AFC East 2010: Preview

“Soon to be Champs”: da questa affermazione di coach Rex Ryan viene lanciata la sfida nella AFC East che, dopo un decennio di tirannia Patriots, vede questa volta in pole position i New York Jets, decisi a non arrestarsi fino al Grande Ballo, dopo l'AFC Championship raggiunto lo scorso anno.

Detto questo, la division rimane una delle più belle ed incerte, perchè anche i Dolphins si sono mossi sul mercato e i New England Patriots, nonostante gli anni passino anche per Brady e compagni, non accetteranno di abdicare di buon cuore.

I Buffalo Bills sono costretti a partire di rincorsa dopo il 6 – 10 del 2009, anche se il nuovo coaching staff capitanato  da Chan Gailey ha portato nuovo entusiasmo dalle parti del Ralph Wilson Stadium.

Buffalo Bills

Nuovo corso allora per i Buffalo Bills e non poteva essere altrimenti dopo il record negativo dello scorso anno.

A giudicare dai primi giorni del training camp di Rochester, ciò che più premeva al nuovo coach Chan Gailey, alla sua seconda esperienza da capo allenatore fra i pro, era eliminare la confusione creatasi la scorsa regular season riguardo la posizione di quarterback titolare: infatti il partente designato Trent Edwards (1.169 yards lanciate per 6 touchdown ma 7 intercetti), causa prestazioni non proprio entusiasmanti, era stato sostituito a stagione in corso da Ryan Fitzpatrick (1.422 yards, 9 td e 10 intercetti) e il dualismo si riproponeva alla riapertura del training camp di quest'anno.
Coach  Gailey ha nuovamente consegnato il timone della squadra a Edwards, che alcuni analisti ritengono possa avere le qualità  per guidare questo team per gli anni a venire, relegando Fitzpatrick e il terzo Brian Bohm sulla sideline.

A dispetto di ciò Gailey ha dichiarato che favorirà  la concorrenza tra i suoi quarterback e che tutti e tre avranno l'opportunità  di mettersi in luce in questa preseason.

Differentemente dal ruolo di quaterback, che in passato ha regalato più dolori che gioie ai tifosi dei Bills, il running game era già  l'anno scorso il punto di forza del gioco offensivo e maggiormente lo sarà  quest'anno, poiché è stato impreziosito dall'arrivo del talentuoso rookie C.J. Spiller.

A dir la verità , i vertici dirigenziali sono stati criticati perché vi erano ruoli nella rosa dei Bills che avrebbero avuto maggiormente bisogno di essere integrati con una scelta numero nove assoluta e farla cadere su un giocatore che dovrà  dividere spazio con altri due atleti di livello come Fred Jackson (237 corse per 1.062 yards con 2 touchdown) e Marshawn Lynch (120 portate per 450 yards e 2 td) non è parso molto azzeccato.

L'eziologia della decisione è ben presto spiegata: i Bills hanno scelto semplicemente quello che per loro era il miglior prospetto possibile a quella altezza di draft, non rischiando di portare a casa una scelta “utile” , ma farsi scappare dalle mani un elemento di assoluto valore come sperano si dimostri il talento ex Clemson.

E mai come ora la scelta non sembra buttata via, dato che Jackson e Lynch lottano contro fastidi muscolari e il rookie è l'unico disponibile agli ordini di Gailey.

Comunque sia il titolare del ruolo rimane Fred Jackson, che è parso tra i più motivati al ritorno sui campi da gioco e per nulla intimorito dalla possibile concorrenza portata da un nuovo runningback “se ciò alzerà  il livello di competitività  del team”, mentre non giurerei sullo stato d'animo di Lynch che, dopo due convocazioni al Pro Bowl nelle prime due stagioni, l'altr'anno è stato superato da Jackson  a adesso dovrà  sudare per conservare la seconda posizione nella depth chart dall'attacco di Spiller.

Tanto profondo è il backfield dei Bills, quanto è carente in termini di qualità  la batteria dei ricevitori: il miglior ricevitore, Terrell Owens, si è accasato in Ohio dall'amico Ochocinco e pertanto l'unica vera minaccia per le secondarie avversarie resta Lee Evans (44 ricezioni per 612 yards con ben 7 touchdown).

Ma tant'è, e nella posizione opposta  a quella del veterano da Wisconsin è stato provato Steve Johnson, che ha subito dimostrato un buon feeling con Edwards.

