Le statistiche di Brandon Jacobs sono calate parecchio quest'anno.
Chi avesse dato un'occhiata alla classifica della NFC East non può che essere sorpreso del suo andamento. Philadelphia comanda con un record di 5-2, e fin qua niente di strano. Inaspettato è invece lo stesso record detenuto dai Dallas Cowboys, appaiati al primo posto della conference, ma con una classifica agevolata da un calendario sin'ora amico. Dopo di loro i Giants con 5 vittorie e 3 sconfitte e dead last i Redskins con 2-5, in caduta libera tra infortuni e crolli mentali in un'altra stagione in cui la proprietà è stata regina del mercato, in cui ha draftato in alto eppure non è riuscita a dare ai tifosi la stagione da protagonisti che da troppi anni attendono.
Riguardo tutte le squadre ci sarebbe molto da raccontare, ma noi questa settimana abbiamo scelto di addentrarci nella prima metà di campionato dei Giants perchè non solo non ci aspettavamo di vederli al terzo posto della classifica dopo 8 partite, ma per di più era impensabile che fosse così dopo le prime 5 giornate che non avevano ancora fatto assaggiare il sapore della sconfitta ai ragazzi di coach Coughlin.
Quest'anno la squadra della grande mela (della NFC) si presentava ai nastri di partenza con alcune importanti novità . Reduce da una campagna 2008 tanto vincente in stagione regolare quanto priva di gioie in post season, era comunque considerata una super potenza della national. Anzitutto l'attacco si è ritrovato indebolito dalla perdita di Burress a seguito dei suoi problemi legali, che forse hanno anche decretato la fine della sua carriera professionistica, e da quella dell'altro wr titolare, Amani Toomer, a cui è stata indicata la porta non per problemi disciplinari ma di età . Però la dirigenza ha agito in questa direzione perchè a roster c'erano Steve Smith che pian piano stava emergendo come ricevitore di possesso e dietro a lui i giovani, il secondo anno Mario Manningham e il rookie Hakeem Nicks su cui è stato investito addirittura un primo giro.
Ma se l'attacco si è indebolito sul breve periodo, strizzando però l'occhio al futuro, la difesa si è giovata di un innesto di talento con l'arrivo di Chris Canty dalla free agency, pezzo pregiato per la linea difensiva, che con Kiwanuka, Robbins e soprattutto l'eccezionale DE Osy Umenyiora assente per tutto il 2008 causa infortunio, avrebbe dovuto creare una barriera terrificante.
Purtroppo il giocattolo non sta funzionando come pronosticato. Nelle prime 5 partite, cui come detto sono corrisposte 5 W, NY ha avuto un attacco discretamente produttivo, ma è stata la difesa che ha dominato, risultando la migliore a livello statistico della nazione. Ma non tutti erano convinti della bontà di quella partenza perfetta, e questo a causa del calendario favorevole per tutta la NFC East, che ha avuto incroci divisionali favorevoli, promo tra tutto quello contro la AFC West che implica, tanto per dirne due, le partite contro Oakland e Kansas City. Partendo da questo presupposto, in molti si domandavano quanto questo filotto di 5 vittorie contro Washington, Dallas, Tampa Bay, Kansas City ed Oakland desse la reale statura dei giganti o se invece li aveva… ingigantiti. Le successive sconfitte contro New Orleans, Arizona e Philadelphia pare proprio abbiano dato una prima risposta.
Non solo, questa risposta è oltremodo preoccupante non solo per l'ovvio impatto sul record, ma anche per le dimensioni delle sconfitte. I Saints hanno dominato la difesa avversaria segnando 48 punti, i Cardinals ne hanno messi a tabellone 24 in trasferta, e Phila non si è fermata prima di toccare quota 40. In queste 3 partite la media è di 37,3 punti subiti, cifra a cui l'attacco non è attrezzato per dare risposta, ma che soprattutto ci fanno capire quanto sia stata pesante la perdita del DC del titolo Steve Spagnuolo andato a fare il capo allenatore nel Missouri. Sulla carta questa DL è fortissima, eppure non riesce a mettere la pressione che ci si aspetterebbe da giocatori di quel calibro. Molte OL sono riuscite a dominare gli avversari diretti, di conseguenza la pass rush non funziona più a dovere con conseguenza negative anche sul gioco dei LB che prima si giovavano del dominio di chi gli stava davanti nel fronte 7. L'assenza di Canty non è una spiegazione sufficiente per un sistema che sino all'anno scorso performava in ben altro modo mentre lui vestiva ancora un'altra casacca. Più significative invece le defezioni che affliggono le secondarie, le più importanti delle quali sono quelle del CB Ross e della safety Phillips, che indeboliscono il reparto e che lo rendono permeabile non solo nel contesto globale delle partite, ma particolarmente vulnerabile sui big plays, ed i TD di Maclin e Jackson contro gli Eagles ne sono una sorta di riassunto.
In sostanza, la situazione è ancora lontana dall'essere disperata, anche se si presenta come estremamente delicata. Il piccolo Manning si è dimostrato un QB solido nella seconda parte della stagione che ha portato al super bowl e per gran parte del 2009, giungendo ad una maturazione che in molti ormai temevano non sarebbe mai arrivata. E' altrettanto vero che non si è ancora dimostrato un QB capace di vincere le partite da solo come il fratello, nel senso che Peyton non dipende dai suoi ricevitori, ma sono loro che elevano il loro rendimento grazie al QB. Eli nel periodo di maggior successo della propria carriera ha potuto contare su una OL estremamente affidabile, su di un pacchetto ricevitori molto buono, su di una difesa eccezionale che garantiva gestioni di partita più agevoli senza necessariamente dover forzare e su di un running game molto solido, non capace di creare molti big plays, ma abile nel muovere la catena con continuità . Lo stesso Jacobs non ha ancora toccato quota 100 yards in una partita ed è fermo a quota 2 TD, proprio lui che è una macchina da red zone, calando tra l'altro la media per portata di 1.1 yards rispetto sia al 2008 che al 2007.
Si continua la stagione dal 5-3, ma con prospettive piuttosto grigie per NY. Non è detto che i Giants non si riprendano, il talento comunque non manca e nemmeno l'esperienza a gestire situazioni di forte pressione, partendo dall'HC sino ad arrivare al QB. Però è altrettanto vero che il gioco non convince e delle 4 sfide contro squadre che hanno un record superiore al .500, è arrivata solo una vittoria di 2 punti a Dallas, e a ben vedere più per un'autodistruzione degli avversari che non per meriti concreti degli uomini di Coughlin. Urge quindi invertire la tendenza, perchè delle prossime 8 partite, ben 6 saranno contro squadre che attualmente volano sopra quota .500, e quindi bisognerà assolutamente invertire la tendenza se non si vorrà guardare la post season in televisione.