Denver ha rischiato molto prendendo Tim Tebow già al primo giro.
Nella media
Della serie hanno fatto bene, ma avrebbero potuto fare meglio".
I Dallas Cowboys hanno scommesso alla grande su Dez Bryant, sperando di aver trovato il nuovo Randy Moss, giocatore che avevano tralasciato per motivi caratteriali al momento del suo ingresso in Nfl. Bryant presenta le stesse caratteristiche, talento enorme e testa discutibile, e la preghiera di Dallas è che possa percorrere le orme del grande ricevitore attualmente in forza ai Patriots.
Se Bryant potrebbe rappresentare la svolta a lungo termine per i wide receivers, oltre a rappresentare un messaggio di un certo tipo per Roy Williams, non è arrivato alcun rinforzo per il ruolo di left tackle offensivo, che non avrà risposte perlomeno immediate dal sesto giro Sam Young, giocatore che al massimo potrebbe sistemarsi sul lato destro, quello opposto.
E' piaciuta la scelta di Sean Lee, inside linebacker di Penn State che sancisce il fallimento di Bobby Carpenter, e se da un lato c'è nuova profondità per una secondaria giovane e futuribile grazie ad Akwasi Owusu-Ansah (quarto giro) ed al locale (Texas Tech) Jamar Wall, i Cowboys non hanno rimediato all'esigenza di prendere un free safety con capacità in copertura.
La selezione di Sean Weatherspoon, linebacker da posizionare da subito sul lato debole della difesa degli Atlanta Falcons, è stata tra le migliori del primo giro, e potrebbe aver aggiustato quel ruolo per lunghi anni a venire. Altrettanto, tuttavia, non si può dire per lo spot di defensive end, il quale doveva essere privilegiato vista l'età di John Abraham e l'inefficacia di Jamaal Anderson, e che invece non è stato degnato d'attenzione, preferendo lavorare sulla profondità all'interno delle due linee. Molto interessante, invece, la selezione di Kerry Meier, ex quarterback convertito a ricevitore proveniente da Kansas, che al quinto giro potrebbe essere stato un colpo di cui tener conto in futuro.
Sarebbe stato un ottimo draft, quello dei Carolina Panthers, non fosse stato per alcune mosse davvero discutibili.
Non avendo a disposizione una scelta di primo giro per via dell'azzardo di un anno fa, Everette Brown, si sono ritrovati a fare da cuscinetto per l'atterraggio di Jimmy Clausen, solido prospetto da lanciare in futuro con tutta calma, mentre al terzo round è arrivato Brandon LaFell, che potrebbe divenire il bersaglio di redzone che si pensava potesse essere Dwayne Jarrett.
Il tutto un po' rovinato dalla trade up, costata una seconda scelta 2011, spesa per salire a prendere Armanti Edwards, ex quarterback di Appalachian State che giocherà con tutta probabilità da wide receiver, in un Draft che ha portato pure Tony Pike, regista di Cincinnati. Eric Norwood potrebbe rivelarsi più produttivo ed utile di quanto non dica il quarto giro cui è stato chiamato.
Dopo un'offseason spettacolare, ai New York Jets è arrivato pure un regalo, quello che ha portato a cadere dritto in fondo al primo giro il cornerback Kyle Wilson, forte prospetto da Boise State, il quale va ad aggiungere altro talento a delle secondarie comprendenti Revis e Cromartie.
Se con poche scelte a disposizione è stato fatto quanto di meglio si poteva, avendo potenziato e ringiovanito il la power running con la guardia Vladimir Ducasse ed il fullback John Conner, pare totalmente priva di senso la mossa di tagliare Alan Faneca per lanciare da subito Ducasse medesimo, che in un anno così ambizioso non garantisce il Super Bowl che i Jets vanno cercando, mentre l'addizione di Joe McKnight, velocista di Usc, ha preso senso dopo l'uscita di scena di Leon Washington.
Il nome di Kyle Wilson, appena citato, risuonerà a lungo in quel di Houston, che ha deciso di scommettere sul collega Kareem Jackson, Alabama, al suo posto.
La mossa ha fatto discutere molto, ma il vero frutto della chiamata si vedrà più avanti, mentre i Texans sembrano essersi rifatti della mancata opportunità di prendere Mathews andando su Ben Tate, corridore dalle similari caratteristiche che nei piani dirigenziali dovrebbe prendersi la maggior parte delle portate rispetto a Steve Slaton, facendone da ideale complemento.
L'idea è che sarebbe servito un maggiore aiuto nella parte centrale della trincea, dovendo Houston affrontare gente come Chris Johnson e Maurice Jones Drew due volte l'anno, e l'esigenza è stata colmata solo in parte tramite un giocatore di rotazione come Earl Mitchell, mentre tra i due tight ends presi quello che potrebbe dare maggiori soddisfazioni potrebbe essere Dorin Dickerson, settimo giro molto più atletico del collega Garrett Graham, arrivato tre round prima.
