AFC West 2009 Preview

Matt Cassell è arrivato a Kansas City per riportare in alto i Chiefs.

Nella AFC West si è cambiato tanto, a partire dagli head coach che si sono insediati a Denver e Kansas City fino ai leader delle franchigie, cambiati nel giro di pochi mesi, con Cutler che ha lasciato i Broncos e Cassell che è diventato la nuova guida dei Chiefs, pronti a ripartire dall'ex Patriots, e con un Gonzo in meno, per insediare lo strapotere di San Diego, da diversi anni ormai in testa alla division; i Chargers dal canto loro continuano sulla via tracciata da Norv Turner, raccogliendo i progressi fatti da Philip Rivers nonostante l'assenza di un ricevitore di livello a roster e puntando forte su un duo di runningback davvero esplosivo, formato dal sempreverde LaDainian Tomlinson e dal suo backup Darren Sproles. Sempre a rincorrere gli Oakland Raiders del vulcanico Al Davis, che con il passare degli anni non perdono il loro fascino ma continuano ad inanellare stagioni deludenti, passando da scelte del draft discutibili a programmazioni sempre più approssimative.

Denver Broncos

In collaborazione con GoPats

Per i Denver Broncos l'annata 2008 è stato la storia di due stagioni differenti. L'eccitante inizio e il deludente finale. Ma la scorsa stagione ci ha anche mostrato la grande differenza tra i due reparti principali, l'attacco e la difesa. Il primo, l'attacco, che ha girato a meraviglia per quasi tutta la stagione, l'altro, la difesa che è stata disastrosa per tutto il corso delle sedici partite. L'ex coach Shanahan ha provato a scommettere sull'attacco e sul suo quarterback Cutler, ma purtroppo per lui ha perso sia la scommessa che il posto. A sostituire il coach che tante gioie ha portato a Denver è arrivato il giovanissimo Josh McDaniels, un altro allenatore proveniente dalla "scuola Belichick". L'avventura per l'esordiente coach non però partita con i migliori auspici. Infatti si è dovuto, subito, occupare della grana Cutler, che ha cercato in tutti i modi di andarsene via da Denver, riuscendoci. La trade della stella della squadra ha scioccato tutti i tifosi, e forse anche l'owner Bowlen che con tanta fretta si è liberato di Shanahan. In questo momento potrebbe essersi pentito di aver assunto un inesperto coach che ha ancora tutto da dimostrare.

Tutti i fan di football sanno che la posizione più importante per il reparto offensivo, e forse di tutta la squadra è quella del quarterback. E Quando la stella della tua squadra è in quella posizione è lecito ambire a traguardi importanti. Da un anno all'altro i Broncos si sono visti privati della loro stella, della loro speranza. Passare da un novello pro-bowler ad un prodotto abbastanza sconosciuto è una mazzata non indifferente. Per analizzare il reparto offensivo di questa squadra si deve partire proprio da qui. Infatti il primo nodo da sciogliere è questo: chi sostituirà  il partente Jay Cutler? Il dubbio è durato poco, nemmeno il tempo di arrivare al training camp che il nuovo starter è stato già  nominato. Si tratta di Kyle Orton, arrivato nella trade che ha portato Cutler a Chicago. Orton ha battuto la concorrenza di Chris Simms, ed ora si appresta a guidare l'attacco, coperto da un backup di tutto rispetto come Simms. Il nuovo arrivato non è al livello di Cutler, ma non è nemmeno un brocco, benché come detto prima abbia bisogno di familiarizzare con il sistema di Josh McDaniels. Ed è proprio questo uno dei pochi appigli dei tifosi, gli schemi del nuovo coach, che in questi ultimi due anni ha prima orchestrato una stagione da urlo con Tom Brady, e poi ha tirato fuori dei numeri da Matt Cassel che erano inimmaginabili. Oggi il sogno si chiama Tom Brandstaeter, già  partito titolare in alcune uscite di preseason; saprà  McDaniels plasmare quest'altro rookie preso al sesto giro dopo aver fatto miracoli con Cassel?

