Il fumble su Manning costerའaltri 7 punti ai Giants e la prima sconfitta stagionale
New York Giants 27
New Orleans Saints 48
(3-14; 14-20; 0-7; 10-7)
Lascia un po' di sorpresa il risultato del match più importante della week 6. Tale sorpresa fa però capire come le gerarchie della NFL siano cambiate anche quest'anno. Ricordate i Saints, la "Cinderella Team" di qualche anno fa? Dopo alcune stagioni in agrodolce si stanno ora dimostrando una delle peggiori squadre di football americano. Peggiori… da affrontare! L'avversario di turno ieri erano i New York Giants: una squadra solida, determinata, con chiare intenzioni da post-season, in altre parole la squadra che, insieme ai Colts, già forte dallo scorso anno ha aumentato ancora di più le proprie potenzialità di vittoria finale.
Ciononostante è difficile capire come i ragazzi in maglia blu abbiano subito una così pesante sconfitta, e così tanti punti, contro una diretta avversaria della NFC. I Giants all'intervallo avevano già subito 34 punti. Un'enormità , soprattutto per una franchigia che vuole arrivare fino al Superbowl.
Drew Brees torna ai livelli numerici delle prime due partite della
stagione e confeziona una prestazione memorabile: 23 su 30, 369 yd totali e 4 touchdown. È il pezzo forte dell'attacco dei Saints, ma non va dimenticato il resto del reparto. Questo perché se Brees è riuscito a collezionare tali numeri il merito va anche ad un ottimamente assortito parco di ricevitori, sempre presenti ieri in campo a prendersi gioco della secondaria dei Giants.
A dimostrazione di ciò arrivano proprio i TD, che provengono da quattro giocatori diversi: Shockey nel primo quarto, Meachem e Moore nel secondo ed infine Michael Colston, uno dei migliori, che oltre al TD del terzo quarto porta a casa 8 ricezioni e 166 iarde.
A loro si aggiungono infine Thomas e Bell e il loro ottimo tandem: 15 corse a testa per 106 yd in due, completate da altre corse opera di Reggie Bush, autore anche di un TD.
La difesa dei Giants non ha retto alle giocate offensive. A tratti è sembrata troppo una "solita" difesa, senza spunti e novità capaci di mettere freno al travolgente attacco Saints. New York sapeva che si sarebbe trovata di fronte una squadra spumeggiante, ma non ha trovato le contromisure adatte, commettendo di tanto in tanto errori evitabili. Brees ha trovato così libere molte vie, soprattutto centrali, verso cui indirizzare i propri passaggi.
Eli Manning torna per la prima volta nella sua città natale. Con i compagni tenta la reazione già nel secondo quarto, che in parte arriva con 14 punti firmati Bradshaw (su rush) e Manningham. Ma non basta.
La difesa dei Saints ha funzionato perfettamente nei momenti chiave dell'incontro, completando il lavoro fatto dall'attacco. L'azione chiave arriva a 30 secondi dall'intervallo, quando Eli viene sackato da Harper: ne nasce un carambolico fumble dal quale Bush segnerà nell'azione successiva. L'opera si completa nel terzo quarto, quando per per Eli arriva l'intercetto che pone già fine alle speranze di rimonta Giants.
I Giants escono ovviamente ridimensionati da un match del genere. C'è da lavorare per recuperare il terreno perso: in difesa si deve ancora accendere la scintilla giusta; all'attacco, comunque autore di 27 punti, basterà riuscire ad essere più costante per tutta la partita, evitando gli errori da squadra di mezza classifica visti ieri. Non si vive sugli allori, ma i Giants questo, dopo la stagione 2007, dovrebbero averlo già capito.
I Saints continuano la loro cavalcata: ora sono 5-0. Per quanto visto nella partita di ieri, e considerato anche l'avvesario che avevano di fronte, hanno dimostrato che non si fermeranno facilmente e che i playoff potrebbero vederli come protagonisti. Sarà l'annata sorprendentemente giusta?