portare la sua franchigia ai traguardi che le spettano.

Dopo la mossa dell'anno scorso (Jay Cutler), che ha rispettato solamente in parte le aspettative che i tifosi riponevano su di lui, anche durante questa offseason la squadra dell'Illinois si è mossa in maniere più che aggressiva.

Potendo disporre di poche scelte al draft, la società  ha aggiunto a roster veterani di comprovata esperienza e talento come Chester Taylor, Brandon Manumaleuna e Julius Peppers, il grande nome tra i free agent del mercato appena trascorso.

Altro importante movimento si è verificato a livello di coaching staff dove è stato ingaggiato come offensive coordinator uno degli allenatori più controversi degli ultimi anni, Mike Mart, chiamato a portare a Chicago il suo attacco pass-oriented in una franchigia sempre famosa per il suo running game.

Quella da descrivere è una squadra che dal lato difensivo, se in giornata, non ha niente da invidiare a nessun altro NFL team. Può contare su una linea difensiva molto solida, guidata dall'aggressività  di Tommie Harris con l'aggiunta di Julius Peppers, 81 sacks in otto stagioni e 25 nelle ultime due.

Brian Urlacher e Lance Briggs costituiscono una coppia di LBs tra le più temibili, sperando che il veterano-giocatore franchigia abbia finalmente recuperato dall'infortunio al polso e dai problemi alla schiena. Roach e Tinoisamoa si combattono l'ultimo starting spot di un reparto comunque molto profondo. Le secondarie possono essere il punto debole della difesa e si è riparato alla perdita di Vasher con l'acquisizione di Tim Jennings dai Colts e con il ritorno di Chris Harris da Carolina.

In attacco la squadra è stata affidata completamente a Jay Cutler, che deve dimostrare di valere quanto investito non più di un anno fa. Il QB da Vanderbilt si è contraddistinto l'anno scorso più per gli intercetti ed è quindi chiamato al riscatto.

Con l'aggiunta di Chester Taylor, uno dei migliori third down backs degli ultimi anni, frenato a Minnesota solamente dall'esplosione di Peterson, il backfield sembra essere molto valido, potendo contare anche su Matt Forte, che, seppur reduce da una sophomore season inferiore alle attese, si è dimostrato uno dei migliori RB sulle ricezioni.

Molto buono è anche il reparto dei TEs, dove brilla la stella di Greg Olsen e i back-up sono molto più di semplici riserve: basti solamente pensare a Brandon Manumaleuna o al veteranissimo Desmond Clark. Rimane solamente da vedere quale ruolo verrà  loro affidato dal nuovo offensive coordinator, sempre criticato per l' utilizzo di questo reparto.

I WRs non possono contare su big names ma su giocatori sicuramente interessanti: si pensi a Devin Hester o alla sorpresa dello scorso anno Jonnhy Knox e spazio dovrebbero trovare anche Earl Bennett e Devin Aromashadu.

Probabilmente la posizione con più punti interrogativi è la linea offensiva dove attorno al pluri pro-bowler Olin Kreutz troveranno sicuramente posto Roberto Garza come RG e l'ex first pick Chris Williams come LT; gli altri due spot possono essere considerati ancora da assegnare con Beekman e Omiyale in vantaggio sugli altri.

A livello di special team i Bears hanno un punto di forza con Robbie Gould, Brad Maynard, kicker e punter tra i più affidabili della lega e Devin Hester uno dei ritorna tori più temuti.

Prevedere il risultato finale di questa compagine è uno dei pronostici più difficili da fare in quanto ci sono tutte le possibilità  di una stagione con molte vittorie e soddisfazioni ma anche il rischio di un crollo totale. Molto probabilmente tutto dipenderà  dall'inizio perché un avvio positivo potrebbe aggiungere entusiasmo in una squadra dove il talento non manca in nessun ruolo.

Detroit Lions

Anno due dopo Millen. La strada intrapresa sembra quella giusta nonostante le due vittorie della stagione scorsa possano ancora sembrare pochine. Per il secondo anno successivo il nuovo GM Martin Mayhew ha concluso una offseason da applausi con un draft condito dalla gemma Suh e una free agengy aggressiva con aggiunte in quasi tutti i reparti.