Se la situazione QB non delle migliori non si può dire altrettando del cast di supporto, a cominciare dai ricevitori, un'unità  piena di talento e qualità . Brandon Marshall, Eddie Royal, Jabar Gaffney e Brandon Stokley sono un quartetto di alto livello. Marshall è tra i migliori WR della lega, qualità  atletiche rare e fisico imponente lo rendono un incubo per le secondarie avversarie, peccato solo che abbia poco cervello e finisca sempre nei guai; guai che quando si tengono a debita distanza lui va puntualmente a cercare e che gli sono costati una sospensione da parte del team nell'ultima parte dell'estate a causa delle continue richieste di trade. Andato Cutler infatti Marshall ha puntato i piedi in modo deciso, facendo il possibile e l'impossibile per costringere i già  "derubati" Broncos a cederlo al miglior offerente senza riuscirci; è delle ultime ore l'ennesimo tentativo caduto nel vuoto da parte dei Jets, alla strenua ricerca di un WR per il nuovo QB Mark Sanchez. Difficilmente comunque Royal se la potrà  cavare da solo se Marshall non si mette il cuore in pace e prova a risollevare le sorti di Denver, il piccolo Eddie infatti rende al massimo proprio perché il numero 15 è spesso raddoppiato, e ciò gli crea mismatch favorevoli che lui riesce sempre a sfruttare. Gaffney e Stokley invece sono due giocatori di esperienza con mani sicure che aiuteranno molto Orton quando gli altri due saranno coperti. Stokley dovrebbe riuscire a mantenere il posto nello slot, mentre Gaffney tornerebbe al ruolo occupato due anni fa nei Patriots, quarto ricevitore che entra in campo quasi esclusivamente nelle spread formations. Tagliato senza troppi complimenti Chad Jackson toccherà  al rookie Kenny McKinley e all'ultimo arrivato Brandon Lloyd completare il roster, sempre che il coaching staff non decida di tagliarne uno per fare spazio ad altri atleti.

Se tra i ricevitori abbiamo molte certezze, molte meno ne troviamo tra i numerosi runningback. Ne sono arrivati a valanga, tramite free agency e tramite il draft. Come abbiamo anche lo scorso anno, McDaniels riesce a gestire molto bene un numero cospicuo di running back traendo il massimo da ognuno da essi nonostante non abbiano dei nomi altisonanti. Stavolta, però, c'è qualcuno che potrebbe impadronirsi del posto da starter per non mollarlo più e guidare tutta la truppa, si tratta di Knowshown Moreno arrivato con la quattordicesima scelta assoluta del draft. Dietro Correll Buckhalter, che potrebbe, invece, essere il "cambio di ritmo" che va a prendersi gli screen e va a girare l'angolo off-tackle. Per le portate di goal line il favorito è Peyton Hillis, che l'anno scorso stava facendo davvero grandi cose. E infine, non bisogna nemmeno dimenticarsi dell'utilissimo LaMont Jordan. Insomma, se anche quest'anno la sfortuna dovesse abbattersi sui running back di Denver, il coaching staff ha molta profondità , questa però non basta, se vogliono avere successo con il passing game, questa squadra di running back deve avere successo. Moreno, Hillis e compagnia sono avvisati.

Molto completo e variegato è anche il reparto dei tight end. Si passa da Tony Scheffler, ricevitore aggiunto con mani educatissime, al bloccatore Daniel Graham che invece è un lineman aggiunto. A loro due è stato aggiunto anche Richard Quinn, piccolo clone di Graham. C'è molta flessibilità  nello schieramento di questi atleti, si può infatti costruire una linea solida con due bloccatori aggiunti, oppure lanciare Scheffler negli spazi in mezzo al campo. Sicuramente questo reparto è migliore di quello che McDaniels ha avuto a disposizione negli ultimi anni nel New England, e può aiutare sia Orton e i running back. Inoltre questo è il primo che Scheffler riesce a passare l'offseason senza infortuni, cosa che lo aiuterà  molto a districarsi trai complessi schemi del coaching staff.

I giocatori che hanno il compito di tenere Kyle Orton lontano dai guai sono capitato dal veterano Caey Wiegmann che occupa il centro della linea. Ma la vera stella di questa unità  è senza dubbio il sophomore Ryan Clady: il left tackle che ha il gravoso compito di tenere al sicuro il lato cieco del suo QB. Nella passata stagione ha mostrato grandi doti, e alcuni si sbilanciati mettendolo già  tra i primi cinque miglior interpreti di quel ruolo. Completano la linea Ben Hamilton, altro giocatore che la scorsa stagione ha ben figurato, Chris Kuper e Ryan Harris. Se per la sicurezza di Orton non dovrebbero esserci molti problemi, qualcuno in più invece sorge pensando a Moreno e compagni. Nel caso che i buchi aperti dalla linea saranno rari, non c'è dubbio che uno come Hillis possa far molto comodo.

