Game of the Week: CIN @ MIN.

All Day, con il suo quattordicesimo touchdowns stagionale ha scritto un nuovo record dei Vikings.

In tanti si chiedevano se la presenza di Brett Favre stesse diventando troppo ingombrante per Adrian Peterson visto le recenti annebbiate prestazioni del runner dei Vikings, e se c'era un qualsiasi dubbio a supporto di questa tesi è stato completamente fugato dalla grande prova del numero 28, che quasi da solo abbatte i lanciatissimi Cincinnati Bengals.

Lo scontro con la franchigia dell'Ohio era considerato, a tutti gli effetti, una sorta di prova del nove per Minnesota, che dopo essere uscita con le ossa rotte dalla trasferta in Arizona, dove per la prima volta in stagione non era stata del tutto convincente, aveva bisogno di riprendersi, sfornando una prestazione solida e sullo stesso livello di quelle che l'avevano vista indiscussa protagonista, finora, tra le mura amiche del Mail of America Field.

Un match iniziato con il piglio giusto che ha visto ancora una volta Minnesota andare in vantaggio per prima ad inizio secondo quarto, dopo un intercetto lanciato da Favre, che viene pizzicato da Leon Hall mentre cerca di raggiungere Bernard Berrian sulle 29 avversarie, ed un touchdown annullato per un forward pass del numero 4 diretto a Sidney Rice; fallita la realizzazione da 7 punti i Vikes si accontentano di quella da 3, segnando dalle 41 con un calcio di Ryan Longwell.

I padroni di casa, sfruttando un passing game appannato dei Bengals, che faticano a conquistare terreno, decidono di pigiare sull'acceleratore, andando nuovamente a segno dopo un three&out avversario con Sidney Rice, che riceve ancora una volta dentro l'endzone avversaria un passaggio, questa volta partito ben dietro la linea di scrimmage, di Favre, che porta Minnesota sul 10-0, vantaggio decisamente insperato alla vigilia.

Lo stato di forma di Cincinnati e le ottime prove fornite finora dalla squadra guidata da Marvin Lewis avevano fatto pensare più ad una partita giocata punto a punto, ed infatti, nel drive immediatamente successivo la premiata ditta Carson PalmerChad Ochocinco accorcia le distanze, confezionando un passaggio che il numero 85 dei Bengals porta, passeggiando, fino all'area di meta avversaria; 15 yards, 10-7, e tutto ancora in gioco.

Con 4 minuti e 49 secondi che distanziano dall'intervallo i Vikings hanno ancora spazio per un drive e con un mix di corse e passaggi si portano fin dentro le 5 di Cinci, dove dopo una ricezione completata da Berrian, Longwell si appresta a calciare il secondo field goal di giornata, dalle 23 yards, per riportare il divario a 6 punti.

Quello che non sa, e che non sanno nemmeno i tifosi di Minnesota, è che appena trentun secondi più tardi ne calcerà  un altro; nel drive successivo i Bengals si arenano su un secondo down di Brian Leonard, che viene colpito duramente dal rientrante Winfield e perde palla, la stessa viene prontamente recuperata dal linebacker Chad Greenway che la riconsegna all'attacco sulle 22 avversarie.

Da questa distanza è un gioco da ragazzi per Longwell fissare il punteggio sul 16-7, trasformando il terzo field goal della partita con un siluro da 44 yards; gran gamba ed una certa sicurezza nel calciare per un kicker che andrà  praticamente in ferie nei secondi trenta minuti di football.

In apertura di terzo quarto comincia infatti lo show personale di All Day, che si alterna molto bene con Chester Taylor prima di infilare le tre corse consecutive che lo portano a segnare il suo primo touchdown della partita volando oltre la linea difensiva avversaria dalla distanza di 1 yard; un volo d'angelo che permette ai Vikings di allungare ancora, dimostrando di aver recuperato dalla batosta della settimana precedente.

Una partita in cui lo stesso Peterson era stato ridimensionato, conquistando pochissime yards e rimanendo a bocca asciutta nel box score; tutta un'altra pasta rispetto all'uscita di domenica sera contro i Bengals, dove alla fine ha chiuso con 97 yards su corsa e 50 su ricezione; il tutto ovviamente corredato da un secondo touchdown, quello del record, segnato su run da 3 yards nel quarto finale.

Il quattordicesimo TD stagionale di Adrian, nuovo record di franchigia per un giocatore dei Vikings, è di fatto la segnatura che ha chiuso un match apertamente dominato dai padroni di casa, che prima di trovare la giocata che vale i 30 punti finali avevano subito solo altri 3 pts, arrivati su un field goal trasformato da Shane Graham a conclusione di un drive che aveva visto un big play di Cedric Benson, autore di una corsa da 42 yards, l'unica lunga concessa dalla difesa di Minnesota nel corso della partita.

Chi si attendeva infatti una flessione difensiva dei Vikes a causa dell'assenza di E.J. Henderson è rimasto attualmente deluso, l'esordio da starter di Jesper Brinkley, rookie scelto al secondo round da South Carolina, è stato abbastanza positivo, 3 tackles, e come se non bastasse il ritorno di Antoine Winfield si è rivelato una vera e propria manna dal cielo, con il 26 che ancora una volta ha dimostrato di meritare tutta la sua fama di colpitore arginando più volte gli attacchi avversari.

Uomo ovunque, con 9 placcaggi, 1 forced fumble all'attivo, e tanti first down non concessi ai Bengals è stato in assoluto uno dei protagonisti del match, sopperendo anche all'emarginazione patita da Jared Allen, costantemente raddoppiato, come già  successo sette giorni prima a Phoenix, da un superbo lavoro della linea offensiva di Cincinnati; due soli tackles e nessun sack concessi ad una macchina da punti come il 69 dei Vikings sono sintomo di una grande prestazione del lato sinistro della linea, abile a fermare qualsiasi suo tentativo di mettere le mani addosso a Palmer.

Di rimando, nei Bengals, ha funzionato parecchio anche la difesa sui passaggi, con Leon Hall e Jonathan Joseph che hanno controllato molto bene i ricevitori avversari, mantenendo un certo occhio di riguardo soprattutto nei confronti di Rice, attualmente il più in forma nel reparto aereo di Minnesota.

Buone prove, infine, anche per Dhani Jones, ancora in doppia cifra grazie ai 10 placcaggi messi a segno, e, sul lato offensivo, per Benson, che accumula 96 yards contro una difesa ostica, facendo da contraltare ad un irriconoscibile Palmer, tenuto a 94 yds e 1 TD da delle secondarie dei Vikings rigenerate grazie al già  citato ritorno di Winfield.

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