Naturalmente né Evans, né tanto meno Johnson possono permettersi il lusso di caricarsi il peso di tutto il passing game sulle spalle e così sono chiamati a dare di più James Hardy, pronosticabile come terzo receiver e Chad Johnson, mentre per il rookie Eisley la stagione sembra già  finita.

Difficile pensare con questa batteria di ricevitori ad un gioco aereo frizzante dei Bills formato 2010, soprattutto se rapportato alla possibilità  di controllare il gioco offerto dal running game.

Il tight end titolare con tutta probabilità  sarà  Shawn Nelson (17 ricezioni, 156 yards e 1 solo td), il secondo anno chiamato a rendersi più pericoloso e presente nel gioco aereo del team, nonostante non ci si aspetti da lui statistiche à  la Vernon Davis; dietro di lui due mestieranti del gioco come Matthews e Schouman, principalmente due buoni bloccatori con la licenza di colpire in situazioni di goal line offense o di chiusure di terzo down.

Per concludere l'attacco, la linea offensiva vede il ritorno di diversi componenti che per diversi infortuni fisici hanno visto concludere la loro scorsa annata anzitempo, contribuendo alla permeabilità  della linea alle incursioni delle difese avversarie (46 sacks subiti e 28° posto totale NFL, 103 colpi subiti dai quaterback, situazione in cui solo i Jaguars hanno fatto peggio).

Partendo da sinistra il tackle è il rientrante Demetrius Bell, la guardia Andy Levitre, le azioni offensive saranno invece cominciate dal centro Geoff Hangartner, mentre dall'altro lato il tackle e la guardia saranno rispettivamente Cornell Green ed Eric Wood, quest'ultimi due anche loro rientranti dopo un'annata contraddistinta da infortuni gravi.

La ventata di cambiamenti del nuovo coaching staff non si è esaurita nel solo attacco e il defensive coordinator George Edwards ha deciso di cambiare la difesa dalla 4 – 3 classica alla 3 – 4 che già  tutti gli altri team della AFC East utilizzano.

Su questo tema si è espresso davanti ai media proprio Trent Edwards, pronunciandosi favorevolmente sul cambiamento proposto dall'omonimo coordinatore della difesa, perché “allenandosi contro lo stesso modulo difensivo utilizzato dagli avversari di division, sarà  più facile
per noi ataccarlo quando li affronteremo in stagione regolare”.

I due difensive end titolari saranno il 32enne Marcus Stroud e il 29enne Dwan Edwards che con il nose tackle Kyle Williams vanno a comporre una linea esperta, anche se non prodiga di sack.
Pronti a far rifiatare i titolari quando ne verrà  il momento, i difensive end Spencer Johnson, buon cambio l'altr'anno, e il rookie Alex Carrington mentre Terrell Troup, anch'egli rookie e 41esima scelta assoluta, cercherà  di ritagliarsi spazi da protagonista dietro a Williams.

E' tra i linebacker che i Bills registrano i maggiori dubbi e presumibilmente faticheranno di più e ciò non solo per le motivazioni tattiche spiegate precedentemente: il loro giocatore più rappresentativo, Aaron Schobel, veterano di 33 anni che ha totalizzato la bellezza di 10 sack conditi  da 56 tackle nel 2009, si è interrogato tutta la offseason riguardo la possibilità  di ritirarsi o meno ( penso che in Minnesota capiscano la situazione…), finchè Buffalo, decisa velocemente a rinascere dalle proprie ceneri, ha tagliato l'atleta e lo stesso Schobel si è ritirato ufficialmente poco dopo.

Così la dirigenza , diretta dal general manager Buddy Nix, ha deciso di valorizzare i giocatori che si trovava in casa o di scommettere con giudizio su atleti che hanno ancora da dimostrare tutto il loro potenziale.

La difesa allora si stringerà  intorno al leader designato, l'inside linebacker Paul Posluszny, capace di attestarsi regolarmente sui 100 tackle stagionali al massimo della forma; vicino a lui, al centro della difesa, Andra Davis, anche se il rientrante Kawika Mitchell avrà  il suo spazio.

Ai lati opereranno Chris Kelsay e Reggie Torbor, con l'ex Dolphins chiamato a difendere la piazza da titolare dopo una stagione al di sotto della media nel sud della Florida.

Jairus Byrd è la punta di diamante della secondaria dei Bills, che per l'insieme resta piuttosto mediocre: la strong safety da Oregon deve riconfermarsi dopo il primo anno monstre da 9 intercetti in 14 partite, cifre che l'anno lanciato tra i big del ruolo.

