NFC Wild Card Preview

Il primo turno di playoffs della Nfc sta arrivando: chi la spunterà  tra le quattro contendenti?

Nella diciassettesima ed ultima giornata di regular season della Nfc non c'erano partite che potessero decidere o meno la partecipazione ai playoffs di una determinata squadra, niente cosiddetti elimination games, nessuna compagine che si giocava il tutto per tutto, perché ogni cosa, a livello di partecipanti, era già  stata sancita sette giorni prima.

In ballo c'erano solamente le ultime indicazioni sui seed, ovvero sul posizionamento finale delle pretendenti nella griglia ad eliminazione diretta, definitivamente sistemati dalla vittoria di Dallas su Philadelphia e dall'affermazione netta di Green Bay su Arizona, con una singolare coincidenza: entrambe le sfide saranno ripetute nel turno di Wild Card, con un'intensità  che sarà  presumibilmente ben diversa da quella vista domenica (Phila ed Arizona possono giocare molto meglio di quanto hanno fatto in quell'occasione) e che avrà  in palio un importantissimo passaggio del turno, posta in palio altissima in partite dove per chi perde c'è da da mettersi a pensare al prossimo draft.

Dallas cerca la prima vittoria nei playoffs dal 1996 ad oggi, tantissimo tempo per chi, come Jerry Jones, è abituato ad un certo stile di vita, cui debbono corrispondere consoni risultati pure nel campo degli affari, il che tradotto significa vedere vincere il più possibile i suoi Cowboys.
Finalmente, per la prima volta dopo tanti anni, il mese di dicembre è stato positivo, i texani non hanno rovinato, come fecero in numerose altre occasioni, quanto di buono hanno prodotto nella prima parte della stagione, e addirittura sembrano arrivare alla postseason nel loro miglior momento di forma, come testimoniano, su tutte, le prestazioni registrate da un Tony Romo mai così maturo.

Chi pensava a Dallas come ad una squadra sul punto di crollare dopo la sconfitta di San Diego e quei downs non convertiti in meta sulla goal line, s'è dovuto ricredere dinanzi alle strepitose prestazioni che ne sono seguite, a cominciare dalla bellissima affermazione di New Orleans, che ha tolto l'imbattibilità  ai Saints e dato un'impressione di superiorità  persino imbarazzante nei confronti di una compagine che detiene il seed numero uno, ma che pare in caduta libera.

Non è così per i Cowboys, che hanno battuto ed umiliato gli spenti Redskins a Washington e lasciato a secco pure gli Eagles, gli stessi che dodici mesi fa avevano sbattuto loro in faccia la porta per l'accesso ai playoffs, con quel sonoro 44-6 mai dimenticato da Romo e compagni, una batosta le cui memorie si sono protratte fino alla scorsa settimana, e sono andate parzialmente dimenticate sotto i colpi di un successo che, per via dei meccanismi di sblocco della parità , ha consegnato la vittoria della Nfc East proprio a Dallas.
Che nel 2009 ha battuto Philadelphia già  due volte: la prima per 20-16 in trasferta in Pennsylvania, in quel medesimo stadio della disfatta dell'anno prima,grazie ad una ricezione determinante di Miles Austin buona per il touchdown decisivo da 49 yards, la seconda proprio qualche giorno fa, davanti al pubblico amico, con un rotondo 24-0, solamente il secondo shut out rifilato agli Eagles nella lunga storia di scontri diretti tra le due rivali divisionali, dove l'assenza di idee offensive da parte di Philadelphia si è rivelata quantomeno preoccupante, viste le potenzialità .

I presupposti per fare bene, difatti, agli Eagles non mancano. Pur mancando un gioco di corse in grado di fare da specchietto per le allodole (ma Phila è andata avanti tutto l'anno in questa situazione), le risorse sono comunque tante, dipenderà  da Andy Reid e Marty Morninwheg, l'offensive coordinator, il come saperle gestire. Philadelphia è stata vista rinunciare al gioco di corse troppo presto in troppe partite, puntando sempre e solo sulla giocata in profondità  che normalmente accoppia il braccione di Donovan McNabb alle doti di grande velocista di DeSean Jackson, mvp di squadra senza ombra di dubbio, pur avendo quale attenuante l'infortunio che ha tenuto fuori a lungo Brian Westbrook, fatto che poteva, peraltro, far vedere le potenzialità  del rookie LeSean McCoy, il quale, visto il suo utilizzo,è stato più utile come ricevitore fuori dal backfield che non come running back puro.

La batteria di ricevitori a disposizione di McNabb vede anche la matricola ex Missouri Jeremy Maclin, altra presenza molto positiva che ha impattato con 762 yards e 3 segnature prima di fermarsi anch'egli per problemi fisici, ora risolti, e di Jason Avant, che ha sfruttato proprio l'assenza di Maclin per lavorarsi a modo le tracce nello slot ed accumulare statistiche di tutto rispetto in un momento decisivo della stagione.