Un cornerback sarebbe sicuramente servito ai Green Bay Packers, che hanno preferito scommettere sulla discesa di Brian Bulaga per piazzarlo quale polizza assicurativa per Clifton e Tauscher, offensive tackles giunti oramai al capolinea.
Mike Neal, 56mo giocatore assoluto, non pareva essere così urgente essendo il ruolo di defensive end abbastanza coperto, e nonostante l'arrivo al terzo giro del safety Morgan Burnett, che potrebbe scalzare Atari Bigby, non è stato preso nessuno per rimediare alla figuracce dei cornerbacks degli scorsi playoffs. Senza pensare all'età dell'immenso Charles Woodson"
In maniera sufficiente si sono mossi anche gli Arizona Cardinals, che hanno cercato di compensare la perdita di Dansby attraverso la selezione di Daryl Washington, linebacker da Texas Christian che ha nella velocità la sua qualità principale, ed hanno pensato a Dan Williams, dato da molti nella parte alta del primo giro, per aggiungere libbre al centro della linea difensiva.
Le susseguenti selezioni di defensive end, wide receiver, e backup quarterback, hanno lasciato perplessi per due motivi: la completa assenza di offensive tackles di talento (l'arrivo di Faneca esula da questo giudizio, essendo questi una guardia) e la noncuranza verso un ruolo chiave del gioco di passaggi, il tight end, due pezzi fondamentali che avrebbero aiutato il primo anno intero da titolare di Matt Leinart.
Capitolo Titans: Derrick Morgan è sembrato essere la scelta corretta per il sistema difensivo di Fisher, che se l'è trovato disponibile quando non pareva giungere fino a quella posizione. Buone pure le chiamate di Damian Williams, ricevitore da Usc che aggiungerà profondità tra i bersagli di Vince Young, e di Renne Curran, altro terzo round, linebacker che dovrà contribuire nel formare nuovamente un gruppo di difensori in grado di fermare gli avversari con costanza, uno dei difetti del 2009. Stona la cessione "facilona" di LenDale White e Kevin Vickerson, per i quali si poteva ottenere di più delle selezioni che hanno fruttato il cornerback Alterraun Verner ed il quarterback Rusty Smith, mentre il diamante grezzo potrebbe diventare il sesto giro Myron Rolle, safety di Florida State, rimasto fermo per un anno da football per studiare ad Oxford.
Infine, due delle migliori squadre Nfl del 2009, Colts e Vikings: Indianapolis ha scommesso il suo primo giro sulla pass rush di Jerry Hughes, nel quale vengono riposte speranze di replicare le prestazioni del duo Freeney/Mathis, passando su un talento come Roger Saffold, un offensive tackle che avrebbe potuto aiutare la protezione di Peyton Manning.
Una delle intenzioni dei Colts era quella di aggiungere libbre alla linea offensiva, e qui il quarto round Jacques McClendon pare pochino, mentre il defensive tackle Ricardo Mathews potrebbe contribuire nella difesa contro le corse, altro reparto problematico non aggiustato a dovere.
Ottimali, invece, gli arrivi del linebacker Pat Angerer, molto versatile, e del cornerback Kevin Thomas, che aggiunge gambe fresche e rapide in rotazione.
I Vikings, invece, sono usciti dal primo giro scambiando la scelta con i Lions, e con la doppia selezione al secondo giro hanno prelevato Chris Cook, cornerback di necessità impellente, ed un po' a sorpresa Toby Gerhart, asso di Stanford con cui Adrian Peterson condividerà il backfield. Everson Griffen, quarto round, è un talento da primo giro sicuro che ha sofferto problemi fuori dal campo, ma ciò che i Vikings potrebbero aver trascurato troppo è stata l'acquisizione di un defensive tackle da rotazione, dietro al Williams Wall.
Le delusioni
Ci sono sempre, tutti gli anni, e questo non fa eccezione.
Membri fissi di questa sezione sono i Washington Redskins, non tanto per la selezione di Trent Williams alla 4 al posto di Russell Okung, essendo Williams atleticamente migliore per lo schema praticato da Shanahan, quanto per la cronica assenza di scelte per rinforzare un roster in via di trasformazione, sia da un lato che dall'altro del campo.
Chris Cook, centro pescato al quinto giro, potrebbe svilupparsi ed un domani sostituire Rabach,; il linebacker Perry Riley, quarto round, potrebbe svilupparsi in un buon backup ed in futuro partire titolare all'interno nella futura 3-4, mentre con il resto delle selezioni non paiono esserci risposte immediate nei ruoli di offensive tackle, che avrebbe avuto bisogno di almeno un altro uomo, e di safety, dove LaRon Landry dovrebbe essere affiancato ad un prospetto più spiccato in fase di copertura. Molto del successo di questo Draft, sarà determinato da Donovan McNabb, per il quale è stata ceduta una seconda scelta alta.
