Favre amareggiato si congratula con Brees e i campioni NFC 2009
NFC Championship
Minnesota Vikings 28
New Orleans Saints 31
(14-7; 0-7; 7-7; 7-7; OT: 0-3)
I Vikings sono fuori, New Orleans è campione NFC. Pensavate a un finale epico per Favre, pronto a raggiungere l'ultimo, e forse più grande, obiettivo della carriera; pensavate che sul più bello le difese avrebbero saputo fermare due attacchi al galoppo da settembre; pensavate che i Saints non avrebbero mai raggiunto un Superbowl nella loro storia. Ebbene, nulla di ciò. Ma se pensavate alle emozioni che queste due squadre avrebbero potuto dare in una finale di Conference, avete fatto centro.
Gremito il Louisiana Superdome di New Orleans. Accorrono tutti, incentivati da diverse premesse che non lasciano dubbi: in campo ci sono le due migliori squadre della Conference viste in questa stagione con i due quarterback più spettacolari del 2009.
Inizia la battaglia e Vikings e Saints si scambiano a vicenda i loro biglietti da visita, equivalenti a 4 touchdown, due per parte, nei primi 5 drive del match.
Nella fattispecie, Favre sbaglia il primo passaggio della partita, per poi continuare con un 6/6 e con Peterson pronto a completare l'opera con la sua corsa, quasi inaspettata dalla difesa di New Orleans, in endzone. Cambio di fronte, e accade che per la prima volta in questa stagione una squadra riesca a segnare ai Vikings nel proprio drive d'apertura: è Pierre Thomas nei panni di ricevitore a sbaragliare la difesa avversaria e conquistare i primi 6 punti dei suoi. Il drive successivo si conclude con il passaggio di Favre per Sidney Rice, che lascia presagire ad un'altra giornata di grande intesa per i due; non sarà così: Rice riceverà solamente altre 3 volte, chiudendo con 43 iarde totali. Dato ancora più interessante è che questo sarà l'unico TD pass di Brett Favre in questa sua tanto agro e poco dolce serata. Il QB chiuderà infatti con 310 yd all'attivo (28/46), ma un unico TD, 2 intercetti e un fumble perso.
Diverso il discorso per Drew Brees, che sfiora ma non tocca le 200 yd totali, ma chiude con una prestazione senza errori di rilievo e va a segno 3 volte: nel secondo quarto con un passaggio a Henderson; nell'ultimo con un lancio verso l'altro RB a segno per i Saints, Reggie Bush.
In una partita che diversi fattori rendono equilibrata, le chiavi dell'incontro sono allora sostanzialmente due: la caccia a Favre della difesa Saint e i fumble.
Favre è stato per tutta la partita osservato speciale della difesa avversaria, e fin qui c'era da aspettarselo. Incredibile però la veemenza con cui i difensori si catapultavano sul veterano QB, spesso al limite, e talvolta oltre, di quella “violenza” consentita dal regolamento. Tanto che all'ennesimo duro colpo, nel terzo quarto, Favre è costretto ad uscire zoppicante prima di stringere i denti e rientrare, da campione qual è, per guidare i suoi. Non riuscirà però a dare l'apporto sperato fino in fondo. I due TD dei Vikings nella ripresa arrivano infatti sulle corse di Adrian Peterson, il migliore di Minnesota con 122 yd su 25 corse e 3 TD finali. Per Favre seguiranno invece i due già citati intercetti, ultimo dei quali a 7 secondi dalla fine, facendo vanificare anche un'eventuale field goal vincente.
Nonostante tutta la pressione e i colpi subiti, la linea offensiva riesce comunque a evitare ogni possibile sack su Favre. I problemi arrivano però a causa dei fumble: se i Saints si fermano a quota 3, per Minnesota saranno 6 quelli totali, tra cui l'imbarazzante mancato passaggio tra Favre e Peterson su “2nd & goal” poco prima dell'intervallo. Così i Vikings possono rimpiangere di aver potuto vincere la partita durante i tempi regolamentari.
Per New Orleans gli allori sono dunque per Jonathan Vilma, autore di 1 int, 1 fumble forzato e 5 tackle, e per Tracy Porter, il CB 23enne che chiude con intercetto, fumble e 8 tackle. I turnover diventano così il motivo per cui i Saints sono riusciti a tenersi al passo con Minnesota (che pur terminerà con numeri più alti in molte statistiche) prima di sferrare il colpo decisivo.
Colpo che arriva all'overtime, dove nell'unico drive giocato i Saints prima convertono un “4th & inches”, quindi vanno a segno con Hartley e il suo field goal della vittoria da 40 yd.
Favre chiuderà la carriera con un intercetto? In effetti, allo stesso modo ha già terminato le sue carriere a Green Bay e New York. Ma Brett non può ancora ritirarsi: lasciare il football giocato uscendo di scena in tal modo lascia l'amaro in bocca per il resto della propria vita. A Minnesota ci sarà il tempo di pensare e di valutare se dare un seguito a questa stagione e riprovarci nel 2010. Resta il fatto che Favre ha lasciato il terreno di gioco con l'elmetto saldo in testa: forse, non vuole ancora toglierselo.
Applausi per New Orleans, che finalmente raggiunge il primo Superbowl della sua storia. Arriva in una stagione in cui sembra aver trovato la miscela giusta e con Drew Brees giunto all'apice della propria carriera. Contro i Colts non sarà semplice e servirà la stessa determinazione con cui hanno battuto i Vikings forzandoli ai diversi errori visti.