Colts di nuovo al comando

I Colts di Peyton Manning sono partiti alla grande, anche senza Tony Dungy.

Dopo il primo mese di stagione regolare, la division che probabilmente presenta le maggiori sorprese è la AFC South, perchè alla vigilia nessuno poteva neanche lontanamente prevedere che in 5 partite il divario tra Tennessee e Indianapolis, con tanto di scontro diretto a Nashville, fosse di… 5 partite. I Titans, come abbiamo visto, sono partiti tra mille difficoltà  e ancora non hanno provato la gioia della vittoria nel 2009, mentre i rivali si sono contraddistinti per la loro partenza perfetta. Houston e Jacksonville continuano ad essere squadre interlocutorie dal carattere ondivago, e quindi Manning e compagni si sono ripresi il trono della South, fatto magari non sorprendente, ma di sicuro non scontato e soprattutto non immaginabile per lo scarto sugli inseguitori che è maturato in un mese di campionato.

Questa settimana ci fermiamo proprio nell'Indiana per analizzare questo impressionante inizio di campionato dei Colts, cercandone i motivi che lo spiegano, ma tutto ciò solo dopo aver illustrato le considerazioni preliminari che avevano portato tutti gli esperti a fare previsioni più prudenti sulla stagione di Peyton e compagni.
Anzitutto, il livello di competitività  nella AFC south è elevato. Non vi sono squadre materasso e vincere a Nashville, come a Houston, come a Jacksonville non è affatto una formalità . Si tratta di squadre sì con punti deboli, ma anche se non complete sono comunque attrezzate, ed affrontarle per 6 volte all'anno di solito lascia dei segni sul record finale.
Poi vi è la questione cambiamenti. Il coaching staff è stato rivoluzionato, ha dato l'addio alla sideline Tony Dungy, lasciando il posto al suo fedelissimo Jim Caldwell che lo assisteva sin dai tempi di Tampa Bay, e dopo 7 anni di coach dei QB, è stato promosso capo allenatore. E' stato sostituito poi il coordinatore difensivo Ron Meeks, anche lui sotto Dungy dal 2002, per lasciare il posto a Larry Coyer, e solo Tom Moore è rimasto (anche se ufficialmente l'offensive coordinator ora sarebbe Clyde Christensen) che non ha lasciato l'Indiana per il preciso volere di Peyton Manning che ha puntato i piedi sinchè la dirigenza ha riconfermato il settantunenne OC nativo del Minnesota.
I cambiamenti hanno sempre bisogno di un lasso di tempo per essere metabolizzati, ma la scelta di fare una rivoluzione a metà , cioè sì cambiare il pacchetto allenatori ma farlo cercando una continuità  con la passata gestione, ha permesso di accorciare le tempistiche di adattamento per la squadra, riuscendo quindi a non renderlo un fattore penalizzante.

Division difficile e nuova composizione del pacchetto allenatori danno già  un'idea delle difficoltà  che si potevano incontrare nel pronosticare il percorso netto dopo 5 partite, difficoltà  aumentate dalla dipartita di Marvin Harrison e dall'infortunio della safety Bob Sanders che lo ha tenuto lontano dal campo in queste prime partite.
Eppure il bilancio vittorie-sconfitte parla chiaro: 5-0. Torniamo quindi alla domanda iniziale, come si può spiegare questo risultato? Anzitutto, partiamo con l'analizzare gli avversari, che come detto non sono vittime sacrificali anzi, ma che chi più chi meno, stanno affrontando delle problematiche interne. Tennessee, che è reduce da una stagione in cui aveva chiuso con il miglior record NFL, ora ha completamente smarrito la via, inconsistente in difesa, suo vecchio punto di forza, costringendo l'attacco ad un lavoro per il quale non è strutturato, e cioè mettere tanti punti sul tabellone per vincere le partite. Ora pare che verrà  rilanciato Vince Young per vedere quanto sia realmente futuribile il prodotto di Texas, e questo fa capire come Fisher stia già  ragionando in ottica 2010, togliendo la sua squadra dal lotto con l'obiettivo di capire su quali basi dovrà  progettare la rifondazione.
Houston ha un attacco incisivo, a tratti devastante, ma al contempo viene limitata da una difesa inconsistente, e a differenza che per i Titans, questa non è una novità . Ne risulta una squadra ancora incompleta per ambire a quel primo posto unico a garantire la post season. Infine i Jaguars sono una squadra discontinua, che si è rafforzata in off season tra draft incentrato sulla OL e free agency che ha portato in Florida Holt. Lo stesso Garrard che si temeva fosse perduto dopo un ottimo 2007 ora sta ritornando a quei livelli, ma alla squadra di Del Rio sembra sempre che manchi il classico centesimo per fare il dollaro.

