Lance Berkaman, purtroppo già in DL
Riprendiamo dopo oltre un mese di sosta la cronaca delle vicende dell'American League East.
E sono vicende piuttosto movimentate, che ruotano attorno al tema delle due leaders, Yankees e Rays che si avvicendano al comando della classifica, e dei Red Sox che tentano una disperata rimonta che più passa il tempo più pare improbabile.
In effetti c'è ancora oltre un mese di baseball, ed è un mese decisivo, quello di settembre in cui in passato si sono visti clamorosi colpi di scena evidenziando improvvisi crolli o insperate rimonte dovuti magari ad una errata (o azzeccata, dipende dai casi) pianificazione della stagione.
New York Yankees 77 – 48
Gli Yankees in questo mese e mezzo hanno dunque corso alla grande e continuano a guidare la classifica, insieme ai Rays.
Si sono mossi sul mercato con alcune importanti acquisizioni, come Lance Berkman, che ha lasciato Houston dopo aver militato solo lì fin dall'inizio della sua carriera, ed è arrivato per dare una maggiore profondità ad un lineup che ha dovuto fare a meno di Nick Johnson fino dall'inizio di maggio.
Inoltre è arrivato Austin Kearns dagli Indians, per lo più come rimpiazzo difensivo ma che nelle poche gare disputate finora ha dimostrato di fare bene anche con la mazza, e sempre dagli Indians è arrivato Kerry Wood, solido rilievo.
In più per far fronte alla prolungata assenza per infortunio di Andy Pettitte è arrivato dal triplo A Dustin Moseley, che dopo un inizio perfino al di sopra delle aspettative, ha iniziato ad essere toccato dalle mazze avversarie e concedere un po' troppo, comunque il giudizio su di lui finora non può che essere positivo.
In questa settimana gli Yankees stanno affrontando una delicata serie con Toronto, per poi andare a Chicago per una serie contro una squadra che sta tentando disperatamente di tenersi a portata della testa della classifica e che per questo motivo potrebbe rendere loro la vita molto difficile.
Tampa Bay Rays 77 – 48
I coinquilini della vetta della classifica dunque continuano a stupire, e laddove chiunque si sarebbe aspettato un calo nelle prestazioni, soprattutto nel pitching che quest'anno è stato qualcosa di eccezionale, la squadra ha reagito alla grande ad una mini crisi all'inizio del mese infilando una serie incredibile di vittorie che hanno permesso alla squadra di riportarsi sotto, e di dimostrarsi pienamente all'altezza delle ben più blasonate compagne.
Pochissime le mosse di mercato, sostanzialmente hanno ripescato Dan Johnson, e hanno preso Chad Qualls dai D-Backs, peraltro entrambi molto male finora. Ma è proprio l'ossatura della squadra a fare la differenza e a prescindere da come andrà a finire questa non potrà che essere archiviata come una stagione memorabile per i Rays, che hanno dimostrato di meritare i Playoffs.
Il calendario li vede attualmente impegnati in una serie ad Anaheim al termine della quale inizieranno una lunghissima fila di gare contro le rivali di division, in cui inevitabilmente si decideranno le sorti della classifica.
Boston Red Sox 72 – 54
I tifosi di Boston continuano a soffrire, in una stagione che per come si sono messe le cose sarebbe potuta andare molto peggio e già ad oggi avrebbe potuto vedere la squadra già tagliata fuori da ogni velleità di post-season.
Il tema della stagione sono stati gli infortuni, che si sono susseguiti fin dall'inizio con un'incredibile frequenza, un po' come era capitato nel 2006, e che ad oggi vede già definitivamente fuori per la stagione giocatori del calibro di Kevin Youkilis, Jacoby Ellsbury, Mike Cameron e molto probabilmente Dustin Pedroia.
E nonostante il roster sia stato falcidiato dagli infortuni il FO non ha ritenuto il caso di fare grosse mosse sul mercato, se non per accaparrarsi il giovane Jarrod Saltalamacchia, non tanto per tappare qualche buco quest'anno, quanto in un'ottica di lunga gittata per mettere un altro mattone nella soluzione dell'annosa questione del catcher titolare.
E a fare la differenza in questa sfortunata stagione sono stati proprio i giocatori della panchina, chiamati agli straordinari, o addirittura convertiti a titolari. Tutti loro hanno reso al di là delle aspettative, ed hanno prodotto sia in termini di difesa sia in termini di rendimento offensivo, molto più di quanto gli si sarebbe potuto chiedere. Se la squadra è ancora lì lo si deve a tutti loro.
I Red Sox stanno ora affrontando i Mariners aFenway Park, poi anche a loro toccherà un gran numero di sfide dirette, che costituiscono l'unica speranza di ricucire il distacco (ad oggi 5.5 gare sia per la testa della classifica sia per la Wild Card)
Toronto Blue Jays 65 – 59
I Blue Jays sembrano invece tagliati definitivamente fuori dalla classifica, ma in una stagione così avvincente le sorprese sono sempre dietro l'angolo.
E non si può certo dire che la loro stagione non sia stata più che buona, soprattutto considerando le singole prestazioni di alcuni individui, primo fra tutti, naturalmente, Jose Bautista, che è il leader della intera MLB per HR, nonché terzo per SLG ed RBI. La sua stagione è stata semplicemente sensazionale, e lo ha rivelato come l'uomo nuovo tra gli sluggers.
Ma accanto a lui bisogna menzionare anche Alex Gonzalez, non proprio atteso a queste performances offensive, e Vernon Wells, e tanti altri, grazie a cui i Blue Jays sono la squadra con il maggiore numero di HR (190 ossia 22 in più della seconda) e la più alta SLG (.455 a parimerito con Boston).
Per quanto riguarda le novità della seconda metà della stagione, si sono viste poche cose, praticamente nulli i movimenti di mercato, ma un importante debutto, ossia il giovane catcher J.P. Arencibia, debutto peraltro spettacolare, con un 4 su 5 e due HR ai danni dei Rays.
Ed ora i Blue Jays stanno affrontando gli Yankees, contro cui hanno ancora parecchie gare da disputare, come pure con le altre rivali, per cui considerando le potenzialità della squadra, che di certo non regalerà nulla di qui alla fine della stagione, i Jays potrebbero costituire l'ago della bilancia della division.
Baltimore Orioles 44 – 81
Ultimi della classifica, ed ultimi in quasi tutte le statistiche di squadra, gli Orioles non hanno altro da fare se non attendere la fine della stagione. A dire il vero le cose sono un tantino migliorate con l'arrivo del nuovo manager Buck Showalter, ma dire che il merito sia suo è probabilmente un azzardo, forse semplicemente il caso ha un po' girato il corso degli eventi.
Infatti nella squadra non c'è stata alcuna rivoluzione, pochi movimenti e un po' di spazio in più per i rookies, come Josh Bell , il 3B diventato praticamente titolare da quando Miguel Tejada è volato a San Diego.
Tra gli altri si salvano Luke Scott, Nick Markakis, insomma i soliti, oltre a Corey Patterson, abituato all'ascensore tra le minors e le majors, che preò quest'anno pare aver trovato uno spazio tra i titolari.
Aspettarsi grosse sorprese sarebbe un'utopia, soprattutto considerando che per tutto settembre gli Orioles affronteranno esclusivamente serie contro le più forti compagne dell'American East, e viste le condizioni della classifica, nessuna gli regalerà niente.