Who dat say dey gonna beat dem Saints? I Vikings di Favre hanno tutte le intenzioni di riuscirvi…
Ed alla fine rimasero le due più forti. Un percorso decisamente simile è quello che ha accompagnato New Orleans e Minnesota attraverso un campionato che le aveva viste in notevoli difficoltà nella sua parte finale, dopo un inizio per entrambe assolutamente dominante.
Nessuno, fino a quattro giornate dalla fine, aveva trovato una soluzione per poter fermare Drew Brees ed il funambolico attacco di Sean Payton, che si era salvato contro Washington solamente in seguito all'harakiri eseguito dai Redskins, per poi capitolare tre volte di seguito sotto i colpi di Dallas, Tampa, e Carolina, rovinando una stagione che pareva sarebbe terminata senza sconfitte, e decretando lo status incerto di una squadra dal seed numero uno, prima apparsa onnipotente, e poi data in profonda crisi.
Di Brett Favre e soci, lo abbiamo ripetuto quasi fino alla nausea, si sostenevano più o meno le stesse cose, nel senso che il calo della seconda parte risultava abbastanza evidente pure per i Vikings, e ad un tratto la Nfc sembrava aver perso le sue due super potenze, apparentemente sostituite nei pronostici dai Cardinals apparentemente tornati in versione playoffs 2008, e dalla strepitosa forma dei Dallas Cowboys.
Ma, come il campo ha poi sancito, i valori si sono presto ri-equilibrati, e le due squadre meglio posizionate nella griglia playoffs, hanno giocato come ci si attendeva, distruggendo e dominando sia Arizona che Dallas.
Ed ecco che il Championship che molti desideravano, se non altro per poter godere di uno scontro ad alti contenuti spettacolari tra un quarterback che merita di tornare al Super Bowl, ed uno che merita di giocarlo per la prima volta, ambedue messi alla guida di due reparti colmi di opzioni offensive, capaci di prestazioni pirotecniche.
Quando due squadre attaccano con tale efficacia, l'esperienza insegna che chi difende meglio ha le maggiori possibilità di vincere la partita, rendendo fondamentali piccoli dettagli, come i turnovers forzati, la rottura del ritmo all'attacco avversario, piuttosto che la particolare giocata che fa la differenza su un terzo down, che può trasformare 7 punti in un field goal, o, peggio ancora, in una situazione dove ci si deve liberare per forza del pallone.
E queste sono due difese che hanno sicuramente il big play nel proprio arsenale.
Minnesota dispone di una linea difensiva di alto livello, che poggia la sua capacità di mettere pressione su Jared Allen, al quale vengono dedicati raddoppi a ripetizione, e che avrà un matchup favorevole con Jermon Bushrod, offensive tackle che giocherà dal suo lato, il quale avrà bisogno di una mano da parte di un tight end.
Il resto della linea vede lo schieramento del Williams Wall, con Pat che sembra rientrato in forma dai frequenti problemi fisici (con quel peso"), e Kevin a fare da stantuffo contro le corse, precludendo la parte centrale della difesa che sarà colpita da una combinazione tra Mike Bell e Lynell Hamilton, i due power backs dei Saints, mentre dall'altro lato si potrebbero liberare spazi per Ray Edwards, autore di una grandissima gara contro Dallas ed in dubbio per via di una botta al ginocchio, con Brian Robison pronto a subentrargli.
Qualora i Vikings dovessero riuscire a rompere il ritmo di Brees, le possibilità di vittoria si alzano notevolmente. Se poi riuscissero a ricreare i turnovers provocati a Dallas ed a molte altre squadre quest'anno"
Importante, per i linebackers, sarà ripetere la prestazione scorsa, quando Ben Leber e Chad Greenway sono pesati non poco sull'economia della partita, Greenway con la sua abilità nell'individuare il running back e di fornire ulteriore pass rush, Leber con la capacità di restare in marcatura sul tight end, e che quindi avrà il compito di stare incollato ad un Jeremy Shockey apparso davvero ritornato in forma.
Fermare le corse di New Orleans è vitale per limitare un attacco che non è mono-dimensionale come può apparire in apparenza, e per questo Minnesota può senza dubbio fare affidamento su un cornerback fisico come Antoine Winfield: Pierre Thomas può essere escluso dalle partite, come è già successo, salvo rifarsi in ricezione, e Reggie Bush sarà l'uomo chiave della gara, in quanto dopo il riposo di cui ha potuto usufruire dalla fine della regular season, sembra tornato il corridore pieno di movenze laterali ghepardesche, alle quali sembra avere aggiunto la volontà di correre finalmente tra i tackles.
