NFL – Top & Worst Week 2

Giornata da record per Chris Johnson, inutile vista la sconfitta contro Houston

TOP 3

Chris Johnson
Partita da record per il fenomenale runningback dei Titans. Peccato che la sua prova non sia valsa la vittoria a Tennesse, che ora si trova nella difficile situazione di un inizio con due sconfitte nelle prime due gare.
La difesa di Houston è stata fatta letteralmente a fettine in ogni modo dall'ex East Carolina, che sia su corsa che su ricezione ha guidato l'attacco dei Titans, concludendo con numeri da capogiro: 197 yards corse con solo 19 portate, 87 ricevute, a cui vanno aggiunti tre touchdowns, due su corsa e uno su ricezione, tutti sopra le 50 yards.
I touchdowns da 57 yards e soprattutto quello da 91 (record del team), con quello da 69 yards su passaggio, ne fanno il quarto giocatore dal 1970 con almeno tre segnature oltre le 50 yards nella stessa partita.
La cavalcata che ha ribaltato tutto il campo nel terzo quarto sembrava aver dato l'inerzia decisiva per la vittoria finale, ma la difesa dei Titans e l'attacco di Houston avevano altri progetti e così la copertina per Johnson rimane, ma a sorridere sono Matt Schaub e Andre Johnson.

Frank Gore
Nella giornata dei grandi numeri, anche il runningback di San Francisco si iscrive al club, superando per la seconda volta in carriera le 200 yards corse, guarda caso in entrambe le occasioni contro Seattle, sua vittima preferita.
L'ex Hurricanes timbra la seconda prestazione all time della squadra (seconda alle 212 yards guadagnate nel 2006), centrando due corse da touchdowns da 80 e 79 yards, unico oltre Barry Sanders negli ultimi 60 anni.
Dopo una prestazione alquanto deludente contro Arizona, con solo 30 yards in 22 portate, qualcuno aveva storto il naso, ma Gore ha dimostrato subito che può vincere le partite quasi da solo e che l'attacco di San Francisco non può prescindere dal proprio runningback, soprattutto ora che la squadra sembra essere in grado di puntare seriamente alla postseason, visto che Arizona sembra non avere ancora trovato la magia che l'anno scorso l'ha portata al Super Bowl.

Matt Schaub
Il guastafeste nella giornata da record di Chris Johnson, che già  pregustava la gloria personale e la vittoria della propria squadra, senza fare i conti con il talento dell'attacco di Houston, guidato da Schaub, con un terminale offensivo da Hall Of Fame come Andre Johnson.
Il quarterback dei Texans è protagonista assoluto della partita e del drive vincente, che porta al facile calcio di Kris Brown, comandando un drive da 63 yards in cui è decisiva una sua corsa per convertire un quarto e inches, che altrimenti avrebbe regalato palla e partita ai Titans.
Schaub, dopo la prestazione negativa contro la difesa dei Jets, lancia 357 yards con 4 td pass e nessun turnover, record personale per numero di segnature, due delle quali recapitate nelle sicure mani di Andre Johnson, suo terminale preferito.
Le possibilità  di playoff di Houston passano dalla coppia Schaub-Johnson, se i due restano sui livelli visti contro una difesa come quella dei Titans, allora finalmente i fans dei Texans potranno realizzare un sogno che dura ormai da troppi anni.

MENZIONI D'ONORE

Il vecchio Kurt Warner dimostra che non ha ancora finito la benzina e complice la difesa dei Jaguars, timbra un sontuoso 24/26 per 243 yards, segnando la più alta percentuale di completi in singola gara della storia NFL. Completa i primi 15 passaggi dell'incontro e lancia 2 td pass che portano i Cardinals ad una importante vittoria, viste le grandi difficoltà  dell'anno scorso contro le squadre della AFC.
In una giornata in cui gli attacchi hanno centrato molti record, le difese hanno voluto farsi notare in positivo. Antwan Odom ha chiuso la partita vinta dai Bengals contro i Packers con 5 sacks, record di squadra, mentre Elvis Dumervil ha pareggiato il record di sacks dei Broncos, con 4, pur dovendo affrontare un avversario da Pro Bowl come Joe Thomas.

