Brad Penny torna ad assaporare l'aria della NL West, questa volta con i San Francisco Giants
Continua la lotta serrata a tre per il titolo divisionale che consegnerà anche uno spot ai playoffs per chi arriverà davanti alle altre, anche se sia presumibile che se ne aggiunga un altro grazie alla Wild Card.
Situazione invariata in termini di piazzamento in classifica comunque con i Dodgers che, seppur faticando, riescono a tenere a bada i Rockies, i quali nel frattempo hanno leggermente distanziato i Giants nonostante uno sweep subito proprio contro i rivali di San Francisco.
Adesso il calendario sembra favorire i Dodgers, che hanno due serie (di cui una da 4, in trasferta) contro i Pirates, una contro i Nationals ed una da due match contro i Padres.
Non mancheranno però gli scontri diretti: infatti la prossima serie per Los Angeles è proprio contro i Giants, mentre i Rockies dovranno affrontare solo per una serie i ragazzi della Baia californiana. Da non perdere assolutamente lo scontro finale tra Dodgers e Rockies che si terrà ad Hollywood e che potrebbe essere realmente decisivo in ottica titolo divisionale.
Meritano la loro giusta citazione anche i Diamondbacks e i Padres. Le due compagini non hanno più velleità di vittoria e tendenzialmente già pensano al 2010, ma qualche soddisfazione arriva ancora come lo sweep agli Astros nel caso di Arizona o la serie vinta al Dodger Stadium per i Padres.
Meglio entrare dunque nel dettaglio per analizzare in maniera più approfondita quanto accaduto nelle ultime due settimane alle squadre della NL West.
Los Angeles Dodgers (83-58)
La squadra di Joe Torre continua ad aver problemi in questa fase del campionato, cosa che li rende meno favoriti al successo della division rispetto ad un mese fa.
Il problema principale sembra essere l'attacco: nonostante due star del calibro di Matt Kemp e Andre Ethier, il lineup spesso e volentieri soffre, complice una cattiva stagione di alcuni giocatori, come Russell Martin e James Loney, senza dimenticare Manny Ramirez che, al ritorno dalla squalifica, non ha più dato l'apporto offensivo cui era solito offrire tra la seconda parte di stagione del 2008 e l'inizio del 2009.
Il pitching resta quindi il punto forte per i Dodgers: Randy Wolf è una sicurezza, e Clayton Kershaw mostra sprazzi di puro talento risultando ad oggi il pitcher meno toccato della NL, anche se continua a concedere troppe basi gratis agli hitters avversari. Parziale delusione Chad Billingsley, colui che doveva coprire il ruolo di asso della squadra in realtà sta vivendo momenti di difficoltà dopo un inizio ottimo.
Dunque il GM Ned Colletti ha pensato bene di rinforzare la squadra prendendo tre elementi dal mercato dei waivers: l'utility infielder Ronnie Belliard, che si sta comportando alla grande in questi primi giorni da Dodger, il pitcher Jon Garland e il prima base Jim Thome.
Proprio quest'ultimo acquisto lascia ai tifosi qualche punto di domanda: Thome è un grandissimo uomo spogliatoio, oltre che un riconosciuto power hitter, ma negli ultimi anni ai White Sox ha giocato prevalentemente come DH, ruolo che nella NL non è previsto. Per ora svolge il ruolo di pinch-hitter di lusso, vedremo se Torre avrà intenzione di schierarlo anche in difesa per alternarlo a Loney.
Le ultime tre serie sono state forse lo specchio della situazione attuale di questi Dodgers: prima una serie da 4 match al Dodger Stadium contro i D-Backs, con due vittorie alternate a due sconfitte, seguita ad una serie persa, sempre in casa, contro i derelitti Padres. Ultime tre gare al Chase Field, ancora con Arizona, con due vittorie seguite da una sconfitta che ha chiuso i conti tra le due squadre.
Colorado Rockies (81-60)
Sembra un rullo compressore la squadra in grigio-viola, continua la marcia in testa alla NL Wild Card race, con un pensiero piuttosto grosso di vincere per la prima volta nella loro breve storia la NL West.