Giocare contro i Broncos l'anno scorso dava molto sollievo agli offensive coordinator avversari. Infatti la squadra del Colorado è stata una delle più deboli dell'intera lega. Il problema principale che ha afflitto questo reparto, è stata la scarsità  di talento presente, ma anche i numerosi infortuni che hanno subito durante l'anno. Per cercare di risolvere questi problemi il nuovo coaching staff ha ingaggiato svariati giocatori, ed ha cambiato impianto di gioco passando da una 4-3 ad una 3-4. Ed è probabilmente questa la più grande novità  di questa stagione, una rivoluzione che sarà  organizzata dal nuovo defensive coordinator Mike Nolan.

Le prime mosse effettuate hanno riguardato il restauro di un'unità  che l'anno scorso è stata semplicemente disastrosa. Si tratta dei defensive backs, dove oltre al ritorno dall'infortunio del pro-bowler Champ Bailey, abbiamo l'arrivo di ben tre giocatori dalla free agency, e altri tre tramite i primi giri del draft. La punta di diamante tra i nuovi volti è sicuramente Brian Dawkins, reduce da una stagione incredibile. Lui andrà  ad occupare il ruolo lasciato da John Lynch, sia sul campo che nello spogliatoio come leader. Ad affiancarlo ci sarà  un altro nuovo arrivo, Renaldo Hill che invece occuperà  il centro del campo come Free Safety. Dietro di loro cresceranno i rookie David Bruton e Darcel McBath, e se la vedranno col sophomore Josh Barrett che ha mostrato sprazzi di talento nell'ultima stagione.

L'altro rookie è arrivato nelle secondarie è Alphonso Smith, un cornerback. Per lui McDaniels ha speso molto: una prima scelta nel draft del prossimo anno. Avrà  tutto il tempo di crescere in pace perché davanti a se ha il fortissimo Champ Bailey e il nuovo arrivato André Goodman. Loro saranno gli starter, mentre Smith sfruttando la sua rapidità  e agilità  agirà  come nickel corner andando a marcare gli slot receivers. Su Bailey non c'è bisogno di spendere parole, è uno dei migliori della lega, Goodman invece deve cercare di far dimenticare le orribili prestazioni di Bly ma allo stesso tempo guardarsi da Smith che potrebbe rubargli il posto se sfrutta le sue tante potenzialità . Anche qui la depth non manca, con un giovane come Jack Williams che potrebbe stupire. Con l'aiuto di una pass-rush convincente, questi giocatori hanno la possibilità  di forzare parecchi turnover e di ridurre al minimo il numero dei big play, e uno dei pochi ruoli in cui il talento non sembra mancare.

I problemi della difesa incominciano con la linea difensiva, che è uno dei punti cardine della 3-4. A roster i Broncos hanno molti ibridi e pochi giocatori di ruolo, sarà  difficile per Nolan riuscire a orchestrare qualcosa di buono sin da subito. Uno dei pochi giocatori che ha esperienza con questo sistema di gioco, e che ha il fisico adatto è Ronald Fieldspossente Nose Tackle che ha già  giocato con Nolan. Dovrebbe riuscire a battere il meno adatto Marcus Thomas, che probabilmente sarà  spostato a DE lasciando spazio al rookie Chris Baker, interessantissimo prospetto proveniente da Hampton. Per conquistare i posti ai lati di Fields si è aperta una vera battaglia. Tant'è vero che nei minicamp molti hanno ammesso di ambire a quei posti. A partire da Darrell Reid, arrivato via FA, che possiede un fisico adatto per il ruolo da end, fino a Ryan McBean che avendo giocato con gli Steelers ha già  conoscenza della 3-4, che sono entrati in strettissima concorrenza con il neo arrivato Vonnie Holiday, veterano ex Miami che ha le carte in regola per vestire la maglia da titolare sin dalle prime partite. Altri che sono stati avvicinati a quei posti sono Kenny Peterson, LeKevin Smith e la diciottesima scelta assoluta di questo draft Robert Ayers, che viste le sue qualità  fisico-atletiche potrebbe trovare anche facilmente spazio come outside linebacker.