Le possibilità  di vittoria per Dallas, quindi, aumenteranno esponenzialmente se la difesa saprà  rifare ciò che aveva disposto il piano partita su DeSean Jackson nelle precedenti due uscite, quando il secondo anno da California è stato limitato ad un totale di 5 ricezioni per 76 yards dalle ottime prestazioni di Mike Jenkins e dall'appostamento profondo dei due safety, il che ha costretto McNabb ad accontentarsi sovente di soluzioni intermedie che hanno colpito spesso e volentieri bersagli quali l'emergente tight end Brent Celek, secondo miglior ricevitore di palloni di squadra e prolifico scorer dall'alto dei suoi 8 touchdowns.

Tony Romo, come si diceva prima, arriva da una situazione del tutto differente, che lo vede nella migliore forma possibile e dotato di quella sicurezza da leader che gli era mancata nei momenti decisivi delle stagioni passate, fattore visto tra i più influenti quale causa della puntuale debacle invernale dei texani.
Romo sta giocando alla grande, prendendo ottime decisioni come dimostrano i 9 intercetti, minimo in carriera, e soprattutto rimanendo freddo al momento opportuno. Tra i motivi dei suoi successi c'è senz'altro Miles Austin, che con Romo condivide il fatto di non essere mai stato scelto al draft, wide receiver letteralmente esploso quest'anno ed autore del miglior campionato in carriera, oltre che della maggior parte delle giocate più lunghe ed importanti della stagione di Dallas.

Tuttavia, la vera chiave di volta offensiva per i Cowboys sarà  il gioco di corse, che ha messo in difficoltà  la squadra quando non è riuscito a produrre: il terzetto capitanato da Marion Barber III, cui si aggiungono un sempre più fondamentale Felix Jones, l'uomo delle corse a lunga gittata, e Tashard Choice, altra potenziale spina nel fianco della difesa, testerà  un reparto che conterà  sui tackles Mike Patterson e Broderick Bunkley, e che vede un settore linebackers assai sospetto, colpito da troppi cambiamenti ed infortuni per avere la costanza necessaria. Compito di questi, sarà  anche quello (difficile) di controllare a vista Jason Witten, pericolosissima arma offensiva dei Cowboys.

La partita, date le sue implicazioni e la spiccata rivalità  divisionale, sarà  più equilibrata del previsto, a patto che gli Eagles la sappiano gestire soprattutto a livello offensivo, fatto che su tutti sembra essere quello più determinante per l'esito finale del risultato. Meno Philadelphia saprà  essere creativa in attacco e meno possibilità  avrà  di restare in partita, dal momento che questa squadra, nel 2009, ha mostrato due volti decisamente differenti, l'uno incontenibile, l'altro prevedibile. Dallas, dalla sua, oltre al vantaggio di giocare in casa (prima partita di sempre di playoffs al nuovo Texas Stadium), dalla sua ha una forma ed un'inerzia invidiabili, la possibilità  di pressare McNabb con personale sempre diverso (Jay Ratliff, DeMarcus Ware, Anthony Spencer), e la capacità  di limitare l'arma avversaria migliore, DeSean Jackson, che sarà  tenuto d'occhio in maniera stretta, cercando di escluderlo dalla gara attraverso i raddoppi.

La sfida nella sfida: DeSean Jackson WR vs Mike Jenkins CB

Pronostico: Cowboys

Altra Wild Card Nfc ed altro deja vù, con la ripetizione del match tra Arizona e Green Bay della scorsa domenica, che avrà  presumibilmente connotati molto diversi da quelli visti in campo in quell'occasione, dove coach Ken Wisenhunt ha scelto di preservare l'integrità  di Kurt Warner facendogli chiamare i giochi per un solo quarto, prima di lasciare il palco al backup Matt Leinart.
Non ci si faccia prendere troppo dal 33-7 con cui Green Bay si è imposta, i Cardinals si sono difatti dimostrati una squadra molto pericolosa nei playoffs del 2008 con il medesimo roster di oggi, e durante questo campionato hanno fatto vedere di essere capaci di segnare punti a volontà , abbinando a questo una difesa che sa come mettere sotto pressione il quarterback avversario.

Uno dei matchup più interessanti riguarderà  la linea difensiva dei Cardinals opposta alla trincea dei Packers: gli elementi per riuscire nell'intento Arizona li possiede a partire dal forte Darnell Dockett, responsabile di 7 sacks nell'anno e capace di alzare ulteriormente il suo rendimento nella postseason, sia continuando a stendere personalmente il regista avversario e sia procurandosi raddoppi che liberano spazi per le giocate dei linebackers, in una linea che ha visto la concreta esplosione di Calais Campbell, end di statura intrigante e movenze ghepardesche, ed autore anch'egli di 7 sacks.

Uno degli assegnamenti difensivi più importanti sarà  quello di riempire a dovere gli spazi per intasare la linea di scrimmage, anzitutto per creare varchi percorribili ai vari Karlos Dansby, il playmaker del reparto, e Chike Okeafor, veterano ottimamente recuperato dai gravi infortuni del passato, questo per affrettare le decisioni di Aaron Rodgers e fermare e corse di un Ryan Grant che sembra tornato il giocatore esplosivo di due stagioni fa. Sarà  quindi determinante la prestazione e la tenuta dei due tackles, i veterani Chad Clifton e Mark Tauscher, con quest'ultimo pienamente integro dopo aver saltato la prima metà  di campionato.

