NFL Rookie Report: mid-season.

Percy Harvin, senza dubbio uno dei migliori rookies visti all'opera finora.

Arrivati a metà  stagione è tempo di soffermarsi un attimo sull'analisi dell'impatto delle matricole fino a questo momento, dopo 8 partite in cui bene o male si è iniziato a comprendere il peso del loro apporto ai rispettivi team e si è cominciato a capire chi, tra quelli scesi in campo finora, può diventare qualcuno nel prossimo futuro. In attesa di conoscere il nome di chi verrà  premiato con gli ambitissimi premi Rookies of The Year, vediamo come si sono comportati i giocatori offensivi, per quelli difensivi, e per evitare articoli enciclopedici, l'appuntamento è invece rimandato alla prossima settimana.

Quarterbacks. Sembra di rivivere parzialmente la passata stagione, quando Matt Ryan e Joe Flacco si davano battaglia sui campi della NFL cercando di superarsi e diventare il miglior rookie QB sulla piazza; quest'anno l'aria della sfida ha messo di fronte Mark Sanchez, partito alla grandissima con 3 Pepsi Rookie of The Week in altrettante week, e Matt Stafford, abbastanza convincente fino all'infortunio e già  in possesso della leadership assoluta nei suoi Detroit Lions, che è riuscito a guidare alla prima vittoria in due stagioni alla terza settimana contro Washington. Entrambi protagonisti di alti e bassi, l'ex Trojans può mostrare finora qualche statistica migliore, 1,443 yds, 8 TD, 10 INT, contro 1,062 yards, 3 TD, 7 INT, rispetto al collega anche in virtù delle due partite in più disputate e di una compattezza maggiore di squadra; inutile negare infatti che i Jets, per quanto ancora zeppi di problemi, siano attualmente superiori ai Lions, sempre nel pieno della loro rifondazione.

Una rifondazione che indubbiamente riparte proprio da Stafford, atleta e leader eccezionale che ha confermato di possedere enormi attributi, mettendo a rischio anche la propria incolumità  pur di mantenere i compagni in partita, come dimostrato nelle due occasioni in cui ha voluto entrare personalmente nell'area di meta. Dietro a loro due un parziale vuoto colmato solo dagli esordi del Patriot Brian Hoyer, protagonista della scoppola rifilata da New England a Tennessee due settimane fa con 9 passaggi completati per 52 yards e 1 rushing touchdown, e del Buccaneer Josh Freeman, che è sceso in campo nella trasferta europea di Tampa Bay in quel di Londra, lanciando per 16 yards, e che dovrebbe essere nominato definitivamente starter a partire da questa settimana, al ritorno dal bye week.

Runningbacks. Anche qui siamo di fronte ad un ragazzo che aveva iniziato con il piglio giusto la stagione, strappando due importanti riconoscimenti come matricola della settimana a cavallo della quarta e della quinta giornata di regular season, quando con i suoi Denver Broncos continuava a mietere vittime, e successi; Knowshown Moreno da Georgia, come Stafford, ha corso finora per 420 yards e 2 touchdowns, trovando un ottimo spazio all'interno dell'affollatissimo backfield del suo team e varcando la linea dell'endzone avversaria dopo appena tre apparizioni tra i professionisti, alla week 3 nella sfida divisionale con Oakland. Una gioia che sempre in quel weekend, e sempre contro una franchigia della AFC West, ha provato il suo collega LeSean McCoy, che ha scelto i Chiefs per realizzare la prima meta della carriera; una meta bissata poi proprio in quest'ultima settimana nella pesantissima sconfitta inflitta dagli Eagles ai Giants, contro i quali l'ex Panther di Pittsburgh ha corso per 82 yards, raggiungendo quota 294 in stagione.

Stagione che ha sorriso due volte anche a Donald Brown, fondamentale con 212 yds e 2 TD su corsa per i Colts, soprattutto nel periodo in cui Joseph Addai faticava ad ingranare dopo il brutto infortunio della passata stagione, e a Shonn Greene, l'ultimo vincitore del Doak Walker Award che nelle ultime settimane sta sorprendendo tutti i tifosi dei Jets, ai quali ha regalato l'unica gioia di questo periodo orribile, 1 vittoria e 4 sconfitte, correndo per 144 yards e 2 touchdowns nella partita vinta 38 a 0 sugli Oakland Raiders, finora sue vittime preferite. Centellinato, dopo i ripetuti fumble di inizio 2009, il Cardinal Chris "Beanie" Wells, che ha comunque visto il campo in tutti e sette i match disputati fino ad oggi da Arizona accumulando 238 yards e 1 TD, mentre sta trovando una certo spazio, ed una certa costanza di rendimento, il più che discreto Glenn Coffee, che da un paio di partite è tornato ad occuparsi dei terzi down dopo non aver affatto sfigurato nel backfield dei Niners, 194 yards e 1 TD finora, durante l'assenza del titolare Frank Gore.

