Il più grande bust di sempre?

JaMarcus Russell peggio di Ryan Leaf?

Il più grande bust di sempre? Questa è la domanda che in molti ci stiamo ponendo dopo il taglio di Jamarcuss Russell da parte degli Oakland Raiders.
Per molti anni le risate più grandi sono state fatte pensando a Ryan Leaf, fino ad oggi unanimemente riconosciuto come la scelta al draft più sbagliata nella storia del football, per alcuni anche la più sbagliata di tutti gli sport professionistici del nord america. Ora però ci sono i presupposti perchè su questo poco invidiabile trono si sieda un altro sovrano.

Leaf fu scelto con la seconda assoluta da San Diego nel 1998, che per acquisirlo fece una trade a salire con gli Arizona Cardinals e che gli costò tantissimo anche se si trattava di passare dalla terza alla seconda assoluta, e gli concessero il più alto signing bounus mai concesso ad un rookie sino ad allora. La prima scelta era di Indianapolis, che andò su Peyton Manning che ad oggi sta riscrivendo parecchi libri di record, ma i due uscendo dal college erano parecchio vicini nei gradimenti degli scout, e gli stessi Colts si convinsero definitivamente di andare sul figlio di Archie Manning solo dopo le interviste, in cui Leaf rispose "Indianapolis.. mmh, sì, magari potrei anche giocarci, ma io preferisco la California" mentre Peyton rispose "Potrete anche non draftarmi, però poi significherà  che ve le suonerò ogni volta che ci incontreremo".
La storia narra che Indy andò con Peyton, trovando un hall of famer che al momento vanta due AFC ed un anello, mentre la carriera di Leaf si è già  conclusa nel 2002 e da starter può vantare solo 4 vittorie in 25 apparizioni sui campi della NFL.

Veniamo così al 2006. Draft NFL con prima scelta assoluta in mano agli Oakland Raiders. Sarebbe più giusto dire, con la prima scelta in mano ad Al Davis, padrone, GM e potremmo azzardare anche allenatore in seconda della squadra. Decide lui, ed è persona che quando si innamora di un giocatore, fosse anche l'unico che nel pianeta è convinto su di lui mentre il resto del globo ne sottolinea l'incapacità  di rendere tra i pro, state pur certi che quel prospetto vestirà  silver and black.

È stato così nel 2008 quando con uno dei WR più talentuosi usciti negli ultimi anni dal college, Micheal Crabtree, ha preferito andare su Darrius Heyward-Bay che aveva evidenti problemi di drop e che mancava in moltissimi aspetti fondamentali per un ricevitore, ma che era ben più veloce di Crabtree sulle 40 yards. A football servono giocatori completi, non centometristi, e la stagione dei due rookie a confronto dimostra che è così, ma da questa esperienza capiamo come Davis sia un uomo che si innamora dei numeri e che una volta deciso, va per la sua strada.

E nel 2007 l'infatuazione ricade su Jamarcuss Russell. Al draft vi sono Calvin Johnson, un WR che si presentava al draft praticamente privo di difetti, confermando l'impressione in questo suo inizio di carriera, Joe Thomas, LT che dava l'idea di poter dominare anche in NFL, e anche qua la predizione si è avverata, ed Adrian Peterson, RB che ha battuto vari record di corsa per un rookie e che già  solo dopo 2 anni possiamo dire con una certa tranquillità  che, salvo infortuni gravi, è destinato a finire nella hall of fame.

L'unico avversario sul board dei Raiders era invece rappresentata dall'altro QB sulla lista degli scout, Brady Quinn, caduto poi sino alla scelta 22 per i dubbi che in molti avevano sulla sua solidità  e che non sta trovando una propria dimensione tra i professionisti, ma che almeno sotto il profilo caratteriale è competitivo, è un lavoratore ed ha atteggiamenti da leader.

Però da LSU esce Jamarcus Russell. QB da braccio incredibile, e già  Al Davis inizia ad avere l'acquolina alla bocca perchè incarna il tipo di QB che vuole lui, cioè capace di giocare in verticale e trovare i suoi velocisti sul profondo. In più al suo pro day da inginocchiato, quindi solo con la forza della parte superiore del corpo, riesce a scagliare un pallone a 50 yards di distanza, e a quel punto il grande vecchio dei Raiders si stropiccia gli occhi per quel che vede. Ha già  deciso.