La division è quindi sì forte e priva di una squadra che garantisca le W, ma al contempo tutte hanno dei punti deboli che incidono molto sui risultati e sono meno equilibrate di quanto non sia per i nuovi Colts.
Infatti analizzando la squadra di Caldwell vediamo come l'attacco non ha perso di incisività . Harrison giocava a memoria con il suo QB, però è anche vero che nel 2007 aveva subito un grave infortunio che gli aveva fatto perdere un passo, l'età  gliene aveva fatto perdere un altro, e così nel 2008 non è riuscito a toccare nemmeno quota 650 yards, fermandosi a soli 5 TD, peggiori risultati di sempre escludendo l'anno di sosta forzata. La decisione a quel punto era inevitabile, ovvero voltare pagina.
Però il pacchetto ricevitori non è crollato dopo questo taglio, perchè se da un lato il go to guy era già  diventato da un paio di anni Wayne, e se da Gonzalez ci si aspettava un salto di qualità  che per ora non è arrivato causa infortunio che non gli ha permesso di mettere ancora piede in campo, dall'altro si stanno facendo sentire due nomi nuovi ed inaspettati, Garcon e Collie.
Il primo è un ricevitore al secondo anno che sta guadagnandosi spazio non tanto per la quantità  di palloni toccati, infatti non è un ricevitore di possesso, quanto per l'esplosività  che aveva già  mostrato in pre-season, tanto da avere una media di 20 yards per ricezione, quindi adatto a sfruttare il braccio di Peyton e ad allungare il campo.
Il secondo giocatore è il rookie Collie. Uscito da BYU, è un giocatore meno elettrizzante, che non fa dell'atletismo il suo punto di forza, ma ha un'etica lavorativa maniacale, il che lo fa entrare in sintonia con il proprio QB ogni domenica sempre di più, e la prestazione in diretta nazionale del sunday night non ha fatto che confermare questa tendenza.
A questo pacchetto aggiungiamo Clark, TE dalle mani morbidissime sul quale non serve soffermarsi per spiegare che razza di campione sia, e così scopriamo che questo è il miglior inizio di stagione della carriera di Manning, che mai era partito con 5 match consecutivi da più di 300 yards lanciate.

Ciò che continua a mancare è il gioco di corsa, nonostante sia stato draftato il rookie da Connecticut Donald Brown per splittare le portate con Addai, ma il fatto che l'ex husky abbia quasi le stesse yards per corsa che per passaggio, ci fa capire quale sia ancora l'orientamento di questo attacco.
Ad ogni modo, le statistiche non sono tutto, ma soprattutto nel lungo periodo forniscono chiavi di lettura spesso affidabili per capire i vari perchè degli andamenti delle squadre, e per quanto riguarda questi Colts, vediamo che sono al quarto posto per total offence e primi assoluti come attacco aereo, riuscendo così a sopperire al quartultimo posto per quanto riguarda le corse.
Attacco dominante supportato da una buona difesa, che registra l'ottavo posto come yards concesse, risultato questo raggiunto grazie ai due DE Freeney e Mathis, due dei giocatori più presenti negli incubi dei tackle avversari. Entrambi sono atleti che fanno della caccia al QB il loro sport preferito, piedi veloci (forse quelli di Freeney sono I più rapidi della lega) e a ricaduta infinite difficoltà  per le OL nel contenerli, rendendo estremamente efficace la pass rush.
Contemporaneamente, la perdita di Sanders per infortunio di cui abbiamo già  detto, è stata compensata da un Bathea che ha elevato il livello delle proprie prestazioni, a tal punto da far maturare ad oggi la migliore stagione della carriera e prendendo di riflesso in mano le secondarie.

Ora, siamo solo alla quinta giornata, quindi come sempre cerchiamo di essere prudenti. Però dopo 5 partite, e 2 uomini fondamentali ancora fuori, le statistiche iniziano ad essere piuttosto aderenti a quelli che sono i valori espressi in campo, non sono più drogate da singole prestazioni spettacolari. Quindi essere il quarto attacco e l'ottava difesa nei conteggi complessivi di quanto guadagnato e concesso, significa che questo è l'attuale valore della squadra, e cioè forte da entrambi i lati della palla, che è la conditio sine qua non per coltivare ambizioni di trionfo. Inoltre, il vantaggio sulle rivali divisionali è già  di almeno 3 partite, nonché sono state tutte e tre già  battute negli scontri diretti, dando un ulteriore vantaggio ai giocatori di Caldwell.
L'ultima considerazione che facciamo è quindi che se ad un terzo di campionato circa non si possono ancora fare dei proclami, i Colts stanno comunque mostrando una solidità  che non ci si attendeva da loro sino ad un mese fa, e che si stanno candidando seriamente come contender in una AFC che non ha una squadra dominante, quindi aperta ad ogni tipo di risultato. Con tutti i cambiamenti che ci sono stati ad Indianapolis, questo sarebbe già  un buon risultato, ma conoscendo Manning sappiamo che il suo chiodo fisso è solo quello di tornare ad alzare il Vince Lombardy Trophy, e che quindi questo è solamente l'inizio del viaggio.

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