Purtroppo nelle ultime ore è trapelata la notizia che il povero Jairus è finito sotto i ferri per un infortunio all'inguine e rimane incerta la data del ritorno: si vocifera che sarebbe a rischio persino l'intera stagione e per Buffalo sarebbe una terribile perdita.

Il numero 31 dovrebbe (qui il condizionale è più che d'obbligo) fare coppia sul profondo con la free safety Dante Whitner, che ha già  dimostrato una certa qual dimestichezza e affinità  con il nuovo modulo di gioco.

A fare la guardia ai ricevitori avversari provvederanno i cornerback Terrance McGee, di ritorno dopo un serio infortunio e quindi osservato speciale, e il veterano da Tuskagee (?) Drayton Florence, più Reggie Corner in ausilio nelle situazioni di nickel formation.

E' una difesa in cui non risaltano le individualità , coach Gailey dovrà  lavorare sul sistema collettivamente in maniera che non vengano a galla le pecche dei singoli: l'obiettivo conclamato è migliorare il 19esimo posto nella classifica delle yards concesse agli avversari, evitando le ben 2501 yards concesse su corsa.

Gli special team sono stati riconfermati a riprova del buon lavoro svolto: Brian Moorman tornerà  come punter, mentre Rian Lindell viene da un 28 su 33 che l'ha issato statisticamente tra i migliori del ruolo.

Purtroppo per loro i Bills non avranno molto tempo per trovare la chimica giusta: nelle prime 4 partite di stagione regolare incontreranno già  tutte e 3 le rivali di division e questo prevedibilmente segnerà  il prosieguo del loro cammino, in un modo o nell'altro.

Miami Dolphins

C'è un briciolo di frustrazione in questo inizio di training camp per i Dolphins.
Si dice: hanno ingaggiato uno dei migliori wide receiver della Lega, proprio ciò che mancava, hanno un quarterback giovane che sta crescendo e hanno sfiorato per un soffio i playoff l'hanno passato. Sono pronti per spiccare il volo?

E invece nonostante tutti questi pro, colloco i Miami Dolphins non solo dietro ai Jets pigliatutto di questa estate, ma anche dietro agli scafati New England Patriots.

Ci sarà  da sudare per staccare il biglietto che porta alla post season e qualora fosse raggiunta non prevedo nulla più di una wild card.

Partiamo comunque dalla nota più lieta della scorsa annata conclusa 7 – 9 dopo un estremo tentativo di rimonta: sì, Chad Henne, il giovane quaterback su cui i 'Phins hanno scommesso al draft 3 anni fa, può essere uno starter NFL.

Il primo anno da titolare sotto coach Tony Sparano si è concluso con 2578 yards conquistate in 14 partite con 12 assistenze in end zone (ma con 14 intercetti), dimostrandosi affidabile anche in un sistema “fantasioso” come quello del coach italo-americano.

In questo anno dovrà  prendere definitivamente in mano l'attacco, limitando le sbavature dovute all'inesperienza.

Pensare che l'investitura del prodotto di Michigan a titolare è coinciso con un evento nefasto per i Dolphins: il veterano Chad Pennington compromise la stagione dopo un infortunio alla spalla nella prima uscita stagionale contro i Chargers.

Ora è tornato, ma in verità  l'ex giocatore dei Jets farebbe bene a controllare di non farsi scavalcare da Tyler Thigpen nella posizione di primo back up, piuttosto che cercare di impensierire Henne per il posto da titolare.

Nel backfield tornerà  a comporsi la coppia che ha fatto esaltare i tifosi del Sun Light Stadium in queste ultime stagioni: Ronnie Brown (147 corse per 648 yards con ben 8 mete) occuperà  verosimilmente il posto di titolare, mentre Ricky Williams (241 “portate” per 1.121 yards conquistate e 11 td) contribuirà  con il suo solito immenso apporto, nonostante le primavere siano già  33.

Brown sembra completamente ristabilito dal problema al piede che gli ha troncato la stagione 2009 proprio sul più bello e sarà  un'arma in più per la riuscita della wildcat offense e allo stesso modo Williams, alla sua decima stagione NFL, ha dimostrato di essere ancora in grado di tagliare in due le difese avversarie, senza contare le doti da ricevitore sopra la media.

Alle spallle dei “soliti due” agirà  Patrick Cobbs, gradito dagli addetti ai lavori per la sua multidimensionalità , mentre come fullback è confermato Lousaka Polite.
Il vero upgrade, come già  detto, Miami l'ha registrato nel settore dei ricevitori dove Brandon Marshall è arrivato come free agent dai Broncos per ricoprire il ruolo di faro dell'attacco.