Jim Tracy è stato eccezionale nel rivoltare la squadra come un calzino, riportandola sempre più vicina ai Dodgers (squadra per altro allenata da Tracy in passato): due mesi fa erano a -10 da LA, il mese scorso avevano abbassato questo svantaggio a 5.5 partite, ed oggi sono a sole 2 partite dalla vetta divisionale.
Di fatti negli ultimi 15 giorni si è potuto vedere il meglio ed il peggio di questi Rockies, che nell'ultima serie di agosto hanno subito un pesante sweep contro i Giants, prima di rimettersi in carreggiata: bel parziale di 8-1 ad iniziare settembre, con due sweep ai danni di Diamondbcaks e Reds.
Sugli scudi il veterano Todd Helton, autore di prestazioni come sempre ottime. Da segnalare anche il buonissimo momento che sta avendo Seth Smith, praticamente on fire negli ultimi giorni. Ma è un po' tutto l'attacco che, con l'aiuto anche del Coors Field situato in altura, gira alla grande.
Buone anche le prestazioni sul monte, con Jason Marquis sempre più punto di riferimento della rotazione. Inoltre continua il rendimento eccellente di Jorge De La Rosa, in stato di grazia da giugno, e di Ubaldo Jimenez. Certamente di livello anche le prestazioni di Rafael Betancourt, che sta dando una grossa mano al bullpen dei Rockies.
Tuttavia, nonostante questo stato di grazia perpetuante, ci sono anche dei problemi di infortuni con il quale fare i conti.
Niente di eccessivamente grave ma ormai è qualche giorno che il partente Aaron Cook e l'ottimo closer Huston Street sono fermi ai box, rispettivamente per problemi alla spalla e per una tendinite.
Al posto di Street però si sta destreggiando molto bene nel ruolo di closer Franklin Morales, mentre sul monte per sopperire all'assenza di Cook è stato preso dai waivers Jose Contreras, pitcher che ha fatto molto male in questa stagione ai White Sox, anche se il debutto in maglia Rockies è stato più che decente. Tuttavia anche Contreras nel match giocato il 10 settembre si è infortunato al quadricipite, bisognerà ora vedere i suoi tempi di recupero.
Ad ogni modo i Rockies sono più che lanciati verso la volata finale che, visti i vari momenti di forma delle squadre della divisione, in linea teorica potrebbe vederli anche favoriti.
San Francisco Giants (76-64)
Invece vive un momento di maggiore difficoltà San Francisco, che nonostante non abbia perso tutte le speranze per il passaggio ai playoffs, sembra la squadra meno attrezzata per raggiungere la postseason.
Nonostante una pitching rotation piuttosto buona con due assi del calibro di Tim Lincecum e Matt Cain ed un bullpen che ha come ciliegina sulla torta le solide prestazioni del closer Brian Wilson, la squadra non riesce a decollare anche a causa di un lineup sempre piuttosto debole, con alcuni elementi come Bengie Molina e Fred Lewis che stanno rendendo meno rispetto a quanto ci si aspettasse, ed il solo Pablo Sandoval ha davvero deliziato il popolo dell'AT&T Park.
Per altro il Big Panda non ha reso in maniera eccellente in queste ultime due settimane, e quindi il ruolo di top hitter (se così vogliamo definirlo) è stato accollato sulle spalle di Juan Uribe, che in un paio di occasioni ha risolto la partita in favore dei Giants. Tra le note positive invece da segnalare il debutto del giovane pitcher Madison Bumgarner, una delle speranze per i Giants che saranno.
Ad ogni modo agosto si era chiuso a meraviglia per la truppa di Bruce Bochy a causa del già citato sweep rifilato ai danni dei Rockies che ha riportato le due squadre duellanti in pareggio. Poi però la trasferta a Philadelphia non è stata eccezionale, con due sconfitte subite ed un'unica vittoria in cui si è reso protagonista il nuovo arrivato in casa Giants, il pitcher Brad Penny.
Se le sconfitte contro i Phillies bruciano ma tutto sommato erano preventivabili, non si può dire lo stesso per la serie persa contro i Padres, squadra debole ma che non smette di recare danni a chi le è davanti in classifica.
