NFL – Top & Worst Week 3

Jones-Drew festeggia il touchdown vincente contro i Texans, il terzo della partita.

TOP 3

Maurice Jones-Drew
In una partita dai continui cambi di punteggio, i Jacksonville Jaguars conquistano la loro prima vittoria stagionale ai danni di Houston, grazie alla grande partita del loro runningback che, pur in non perfette condizioni fisiche, segna tre dei quattro touchdowns della squadra, correndo per 119 yards in 23 portate.
E' sua la corsa da 8 yards in endzone che decide la gara ad inizio quarto periodo, dopo che il punteggio aveva vissuto continui cambiamenti grazie ad attacchi spettacolari e a difese non proprio imbattibili.
Dopo due partite chiuse sotto le 100 yards con un solo td, nonostante le premesse di una stagione da vivere da assoluto protagonista, Jones-Drew approfitta della difesa dei Texans per sbloccarsi e i Jaguars sperano che questo possa essere l'inizio di una lunga serie di giornate di gloria per il proprio runningback.

Brett Favre/Greg Lewis
In tanti vorrebbero che il nome di Favre non fosse accostato ad un altro giocatore nei top della settimana, ma la giocata che ha deciso la sfida tra Minnesota e San Francisco, vinta dai primi in rimonta a 2 secondi dalla fine, è frutto di un'altra grande magia del n.4, ma anche di una splendida giocata del ricevitore ex Eagles.
Favre non aveva giocato una partita eccelsa fino a quell'ultimo gioco, superando le 300 yards con 2 td pass, ma con tanti incompleti, Lewis non aveva ricevuto nemmeno un pallone. Nell'ultimo gioco dell'incontro, in un terzo down, Favre riusciva a sfuggire alla pressione della DL dei Niners con un gioco di prestigio dei suoi, rimaneva miracolosamente in piedi e lanciava una saetta in endzone dove Greg Lewis, fin lì inattivo e famoso per i suoi drop, si lanciava ricevendo il pallone ai limite del fondo campo, ma riuscendo con un incredibile controllo di corpo e piedi a convalidare la ricezione e il touchdown vincente, che permette ai Vikings di rimanere imbattuti e continuare la marcia verso i playoff.

Pierre Thomas
Dopo una preseason passata sulle copertine dei vari magazine, che lo davano come possibile sorpresa positiva della stagione, grazie alle 780 yards complessive con 9 td nelle ultime sei gare della precedente, Thomas aveva cominciato la regular season in infermeria per un fastidioso problema ad un ginocchio, vedendo oltretutto Mike Bell correre a piacimento contro la difesa dei Lions nella prima gara.
Recuperato per la partita contro Buffalo, il runningback da Illinois è stato tenuto a riposo nel primo tempo, ma nella seconda parte dell'incontro, con il punteggio in estremo equilibrio grazie alla difesa dei Bills e alla giornata storta di Drew Brees, coach Payton ha deciso di puntare più sulle corse che sui lanci e Thomas lo ha ripagato a pieno, correndo per 126 yards in sole 19 portate, record personale, e segnando i due touchdowns nell'ultimo quarto, che hanno creato il break decisivo per la vittoria di New Orleans.

MENZIONI D'ONORE

Senza dimenticare le prestazioni di assoluto valore di Peyton Manning, 4 td pass, e Aaron Rodgers, 2 td pass e 1 su corsa, vogliamo dar spazio ai giovani e segnaliamo la prestazione di Kevin Kolb, passato da carneade a protagonista nell'attacco di Philadelphia privo di McNabb, nonostante le mille parole spese per il ritorno di Michael Vick. Kolb guida gli Eagles alla vittoria su Kansas City, lanciando 327 yards con 2 touchdowns, nessun turnovers e aggiungendoci una meta su corsa che permette a Phila di mettere in ghiaccio la partita fin dal primo quarto. A Dallas invece, con un Tony Romo bloccato dalla pressione del pubblico di casa, sono Felix Jones e Tashard Choice a lanciare i Cowboys verso la vittoria contro Carolina, dopo un primo tempo chiuso sul 7-0 per i Panthers. La coppia sostituisce alla grande l'infortunato Barber, chiudendo con 176 yards complessive e con il touchdown di Choice che ha dato il là  alla rimonta di Dallas.