L'attacco riparte dall'ex rookie Matthew Stafford, proveniente da una stagione d'esordio sicuramente positiva impreziosita dal drive conclusivo contro i Browns. Da lui ci si aspetta un ulteriore salto di qualità : di sicuro i Lions, dopo anni, possono affermare di avere un quarterback attorno al quale costruire la squadra. A fargli da chioccia, come back-up Shaun Hill, appena arrivato da San Francisco.

Nel ruolo di running back, i Lions hanno cercato di coprire un buco mai chiuso dopo il ritiro di Barry Sanders con la scelta allo scorso draft di Jahvid Best, rookie proveniente dai Golden Bears e che se riuscirà  a stare lontano dagli infortuni che lo hanno martoriato nell'anno da senior potrebbe essere il giocatore giusto per rilanciare il running game insieme al recuperato Kevin Smith.

Calvin Johnson guida il gruppo dei WRs ed è sicuramente l'arma più pericolosa a disposizione di Stafford. A completare il reparto è arrivato Nate Burleson da Seattle. Dietro loro Bryant Johnson e Derrick Williams. Un reparto che ha mostrato finalmente segni di miglioramento è la linea offensiva composta dal super veterano Dominic Raiola nel ruolo di centro.

Attorno a lui nello spot di LG è arrivato l'ex SeaHawk Rob Sims mentre a destra dovrebbe confermarsi Stephen Peterman. All'inizio la coppia di tackles titolare dovrebbe essere formata da Gosder Cherilius a destra, chiamato ad una definitiva esplosione oppure ad essere ricordato come bust, e Jeff Backus a sinistra.

Reparto molto profondo è quello dei TE perché dopo la scelta di Pettigrew, reduce dall'infortunio dell'anno scorso, potrà  contare sull'arrivo di Tony Scheffler segnalatosi ai Broncos come uno dei migliori nel suo ruolo.

Nessun altro reparto come la linea difensiva ha però tratto giovamento dalla scorsa offseason: l'unità  è stata profondamente rivoluzionata con la scelta del giocatore probabilmente più forte dell'intero draft, Ndamukong Suh da Nrebraska; inoltre sono arrivati come free agents, veterani del calibro di Kyle Vanden Bosch, che ritrova il suo ex defensive coordinator ai tempi dei Titans, Jim Schwartz, e Corey Williams, proveniente da un paio di anni infelici in quel di Cleveland.

La linea dovrebbe poi essere completata da Cliff Avril o Lawrence Jackson appena arrivato da Seattle. Il reparto di Lbs conta la perdita di Ernie Sims e verrà  imperniato su DeAndre Levy, giocatore al secondo anno che l'anno scorso ha sorpreso i più. Ai suoi lati il sempre solido Julian Peterson e Zach Follet, anche lui al secondo anno e che la scorsa stagione ha ben impressionato negli special teams.

Le secondarie hanno visto per il secondo anno consecutivo un repulisti generale: da Atlanta è arrivato Chris Houston che con il rookie Amari Spievey dovrebbe costituire la coppia di titolari. Negli spot di safety Louis Delmas, che dovrà  confermare quanto di buono fatto vedere nell'anno da rookie, avrà  al suo fianco Ko Simpson.

Gli special teams potranno contare sul sempre affidabile Jason Hanson come kicker e su Nick Harris come punter.

Cosa aspettarsi dai Lions?
Di sicuro non i playoff. Tuttavia dopo anni di mediocrità  si può contare la presenza di giocatori nelle posizione chiave attorno ai quali costruire una squadra che potrebbe riportare alla postseason la franchigia della città  della Ford. Quantomeno un aumento delle vittorie dovrebbe essere garantito.

Green Bay Packers

Mike McCarthy in ginocchio dopo il fumble di Rodgers nel WildCard Playoff contro i Cardinals. Ecco da dove riparte la franchigia del Wisconsin e lasciamo perdere le polemiche su come la sconfitta è arrivata. La squadra era riuscita a recuperare dopo una partenza a dir poco imbarazzante (17 a 0 nel primo quarto) e sembrava destinata a scontrarsi con l'amato-odiato ex idolo per un posto al grande ballo ma il destino l'ha pensata diversamente.

I cheeseheads si presentano praticamente invariati alle porte di un nuovo campionato che potrebbe riportarli ai vecchi fasti. Ted Thompson ha abituato negli ultimi anni ad una offseason molto calma ma quest'anno è riuscito addirittura a superarsi se si pensa che le uniche note degne di menzione sono solamente gli allungamenti ai contratti dati ai super veterani Tauscher e Clifton.