Ora il distacco comincia a dilatarsi, 6.5 partite di distacco dai Dodgers leader divisionali, 4.5 dai Rockies leader nella speciale classifica della Wild Card. Non tutto è perduto però per gli arancio-neri, ma i prossimi 9 giorni saranno fondamentali: prima una serie da tre contro i Dodgers ed una, sempre da tre match, contro i Rockies, prima di un'altra serie contro i Dodgers, stavolta in casa.
La chiave della stagione potrebbe essere qui, ogni gara vinta avrà un valore doppio, bisognerà trovare le ultime risorse per sperare in un obiettivo tutto sommato ancora perseguibile.
San Diego Padres (63-78)
Da tempo fuori dai giochi, i frati della costa californiana però si stanno togliendo non poche soddisfazioni.
Sì perché pur non avendo alcuna possibilità di poter accedere alla postseason da ormai quasi due mesi, San Diego potrebbe risultare essere l'ago della bilancia per le sorti della divisione. E bisogna dire che non passano inosservati.
La serie del 4-6 settembre contro i Dodgers è stata vinta meritatamente, e lo stesso dicasi per la serie successiva conquistata a casa dei Giants. Vedremo se riusciranno a fare trittico andando a vincere anche a Denver contro i Rockies in una serie da tre che inizierà domani.
Sta iniziando senza sosta anche la ricostruzione della squadra, con l'inserimento graduale di tanti giovani che potrebbero essere il futuro della franchigia. Affiancati a due veterani come David Eckstein e Adrian Gonzalez (che non è propriamente veterano visti i 27 anni), stanno venendo fuori alla lunga un bel po' di forze nuove. Soprattutto agli esterni, bisogna citare i nomi di Chase Headley, Will Venable e Kyle Blanks.
Sul monte di lancio manca già da un po' la presenza di Jake Peavy, ceduto ai White Sox, ma non mancano certo le nuove leve: giovani come Mat Latos e Wade LeBlanc si stanno dimostrando degli ottimi partenti, mentre tra i rilievi si stanno distinguendo soprattutto Luke Gregerson, Joe Thatcher mentre è ancora presto per trarre giudizi su Cesar Carrillo, che da poco ha debuttato.
Insomma una squadra che attualmente vale gli ultimi posti della NL ma che sta provando a risalire pian piano, cercando di tornare laddove erano solo due anni fa, ovvero in vetta alla division.
Arizona Diamondbacks (62-79)
A differenza dei San Diego Padres, la squadra vincitrice delle World Series 2001 non si sta troppo distinguendo nell'ultimo periodo, tanto da dover anche subire l'onta di essere scesa fino all'ultimo posto nella divisione.
Anche questa è una squadra di giovani, e non mancan di certo le grandi prestazioni: Mark Reynolds è stato costante tutto l'anno e i suoi 41 fuoricampo lo dimostrano ampiamente.
Stanno crescendo anche Miguel Montero e Chris Young, quest'ultimo autore anche di una partita da tre fuoricampo lo scorso 6 settembre al Coors Field contro i Rockies. Per concludere non può non essere citato Justin Upton, futura stella della MLB, che però fa un po' troppo spesso avanti e indietro dalla DL.
Sul monte le prestazioni di Dan Haren sono leggermente scese dopo un inizio di stagione assolutamente fantastico (ed anche un po' sfortunato). Invece non si distinguono gli altri: Doug Davis è sempre una fucina di BB per gli hitters avversari, Yusmeiro Petit è tanto giovane quanto inadeguato a questa lega mentre Jon Garland è stato lasciato andare senza troppi rimpianti. Tuttavia qualche buona notizia la si può avere in Max Scherzer che sta lanciando in maniera solida, in attesa che anche Billy Buckner e Daniel Schlereth si sblocchino.
Per loro il finale di stagione riserva qualche match importante come la serie contro i Colorado Rockies e le due (una in casa e l'altra in trasferta) contro i San Francisco Giants. Alla fine rischiano anche loro di essere coinvolti, sebbene indirettamente, alla lotta per i playoffs.