Non è che le alternative a Miami manchino: Bess, Hartline e Camarillo sono ricevitori preziosi, ma nessuno di questi ha l'appeal sufficiente per richiamare su di sé la maggior parte delle attenzioni delle difese avversarie.

A proposito, pare proprio che sia Brian Hartline il favorito di coach Sparano per fare la spalla nella formazione titolare al talento da UCF.

A protezione del quarterback e ad agevolare le corse degli sguscianti runningback  ci penserà  la linea offensiva composta, da sinistra a destra, dal tackle ex prima scelta assoluta Jake Long, dalla guardia di nuova acquisizione Richie Incognito, il centro Joe Berger, la guardia rookie John Jerry e il tackle Vernon Carey.

Al loro fianco il tight end Anthony Fasano: dopo una grande stagione nel 2008 culminata con ben 7 ricezioni da touchdown, l'ex giocatore di Notre Dame ha subito una flessione nella produzione offensiva la stagione passata e quest'anno lo si è visto lavorare intensamente alla ripresa del training camp per ritornare a livelli eccellenti.
Il gioco dei Dolphins continua ad essere prevalentemente strutturato sulle cose, ma l'acquisizione di Marshall ha ora fornito un valido bersaglio per Henne e anche glia altri receiver non avranno più alibi e dovranno sfruttare lo spazio liberato dall' “ingombrante” presenza del numero 19.

Che un piccolo ciclo sia terminato lo si deduce peraltro dalla mancanza da questa stagione di Jason Taylor, che ha vestito la divisa bianco – verde acqua per 12 delle ultime 13 stagioni e che da poco si è trasferito più a nord nella Grande Mela, ai servizi degli arcirivali di division, i New York Jets.

Il defensive end, capace di disimpegnarsi con buoni risultati anche da linebacker, è sicuramente in parabola discendente, ma rimane una presenza carismatica difficilmente sostituibile all'interno dello spogliatoio.

Il rinnovamento nel ruolo si chiama Jared Odrick, rookie da Penn State, per cui il vulcanico Bill Parcells ha speso la 28esima scelta assoluta e sin da subito partirà  titolare.

Nella 3 – 4 di Miami il miglior giocatore dell'ultimo anno della Pac 10 verrà  affiancato da uno tra Kendall Langford, Tony McDaniel e Charles Grant: a Tony Sparano e al suo defensive coordinator Mike Nolan il compito di stabilire le gerarchie in questa preaseason.

Il trio della linea difensiva è chiuso dal nose tackle Randy Starks, che viene da un'ottima stagione incorniciata da 7 sack: partendo dal numero 94 come punto fermo, molto dipenderà  su quanto gli altri colleghi di linea sapranno “pressare” i quarterback avversari,in maniera da mettere i propri colleghi delle secondarie più a loro agio possibile nel rintuzzare tutti i possibili attacchi.

Dietro la linea difensiva il coaching staff sta plasmando una batteria di linebacker che possa unire giovinezza e spavalderia di alcuni, con la solidità  e la militanza di servizio di altri.

All'esterno sinistro dovrebbe guadagnarsi il ruolo la seconda scelta da Utah Koa Misi,  dire la verità  agevolato da una concorrenza non proprio irresistibile, mentre all'altro estremo Cameron Wake è favorito soprattutto per il suo vizio di mettere le mani addosso ai quarterback avversari con una certa facilità  (5,5 sack nell'ultima regular season).

In mezzo al campo ci si affiderà  a Karlos Dansby, approdato al sole della Florida via Arizona, capace di spezzare in più modi il gioco avversario (109 tackle, 1 sack e 1 intercetto) e costretto a non far rimpiangere chi invece ha fatto il tragitto opposto, cioè Joey Porter.

Completa la linea il prodotto locale Channing Crowder (51 tackle, 1 sack e 1 intercetto) che, verosimilmente, dividerà  lo spot di titolare con Tim Dobbins (55 tackle, 1 sack e 1 intercetto anche per lui), mentre il rookie Austin Spitler è già  fuori per tutta la stagione.

Sulle orme dei ricevitori avversari ci sarà  il sorprendente cornerback Vontae Davis, venuto alla ribalta dopo il magnifico anno da rookie da 55 tackle conditi con 4 intercetti, tra cui uno riportato sino alla fine.

Sean Smith è il prescelto per il secondo slot, componendo un reparto giovane e futuribile con Davis; a fare rifiatare la coppia i due Allen, Jason e Will.

