Questa settimana entrano in gioco anche Manning e Rivers.
Ci siamo. Da questa settimana entrano in gioco le grandi, tutte quelle squadre capaci di registrare i migliori due record delle rispettive conference, chiamate al difficile e non scontato compito di riuscire ad avanzare nei playoffs confermando quanto effettivamente fatto vedere in stagione regolare, dove alcune di esse hanno letteralmente dominato la scena.
E' senza dubbio il caso degli Indianapolis Colts, il cui cammino post-stagionale, eccezion fatta per l'anno del Super Bowl conquistato, è stato sovente ben più breve di quanto il team più vincente dell'ultimo decennio aveva fatto vedere nei 16 turni di campionato.
La squadra di Peyton Manning, fresco Mvp della lega per la quarta volta in carriera, un record, arriva ai Divisional Playoffs con un'identità che andrà confermata, che l'ha vista come la squadra più forte di tutte le altre viste in campo durante questo 2009, e con un ritmo partita che andrà testato dopo le numerose polemiche seguite alle decisioni di coach Jim Caldwell, il quale, per sua scelta, ha rovinato una perfect season che poteva diventare storica rimuovendo i titolari dal campo dopo il primo quarto della penultima gara stagionale poi persa con i Jets, evento che ha fatto resuscitare New York per la corsa ai playoffs, e facendoli apparire sporadicamente nella diciassettesima settimana, giusto il tempo di far archiviare un paio di records individuali a qualche giocatore, e poi di nuovo via tutti, per fare spazio ai disastri combinati dal rookie Curtis Painter.
Da venti giorni, quindi, i titolari dei Colts non giocano una partita tutta intera.
I Baltimore Ravens, loro prossimi avversari, arrivano invece molto caldi all'appuntamento con il prosieguo del loro cammino, avendo battuto i favoriti New England Patriots a Foxboro, in quella che è risultata essere solo la seconda sconfitta ogni epoca nei playoffs subita dai Pats in casa propria. Quella impartita da Ray Lewis e soci è stata una vera e propria lezione di football, fatta di una pesante percussione eseguita da un insistente e produttivo gioco di corse, che ha vissuto sulle esplosioni in campo aperto del fulminante Ray Rice, sul cambio di passo fornito da Willis McGahee, e su qualche occasionale puntata dritta e forte di La'Ron McClain, il tutto studiato appositamente per limitare gli sforzi di un Joe Flacco alle prese con un problema al fianco, tenuto quindi al minimo di lanci possibile.
A dare una mano a Flacco ed alla gestione offensiva della partita ci sono state le grandi giocate della difesa, capitanata da un Ray Lewis che è parso in forma e motivato come ai suoi tempi migliori (anche se è difficile stabilire quali siano stati i tempi migliori di un giocatore che ha avuto un rendimento sempre altissimo), un reparto capace di creare turnovers e posizioni favorevoli per l'attacco, che ha segnato tanto, in fretta, e si è potuto permettere il lusso di non far forzare al quarterback lanci troppo compromettenti.
Il piano di gara contro Peyton Manning sarà esattamente lo stesso, e si fonderà sul tentativo di creare cambi di possesso con immediatezza, e gestire di conseguenza il cronometro facendo restare la superstar dei Colts sulla sideline il più a lungo possibile, essendo questo l'unico metodo per limitarne le prestazioni statistiche.
Compito del coaching staff di Baltimore sarà quello di colpire i potenziali punti deboli avversari, che hanno concesso in stagione regolare 4.3 yards per tentativo di corsa per via di una linea difensiva che attacca molto il quarterback ai lati, e che dispone dell'aiuto di linebackers molto mobili, ma spesso leggeri, fatto che si scontra con il tonnellaggio della linea offensiva dei Ravens, composta dall'esperienza del centro Matt Birk, e dal talento del resto dei componenti, tra i quali sarà fondamentale la prova del giovane Michael Oher contro la forte pass rush di Robert Mathis e Dwight Freeney. Creare quindi serie di giochi lunghe e dispendiose in termini di energie, potrebbe volgere la situazione a favore del team di John Harbaugh.
Qualora i Colts riuscissero invece a riempire a dovere i varchi assegnati impedendo quindi a Rice di raggiungere le secondarie, dove diventa difficile da fermare, la pressione potrebbe crescere su Flacco, che potrebbe ritrovarsi a dover lanciare più spesso esponendosi a potenziali errori, pur potendo contare sull'affidabilità del veterano Derrick Mason, ma dovendo altresì fare i conti con l'assenza di un vero e proprio ricevitore secondario.
Per riuscire nell'intento, saranno fondamentali le prestazioni dei giovani di talento che gli scout hanno scovato anche dal nulla, il defensive tackle Dan Muir su tutti, oltre alla coppia di matricole composta da Jerraud Powers e Jacob Lacey, vere pesche miracolose efficaci da subito per delle secondarie ad oggi sottovalutate, che contano pure su Kelvin Heyden. In stagione è emersa anche la positività del linebacker Clint Session, il quale ha accumulato in diverse apparizioni quantità abnormi di placcaggi, facendone un punto di forza del reparto.
Se Manning e l'attacco di Indy sono quelli visti in regular season, invece, per i pur forti e compatti Ravens la questione diventa più complicata, perché le armi a disposizione sono tante e conosciute, a partire da Reggie Wayne e Dallas Clark, e per finire con Pierre Garcon ed Austin Collie, quest'ultimo rookie molto consistente e pericoloso in redzone.
Un altro matchup interessante sarà quello che vedrà Joseph Addai, punto di forza di un gioco di corse non costante, opposto ad una difesa che ha concesso solamente 3.4 yards per portata, miglior risultato di tutta la Nfl.
Questo fattore, unito alla forte pass rush che elementi come Terrell Suggs e Haloti Ngata sanno portare al quarterback, fanno intuire che per i favoriti Colts, nonostante le numerose dimostrazioni di potenza fatte vedere in stagione, non sarà assolutamente una passeggiata.
La sfida nella sfida:Michael Oher OT vs Robert Mathis DE
Pronostico:Colts
I New York Jets cui accennavamo prima, non fosse stato per le decisioni di Caldwell, sarebbero benissimo potuti restare fuori dalla postseason, ed invece, guidati dall'ottimo esordio in panchina di Rex Ryan e dalle sue teorie difensive che tanto successo avevano riscosso pure a Baltimore, sono riusciti ad approdare al secondo turno dopo aver espugnato il Paul Brown Stadium di Cincinnati a temperature davvero proibitive, dominando Carson Palmer e soci rendendo inefficaci quasi tutte le armi offensive dei Bengals.
L'approdo di Ryan a New York è significato molto, perché la difesa dei Jets ha finito la stagione regolare al numero uno in diverse categorie statistiche, su tutte il numero di yards concesso per partita, statistica che potrebbe creare qualche grattacapo ai San Diego Chargers, i quali ospiteranno una sfida che dovranno sudarsi veramente fino in fondo, con il rischio tangibile che il punteggio sia molto vicino, e che tutto possa essere deciso dalla precisione dei kickers.
Ryan ha plasmato i Jets prendendo spunto esattamente dall'esperienza a Baltimore, peraltro come descritta sopra, cercando di creare una difesa dominante ed abbinare a questa un gioco di corse possente, altro punto di notevole forza essendo stato, con 172 yards di media a gara, il primo della lega.
Tale sistema è stato appositamente studiato sulla falsariga preparata nel 2008, quando Flacco era un rookie che partiva da titolare sin dal primo snap stagionale, senza esperienza, ed aveva quindi bisogno di non patire eccessive pressioni nel lanciare il pallone, e di prendere decisioni con la calma più assoluta.
Lo stesso concetto si applica quindi a Mark Sanchez, ma con una notevole differenza: l'ex Usc ha una tendenza preoccupante all'errore, come hanno dimostrato i 20 intercetti lanciati a fronte di soli 12 passaggi da touchdown, segno che la partita può essere fortemente condizionata da un suo errore pesante, fattore sul quale Norv Turner baserà senza dubbio l'impostazione difensiva dei Chargers.