Un'assenza di cui non hanno potuto godere in tanti, a cominciare dall'interessantissimo Rashad Jennings, sparito alle spalle del compagno di reparto Maurice Jones-Drew, ed impegnato solo più negli attacchi di situazione, dopo le 53 yards fatte registrare in week 4 contro Tennessee; stessa cosa capitata a Gatrell Johnson, che dopo la preseason giocata interamente con i San Diego Chargers ha visto il campo in solo due occasioni, 11 corse per 39 yds., dopo aver firmato il contratto con i New York Giants, la sua nuova squadra. Nessun cambio invece per Bernard Scott, 62 yards, e Aaron Brown, 56 yards, impiegati entrambe part-time rispettivamente con i Cincinnati Bengals e i Detroit Lions. Da citare infine l'esordio come runningback per l'attesissimo Javon Ringer, che dopo aver svolto molto bene il compito di returner è sceso in campo con la maglia dei Patriots sotto la fitta nevicata del match contro i Titans, di fronte ai quali ha portato palla in 7 occasioni totalizzando 47 yards; un compito, quello di ritornatore, che sta donando una certa notorietà  al runner dei Cardinals LaRod Stephens-Howling, che ha messo insieme già  480 yards in 21 ritorni stagionali.

Wide Receivers. Il migliore fino a questo momento è senza dubbio Percy Harvin, atleta a tutto tondo che nelle prime otto partite disputata in NFL ha dimostrato di saper fare di tutto, come d'altronde si era già  visto in NCAA con pochissime garanzie che potesse ripetersi anche al piano di sopra; garanzie che ovviamente non servono più dopo quattrocentoottanta minuti di football giocato, in cui l'ex Florida Gators ha contribuito a cambiare il volto di Minnesota ricevendo per 369 yards e 3 touchdowns e ritornando palla per 2 TD e 860 yards totali, statistica che lo vede guidare la lega in compagnia del Brown Joshua Cribbs. Fenomenale, rapidissimo, fondamentale in tantissime occasioni, e soprattutto nella trasformazione dei terzi down per i Vikings, Harvin ha messo finora in riga tutti i first rounder WR scelti prima di lui, con il solo Jeremy Maclin che cerca di tenere il passo dopo aver ricevuto per 293 yards e 3 TD, 2 dei quali messi a segno, con 142 yds a corredo, nella sola partita contro i Buccaneers nella week 4.

Un match che lo ha messo di fronte al sorprendente Sammie Stroughter, che dopo i ripetuti infortuni e la tanta sfortuna accumulata a Oregon State sembra finalmente tornato a grandi livelli, come dimostrano le 214 yards ricevute fino a questo momento e le 195 conquistate in 6 ritorni, per una media di 32.5 yds che, almeno attualmente, è la più alta in NFL; non male per un settimo rounder, soprattutto calcolando i mezzi fallimenti di tanti receiver più accreditati, su tutti quello di Darrius Heyward-Bey, crollato, 5 rec. Per 74 yds, nella pochezza dell'attacco di Oakland, e superato inesorabilmente dal teammate Louis Murphy, altro prodotto di Florida che per ora si è dimostrato molto più incisivo, totalizzando 232 yards e 1 touchdown.

Ebbrezza della prima segnatura tra i Pro che non ha ancora provato Michael Crabtree, che ha esordito solo alla settima partita di regular season dopo il lungo tiramolla contrattuale che ha finito per legarlo, proprio quando tutto sembrava perduto, ai San Francisco 49ers, la franchigia che ha scommesso su di lui nel draft primaverile e prontamente ripagata con due ottime prestazioni, 56 e 81 yards ricevute, nelle dignitose sconfitte subite contro Houston, con i quali si stava rendendo protagonista di un comeback memorabile, e Indianapolis. Proprio con i Colts si è trovato di fronte Austin Collie, uno dei ricevitori più produttivi di questa stagione e già  ottimamente inserito nei meccanismi dell'attacco guidato da Peyton Manning, come dimostrano le 330 yards ricevute e i 4 TD messi a segno fino a questo momento.

Quattro realizzazioni come Hakeem Nicks, che con l'ex di BYU condivide anche il cognome del quarterback che gli lancia il pallone, un Manning, Eli per la precisione, che sembra aver individuato l'ex alfiere dei Tar Hells come il nuovo go-to-guy del suo passing game, parso arrugginito nelle ultime settimane, ma sempre piuttosto produttivo, come evidenziano le 53 yards ricevute, per 368 totali, dal suo WR contro Philadelphia. Yards che non hanno affatto premiato Mohammed Massaquoi, tra i più produttivi in questo spicchio di 2009 con 328 yards totalizzate ma clamorosamente ancora a secco di realizzazioni, una lacuna dovuta anche all'incapacità  dei quarterback dei Browns di completare un qualsiasi passaggio dentro l'endzone avversaria.

