NFL – Top & Worst Week 13

Giornata di gloria per Gradkowski nella sua città  natale…

TOP 3

Bruce Gradkowski
Sembra quasi una favola, chiaramente solo per i fans di Oakland. Nativo di Pittsburgh, mestierante di tante squadre NFL, gioca la partita della vita proprio nello stadio della sua città  natale, togliendo molte delle speranze playoff agli Steelers campioni del mondo.
Il quarterback dei Raiders approfitta delle amnesie della secondaria di Pittsburgh e della sua capacità  di scrambler, giocando una partita quasi perfetta con il career high di yard lanciate (308), di td pass (3) e di rating (121), il tutto senza turnovers, con la chicca del drive finale, dopo il sorpasso degli Steelers con il touchdown di Ward, in cui guida la squadra fino alla redzone avversaria e a 9 secondi dalla fine trova Louis Murphy per il touchdown che regala l'incredibile vittoria ad Oakland.

Robert Meachem
Era sempre stato etichettato come giocatore di talento ancora inespresso e sembrava che queste parole lo avrebbero seguito per tutta la sua carriera, ma contro Washington quel talento è venuto fuori alla grande e il ricevitore dei Saints, ex LSU, potrebbe avere svoltato la sua carriera, oltre che salvato la perfect season della sua squadra.
Prima un grandissimo intervento difensivo in cui strappa la palla a Moore, che aveva intercettato Drew Brees, e vola in endzone per il td del pareggio a fine primo tempo, poi il touchdown da 53 yards a un minuto dalla fine che regala l'overtime a New Orleans ed infine un paio di ricezioni chiave nel supplementare che regalano la possibilità  ad Hartley di vincere la gara e ai Saints di restare imbattuti, nonostante mille sofferenze.

Warner-Fitzgerald-Boldin
Il trio delle meraviglie di Arizona dimostra perché i Cardinals possono essere ancora la mina vagante dei playoff, distruggendo la secondaria dei Vikings e fermando la striscia di vittoria di Brett Favre.
Warner vince nettamente il confronto tra vecchie superstars, lanciando 3 td pass, due per Boldin e uno per Fitgerald, i quali chiudono l'incontro con 261 yards totali e dimostrano ancora una volta di essere la miglior coppia di ricevitori NFL.
Il vecchio Kurt nelle ultime quattro partite ha un mostruoso saldo di 12 touchdowns e 0 intercetti, con una media di completi superiore al 70% e un rating sempre sopra i 120, numeri da MVP, nonostante i 39 anni compiuti.

MENZIONI D'ONORE

Nonostante lo scetticismo di alcuni novelli esperti di football, Aaron Rodgers nelle quattro vittorie consecutive che tengono vive le speranze playoff di Green Bay, ha chiuso vicino al 70% di completi con 9 td pass e 2 intercetti, tre dei quali contro la difesa di Baltimore nel Monday Night vinto dai Packers. Chad Henne invece ricorderà  per molto tempo la partita contro i Patriots, vinta grazie ad un drive da lui guidato e chiuso dal field goal di Carpenter, dopo che New England aveva raggiunto un vantaggio di 21 a 10. Il qb dei Dolphins chiude con il career high di 335 yards lanciate e batte il grande Brady anche nella conversione di quarti downs, trovando Cammarillo in un 4&6 del drive decisivo. Altro quarterback molto prolifico, ma stavolta perdente è Tony Romo, che forse rimpiange le ultime due partite giocate al risparmio, ma vincenti. Contro i Giants il qb dei Cowboys lancia il career high di 392 yards con un eloquente 41/55, trovando 3 td pass senza turnovers, ma Dallas subisce un 17 a 0 a cavallo degli ultimi due quarti e perde un'importante sfida divisionale contro New York.

