Philip Rivers si conferma Mr. December
Alcuni temi e spunti della quattordicesima settimana NFL.
Sweet december
Quando inizia a fare veramente freddo, chi è abituato a giocare al caldo di solito peggiora le sue prestazioni. Non è questo il caso di Philip Rivers e dei San Diego Chergers. L'anno scorso la squadra di Turner fu protagonista di un'insperata rimonta per andare ai playoff vincendo tutte le gare dell'ultimo mese dell'anno; nel 2009, seconda vittoria su due gare con Rivers che raggiunge il 16-0 in carriera a dicembre. Domenica hanno battuto una squadra che presenta il trend opposto. I Cowboys di solito si sciolgono alla fine della regular season e quest'anno non sembra fare eccezione. Sembra aver imparato la lezione Tony Sparano che, abbandonata Dallas, con i suoi Dolphins è 6-0 nel mese di dicembre.
Questione di centimetri
Con il MNF, i Cardinals hanno perso due partite su due contro i 49ers, ma andranno ai playoff vincendo la NFC West a scapito proprio della squadra della baia. A San Francisco non si può che recriminare sulle occasioni perse; è una questione di centimetri per il secondo anno consecutivo. Nel 2008, nonostante la squadra fosse messa molto peggio, se a Phoenix Mike Martz si fosse accorto che lo spot della palla sull'ultimo gioco della partita era una yard e mezzo più indietro di quello che pensava, non avrebbe chiamato una corsa centrale del fullback e forse la cavalcata verso i Super Bowl di Arizona non sarebbe nemmeno iniziata. Quest'anno, se il piede di Greg Lewis fosse stato un paio di centimetri più avanti sul lancio di Favre, staremmo vedendo un altro tipo di lotta all'interno della NFC West. A Frisco si mangiano le mani per le partite di Minnesota, contro i Titans e di Seattle, ma finché la squadra non troverà il killer instinct che contraddistingue le grandi, le cose non andranno meglio.
Unbeatables!
Il duo delle meraviglie continua a vincere. Colts e Saints rimangono imbattute a quota 13 e lo fanno con un attacco spettacolare e un'insospettabile difesa. Entrambe hanno reparti difensivi che magari non sono dominanti come gli Steelers o i Ravens degli anni vincenti, ma causano turnovers e fanno punti. Entrambe (forse più i Saints) nelle ultime partite hanno avuto anche una buona dose di fattore Q che non guasta mai. Sembrano davvero imbattibili (magari lo saranno solo quando metteranno fuori i titolari) e a questo punto sarebbe uno spettacolo fantastico vederle di fronte al grande ballo: poterbbe venir fuori uno dei Super Bowl più spettacolari di sempre.
Poche ma buone
Poche le soddisfazioni per i tifosi di Cleveland da qualche anno a questa parte, e soprattutto in questa stagione. Squadra da ricostruire ancora una volta (magari partendo da un altro nuovo allenatore), con due QB starter che insieme non ne fanno uno decente, c'è ben poco da sorridere. Finché non arriva una partita di giovedì sera in diretta nazionale e riesci a battere gli odiatissimi rivali divisionali, nonché campioni del mondo, estromettendoli probabilmente dalla corsa ai playoff. Piccola consolazione, ma meglio di niente.
Grande spettacolo ma gioco pessimo
Eccezionale partita quella interna alla NFC East che vedeva opposti gli Eagles ai Giants. Grandi giocate di DeSean Jackson che seziona la secondaria e taglia come un coltello caldo nel burro lo special della squadra di Coughlin. Ottima prestazione di Hixon e Nicks che sciorinano big play sul profondo. Ma per ottenere tutto questo spettacolo aereo, quanto devono essere messe male le secondarie delle due squadre?
High five
Il "cinque alto" di questa settimana va a Brian Orakpo, outside linebacker dei Washington Redskins, che nel suo anno da rookie mette insieme una partita che potrebbe essere il sogno di ogni giocatore del suo ruolo: 6 tackle, 1 fumble forzato e soprattutto 4 (quattro!) sack.