Il medesimo Rodgers ha chiuso la regular season alla grande, guidando i suoi Packers a 7 vittorie nelle ultime 8 partite a facendo di questa una delle squadre più calde del momento. I suoi progressi sono stati davvero eccellenti così come le sue statistiche, che l'hanno posizionato nella lista dei quarterbacks più prolifici della Nfl facendogli ritoccare tutti i primati di carriera più importanti, quali le yards lanciate, 4.434, le mete, 30, e ridotto drasticamente il numero di intercetti, 7, notevole per un ragazzo che nella prima parte di 2009 s'era visto arrivare difensori da tutte le parti per via di una linea inadeguata al suo compito di protezione sui passaggi.

Un altro matchup da tenere in forte considerazione è quello tra le varie armi di Rodgers, e delle secondarie divenute quantomeno dubbie, anche per problemi fisici di non poco conto. Sono ben quattro i bersagli su cui Aaron può contare, su tutti la coppia da 1.00o yards per ciascuno formata dai "soliti" Greg Jennings e Donald Driver, con l'aggiunta di James Jones, Jordy Nelson e di un quinto uomo, l'atletico tight end Jermichael Finley, il cui rendimento è salito ma o a mano che la stagione è progredita.

Per il profondo, ovvero il territorio preferito da Jennings, servirà  un Dominique Rogers-Cromartie al 100%, fatto messo in discussione dal problema al ginocchio che non ne dovrebbe minare la presenza in campo, ma che è comunque fonte di preoccupazione perché potrebbe limitarne la qualità  migliore, ovvero il riuscire a stare passo dopo passo con il ricevitore anche dopo molte yards; proprio per questo giocatori come Antrell Rolle, a volte latente in copertura, e Adrian Wilson, tuttofare molto fisico, dovranno pattugliare la situazione costantemente, ed effettuare le scelte più corrette in fase di raddoppio. E' lecito aspettarsi una spread offense con la presenza di tre o quattro ricevitori costanti da parte dei Packers, costringendo gli avversari a schierare un pacchetto nicklel/dime molto affievolito dagli infortuni.

A parti invertite si cercherà  di confondere il più possibile le idee a Warner, autore di un altro campionato molto solido a discapito dell'età , che lo ha visto fermarsi in via del tutto precauzionale solamente per una commozione celebrale. Qui il confronto preoccupa dando un occhio alla parte sinistra della linea offensiva, che ha dovuto forzare la bocciatura di Mike Gandy e trovare una soluzione di salvataggio in Jeremy Bridges, che sarebbe più a suo agio da guardia.
Il fatto che non risulta simpaticissimo se posto in parallelo con il costante progresso fornito dalla nuova 3-4di Green Bay, nella quale il mezzo è assicurato dal turnover tra Ryan Pickett ed il forte rookie B.J.Raji, una vera potenza, e dove le persone capaci di arrivare al quarterback o a distruggere il backfield sono più d'una, su tutti il veterano Nick Barnett e la matricola Clay Matthews, quest'ultimo capace di far rimangiare ogni parola a chi sosteneva che non era materiale da primo giro grzie ai suoi 10 sacks, miglior risultato di squadra.

Decisive saranno anche le secondarie, che avranno a che vedere con il grande Larry Fitzgerald, giocatore capace di ricevere anche tra due difensori ed in maniera acrobatica, e con Anquan Boldin, tuttavia frenato dai continui problemi fisici che ne hanno disturbato l'annata.
A dar loro la caccia ci saranno Charles Woodson, che a 33 anni si è permesso il lusso di giocare il miglior football della sua carriera ed è in lizza per l'Mvp difensivo (è però uscito dalla gara di domenica con un infortunio alla spalla), e Tramon Williams, giovane collega di reparto che ha dato affidabilità , con il free safety Nick Collins, 6 intercetti e 13 passaggi difesi, a dare tranquillità  come ultima linea difensiva.

Inutile aggiungere che il successo delle corse sarà  determinante per i Cardinals, che nel corso dell'anno sembrano aver portato a termine con successo la transizione da Tim Hightower a Beanie Wells, tuttavia ambedue autori di troppi fumbles: Wells è diventato il running back cui affidare la maggior parte delle portate ed ha una produzione di 70-80 yards sulle gambe, mentre Hightower resta il back di situazione per i down dove c'è da uscire a ricevere, nonché per spingere dentro la palla quando le yards da prendere sono esigue.
Nel caso Boldin non dovesse farcela sarà  doveroso tenere d'occhio Steve Breaston, piccolo asso nella manica a disposizione di Warner, il quale, per vincere, dovrà  riuscire a limitare il numero di possibili turnovers che potrebbero scaturire da una difesa molto brava nell'intercettare i passaggi altrui, ed altrettanto efficace nel togliere il possesso ai portatori di palla.

La sfida nella sfida: Larry Fitzgerald WR vs Charles Woodson CB

Pronostico: Packers

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