Peyton Manning è uscitore vincitore anche dalla sfida contro Brady…
Che sfide del genere regalino sempre grandi emozioni è fuori discussione. Che sia una o l'altra squada a dominarla, per lo spettatore esterno l'importante è vedere una gran partita di football. Talvolta assistiamo a grandi match dominati però dalle difese; altre volte invece abbiamo degli attacchi dominanti capaci di segnare e ri-segnare. Ci troviamo di fronte a quest'ultimo secondo caso, il migliore per gli occhi del citato spettatore esterno che può godere di un totale di 69 punti segnati, ripartiti secondo la regola Indianapolis 35 - New England 34.
Basterebbe leggere il risultato per capire che si è trattato di una gara giocata fino all'ultimo secondo. Qualche istante in più per comprendere che i Colts l'hanno dovuta rimontare anche stavolta, come ormai ci hanno abituato, lasciando i loro tifosi sospesi nel limbo e anzi disperati, per buona parte di gara. Ciò che conta in conclusione è chiaramente il risultato, ma vincere rimontando 17 punti lascia sezn'altro spazio a più di un punto di domanda e all'una e all'altra squadra.
Potremmo divertirci a limitare tutto ad una chiamata "errata" di coach Bill Belichick ad un paio di minuti dalla fine, una quarta non-conversione che di fatto concede ai Colts di giocarsi l'ultimo disperato drive già dal campo opposto Ma non lo faremo o almeno non lo faremo in senso assoluto, come invece molti "media" americani hanno ben pensato di fare, colorendo prontamente le loro pagine internet, gettando tutta la colpa al HC dei Patriots. Ci troviamo di fronte ad una chiamata che ha di fatto determinato un certo tipo di situazione, una chiamata per lo più inutile e presuntuosa.
Ma ci sembra fin troppo comodo ridurre il tutto a questa semplice situazione, che toglierebbe comunque diversi meriti alla rimonta di cui i Colts son stati protagonisti. Inoltre è doveroso sottolineare come il football viva dei suoi episodi, negativi o positivi che siano e che quindi in un batter d'ali possa portare in gloria o in rovina un giocatore o un allenatore. Sarebbero bastate un paio di yards e si starebbe probabilmente celebrando invece il coraggio di Belichick e il suo trionfo.
Certo è che Indianapolis deve avere qualche santo in paradiso, visto che anche Domenica scorsa, all'ultimo secondo, Kris Brown dei Texans aveva sbagliato il FG del possibile pareggio, lui che di solito non sbaglia mai. Potete chiamarla fortuna, potete chiamarla incapacità dell'avversario di prendere la decisione corretta al momento cruciale, sta di fatto che Indy ne esce ancora una volta imbattuta e fino ad ora, perfetta.
I cosiddetti scontri 1vs1 e comunque le migliori giocate in campo sono quasi nella loro totalità ad opera dei patrioti, almeno per quello che riguarda la delizia per gli occhi. I Colts riescono ad essere più pratici e pur portando per una decina di minuti in meno il pallone tra le mani, segnano un punticino in più. Le combinazioni Tom Brady-Randy Moss (per la cronaca 179 yards ricevute e 2TD) sono una meraviglia. Per quanto sia facile inserirsi tra le secondarie dei Colts, che Brady taglia in due senza alcun problema, Moss è sempre puntuale e decisivo. Campioni come lui se ne trovano difficilmente.
Per quanto vada sottolineta una catch in apertura in mezzo a due uomini dell'opposto rivale di Moss, Reggie Wayne (129 yards e 2TD, uno dei quali decisivo), l'asse Peyton Manning e Co. funziona meno dei rivali e ancor più limitato è il gioco di corse, ridotto a sole 18 portate complessive spartite da tre RB, che fanno lanciare Manning per ben 44 volte. Troppo o no, non è importante, visto che alla fine lui di TD ne mette 4 e la vittoria finale parte dal suo braccio. Anche una consistente porzione di drop dei ricevitori, non lo aiuta. Non stiamo perciò affermando che Manning abbia giocato una brutta gara, piuttosto che Brady, a nostro giudizio, ne abbia giocata nel complesso una migliore.
Ciò che dunque ha offerto questo Sunday Night è un prodotto tra i migliori di questa stagione, specie dal punto di vista offensivo e quindi dello spettacolo puro. Il solo ultimo quarto è stato in grado di regalarci 31 punti complessivi e suspence fino all'ultimo istante. Indianapolis ne esce vincente giocando secondo noi una gara inferiore a quella dei Patriots, ma produttiva e incisiva nei momenti giusti.
I Patrios hanno da incolpare soltanto loro stessi, soprattutto per una chiamata nel finale altamente discutibile, per non dire di peggio, ma anche, ad esempio per un Fumble nelle end-zone che poteva ulteriormente incrementare il vantaggio. Gli errori si pagano, la somma fa il totale.
Complimenti agli Indianapolis Colts che pure con qualche problema, soprattutto tra le secondarie (dove però deve fare i conti con diversi infortuni), ancora una volta hanno saputo dir la loro rimontando una gara interamente negli ultimi 15 minuti di football, sino alla vittoria. Un parziale 9-0 che gli concede di essere, almeno ai numeri, perfetti.