WORST 3

Kerry Collins
Dopo una stagione in cui aveva preso il posto da titolare grazie al crollo emotivo di Vince Young, guidando i Titans ai playoff con un eccellente 13-3, vanificato dalla sconfitta nel divisional contro Baltimore, in questa coach Fisher aveva deciso di mantenere le gerarchie e dare ancora le chiavi dell'attacco all'ex Giants e Raiders.
Le prime due partite perse avevano creato un campanello d'allarme sulle reali possibilità  di Collins, la partita contro i Jets ha fatto capire che gli exploit sono difficili da ripetere, a 37 anni, se non si è Brett Favre. Solo il 40% di completi, 170 yards di passaggio e 2 intercetti, numeri che descrivono una situazione piuttosto buia, che il solo Chris Johnson non può sempre mascherare.

Trent Edwards
A differenza di Collins le prime due partite di Edwards erano state decisamente positive. La prima contro il grande Brady, in cui aveva portato la squadra ad un niente dal battere i Patriots, la seconda sempre in controllo e vincente contro i Bucs. Il viatico era quello giusto, 4 touchdowns, solo un intercetto e un'ottima gestione dell'attacco no-huddle, la sfida contro una difesa non irresistibile come quella dei Saints poteva garantire un'altra convincente prova.
Invece è arrivata la peggior partita della stagione, in cui Edwards è stato totalmente incapace di organizzare l'attacco di Buffalo, chiudendo con solo 156 yards, lanciando sempre e solo passaggi corti, senza mai rischiare, anche perché quando l'ha fatto è arrivato l'intercetto.
La connessione con Owens sta facendo preoccupare non poco, dato che era dal 1997 che T.O. non chiudeva una partita senza ricezioni, ma è stato in generale tutta la gestione della gara del quarterback dei Bills a deludere.
Le sfide prossime contro Miami e Cleveland dovrebbero aiutarlo a ritrovare il feeling perso contro New Orleans, altrimenti la stagione di Buffalo rischia di precipitare a sud molto presto.

Chris Brown
All'uscita da Colorado le sue caratteristiche fisiche avevano ingolosito molte squadre NFL e i Titans credevano di aver trovato il loro runningback del futuro, soprattutto dopo l'ottima prima annata da titolare.
Negli anni successivi la carriera di Brown era invece precipitato nella mediocrità  e nei tanti infortuni, finendo per lasciarlo senza football nella scorsa stagione.
I Texans avevano deciso di dargli una chance come backup di Slaton, cercando di sfruttare la sua potenza per crescere la pericolosità  nella redzone.
Domenica contro Jacksonville, Brown aveva la possibilità  di ritornare ad essere protagonista, con la giocata che avrebbe dato il pareggio alla sua squadra, bastava una corsa da 2 yards nella endzone avversaria, ma ancora una volta la maledizione dei fumbles lo ha tradito e consegnato di fatto la vittoria ai Jaguars.

MENZIONI DI DISONORE

Sembra un disco rotto, ma l'attacco di Cleveland riesce a stupire ogni settimana, trovando sempre un modo per ricordarci di quanto scadente sia la situazione attuale della squadra guidata da coach Mangini. Il conto continua a salire, tolta la partita contro Minnesota, sono otto gare senza touchdowns dell'attacco e senza riuscire a superare i 10 punti segnati.
Stavolta sono stati i quarterback protagonisti: Quinn, la scelta della preseason, il golden boy chiamato a risollevare le sorti della franchigia, ha chiuso il primo tempo contro Baltimore con solo 34 yards lanciate e 1 intercetto, Anderson, chiamato a sostituirlo nel proseguo della gara, ha fatto anche peggio, lanciando tre intercetti.
Uno che invece di partite da copertina ne ha fatte tante è Clinton Portis, che però sembra incappato in un inizio di stagione alquanto problematico, soprattutto dopo la prova da solo 42 yards contro una delle peggiori difese sulle corse dell'NFL. Per la prima volta dal 2005, il runningback dei Redskins inizia le prime tre gare senza superare le 100 yards e senza segnare touchdown su corsa. La sconfitta contro i derelitti Lions ha fatto molto rumore a Washington e la stagione, finora deludente, dei Redskins non può non prescindere dalle giocate del proprio runningback.

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