Proprio Will Allen è al centro di rumors: dopo l'infortunio patito che gli ha fermato la scorsa stagione alla sesta settimana di campionato, il posto da titolare è definitivamente perso a discapito dei 2 più giovani colleghi, così si è discusso su un suo possibile reindirizzamento a free safety, posto ora occupato da un altro giovane interprete, Chris Clemons.

Il veterano di Syracuse non sembra apprezzare questo spostamento nello scacchiere difensivo, ma di fatto permetterebbe a Mike Nolan di affidare un ruolo così delicato ad un elemento di esperienza.

Infine il posto di strong safety è saldamente nelle mani di Yeremiah Bell, uno dei assimi esponenti del ruolo e capace di collezionare 114 tackle, 1,5 sack e 3 intercetti nel 2009.

Le statistiche posizionano Miami solo 22esima tra le difese per yards concesse, ma le premesse per migliorare  e fare meglio ci sono tutte, nello specifico si spera nell'esplosione dei secondo anno e nel mix di giovani ed veterani che contraddistingue questa difesa.

Negli special team rinnovata fiducia per il punter Brandon Fields e l'ottimo Dan Carpenter (25 su 28 nella scorsa stagione).

La squadra messa insieme da coach Sparano e Bill Parcells è completa nei ruoli e, con l'addizione di Marshall in attacco, esprimerà  anche un gioco divertente, ma la sensazione è che ciò potrebbe bastare in altre division, ma forse non nella super competitiva AFC East di quest'anno.

New England Patriots

Dopo la cocente sconfitta nella AFC wild card, i Patriots ripartono per sfruttare appieno il talento dei loro fuoriclasse prima che cominci la loro inesorabile parabola discendente.

Non sarà  facile riconfermarsi in testa alla AFC East e lo scorso anno persino il guru Bill Belichick è stato messo sotto processo dagli addetti ai lavori a causa di scelte non sempre al di sopra di ogni sospetto.

In campo a ricevere gli ordini del coach tre volte campione del mondo ci sarà  come sempre Tom Brady (371 passagi completi pr 4.398 yards conquistate con 28 td e 13 intercetti), assestatosi nuovamente su livelli di eccellenza dopo lo sfortunato 2008 che lo aveva visto out per tutta la regular season con un ginocchio da ricostruire.

L'ex prodotto di Central Michigan ha ripreso in mano le redini del gioco offensivo e il suo 2009 è culminato il 18 ottobre con i 6 TD pass contro i Titans nella bufera di neve del Gillette Stadium.

Il numero 12 rimane titolare inamovibile e una leggenda nel New England, così ci saranno veramente le briciole da spartire per Brian Hoyer e il rookie da Oklahoma State Zac Robinson; dovranno essere bravi a sfruttare l'occasione qualora le situazioni lo permettano, come aveva saputo fare il carneade Matt Cassel 2 anni or sono.

Se dici Brady, l'associazione mentale porta al suo bersaglio preferito, Randy Moss (83 ricezioni per 1264 yards con 13 td): il problematico talento da Marshall, sotto gli ordini di Belichick, è maturato, nonostante talvolta l'anno passato abbia mostrato insofferenza davanti ad alcune valutazioni dei suo head coach.

Il 33enne è ancora alla ricerca della sua prima affermazione e i prossimi 2 anni ci diranno se riuscirà  finalmente a conquistare da protagonista il Vince Lombardi Trophy.
Fa un gradito ritorno nel team del Massachusetts lo scattante Wes Welker (123 ricezioni per 1348 yards conquistate e 4 mete) che, infortunatosi sul finire della regular season al ginocchio, si è già  allenato con i compagni durante il training camp e scalpita per riassaporare il clima partita.

Welker, oltre ad essere un grande ricevitore dalle mani educatissime, è un perfetto complemento per Randy Moss che predilige distendersi sul profondo, mentre il piccolo Wes sa destreggiarsi con bravura sulle tracce più brevi, dove la sua velocità , unita al baricentro basso, diventa un vero rebus per le difese avversarie.

Se l'ex giocatore di Texas Tech dovesse fare fatica ad ingranare, i Pats possiedono già  in casa un'alternativa di livello, Julian Edelman (37 x 359 x 1), che ricalca abbastanza da vicino le caratteristiche del più esperto collega di reparto.

Edelman, già  nella sua stagione da rookie, ha dato prova di poter entrare nel meccanismo ben oliato del team di Foxborough ed è pronto ad incrementare le sue statistiche.

Il quarto ricevitore sarà  Brandon Tate, mentre un'ultima parola deve essere spesa per due veterani che non ce l'hanno fatto a fare la squadra e sono stati tagliati, cioè Torry Holt e David Patten (che si è successivamente ritirato).

Passando ai tight end , si schiererà  a lato della linea offensiva Alge Crumpler, arrivato nel Massachusetts dopo una stagione a Nashville, nelle file dei Titans. Sostituto di Ben Watson che si è accasato ai Browns, ricevitore piuttosto grezzo, potrebbe migliorare le sue cifre (27 ricezioni per 222 yards e un solo td) ricevendo palloni da Brady, ma il suo compito principale rimane quello di bloccare aiutando i runningback dei Patriots a raggiungere le statistiche prodotte dal backfield dei Titans.

Il futuro nel ruolo si chiama Aaron Hernandez, rookie, che insieme a Rob Grankowski,
altro rookie, assicura un buon avvenire.

La linea offensiva dei Pats ha concesso solo 18 sack la scorsa stagione, dando la possibilità  ai talenti dell'attacco di esprimersi al meglio.

I protagonisti di questa grande annata sono stati il left tackle Matt Light, la left guard Logan Mankins, il centro Dan Kopper, la right guard Stephen Neal e il right tackle Sebastian Vollmer, tutti chiaramente riconfermati.

Il backfield dei Patriots è composto da diversi giocatori che si spartiscono gli incarichi, sia di portare l'ovale, sia di riceverlo.

Il titolare è Lawrence Maroney (194 corse per 757 yards e 9 td), vero metronomo dell'attacco: spesso quando accumula buone statistiche la squadra vince, mentre fatica quando il numero 39 non ingrana.

Alle sue spalle, un trio di veterani viene utilizzato da Belichick per cambiare ritmo all'incontro e sfondare le linee difensive avversarie: Fred Taylor, Sammy Morris e Kevin Faulk.

La difesa feroce, che spesso accoglieva gli ospiti nelle consueti inospitali gare di fine autunno ed inverno al Gillette Stadium, è scesa di intensità  in questi ultimi 2 anni, sia a causa della veneranda età  raggiunta da alcuni elementi della squadra, sia perché alcune scelte della dirigenza non hanno pagato, così coach Belichick si è deciso a spendere ben 4 chiamate al draft della scorsa primavera per rinnovarne l'aspetto.

Da Oakland è arrivato a dare man forte Gerald Warren, che con Vince Wilford e Mike Wright costituiscono una linea solida nella 3 – 4, ma avara di sack.

Durante l'anno avranno spazio anche i defensive end Damione Lewis e Ron Brace, mentre il rookie Deaderick cercherà  di apprendere il più possibile dai compagni in questo suo primo anno nella Lega.

Tully Banta-Cain (55 tackle e ben 10 sack) sarà  uno dei due outside linebacker titolari, mentre l'altro posto, bene o male, da attribuire: il rookie da Florida Jermaine Cunningham è la soluzione più stuzzicante, ma deve digerire definitivamente la transizione a linebacker, Burgess ha più volte ventilato l'ipotesi del ritiro, nonostante i continui attestati di stima da parte del suo coach, mentre Murrell, Ninkovich e Woods rappresentano per lo più scommesse.

Maggior sicurezza proviene dagli inside linebacker, dove è confermata la coppia Mayo – Guyton con il rookie Brandon Spikes possibile sorpresa, poiché già  al college a Florida aveva dimostrato una maturità  tattica superiore ai pari età .

Un'altra conferma proviene dalla posizione di free safety, dove Brandon Marriweather porta in dote gli 83 tackle e i 5 intercetti (con 1 ritornato fino alla linea di meta avversaria) fatti registrare nel 2009.

Pat Chung sarà  la strong safety, ai lati Darius Butler e Leigh Bodden cercheranno di mettere le manette ai ricevitori avversari, ma la prima scelta Devin McCourty e Jonathan Wilhite utilizzeranno il training camp per insidiare il posto a coloro che ora stanno loro davanti nelle preferenze di coach Belichick.

Il kicker è il confermato Stephen Gostkowski (26/31 nel 2009), mentre il punter sarà  Zoltan Mesko che, curiosità , è di origine romena, nato a Timisoara.

L'idea complessiva sui Pats è che restano un osso duro per tutti, anche per i rinnovati Jets di coach Ryan.

Vedremo se i grandi talenti offensivi saranno sotenuti a dovere da una difesa che non sembra singolarmente di primissimo livello, ma se c'è una cosa che Bill Belichick ci ha abituato a vedere, è la sua capacità  di spremere dai suoi atleti sempre il massimo e creare innovativi sistemi di gioco.