L'attacco rimane, quindi, guidato da Aaron Rodgers e non potrebbe essere altrimenti dopo che l'ex golden bears ha fatto ricredere anche i critici più nostalgici. 30 TD pass conditi da 7 INT e 4 rushing Td sono solamente alcuni dei numeri che riassumono la scorsa stagione e che dimostrano che, nonostante la dipartita di Favre, il passing game al Lambeau non è passato di moda.

A cercare di togliere un po' di pressione al QB ci penserà  anche quest'anno Ryan Grant, RB forse troppo spesso sottostimato se si pensa che dalla week 8 del 2008 è il Rb con più yards corse dopo LT. Indiscutibilmente non abbiamo a che a fare con un fenomeno ma certamente con un onesto mestierante del ruolo. Completano il backfield il third down back Brandon Jackson e una pattuglia di FB guidati dal prezioso John Kuhn.

Molto probabilmente si può dire che a Green Bay non gioca nessuno tra i migliori 5 WRs dell'intera lega ma se si analizza il reparto nel suo complesso difficilmente si può trovare un gruppo di ricevitori così mediamente forte: Driver, Jennings, Jones e Nelson costituiscono un arsenale per il braccio di Rodgers. A loro completamento, si è imposto l'anno scorso come TE titolare Jermichael Finley che dopo essere esploso nella sua sophomore season sembra destinato a diventare uno dei migliori interpreti del ruolo.

Reparto nettamente migliorato dall'inizio dell'anno scorso è la linea offensiva che ha tratto un notevole giovamento dal ritorno del veterano Marc Tauscher che insieme all'altro vecchio del reparto, Chad Clifton, costituirà  la coppia di tackle titolare una volta ancora. Nel mezzo, accanto al centro Wells, nello spot di RG il confermatissimo Josh Sitton mentre a sinistra il rookie Bulaga, in attesa di diventare il LT del futuro, si giocherà  lo spot di LG titolare con Colledge.

Praticamente inalterata anche la difesa se si eccettua il ruolo di SS che, anche causa l'infortunio di Bigby, vedrà  come protagonista il third round pick Morgan Burnett. Accanto a lui il probowler Nick Collins, fresco di nuovo contratto.

Nel ruolo di CB è previsto il ritorno di Al Harris, probabilmente non dall'inizio della stagione, il cui posto sarà  come sempre ricoperto da Tramon Williams anche lui fresco di prolungamento. A completare la coppia di CBs il Defensive Player of the Year, Charles Woodson, per il quale non si trovano più aggettivi.

Il reparto di LBs vedrà  ancora la coppia Barnett-Hawk nel mezzo con gli ex-rookie Clay Matthews III e Brad Jones all'esterno. Grossa parte delle ambizioni dei Packers passerà  sicuramente dalla capacità  dell'ex Trojan di confermare quanto di buono mostrato l'anno scorso e che gli è valso addirittura la chiamata al pro bowl.

La linea difensiva, sebbene immutata nei componenti, vedrà  lo switch di posizione tra Raji e Pickett, con la prima scelta dell'anno scorso destinata ad occupare la posizione di NT mentre Pickett passa con Jenkins a formare la coppia di DE.

Il reparto viene completato dalla seconda scelta di quest'anno Mike Neal e dal piacevole ritorno di Justin Harrell, probabilmente all'ultima chiamata di una carriera troppo sfortunata fino ad oggi. Dalla capacità  di questi uomini di portare pressione al QB avversario e impegnare la linea offensiva avversaria dipenderà  il futuro di Green Bay, che l'anno scorso, praticamente insuperabile nelle corse, ha latitato a dir poco nella pass rush.

Come kicker è stato confermato Mason Crosby mentre ancora in ballo è lo spot di punter.
In molti tra gli analisti vedono la franchigia del Wisconsin come possibile protagonista a Dallas il prossimo febbraio: molto, se non tutto dipenderà  dal miglioramento della pass rush in quanto l'attacco ha dimostrato di poter mettere i punti a tabellone.

Minnesota Vikings

Praticamente risolto l'unico dubbio della offseason con il ritorno dell'ex nemico Favre al comando dell'attacco i Vikings si presentano sulla carta come una delle candidate più autorevoli non solamente per arrivare al SuperBowl ma anche per portare a casa il Vince Lombardi Trophy.

