Patriots non da titolo. Perchè?

Tom Brady ed i Patriots hanno giocato sotto le aspettative.

Domenica i Patriots, dopo aver passeggiato sui Jacksonville Jaguars, si sono aggiudicati la AFC East, quindi dopo solo un anno di pausa e non appena hanno avuto a disposizione per la stagione il proprio QB titolare Tom Brady.
Il record è ora di 10-5 e stanno ancora lottando con Cincinnati per il seed numero 3 nella conference. Però.. c'è un però, perchè questa squadra sta parzialmente deludendo.
Arriviamo a questa conclusione per vari motivi. Prima di tutto, la division è stata vinta ma non dominata, in un anno in cui i Jets sono stati guidati da un rookie QB, tra l'altro uscito dal college dopo l'anno da junior e con un solo campionato da starter a USC, e che ha giocato tra mille, ovvie, difficoltà  di adattamento ai pro. Poi ci sono i Dolphins, anche loro guidati da Henne quasi esordiente dopo l'infortunio di Pennington, e che ad un certo punto della stagione erano costretti a basare il 40% dei giochi del proprio attacco su di un solo schema offensivo, e quindi i Bills ancora incapaci di uscire dalle sabbie mobili della mediocrità  nelle quali sono intrappolati ormai da anni. Quindi la division non si è rivelata impossibile, eppure la sua conquista è stata a dir poco in discussione dopo aver perso sul campo di Miami alla week 13, e la prima vittoria su un campo avversario è arrivata solo dopo 15 partite, a Buffalo.

Non solo, gli scontri diretti contro i Colts e i Saints hanno ridimensionato le aspettative che tutti noi avevamo su questi Patriots. Ad Indianapolis hanno subito nell'ultimo quarto una rimonta che ha dell'incredibile, mentre a New Orleans, Brees ha abusato delle secondarie di Belichick, portandole a scuola per tutto l'incontro. Quindi se da un lato sono arrivati i playoffs, dall'altro non possiamo giudicare la stagione come soddisfacente le attese, almeno sino a questo punto, per il semplice motivo che la stragrande maggioranza di tutti noi appassionati vedeva i Patriots come i favoriti per il titolo, e la totalità  li vedeva almeno protagonisti, ma al momento hanno dimostrato di non essere allo stesso livello di chi ora guida la NFL.

Questa specifica è doverosa perchè la stagone sino ad ora non è stata anonima, ma come detto lontana dalle attese, e più nello specifico, Belichick e Brady hanno perso quell'aurea di invincibilità  che hanno quasi sempre dato l'idea li circondasse.
E quali sono i motivi di questa flessione, di questo declassamento da pretendente a contendente? Alcuni li individuano in Brady, e sul fatto che non sia lo stesso giocatore dopo il grave infortunio subito nei primi snap del debutto 2008 contro Kansas City e che lo hanno costretto a guardare il football in TV per un anno intero. In effetti il futuro Hall of famer uscito da Michigan non gioca sugli stessi livelli di confidenza che aveva sino alla perfect season. Il bilanciamento dei piedi non è sempre perfetto, o non come ci aveva abituato ad essere, e ad esempio la sua stessa deep ball non è più precisa come quella che ci deliziava sino a 24 mesi fa. Il motivo potrebbe essere questo, mentre altri puntano il dito su Moss che non è parso sempre concentrato, e due settimane fa è arrivato anche un rimprovero dal suo Head Coach per un ritardo ad una riunione tecnica, venendo poi rispedito a casa. Quindi con problemi di attitudine che già  aveva mostrato altrove. I motivi individuati sono stati anche altri, comunque molti. E anche noi abbiamo sviluppato una teoria, che però parte da una prospettiva differente.

Come ogni calo nei risultati, non vi è mai una causa unica, semmai ve ne è una principale che poi ne scatena altre. E nell'individuarla, compiamo quanto di più rischioso ci sia nel fare le analisi di football, ovvero puntiamo il dito su Bill belichick, che per chi ama questo sport è quasi un'azione di lesa maestà .
Il rischio c'è perchè stiamo parlando di una leggenda, un coach che conosce questo sport in ogni suo dettaglio, che può guidare le sedute tecniche sia dell'attacco che della difesa al posto dei coordinatori di attacco o difesa indistintamente, e che ha creato una delle dinastie più forti e continue che si siano mai viste.
Eppure noi volgiamo gli sguardi accusatori verso di lui se questi Patriots non sono in testa alla conference, ma che solo in AFC si trovano ad inseguire di 4 partite Indianapolis e si ritrovano anche dietro a San Diego, al momento molto più convincente sul piano del gioco.