I tifosi dei Pats sono lì ad attendere che tutto questo avvenga.

New York Jets

Infine passiamo all'analisi del team da battere, i New York Jets che, dopo parecchi anni costretti ad inseguire rivali di division e conference, l'altr'anno hanno dimostrato di esserci eccome, superando da outsider i primi due turni dei playoff, prima di inchinarsi ai Colts nell'AFC Champs.

Così il g.m. Tannenbaum (fresco di rinnovo di contratto fino al 2014), all'apertura del mercato, ha fatto subito il botto portando a casa LaDainian Tomlinson, runningback in declino, ma capace di produrre sicuramente ancora un biennio alla grande.

La dirigenza è altrettanto convinta di aver trovato in coach Rex Ryan (anche lui ha allungato fino al 2014) una guida non proprio simpatica a tutti (alla fine che importa?), ma molto preparata e così si è provato a muoversi per vincere adesso e subito: vedremo se l'obiettivo verrà  raggiunto.

In cabina di regia spazio al secondo anno da USC Mark Sanchez (2444 yards lanciate con 12 TD e 20 intercetti subiti) che, buttato in mischia dal suo coach nell'anno da rookie, ha pian piano zittito tutti i detrattori e condotto i bianco – verdi ad un risultato insperato.

Ciò che stupisce maggiormente di questo ragazzo di 24 anni non ancora compiuti è la maturità  e il carisma con cui conduce i compagni: quest'anno coach Ryan sarebbe già  felice se il suo pupillo ripetesse l'anno da matricola confermando questa leadership, poiché il baricentro della squadra sarà  ancora spostato sui giochi di corsa.

I runningback , abbiamo detto, erano, sono e saranno l'ago della bilancia del team che ha sede a Florham Park: partito Thomas Jones, che ha comunque ben figurato, è arrivato LaDainian Tomlinson (223 corse per 730 yards con 12 TD, prima stagione della carriera sotto le 1000 yards), uno dei runningback più determinanti degli ultimi 10 anni , ma che nelle ultime stagioni ha subito qualche acciacco di troppo che l'hanno condizionato non poco nella sua carriera agonistica.

A San Diego sono sicuri di aver fatto loro l'affarone, liberandosi di un contratto pesante non più supportato da prestazioni all'altezza, i Jets si assicurano un atleta multidimensionale pericoloso e nei giochi di corsa, e quando supera la linea di scrimmage per ricevere (20 ricezioni nell'ultimo anno, ma precedentemente mai sotto le 51).

L'ex numero 21 dei Chargers dovrà  condividere il palco con Shonn Greene (108 corse, 540 yards conquistate e 2 TD), che è esploso fragorosamente nell'anno da rookie e molti sono pronti a scommettere sulla sua definitiva consacrazione quest'anno.
La dirigenza è riuscita a migliorare la coppia Jones – Greene che già  fece così ben l'altr'anno, e c'è da credere che ai defensive coordinator avversari verranno dei bel mal di testa nel tentativo di arrestare questa forza d'urto.

Anche Joe McKnight, il rookie da Southern California, dovrebbe assaggiare il campo ed essere il numero 3 della gerarchia; confermato il veterano Tony Richardson come fullback apripista delle corse altrui.

A proposito di apripista, ecco la linea offensiva, che è un altro dei piccoli, grandi segreti che hanno permesso ai Jets di andare così lontano: i vari Ferguson, Mangold, Moore e Woody ritorneranno a calcare il verde del Giant Stadium, con l'unico dubbio da sciogliere riguardo la guardia sinistra titolare dove sembra favorito il rookie Vladimir Ducasse, ma il training camp e le successive partite di preseason chiariranno definitivamente le idee.

Sulla linea di scrimmage il tight end titolare sarà  Dustin Keller che, insieme a Sanchez, ha rappresentato una delle storie più belle della favola Jets targata 2009: dopo una stagione più che decorosa da 522 yards e 2 TD realizzati, Dustin nei playoff ha indossato maschera  e mantello ed è diventato il go-to-guy segnando 2 TD decisivi contro Bengals e Chargers.

Manca all'appello solo più il reparto dei ricevitori, che in estate è stato rinforzato con l'arrivo di Santonio Holmes dai Pittsburgh Steelers.

L'MVP del Superbowl XLIII (79 ricezioni per 1248 yards e 5 segnature lo scorso anno) occuperà  lo slot di ricevitore di riferimento e questo è un netto miglioramento nella posizione per i Jets, che non ci hanno pensato due volte a mettere sotto contratto il ragazzo, nonostante il vizio di cacciarsi in situazioni sconvenienti e la squalifica di 4 partite da scontare nella prossima regular season.