Per il secondo anno consecutivo i Chicago Bears non avevano un alto numero di selezioni, per effetti ancora derivanti dalla trade per Jay Cutler. L'aggressiva offseason aveva messo in secondo piano la necessità di un defensive end con l'arrivo di Julius Peppers, ma Jerry Angelo ha ugualmente voluto scommettere su un pari ruolo come Corey Wootton, quarto giro da Northwestern, il quale potrebbe essere chiamato a mettere su peso per poter giocare con continuità .
Partendo a scegliere dalla terza tornata, tramite la quale è arrivato il free safety Major Wright da Florida, non è stato possibile prendere un wide receiver d'impatto, in un reparto che è stato completamente snobbato dalla dirigenza.
I Jaguars hanno scioccato tutti quanti quando, con la decima selezione assoluta, hanno dato a Tyson Alualu una posizione che nessuno al mondo aveva previsto per lui.
Il defensive end/tackle, per molti raggiungibilissimo anche al secondo round (che i Jags non avevano, ma che avrebbero potuto recuperare), farà parte di una rotazione che vedrà altri tre rookies, gli ends Austin Lane e Larry Hart, ed il tackle D'Anthony Smith.
Il problema è che, concentrandosi così tanto su un solo settore, sono stati tralasciati evidenti vuoti nel reparto wide receivers, dove manca una valida opzione da affiancare a Sims-Walker, nonché nei ruoli di free safety e quarterback, dove serviva maggiore competizione per trovare alternative future rispetto a Reggie Nelson, una delusione, e a David Garrard.
Pure i Denver Broncos paiono far parte di quel gruppo di squadre che ha affrontato scelte azzardate, per due motivi. Il primo riguarda la selezione di Demaryius Thomas, un ricevitore di stazza e talento ma privo della tecnica necessaria a farne un bersaglio costante da cercare, scelta eseguita quando ancora c'era Dez Bryant sul tavolo.
Il secondo è Tim Tebow, che per quanti miglioramenti possa aver fatto durante queste sessioni di allenamento, senza nulla togliere alla sua grande carica agonistica, tecnicamente non era un quarterback da primo giro, a maggior ragione avendo appena impostato una trade per Brady Quinn. Sono due scommesse, che se andassero male potrebbero rivelarsi disastrose.
I New York Giants sono andati alla disperata ricerca di McClain fino al momento della sua chiamata da parte dei Raiders, resosi indisponibile lui si è pensato di andare su un defensive end come Jason Pierre-Paul, South Florida, molto grezzo e da testare tutto ad alti livelli, avendo giocato perlopiù al junior college.
Le domande che assilleranno i Big Blue per il prossimo quinquennio riguarderanno l'aver passato Derrick Morgan, preso un turno più tardi dai Titans, ed il non aver scommesso su Sean Weatherspoon, un linebacker che avrebbe fatto tanto comodo alle esigenze di squadra. Il terzo giro speso su Chad Jones potrebbe essere sintomo di non totale fiducia verso il nuovo arrivato Antrell Rolle, mentre la scommessa da vincere è Philip Dillar, linebacker di Nebraska.
Tra le necessità impellenti per i campioni in carica, i Saints, c'era senza dubbio quella di alimentare la pass rush, che ha perso l'apporto di Charles Grant e si ritrova con poca profondità , ma tale esigenza non è stata nemmeno badata in sede di Draft.
Al primo giro si è andati su Patrick Robinson, defensive back ottimale per la zona di Gregg Williams ma non così urgente, visto il talento già presente a roster, a meno che la mossa non consegua nello spostamento di Malcolm Jenkins a safety, in sostituzione presente o futura di Darren Sharper.
New Orleans ha aggiunto peso alla linea offensiva tramite il tackle Charles Brown, secondo giro da Usc, e Matt Tennant, centro da Boston College preso al quinto round, mentre il terzo giro speso sul tight end Jimmy Graham potrebbe rivelarsi un po' alto.
Infine, i Buffalo Bills. Noti i loro problemi della linea offensiva, non hanno pensato di selezionare un offensive tackle tra quelli più forti al primo giro preferendo spedire C.J. Spiller in un backfield già affollato, e con grandi esigenze di trovare un quarterback per il futuro, potrebbero rimpiangere di aver lasciato passare Jimmy Clausen per prendere Torell Troup, nose tackle preferito a Terrence Cody.
I Bills ripresenteranno al Draft 2011 con le stesse identiche esigenze in attacco, non un buon segnale da parte della dirigenza.