Rice e Favre protagonisti contro Dallas. E Brett sembra quasi più giovane…
NFC Divisional Round
Dallas Cowboys 3
Minnesota Vikings 34
(0-7;3-10; 0-0; 0-17)
Professore Brett Favre, attualmente in cattedra presso l'Università "Vikings" di Minnesota. 41 anni il prossimo 10 ottobre, alla diciannovesima stagione nell'NFL, ci e si regala la sua miglior performance in post-season, chiudendo con 15/24, 234 iarde, 4 touchdown (career high personale ai playoff) e l'accesso per i suoi Vikings alla finale di NFC, domenica prossima a New Orleans. Dallas, che molti vedevano in crescita e come unica squadra dell'NFC in grado di impensierire Saints e Vikings, crolla senza appello, chiudendo con 3 miseri punti a fronte dei 34 subiti.
L'inizio del match lascia però presagire a una partita sostanzialmente equilibrata: Favre subisce alcune incursioni difensive, discorso analogo per Romo. Quando finalmente, dopo un drive ben costruito, Dallas arriva in profondo territorio bianco-viola, non raccoglie però nemmeno 3 punti, a causa dell'errore di Suisham. Da qui la svolta. L'unica difesa che riesce a continuare la costante pressione sul quarterback rivale è quella di Minnesota: per Romo a fine partita saranno 6 sack subiti, 3 fumble di cui due persi e uno recuperato, e 1 intercetto. Questo a dimostrazione dell'incompletezza della linea offensiva, che a lungo andare non riesce a difendersi dai blitz e, in particolare, dalle incursioni di Ray Edwards, che ancor più di Jared Allen è stata l'autentica spina nel fianco di Romo. Per Edwards va inoltre segnalato nel quarto conclusivo un infortunio al ginocchio, che non desta comunque preoccupazioni; per il QB bianco-celeste è invece un ritorno a quelle partite inconsistenti cui avevamo già assistito nella prima parte di regular season.
A cavallo tra primo e secondo quarto i Vikings prendono dunque le distanze: dopo l'errore di Suisham, l'inerzia inizia infatti a pendere tutta dalla loro parte. Sidney Rice diventa allora protagonista sui passaggi di Favre: il primo TD giunge dopo aver ricevuto con apparente facilità un lancio di 47 yd; nella seconda occasione lo troviamo prima a difendere e poi andare a prendersi il passaggio che conclude coi 6 punti.
L'asse Favre-Rice funziona alla meraviglia. Il QB è riuscito a valorizzare fino in fondo il talento del giovane ricevitore, che ha mostrato una freschezza, una rapidità di scatto e una velocità che Jenkins non è riuscito a fermare neppure quando altri difensori lo aiutavano raddoppiando la marcatura. Sidney Rice (6 ricezioni, 141 iarde e 3TD) in questi playoff sta continuando la sua consacrazione personale, dopo aver già disputato la miglior stagione della sua seppur ancora breve carriera.
Dallas ha comunque alcune possibilità di rimonta, ma vengono tutte vanificate. Ultima tra queste il nuovo field goal fallito da Suisham nella prima parte del terzo quarto. Nonostante ciò, il kicker sarà l'unico a segno in questa partita horribilis dei Cowboys. Il secondo errore di Suisham taglia ancor più le gambe a Dallas ed i Vikings possono chiudere la pratica a 1:10 del terzo quarto: Leber intercetta l'ennesimo passaggio sbagliato di Romo (22/35 alla fine) e da quel momento inizia il monologo di Favre e company, con dei Cowboys in completo affanno e psicologicamente ormai allo sbando. Arrivano così il secondo field goal di Longwell e i TD di Rice e Shiancoe, grazie ai quali Favre esalta nuovamente le sue doti. Non manca la polemica, dato che l'ultimo touchdown arriva entro i 2 minuti conclusivi e su quarto down, non facendo altro che rincarare la dose per i poveri Cowboys: Brooking allora non le ha mandate a dire a Favre, avvicinandosi verso la panchina avversaria per scambiare qualche parola poco elegante.
Grazie a Favre, che ha elevato ogni aspettativa dei Vikings, ora c'è la possibilità di arrivare a un Superbowl dopo l'ultima apparizione nel 1976. Minnesota è sicuramente una squadra giunta al massimo della forma, in cui le giuste individualità esaltano le prestazioni di tutta la squadra. Il clima è positivo come le braccia vittoriosamente alzate e il volto contento e ridente di Brett a fine partita.
Finisce miseramente l'avventura di Dallas. Dovevamo aspettarci una squadra tosta come quella dicembrina, invece sono tornate le brutte prestazioni che già avevamo visto alcune volte durante la regular. Romo di certo non è stato protetto a dovere, ma lui stesso non è riuscito a infondere la necessaria fiducia alla squadra. Per coach Philips i playoff continuano ad essere un tabù, dato che quella della settimana scorsa contro gli Eagles rimane l'unica vittoria in post-season su 6 partite.