WORST 3

Joe Flacco
Che succede al rookie sensazione dei Ravens? Nel Monday Night perso contro i Packers il qb di Baltimore lancia 3 intercetti e per la prima volta in stagione scende sotto il 50% dei completi e sotto 150 yards lanciate, mancando la possibilità  dei Ravens di avvantaggiarsi della sconfitta di Pittsburgh e rimanere in scia per la conquista della wildcard in AFC.
Dopo i tanti elogi della scorsa stagione, Flacco sembra aver trovato un secondo anno alquanto problematico, soprattutto dopo il bye week, dal quale ha collezionato solo 3 td pass e 6 intercetti.
Per il finale di stagione, con un calendario sulla carta agevole, serve il Flacco dei bei tempi per cercare di conquistare il pass per la postseason.

Josh Freeman
Dopo gli elogi delle prime partite è arrivata la doccia fredda anche per il rookie dei Bucs, che ha trovato il suo giorno da incubo contro la difesa di Carolina.
Pur lanciando per la prima volta in carriera più di 300 yards, il prodotto da Kansas State ha chiuso la prima partita senza td pass da quando è diventato titolare di Tampa Bay, a cui ha aggiunto la bellezza di 5 intercetti, totale che un quarterback dei Buccaniers non raggiungeva da quasi 20 anni.
Era prevedibile un calo dopo il buon inizio, visto che anche gli altri qb rookies hanno avuto serate molto difficili, ma Freeman vorrà  sicuramente dimenticare una giornata così nefasta, nonostante il career high di yards lanciate.

Defensive Backs Steelers
La secondaria dei campioni del mondo ha l'attenuante della mancanza del suo leader, Polamalu, ma contro Oakland, non certo una squadra abituata a grandi numeri nel passing game, ha offerto una prestazione sconcertante, regalando di fatto la possibilità  ai Raiders di rimanere in partita e di chiudere il drive vincente che ha tolto molte speranze di postseason agli Steelers.
Ricezioni facili concesse a ricevitori non proprio da top10 del ruolo, extra yards regalate per placcaggi sbagliati o letture pessime nella posizione di campo, un drive finale in cui ogni down giocato da Gradkowski è sembrato essere troppo facile da chiudere e per finire la penalità  che ha regalato la posizione di campo favorevole per il td decisivo di Murphy.
Mike Tomlin ha detto di voler far cadere qualche testa e sicuramente sa in che reparto trovarle.

MENZIONI DI DISONORE

Matt Cassell voleva dimostrare al suo mentore, Josh McDaniels, di poter essere lo starter affidabile che l'ex offensive coordinator dei Patriots avrebbe voluto avere a Denver, prima di dare le chiavi del comando a Kyle Orton.
Purtroppo la prima partita del faccia a faccia tra i due è finita nel peggiore dei modi per il qb dei Chiefs, con un eloquente 10/29 per 84 yards, 0 td pass, 2 intercetti, un rating di 14.6 e la sostituzione con Brody Croyle avvenuta quando ormai la partita era già  ampiamente in archivio a favore di Denver.
Se Cassell non se l'è passata bene, anche il grande Brady, che proprio l'attuale qb di Kansas City aveva sostituto nello scorso anno, ha avuto una giornata da dimenticare, in particolare nel secondo tempo contro i Dolphins, dopo che il td da 81 yards di Aiken aveva regalato il vantaggio di 21 a 10 a New England. Brady pur lanciando 352 yards con solo 19 lanci, ha commesso due gravi errori nell'ultimo periodo facendosi intercettare due volte dalla difesa di Miami e agevolando di fatto la rimonta chiusa con il field goal di Carpenter. Il primo soprattutto, su situazione di goal line dalle 5 yards, inteso per Randy Moss, ma intercettato dal rookie Vontae Davis, avrebbe chiuso la contesa.
Oltre a Brady, un altro possibile Hall Of Famer cercherà  di dimenticare in fretta la week 13. Adrian Peterson contro Arizona ha chiuso la seconda peggior prestazione della sua luminosa carriera, correndo 13 volte per un misero guadagno di 19 yards e in stagione ha superato le 100 yards solo tre volte. Minnesota è chiaramente la squadra di Favre quest'anno, cosa alquanto prevedibile visto l'ego del n.4, e AD dovrà  ritagliarsi un ruolo di comprimario di lusso per continuare la cavalcata verso il Super Bowl.

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