Addentriamoci nell'analisi. A Belichick piace costruire la sua squadra puntando su un gran numero di rookie, che però vengono fatti crescere pian piano perchè al contempo cerca sempre di firmare i veterani più forti disponibili sul mercato, forte del fatto di poter offrire loro una reale chance per vincere il titolo, obiettivo che ad un certo punto della carriera, è l'unico per star che maari hanno accumulato dollari da altre parti, ma che a poco tempo dal tramonto, sentono pesantemente la mancanza di un anello. È stato così nei casi di Rodney Harrison, Corey Dillon, Junior Seau, e quest'anno di Galloway e Fred Taylor tanto per fare qualche nome. Giocatori in grado di sparare pochi colpi ancora, ma molto precisi, capaci di contribuire in maniera non indifferente alla squadra partendo anzitutto dall'esperienza, e che permettono ai giovani di maturare con calma alle loro spalle.

E i giovani vengono ovviamente inseriti tramite draft, la gestione del quale è la dimostrazione più lampante del genio di Belichick. Non avendo quasi mai necessità  immediate, appunto per la sua capacità  di sistemare i buchi nella depth attraverso i free agent, si concentra nel tradare verso il basso le sue scelte, uscendo anche dal primo giro e permettendosi così di accumularne molte nei giri più bassi, pagando meno i rookie che poi firma, e indirizzandosi prevalentemente sul talento anziché sulla necessità , modo migliore per limitare la possibiltà  di errore nella valutazione dei singoli giocatori.
Non solo, anche in ambito di scambi si è rivelato un gradino sopra gli altri. Solo in questa off season è riuscito a dare a Kansas City Matt Cassell, QB che era free agent ma subito rifirmato per monetizzare sulla sua cessione e che ora sta facendo il disastro ai Chiefs, e Vrabell, leggenda certo, ma giunto a fine corsa, entrambi partiti per la seconda scelta assoluta del secondo giro. E non dimentichiamo Richard Seymour, anche lui sul viale del tramonto, spedito ad Oakland per una prima scelta 2011, che essendo dei Raiders, sarà  presumibilmente molto alta.
Con questi movimenti, nei prossimi due draft, solo nei primi due round, disporrà  di 3 scelte di primo giro e 4 del secondo, conteggio in cui potremmo anche inserire i 4 giocatori pescati al secondo giro quest'anno.
E tutto questo sempre che non scambi ancora le prime scelte, percè a lui non piace draftare giocatori troppo in alto per i già  citti motivi di spesa. Emblematica la strategia seguita nel 2008, l'obiettivo era un LB, ma ha lasciato andare Keith Rivers disponibile alla settima assoluta per scendere alla 10 prendendo Jarod Mayo, dal contratto più basso ma che poi si è rivelato un LB di immediato impatto.

Capite bene come sia difficile quindi criticare un coach talmente abile non solo nel preparare le partite e nell'allenare la squadra, ma anche a garantire un livello di competitività  e di continuità  nei risultati per un lasso di tempo così lungo. E tutte queste scelte che ha accumulato ci fanno capire che i Patriots rimarranno in vetta ancora per molto tempo. Però se quest'anno New England viene preceduta da altre squadre, riteniamo sia proprio questa gestione la causa. Seymour ha garantito un futuro primo giro, però ora il suo apporto viene a mancare. Ad un certo punto dell'anno i LB infortunati hanno messo in evidenza la poca profondità  di personale nel ruolo, tanto che Belichick ha dovuto cambiare il modulo difensivo, passando alla 4-3. E il reparto ha sofferto così tanto, che siamo arrivati al punto di giocare il tanto discusso quarto down contro Indianapolis piuttosto che battere il punt ed affidarsi alla difesa che non doveva fermare Manning, bastava che lo rallentasse perchè il tempo stava inesorabilmente scadendo.
Insomma, a noi pare che Belichick si sia lasciato prendere la mano, abbia fatto il passo un pochino più lungo della gamba, e nell'anno in cui i veterani firmati come Galloway, subito tagliato, e Taylor, infortunatosi, non hanno dato un contributo, i suoi calcoli si sono rivelati sbagliati. Perdendo Bruschi ed Harrison per ritiro, facendo le trade per Seymour e Vrabell, ha sì garantito il futuro alla franchigia, ma ha sacrificato parte del presente, e la poca profondità  di gente capace di essere produttiva ad alti livelli da subito si è fatta sentire.

Ora, criticare i Patriots prima della fine della stagione è rischioso, perchè nelle partite che contano Brady è uno di quei campioni che si esaltano, così come Moss. Ed è rischioso avanzare delle critiche ad una squadra che ha vinto la propria division e che ha un record complessivo di 10-5. Però lo facciamo, perchè questa squadra ci ha abituato ad essere al vetice, ad essere la prima a cui si pensa quando si fanno i pronostici per il titolo, mentre al momento è terza nella AFC, dovrà  partire dalle Wild Card, e in tutta la NFL ci sono ben 5 squadre con un record migliore. Per una squadra che solo 2 anni fa concluse la stagione con il primo 16-0 della storia, e che senza il suo QB hall of famer aveva chiuso il 2009 11-5, capirete che le aspettative erano altre.
Ma la stagione non è conclusa. Ci sono tutti i playoffs perchè Belichick ci faccia rimangiare tutte queste parole.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi