Big Ben trascina alla vittoria Pittsburgh nella partita inagurale della stagione.
Dopo i canonici sette mesi di attesa la notte scorsa, alle 2:30 (ora locale), è ripreso il campionato di football. Nonostante l'orario non proprio consono per i spettatori d'oltre oceano, i tifosi italiani sono rimasti svegli per vedere l'open game tra Titans e Steelers benché non tutti fossero coinvolti con la propria squadra del cuore. Questo testimonia come la lunga astinenza provochi un forte desiderio di football giocato.
Chi ha avuto la forza di vedere in diretta l'incontro non è rimasto deluso. Non lasciatevi ingannare dal basso punteggio, la partita è stata avvincente e combattuta e, per come si è sviluppata, sia che vincessero gli uni piuttosto che gli altri non ci sarebbe stato nulla da ridire.
Punteggio basso, quindi, come ampiamente pronosticabile conoscendo le difese in campo. Quella di Tennessee ha retto molto bene contro le corse concedendo solo 36 yards pur giocando senza Alber Haynesworth. Sicuramente bisogna mettere in conto una linea offensiva di Pittsburgh non certo nell'elite della Lega e delle chiamate offensive, sul gioco di corse, alquanto discutibili. Dal'altro canto non da meno i padroni di casa che sono riusciti ad annullare Chris Johnson e LenDale White lasciandoli a 86 yards complessive.
Dopo l'infortunio al ginocchio occorso alla safety Troy Polamalu una lieve flessione per la difesa che ha concesso qualcosa sui lanci nel medio/corto yardaggio. Kerry Collins ringrazia l'ottima linea a disposizione che gli ha permesso di poter scegliere il target più appropriato. In evidenza il rookie Kenny Britt che, seppur non perfetto, ha dimostrato di sapersi muovere bene nel campo: sua la ricezione che ha propiziato il touchdown di Justin Gage per il sette pari, ma non esente da colpe sull'ottimo intercetto di Polamalu prima che si infortunasse.
Non tutte rose e fiori però: le illegal formation del tackle David Steart hanno condizionato la prestazione offensiva e l'uscita prematura di Bo Scaife ha tolto il bersaglio preferito al quarterback dei Titans.
Purtroppo per gli ospiti è riapparso lo spettro dei playoffs scorsi contro i Ravens dove a fronte di tante yards macinate i punti sono latitati. Così anche ieri notte, in particolare pesano i due field goal sbagliati da Rob Bironas, il primo con ampie responsabilità calciando a lato, il secondo venendo stoppato da Aaron Smith. Entrambi i tentativi a distanze tutt'altro che improponibili per la potenza e l'accuratezza del kicker. Sei punti, quindi, che alla fine dei tempi regolamentari avrebbero potuto fare la differenza.
Ecco che gli errori di Tennessee sono diventati le occasioni per gli Steelers. Così la difesa ha continuato a dare opportunità al proprio attacco a volte sprecone ma che alla fine è riuscito a mettere insieme il drive vincente.
Tutto merito di un Ben Roethlinsberger veramente determinante nelle situazioni importanti. Sembra che il quarterback si trasformi quando il tempo inizia a scarseggiare e la necessità di punti diventi indispensabile come l'acqua nel deserto. No huddle offense, sangue freddo, padronanza del corpo, lucidità e capacità di “generare” quei secondi in più necessari che la propria linea non riesce a procurargli.
Già alla fine del quarto periodo si erano viste tutte queste qualità ma un errore di Hines Ward vanificava lo sforzo. Il fumble a poche yards dalla goal line è stato il preludio all'over time.
Un errore non da Ward ma che dimostra come anche i migliori possano sbagliare. Ma non lui. Visibile lo sconforto del wide receiver che ha portato sulla coscienza per diversi, interminabili, minuti l'eventuale sconfitta della sua squadra: l'inconfondibile sorriso del giocatore è scomparso dalle lebbra rivelando un volto preoccupato e teso che ha potuto distendersi solo dopo il field goal di Jeff Reed.
Il lancio della monetina ha favorito gli Steelers che hanno potuto incominciare il tempo supplementare offendendo senza lasciarsi sfuggire l'occasione.
Pittsburgh lava l'onta ricevuta nel dicembre scorso, non tanto per la sconfitta subita, quanto per lo sberleffo che i giocatori di Tennesse hanno rivolto contro loro “scherzando” con la terrible towel, immagini prontamente riproposte dalla regia durante il match. I campioni in carica si confermano tali con le stesse qualità dell'anno scorso e questo non fa altro che mantenere alte le loro quotazioni. Sicuramente da registrare meglio l'attacco dove riuscendo ad essere efficienti non solo nei momenti di pressione si tradurrebbe in match meno tirati nel punteggio e si preserverebbero energie fisiche e mentali preziose per il proseguo della stagione.
In particolare metterei attenzione sulle corse visto che Ward, errore a parte, è stato affidabile come sempre, Santonio Holmes, con questa partita, sembra candidarsi come un top receiver e il rookie Mike Wallace ha ben impressionato.
Willie Parker e Rashard Mendenhall non sono mai entrati in partita e il coaching staff non li ha certo aiutati: provare qualcosa di diverso dal "dritto e forte" potrebbe giovare alla causa.
Tennessee ha si perso ma i valori visti in campo lasciano vedere una squadra in grado di pretendere qualcosa di importante da questa stagione. In attesa di un avversario che possa testare con più veridicità la difesa sulle corse il reparto è si dimostrato nel complesso solido. Delusione sulle corse e special team da rivedere.
Oltre a Bironas si sente la mancanza di un returner di professione: non si può sacrificare Cortland Finnegan rischiando la sua incolumità , oltre al fatto che ha perso un po' le qualità da ritornatore.
Collins si è dimostrato all'altezza della situazione, ma già la scorsa stagione si è visto che non sempre ha saputo sopperire alle corse quando queste mancavano. Il discorso è sempre il solito: magari con ricevitori di altro spessore che sappiano essere pericolosi anche in red zone la musica potrebbe cambiare.