L'allenatore di allora, Lane Kiffin, ha invece idee differenti, lui non valuta solo la forza del braccio, ma ha una visione più complessiva del giocatore, com'è giusto che sia aggiungiamo noi, ne valuta il decision making anzitutto, e preferirebbe andare in altre direzioni.

Russell inoltre è un QB che ha delle ombre sulla sua etica lavorativa, non escono informazioni troppo incoraggianti su di lui, e anche se al college ha una carriera convincente, e soprattutto vincente, qualcuno sospettava che molto fosse dovuto alla forza di LSU, teoria fortificata dalla straripante vittoria del Peach Bowl contro Miami per 40-3 con titolare Matt Flynn, backup di un Russell che si era infortunato nella finale della SEC contro Georiga.
Addirittura pare che lo staff dei Tigers avesse idea di rimetterlo in competizione per lo spot di QB titolare qualora non avesse deciso di fare il salto tra i pro.

Salto tra i pro che invece viene fatto come detto nel 2007, ma la luna di miele dura giusto la serata del prime time televisivo, perchè come vengono levati berrettino di Oakland e sorriso dal volto per le foto con Goodell, inizia la guarra di nervi per il contratto. Russell non ha ancora toccato un singolo pallone, ma ha richieste economiche enormi, e nel momento in cui inizia la trattativa con la dirigenza per il contratto, decide di andare in holdout. Da maligni, potremmo dire che ha preferito non toccare pallone appunto per non compromettere la trattativa, e che aveva pretese alte appunto perchè sapeva che quello sarebbe stato l'unico contratto da professionista che avrebbe mai siglato.

A causa del lungo negoziato, perde quasi interamente la stagione da rookie, finchè arrivano i quasi 40 milioni di dollari che chiedeva, non un centesimo di meno. Inizia ad allenarsi, e su pressioni dell'owner, arrivano anche i primi snap in partita. Debutta contro Denver, poi gioca qualche palla contro Indianapolis, quindi arriva la prima partenza da starter contro Jacksonville, prestazione da dimenticare che narra di un misero 7 su 23 con 1 TD e 3 intercetti, ma nessuno si preoccupa perchè si tratta pur sempre di un debutto, ed anzi la domenica successiva contro San Diego nell'ultima di campionato sembra emanare un primo lampo di talento con un 23 su 31 da 224 yards per 3 TD ed un solo intercetto.

La prima stagione si chiude senza nulla di rilevante, ma ha l'attenuante di essersi allenato poco, di non aver avuto modo di digerire il playbook e quindi non è ancora scattato l'allarme.
Nella stagione seguente Lane Kiffin viene esonerato dopo solo 4 partite, e nell'intervista di congedo attacca duramente la dirigenza, e si ha la conferma pubblica che Russell è stata una fissazione di Davis. Anche se non ce n'era bisogno.

Eppure Jamarcus sembra pian piano ambientarsi al mondo professionistico. Nel secondo anno le sue statistiche non sono pessime, chiude il 2008 con 13 TD a fronte di 8 intercetti, anche se per solo 2400 yards. Nulla di esaltante, sia chiaro, però nemmeno lasciava presagire una situazione drammatica che si profilerà  tra poco. Più preoccupante di tutto, continuano a mancare le vittorie e il ragazzo non sta mostrando una grandissima propensione al sacrificio. Non lavora in maniera maniacale sui playbook, anzi, non è esattamente un esempio per i compagni e non stanno emergendo qualità  di leader. Problemi non indifferenti, perchè non è raro che QB abbiano avuto degli exploit, ma con lo scouting NFL, o la curva di miglioramento cresce velocemente, o il gioco viene sezionato in ogni suo aspetto, permettendo di mettere a punto le opportune contromosse. In NFL il talento non basta se non viene supportato dal duro lavoro.

Questo spirito di abnegazione però non risiede nel carattere di Jamarcus, ed infatti nella stagione 2009 si verifica il tracollo. Gli vengono prese le misure, lui non si allena come dovrebbe, anche sotto il profilo fisico/atletico, e si narra addirittura di Tom Cable, il nuovo coach dei Raider, che gli diede il playbook in DVD da studiare a casa. Pochi giorni dopo chiese a Russell come trovava gli schemi e Russell rispose che erano ottimi. Bene, se non fosse che Cable gli aveva dato un DVD vuoto giusto per vedere se il ragazzo faceva i compiti a casa.
La stagione inizia in modo disastroso, nelle prime 9 partite lancia le terrificanti cifre di 2 TD e 9 intercetti, arrivando a malapena alle 1000 yards con un rating quasi sempre sotto al 50.
Con queste prestazioni il panchinamento diventa inevitabile, e Russell viene addirittura visto mettersi gli auricolari per ascoltare la musica sulla sideline.
La misura inizia ad essere colma, ed qualcuno inizia a parlare di bust. Qualcuno che ha via via sempre maggior compagnia nel momento in cui la squadra viene data in mano a Bruce Gradkovski, giusto un mestierante, che però da partente mette in piedi un record di 2-2 con 6 TD ed 1 intercetto, battendo avversari difficilissimi come Cincinnati e Pittburgh, dimostrando che il nucleo del team non è poi così male.