Nell'attesa che il talentuoso ex Ohio State ritorni agli ordini di coach Ryan, Mark Sanchez avrà  a disposizione il regolare Jerricho Cotchery (57 ricezioni per 821 yards con 3 di queste concluse in meta) e Braylon Edwards (45 per 680 con 4 TD) che, dopo il promettente inizio di carriera a Cleveland, è arrivato l'altr'anno a stagione già  cominciata ed ancora non è riuscito a scaldare il cuore dei tifosi newyorkesi.

Da ricordare Laveranues Coles, veterano di mille battaglie, che nonostante la flessione delle ultime stagioni, potrà  tornare utile per la sua affidabilità  ed esperienza.
Se l'attacco dei Jets può ora dirsi completo, dopo gli acquisti da novanta di Tomlinson ed Holmes, che aggettivi si possono utilizzare per una difesa che la scorsa stagione si è classificata prima per yards totali concesse agli avversari, non ha perso nessun elemento, anzi, è stata ancora di più rafforzata?

Anche qui come per tutte le rivali di division, il modulo corrente è la difesa 3 – 4.
Di fronte alle linee offensive avversarie si posizioneranno Shaun Ellis,che ha siglato un nuovo contratto con il team della Grande Mela, Kris Jenkins e Mike Davito, con Ghoulston a sostegno come difensive end e Pouha a dare minuti di qualità  come tackle.

Alle spalle di questi, una linea di linebacker tra le più complete ed aggressive nel panorama della Lega, con ai lati un ottimo pass rusher come Calvin Pace (55 tackle e 8 sack), il completo Bryan Thomas (53 tackle, 2 sack e 2 fumble forzati) più, in ausilio, Jason Taylor (42 tackle con 7 sack, 1 intercetto, 1 fumble forzato), altra nuova acquisizione, pronti a non far dormire sonni tranquilli ai quarterback avversari prima delle partite.

Al centro della difesa Bart Scott assicura una buona guardia con i suoi 92 tackle della stagione 2009, e vicino a lui si posizionerà  David Harris, esempio di linebacker moderno, preciso su tutte le chiusure (127 tackle) e letale nei blitz quando c'è da mettere pressione (5,5 sack e 2 intercetti).

Nella posizione di cornerback i Jets non dovrebbero temere nessun ricevitore avversario, ma il condizionale è d'obbligo, poiché Darrelle Revis, forse il miglior giocatore difensivo della squadra, quest'estate ha sbattuto i pugni sul tavolo chiedendo che gli sia riconosciuto il suo status di superstar anche economicamente (quello attuale è ancora quello che ha siglato da rookie che parla di 1 milione di dollari all'anno per 6 stagioni) e, al momento in cui scrivo, nulla lascia presagire che Revis scenda in campo, dopo aver saltato a piè pari il training camp sempre a causa del suo hold out.

La trattativa tra l'agente del prodotto di Pittsburgh e il g.m. Tannenbaum continua, ma sarebbe sanguinoso per il team di NY perdere un giocatore a cui unanimemente è riconosciuta la qualità  di annullare il ricevitore affidatogli in marcatura.

Il sostituto naturale, nel caso che le cose non si risolvessero in tempi brevi, sarebbe la prima scelta Kyle Wilson, ma anche Dwight Lowery potrebbe lottare per la divisa da titolare, mentre l'altro posto è a sicuro appannaggio di Antonio Cromartie, ex Chargers anch'egli, buon difensore dalla vita piuttosto movimentata (propongo i Jets come nuovi Bad Boys della Lega).

Infine, la strong safety sarà  ancora il piccolo grande uomo Jim Leonhard (76 tackle, 2,5 sack, 1 intercetto), atleta dal cuore grande così e il suo compagno di reparto verrà  invece scelto tra l'ex Browns Brodney Pool ed Eric Smith, con quest'ultimo che parte in lieve vantaggio.

Negli special team il nuovo punter sarà  l'ex Jaguars Steve Weatherfold, mentre rimane in maglia bianco – verde il kicker Nick Fold, che deve migliorare il non entusiasmante 18 su 28 della passata stagione.

Attacco migliorato, difesa mantenuta a livelli assoluti, ora i Jets hanno da dimostrare sul campo di essere superiori ai rivali di division (e di conference).

D'altronde la solenne parola del campo è quella che noi tutti, freneticamente, stiamo aspettando che venga pronunciata. Il resto, si sa, sono solo chiacchiere.

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