Un drive assurdo ha impedito alla franchigia di Minneapolis di sbancare New Orleans dopo che durante la partita si era data dimostrazione di superiorità  nei confronti dei padroni di casa.

La squadra si presenta intoccata nei punti di forza e dopo aver trascinato letteralmente Favre al training camp pronta a ricominciare la marcia proprio lì dove si era interrotta. Qualche perplessità  viene suscitata da un coaching staff forse non all'altezza delle ambizioni anche se deve dirsi che Childress ha sempre aumentato ogni anno il numero delle vittorie.

Come detto Brett Favre si ripresenta al comando di un attacco ormai non più monodimensionale arrivando da una delle stagioni più positive dell'intera carriera. Alla sue spalle l'ormai bocciato Tarvaris Jackson il quale, anche alla luce di come è stata condotta la vicenda Favre, vede al capolinea la sua esperienza ai Vikings.

Paradossalmente, è chiamato ad un riscatto il giocatore faro della franchigia. Adrian Peterson, forse il miglior RB degli ultimi anni e non solo, ha sofferto la scorsa stagione di troppi fumbles concessi alle squadre avversarie e i tifosi sperano che il problema sia stato risolto.

Dietro di lui non c'è più il miglior third down back della lega, Chester Taylo, passato ai Bears, ma si punta sul rookie Toby Gerhart, arrivato da Stanford, front runner per lo scorso Heisan Trophy lo scorso anno, power running back che potrebbe essere fondamentale per le situazioni di terzo e corto.

L'arrivo di Favre ha trasformato il reparto dei ricevitori in uno dei migliori dell'intera NFL dopo che per molto tempo era stato spesso criticato. Sidney Rice e Percy Harvin, con l'aggiunta del TE Visante Shiancoe, sono i titolari di un reparto che per fisicità , mani e fantasia non ha niente da invidiare a nessun altro.

La linea offensiva è sempre stata uno dei punti di forza della franchigia e si presente rispetto all'anno scorso invariata con, da sinistra a destra, McKinnie, Hutchinson, Sullivan, Herrera e Loadholt obbligati a dare protezione al QB ed a aprire varchi per il sempre pericoloso AllDay.

Sul versante difensivo si deve analizzare uno dei reparti più forti della NFL. Il punto di forza è costituito sicuramente dalla linea, se si pensa solamente che il meno reclamizzato del lotto, Ray Edwards viene da una stagione con un decina di sacks e sarebbe sicuramente una star in tutte le altre squadre. Insieme a lui ritroviamo il Williams Wall composto da Pat e Kevin Williams, praticamente insuperabile nelle corse e Jared Allen, una macchina da sack, terrore dei LT e QB avversari.

Il reparto dei LBs è uno dei più sottovalutati della lega e conta il recupero del fondamentale E.J Henderson dopo il brutto infortunio dell'anno scorso che andrà  a ritrovare i vecchi colleghi Chad Greenway e Ben Leber.

Reparto sicuramente migliorato è quello dei DBs che accanto al probowler Antoine Winfield, potrà  contare sul nuovo arrivo di Lito Sheppard. A dare profondità  ci penserà  il rookie Chris Cook e, quando recupererà  dall'infortunio, Cedric Griffin.

Se si vuole arrivare al grande ballo le safety dovranno migliorar le loro prestazioni in quanto i titolari Madieu Williams e Tyrell Johnson si sono segnalati per troppi tackles mancati e per pochi turnovers prodotti. Alle loro spalle lotta per una maglia da titolare il sophomore Jamarca Sanford.

Gli special teams conteranno per un anno ancora sul sempre preciso Ryan Longwell nel ruolo di kicker e sul migliorato Chris Kluwe come punter. Come ritornatore quello che si è imposto uno dei più pericolosi del ruolo, Percy Harvin.

Senza possibilità  di essere smentiti si può affermare che tutto quello che arriverà  che non sarà  almeno una presenza all'atto conclusivo della stagione dovrà  essere etichettato come fallimento o delusione.

I Vikings si presentano come una squadra pronta a vincere e con tutte le carte in regola per andare fino in fondo. Destano qualche perplessità  l'età  in certe posizioni chiave e la situazione infortuni dei WRs Harvin e Rice senza poi contare ce lo stesso Favre torna dopo un intervento ad una caviglia malconcia.

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