WORST 3

Tony Romo
Dopo l'ottima prestazione di week 1 contro Tampa Bay, sembrava che per Romo e i Cowboys l'annata potesse finalmente dare tranquillità  e vittorie, ma week 2 ha dimostrato che la musica non è cambiata e che nemmeno l'addio di Jessica Simpson, ha potuto dare quella costanza di rendimento che i tifosi di Dallas cercano da tempo dal loro quarterback.
Contro i Giants è arrivata un'altra giornata da incubo, con un misero 13/29 per 127 yards, 1 touchdown e ben 3 intercetti, sanguinosi per le sorti di una partita in cui il gioco di corse aveva messo a dura prova il reparto difensivo di New York.
La sfida contro Eli Manning è stata ampiamente persa e la sconfitta contro una delle rivali divisionali per la corsa ai playoff, nel raggruppamento più equilibrato e più competitivo della NFL, potrebbe essere decisiva per le speranze di postseason di una squadra costruita per vincere, ma che sembra incapace, come il proprio quarterback, di reggere la pressione delle partite che contano.

Jamarcus Russell
Quell'ultimo drive che ha portato alla corsa vincente di Darren McFadden e alla prima vittoria stagionale, non cancella l'ennesima prestazione balbettante della prima scelta assoluta di tre anni fa.
Nei primi 9 drives dell'incontro Russell ha lanciato solo 7 completi su 24 tentativi, superando a mala pena le 100 yards su passaggio, in una partita in cui l'attacco di Oakland ha chiuso con 199 yards e quello di Kansas City con 409.
La differenza l'hanno fatta i turnovers di Cassell e l'incapacità  dei Chiefs di convertire in segnature i tanti buoni drive costruiti nel corso della partita. Così Oakland e Russell portano a casa la vittoria con il minimo sforzo, ma nonostante il risultato, la sostanza parla di una prova ancora deludente del giovane quarterback, ancora lontano dall'essere quel leader che nel 2007 Al Davis credeva di aver trovato.

Tom Brady
Le prestazioni negative dei futuri Hall of Fame fanno sempre scalpore e quella del grande Brady non è da meno, anche se ci sono le attenuanti dovute alla lunga inattività  post infortunio e ad un ritmo gara ancora non pienamente controllato dal quarterback dei Patriots.
Se nella gara con i Bills, i Patriots si erano salvati grazie al sanguinoso turnover di Mckelvin e al lancio vincente di Brady per Watson, contro la fortissima difesa dei Jets, trasformata dall'arrivo di Rex Ryan, l'attacco di New England è stato fermato in ogni singola occasione e per Brady è arrivato la prima sconfitta da quarterback partente dopo 21 vittorie consecutive.
Nessun td pass, una percentuale di completi sotto il 50% e un intercetto sono i numeri tutt'altro che scintillanti del leader dei tre volte campioni NFL, battuto dal rookie Mark Sanchez, alla seconda vittoria consecutiva in carriera, e costretti ora a rincorrere proprio i Jets nella corsa al primato della AFC East.

MENZIONI DI DISONORE

L'attacco di Cleveland è un cliente fisso del peggio di questa rubrica e sembra che la musica non sia cambiata dall'anno scorso, nonostante un nuovo coach e la piena fiducia data a Brady Quinn come quarterback titolare. Dopo il touchdown segnato da Royal nella Week 1, contro Denver è arrivata l'ennesima prestazione senza mete da parte dell'attacco. Il conto parla di un solo touchdown segnato nelle ultime otto gare e della settima gara nelle ultime otto in cui Cleveland non riesce a superare i 10 punti sul tabellone. Il quadro è alquanto desolante per coach Mangini e la stagione sembra essere già  avviata verso una lunga agonia.
Il mestiere del kickers è sempre molto difficile. Chiamato a vincere le partite negli ultimi secondi, quando la squadra aspetta solo di vedere il pallone in mezzo ai pali e gioire, magari dimenticandosi a breve di chi è stato il protagonista di quel calcio. A volte però quella palla non entra e allora la pressione aumenta, la squadra è nervosa e il calcio successivo ancora più difficile. Jeff Reed di field goal ne ha segnati sempre tanti e spesso vincenti, ma nella partita contro Chicago è incappato nella giornata nera che un kicker in carriera vive sempre. Due field goal a disposizione nell'ultimo quarto per dare la vittoria agli Steelers contro i Bears, entrambi sbagliati, danno la possibilità  a Cutler di guidare il drive che porta al field goal vincente di Robbie Gould e ad una sorprendente sconfitta per i campioni del mondo.

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