Russell continua a non mostrare interesse per i destini del proprio team e della sua carriera, tanto che in estate viene visto ai tavoli da gioco di Las Vegas in condizioni fisiche a dir poco imbarazzanti, con svariati kg di sovrappeso e dimostrazione che sono già  lontani dal suo modo di vivere i sacrifici che si richiedono agli atleti di questi livelli.
Il desiderio di liberarsene ormai è diffuso in tutta la baia, si pensa ad un clamoroso taglio.

Al Davis però gli dà  l'ennesima chance, anche dopo aver concluso la trade che ha portato Jason Campbell ad indossare il casco argento, ma al training camp Russell si presenta pesando ancora oltre 300 puonds e al solito più propenso a scherzare che a lavorare seriamente. A quel punto anche la pazienza di Al Davis si esaurisce, e il giocatore viene tagliato.

Russell diventa così il giocatore prima scelta assoluta tagliato più velocemente dalla propria squadra di appartenenza.
Da titolare ha giocato 25 partite, vincendone 7, e le cifre della carriera parlano di 4000 yards totali, di 18 TD e 23 intercetti, un rating di 65,2 e una percentuale di completi del 52%.
Cifre deludenti per qualsiasi QB, ancora di più se si rapportano ad una prima scelta assoluta. Diventano quindi agghiaccianti se si pensa all'hold out per il mega contratto prima di iniziare la sua avventura professionista.

In termini pecuniari, il prodotto di LSU ha alleggerito Al Davis di 5,7 milioni di dollari per vittoria, 2,2 milioni per ogni TD, 113 mila dollari per completo. Non poco per il QB che tra coloro che dal 2007 a oggi, nella NFL, hanno lanciato almeno 600 palloni è stato ultimo incontrastato come percentuale di completi, passing yards, yards per tentativo, pass TD e rating.
In parole povere, è stato strapagato per essere il peggiore di qualsiasi altro partente della lega negli ultimi 3 anni.

Ora, Quale futuro si prospetta per Russell? Di rumors ce ne sono parecchi, ma di concreto poco se non pochissimo. Il fatto che i Raiders abbiano tagliato la loro prima scelta invece di provare a scambiarla, anche con una trade che sapesse di regalo, la dice lunga sull'appetibilità  che il ragazzo ha ormai nella lega. Il problema non viene solo dall'inconsistenza del suo gioco, ma anche dall'attitudine mostrata sino ad oggi e documentata in questo articolo con un la descrizione di paio di episodi eclatanti.

Il braccio è da NFL, senza dubbio, ma testa e a questo punto anche il fisico possiamo tranquillamente dire di no. Forse gli verrà  offerta un'altra chance, come accadde per Leaf, a prezzi ridottissimi per limitare il rischio, e qualcuno potrebbe anche provare a portare sulla strada del lavoro e del sacrificio questo ragazzo, ma non diamo niente per scontato, perchè ad oggi il fallimento di Russell tra i professionisti è totale, e non sarà  facile che qualcuno sia pronto a scommettere su di lui anche poco.

Ryan Leaf alla prima conferenza stampa da Charger aveva parlato di come la sua carriera sarebbe stata lunga e che si preoccupava solo delle parate celebrative dei titoli che avrebbe fatto a San Diego.
Pochi anni dopo, il desiderio era diventato quello di un giocatore capace di mettere in secondo piano il suo fallimento, rendendosi conto di essere il primo nella poco invidiabile lista dei talenti che hanno deluso nel mondo professionistico. Uno dei due desideri potrebbe essere vicino alla realizzazione.

Un commento su “Il più grande bust di sempre?”

  1. Bellissimo articolo che ci spiega come Russell si sia giocato l’oppurtunità di sfondare nella Nfl, ma anche come Al Davis non abbia mai avuto un grande occhio per le scelte al draft.

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