La chiave per un'altra sorpresa dei Jets è quella di correre a più non posso, gestire il cronometro tenendo fuori Philip Rivers, e difendere come si è già fatto finora.
Per correre c'è il rassicurante tandem composto da Thomas Jones e Shonn Greene, nel quale il primo ha giocato l'ennesimo campionato di alto livello superando le 1.400 yards e segnando 14 mete quale portatore principale, ed il secondo ha disputato un'ottima Wild Card distruggendo fisicamente la difesa dei Bengals, registrando 135 yards ed una segnatura nella sua prima gara di playoffs in carriera.
I guadagni continui e spossanti dei running backs hanno aperto interessanti spazi in profondità semplificando il lavoro di Sanchez, che ha messo in crisi Cincinnati soprattutto con la playaction, azione della quale ha beneficiato l'atletico tight end Dustin Keller, emerso quale punto di riferimento per il suo quarterback al posto del deludente Braylon Edwards.
La difesa deve chiudere ogni spazio possibile alle corse di San Diego, che peraltro sono risultate limitate dall'annata discendente di LaDainian Tomlinson, chiamato a dimostrare di poter tornare decisivo com'era prima almeno in postseason, e può contare su Darrelle Revis, per molti il miglior cornerback della lega sulle marcature a uomo, un ragazzo che ha cancellato dal campo ricevitori come Owens, Ocho Cinco, e numerosi altri, che seguirà molte delle tracce eseguite da Vincent Jackson, elemento in grado di sfruttare il fisico a proprio vantaggio e capace di chiudere diverse partite con almeno una ricezione decisiva per apparizione.
La 3-4 di Ryan punta molto sulla sincronia tra la trincea ed i linebackers, e possiede diversi giocatori che possono arrivare a Rivers, confondendogli le idee sulle coperture e sul punto esatto di dove possa sopraggiungere la pressione, come dimostrano le positive statistiche in merito accumulate da personale appartenente a ruoli diversi, che conta sulle doti di pass rusher di Shaun Elllis sul fronte, sulle abilità di playmaker del notevole David Harris, e sul costante miglioramento dei safety Jim Leonhard, che ha seguito Ryan dai Ravens, e Kerry Rhodes, il quale ha istantaneamente alzato il livello del proprio gioco dopo aver perso il posto di titolare per due gare.
Il matchup di primaria importanza sarà quello tra Ellis, Bryan Thomas e Bart Scott, contro una linea offensiva inesperta su tutto il lato destro, e che ha ritrovato da poco il centro Nick Hardwick.
L'impostazione difensiva dei Chargers è molto simile, pur non disponendo della stessa versatilità portata in dote dagli avversari: la 3-4 di Ron Rivera apre sovente degli spazi per le giocate di Shaun Philips, Stephen Cooper e dell'emergente Brandon Siler, mentre si attendono notizie su Shawne Merriman, il fantasma del giocatore decisivo che si conosceva qualche tempo fa.
Offensivamente, la soluzione ottimale per i Chargers sarà quella di sfruttare il più possibile le tracce intermedie di Antonio Gates senza rischiare troppo in profondità , dove potrebbero liberarsi delle zone interessanti per le rare ma produttive giocate di Malcolm Floyd, presumendo che Jackson sarà limitato da Revis.
Perché questo sia possibile ci vorrà un gioco di corse consistente, unico fattore che può davvero mettere in difficoltà i Jets, pena il doversi rivolgere con un Rivers oramai abituato agli straordinari, sfruttandone quella che è stata la miglior stagione di carriera, ottenuta grazie anche alla sua grinta competitiva, ed alla sua capacità di muoversi senza paura nella tasca, fatto che gli ha permesso di eseguire diverse giocate importanti.
E' presumibile prevedere una gara vicina nel punteggio, come si diceva in apertura, non troppo spettacolare, dove la battaglia per la posizione di campo dirà molto sull'esito, e che i forti Chargers, che arrivano, ricordiamo, da 10 vittorie consecutive, possono mettere nelle loro mani mettendo la massima confusione possibile nella testa del rookie Sanchez.
La sfida nella sfida:Vincent Jackson WR vs Darrelle Revis DB
Pronostico:Chargers