Endzone che invece hanno visto con una certa costanza due sorprese assolute del calibro di Mike Wallace, protagonista di 21 ricezioni per 368 yards e 2 TD con Pittsburgh, e Johnny Knox, sempre più addentro al ruolo di terminale preferito di Jay Cutler nella Windy City, dove ha messo già  insieme 310 yds e 3 TD, a cui vanno sommate le 535 yds e il TD realizzato su ritorno, numeri che sembrano essere decisamente fuori portata per Kenny Britt, che con i Titans attende ancora di mettere a segno il primo TD della carriera dopo aver ricevuto 20 palloni per 296 yards. Nelle ultime settimane hanno poi trovato un impiego più continuativo i due giocatori dei Jaguars Mike Thomas, ottimo returner con 334 yds all'attivo, e Jarrett Dillard, 176 e 66 yards ricevute rispettivamente, il Dolphin Brian Hartline, ottimo con 94 yards accumulate contro i Saints sette giorni fa per 154 totali in stagione, e l'ex di Penn State Derrick Williams, 44 yards, che potrebbe rivelarsi la spalla perfetta per Calvin Johnson nel prossimo futuro.

Da segnalare poi tanti esordi, come quelli di Brandon Gibson con i Rams nell'ultima settimana, e il quasi omonimo Brandon Tate, che nella trasferta europea della NFL ha messo per la prima volta il piede in campo vestendo la maglia dei Patriots; una maglia che sta portando benissimo a Julian Edelman, ex quarterback di Kent State che ha già  21 ricezioni all'attivo, per 188 yards, giusto 20 in più rispetto a Kevin Ogletree, che domenica contro i Seahawks ha messo a segno la prima ricezione della carriera, 19 yards in tutto.

Tight Ends. Il nome da tenere costantemente sotto osservazione è uno solo, ed è sempre quello di Brandon Pettigrew, che sembra destinato a fare grandi cose nonostante vesta la maglia dei Lions, non certo una delle migliori squadre della lega; con Detroit l'ex TE di Oklahoma State ha ricevuto 14 palloni per 169 yards totali, mantenendo una media di 12.1 yards a ricezione che farebbe invidia a molti WR, soprattutto tra quelli alle prime armi. I numeri messi in piedi dal numero 84 sono comunque solo parzialmente indicativi del suo reale apporto al passing game della franchigia del Michigan, per il quale si sta rivelando una sorta di vero e proprio ricevitore aggiunto, confermando peraltro quello che si diceva su Stafford quando stava per uscire da Georgia, ovvero che fosse un quarterback che amava fare affidamento sui propri TE; una frase che ripetuta oggi, sembra molto di più di una semplice diceria.

Diceria o no resta il fatto che Pettigrew ha staccato di netto tutti i suoi giovani colleghi, con il solo Shawn Nelson che cerca di tenerne il passo forte del fatto di essere stato l'unico, finora, tra i tight ends ad smuovere la casellina dei touchdowns realizzati da professionista; a segno nel season opener contro i Patriots, l'ex di Southern Mississippi è stato fondamentale nelle prime settimane per i Buffalo Bills, accumulando 60 yards in 6 ricezioni prima che qualche piccolo acciacco, ed un cambio di QB improvviso, lo relegassero ai margini del reparto. Una scomoda posizione che sembra aver definitivamente abbandonato nelle ultime settimane Jared Cook, che è stato presenza fissa nell'attacco dei Titans nelle sfide divisionali contro Jacksonville, due volte, e Indianapolis, per un totale di 41 yards ricevute.

Un numero molto vicino a quelli confezionati da Travis Beckum, 5 per 35 con i New York Giants, e Zach Miller, omonimo del TE dei Raiders che rappresenta il volto nuovo dei Jacksonville Jaguars, in cui sta rivelandosi uno dei ricevitori più prolifici con 30 yards ricevute nelle 3 partite precedenti alla sfida contro Tennessee della scorsa settimana; un weekend, e una division, AFC South, che hanno visto le prime statistiche dell'interessante James Casey, che ha collezionato 14 yards in 2 ricezioni messe a segno nel match tra i suoi Texans e i Buffalo Bills.

Una settimana, quest'ultima, che sembra essere stata dedicata proprio ai TE, visto che oltre a Casey hanno fatto per la prima volta la loro apparizione nel box score delle rispettive partite il Raider Brandon Myers, 2 rec. per 7 yards, e il Cowboy John Phillips, un pallone ricevuto ma senza alcun guadagno contro Seattle, che hanno raggiunto sette giorni dopo il collega di Pittsburgh David Johnson, protagonista della first career reception con Minnesota nella sfida della week 7.

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