Interessanti gli abbinamenti proposti nelle retrovie, dove ci sarà un utilizzo sostanzioso di tre defensive backs contemporaneamente in campo, con il già citato Winfield, Cedric Griffin e Benne Sapp a prendersi cura del pericoloso trio formato da Marques Colston, che può sfruttare a suo vantaggio la statura, Robert Meachem, utile vicino alla endzone, e Devery Henderson, l'uomo delle giocate a lunghissima gittata.
Offensivamente i Vikings devono risolvere un problema di non poco conto: Adrian Peterson.
Non che il ragazzo sia in crisi o similari, ma gli spazi di cui ha goduto in passato non sembrano esserci con la medesima frequenza, e limitarlo è diventato quantomeno possibile.
I Cowboys c'erano riusciti, tenendo peraltro l'attacco aquota 7 punti per una buona parte della partita, e se i Saints dovessero riuscire ad applicare questa strategia potrebbero ottenere il risultato di impedire agli avversari di segnare tanto, e di non far loro controllare il cronometro a piacimento, perché Drew Brees deve stare in campo e segnare il più possibile.
Il successo di Peterson è fondamentale per catalizzarvi le maggiori attenzioni possibili, e liberare la fantasia per cercare una delle numerose opzioni a disposizioni di Favre, tenuto conto che Sidney Rice sarà l'osservato speciale per via della grande sintonia che ha sviluppato con il suo quarterback (è un aspetto che può impedire ai cornerbacks di fare giocate su di lui, per quanto buoni essi siano), e che Percy Harvin, spesso utilizzato per gli screen nelle vicinanze della endzone, Bernard Berrian, incostante uomo di profondità , e Visanthe Shiancoe, il prolifico tight end, saranno delle alternative di cui preoccuparsi con il massimo della serietà .
I Saints schiereranno Will Smith come pass rusher principale, desidererebbero vedere qualcosa in più da Bobby McCray, finora una grande delusione, e puntano tanto su Sedrick Ellis, il forte defensive tackle che presenterà una bella preoccupazione per il giovane centro Jonathan Sullivan, e che dovrà portare scompiglio nel backfield e/o creare i varchi giusti per le enormi possibilità di big play di Jonathan Vilma, il middle linebacker.
Le secondarie sembrano avere recuperato appieno gli infortuni di Tracy Porter e Jabari Greer, i quali erano stati fondamentali per tutto l'anno per una difesa che aveva sorpreso molti, ed il loro ritorno, non a caso, è coinciso con una prestazione difensiva dominante contro il potente attacco degli Arizona Cardinals.
In ogni caso, Gregg Williams mischierà le carte quanto più possibile, per cercare di confondere le idee sulle coperture ad un Favre non più tendente all'errore come un tempo, ed autore di soli 7 intercetti lanciati in tutto il 2009.
Allontanandosi dalle pure disquisizioni tecniche, ed analizzando per un momento quelli che potrebbero essere altri fattori importanti per la gara, c'è da riflettere sullo stato psicologico di un Brett Favre che si ritrova di nuovo al punto di due anni fa, ad un passo da Super Bowl, con tutta la volontà di cancellare quell'intercetto che costò a Green Bay la possibilità di parteciparvi.
E' arrivato sin qui di nuovo, ha provato a tutti che può giocare ancora alla grande, le sue motivazioni saranno molto forti, e saranno in netto contrasto con un Superdome assordante come non mai, che per la prima volta ospita una partita di questa importanza.
Riuscire a comunicare con i compagni sarà un'impresa, ed eseguire giocate che possano smorzare subito il morale del pubblico può rappresentare una chiave interpretativa della gara da non sottovalutare.
L'esperienza e l'incurabile voglia di vincere contro l'entusiasmo, il folklore e l'aura magica che solo una città come New Orleans può regalare. Qualcosa ci dice che, sia per motivi estrinseci, che per motivi tattici, sarà una partita da ricordare.
E allora buon divertimento!
La sfida nella sfida: Jermon Bushrod OT vs Jared Allen DE
Pronostico: Vikings