Keyaron Fox verso il touchdown che chiude l'incontro.
Minnesota Vikings 17
Pittsburgh Steelers 27
(0-3; 7-7; 3-3; 7-14)
Tra le partite interessanti della settima giornata di campionato troviamo il match Minnesota e Pittsburgh: una squadra imbattuta con ambizioni importanti e non velate, e una squadra dal pedigree importante mai da sottovalutare. Anche se a vedere l'inizio non si direbbe.
Infatti il primo quarto è stato all'insegna del punt con le difese saldamente in controllo sia da una parte che dall'altra. Anche se col passare del tempo gli attacchi cominciano a prendere ritmo, questa caratteristica sarà prerogativa di tutto l'incontro.
I Vikings hanno saputo tener a bada i runningback avversari. Rashard Mendenhall sembra aver preso il posto di Willie Parker, complice la non perfetta condizione fisica di quest'ultimo, ma commette ancora qualche errore che potrebbe costare caro: sicuramente il fumble a poche yards dalla end zone ma anche qualche drop evitabile.
La costante pressione su Roethlinsberger ha minato anche il gioco aereo dei padroni di casa. Se consideriamo che delle 175 yards lanciate da Big Ben 95 arrivano da due big play, uno da 40 per Mike Wallace e uno 45 per Santonio Holmes, vediamo come ben poco abbiano concesso agli avversari. Non si è visto Hines Ward che dopo una mancata ricezione (non facile ma forse con la sua esperienza qualcosa in più poteva fare) nel secondo quarto è sparito dalla circolazione, praticamente mai cercato dal suo quarterback.
Menzionato Wallace non si possono spendere due parole su questo rookie che sembra migliorare di settimana in settimana mostrando una certa maturità e una padronanza del gioco, quello che non è stato per Limas Sweed.
E a proposito di wide reciver rookie, altro fenomeno, questa volta sponda Minnesota, è Percy Harvin. Oggetto un po' misterioso del Draft scorso, ricevitore si, ma senza disdegnare la possibilità di prendere l'ovale nel backfield, sembra aver trovato la sua dimensione tra i professionisti. Non a caso lo vediamo nelle reverse e sui ritorni dove domenica la sua segnatura ha prolungato le sofferenze degli Steelers.
Il miglior amico di Favre, però, è stato Sidney Rice con 11 ricezioni e 136 yards all'attivo non ha fatto sentire l'assenza di Bernard Berrian costretto alla side line per uno stiramento alla coscia.
Se la difesa di Pittsburgh può segnare un'altra tacca per le sue vittime runningback sotto le 100 yards, non si possono non decantare le qualità di Adrian Peterson: potenza e agilità insieme, ottime mani (60 yards su ricezione), grinta, perseveranza. Un giocatore che fa reparto e molto più.
Molta pressione su Favre (4 sacks) e poco spazio per le corse grazie ad un front seven davvero devastante. Non a caso due segnature sono avvenute dai linebacker: LaMarr Woodley prima su un fumble return da 77 yards (bellissima l'immagine dei sui compagni che lo proteggono nella cavalcata mentre porta a spasso i suoi 120 Kg) che stronca un ottimo drive offensivo di Favre & Co. e Keyaron Fox dopo, con un fortunato intercetto da 82 yards con Chester Taylor che non riesce a ricevere la palla e la alza pericolosamente.
Inutile contestare le 334 yards concesse al #4, la difesa ha saputo essere decisiva nei moneti giusti ed è questo quello che conta. Sarà un caso che sia salita di livello col rientro di Troy Polamalu? Direi proprio di no. La safety infonde sicurezza, distribuisce carisma, è sempre presente nell'azione, sempre nei paraggi del portatore di palla nonostante manchi ancora parecchio ad essere al 100% della condizione fisica
Ora la prima sconfitta per i Vikings non deve destare preoccupazione. Ha combattuto con valore rispondendo colpo su colpo contro un avversario importante. La difesa ha lavorato molto bene chiudendo gli spazi e concedendo molto poco. E' mancato il big play.
L'attacco ha la certezza Peterson e la novità Harvin, nonché un quarterback che sappia guidare il carro con dovizia e, se qualcuno può discutere le sue scelte fuori dal campo, sul campo, ad ora, non è possibile contestagli nulla.
Gli Steelers fondano da sempre le proprie glorie sulla difesa e quella vista domenica è da contender. Roethlinsberger ha un Wallace in più e un Mendenhall con ampi margini di miglioramento. Se sistemano anche il lato offensivo chi li ferma più?