Parlando di outside linebacker possiamo passare proprio alla lotta per questi due posti. Come detto Ayers ha già  occupato al college questo ruolo, come anche Darrell Reid, ed entrambi nei minicamp primaverili sono stati provati con gli starter. Dietro di loro c'erano Elvis Dumervil e Jarvis Moss, il primo dovrebbe riuscire nel training camp a guadagnare un posto, visto che sulla carta è il miglior pass-rusher. L'altro posto, diventato libero dopo il taglio di Bailey, sarà  conteso dai rimanenti tre, e il favorito per ora è proprio il rookie Ayers. Con lui in campo, Nolan può anche passare ad un ibrido 4-3 portando proprio Ayers in linea con gli altri lineman. I due posti nel mezzo invece sembrano già  assegnati a D.J. Williamsed a Andra Davis, arrivato da Cleveland. Se il secondo ha già  esperienza con la formazione 3-4, Williams dovrà  cercarsi di adeguarsi in fretta, visto che Nolan ha in mente di usarlo come ha fatto con Willis durante la sua avventura a San Francisco. Dietro di loro c'era Nick Greisen, ottimo backup che si è infortunato ed ha lasciato spazio a roster a Wesley Woodyard, molto positivo prima di infortunarsi sul finire del 2008, e l'ex fullback Spencer Larsen, scopertosi discreto linebacker nel corso della passata stagione.

Questa difesa è piena di giocatori che che dovranno adattarsi al nuovo schema, e ciò fa nascere molte incognite. Saranno Dumervil e Ayers due buoni OLB? Riusciranno ad andare in copertura nelle situazioni di passaggio? Ma soprattutto bisognerà  vedere cosa Nolan riuscirà  a combinare con i defensive lineman che si ritrova, non certo di primo livello, ad eccezione di Holiday. Il primo obiettivo è cercare di migliorare la difesa sulle corse che l'anno scorso è stato il vero punto debole della squadra, Dawkins e un tackle grosso come Fields potrebbero aiutare ma la strada per chiudere i buchi alla linea avversaria è ancora lunga. Ciò che comunque si augurano tutti e di non incappare un'altra volta in una sequela impressionanti di infortuni, perché con così poco tempo a disposizione è già  difficile creare degli equilibri, se si è costretti a cambiare ogni settimana sarà  impossibile far ambientare nel migliore dei modi i nuovi arrivati, e quest'anno di volti nuovi ne hanno parecchi in quel di Denver.

Variazioni in vista anche negli Special Team, che Negli ultimi due anni ai Denver non sono stati granché, collezionando sempre le ultime posizioni tra le varie statistiche riguardano questa fase del gioco. Le uniche gioie se così vogliamo chiamarle sono arrivate dai ritorni di Eddie Royal, arrivato l'anno scorso ma che subito si è preso il posto da kick e punt returner. Quest'anno con l'arrivo di McDaniels, abbiamo visto anche tante nuove facce che aiuteranno questo reparto a partire da Lonie Paxton, professione long snapper e Brett Kern, il punter. Ma i ritocchi più importanti sono stati quelli portati alla squadra di copertura, a protezione di Royal, ma anche, quando si fa il calcio, alla ricerca del returner avversario. Infatti Greisen, Jordan e molti dei rookie hanno grande esperienza in questo campo. Niente è stato per migliorare la situazione del kicker in cui Matt Praterha dimostrato di possedere poca precisione, soprattutto nei calci medio-lunghi, un po' di competizione in questo ruolo avrebbe fatto bene.

Kansas City Chiefs

In collaborazione con steve

Due vittorie e quattordici sconfitte, Questo il record dello scorso anno dei Kansas City Chiefs, l'obiettivo di quest'anno non può essere che migliorarlo in modo abbastanza consistente. Sulla carta, visto il calendario, questa non sembra un impresa impossibile, considerando soprattuto che le ultime partite della stagione sono abbordabili, resta comunque da vedere, la reazione che avrà  la squadra dopo questa Offseason che è stata piena di cambiamenti. Già  in questa Off-Season si è perso un pezzo di Kansas City, si è perso uno dei migliori TE dell'intera lega, se non addirittura il migliore in assoluto: Tony Gonzalez. Gonzo ha deciso di abbandonare dopo ben 12 stagioni i suoi Chiefs, andando in cerca di una squadra che potesse offrigli fin da subito delle chances concrete per provare l'assalto al titolo, la sua scelta è ricaduta sugli Atlanta Falcons. La sua decisione si può capire, trovarsi a 33 anni in una squadra in piena ricostruzione con la consapevolezza di essere uno dei migliori TE, probabilmente al suo posto in tanti avrebbero fatto la stessa scelta.

L'Off-Season però non ha portato solo alla perdita di Gonzalez, ma il General Manager della squadra ha forse risolto uno dei problemi cronici di questa franchigia: il Quarterback. L'ultimo QB degno di tale nome forse fu Trent Green dell'era Holmes, quello che riusci a portare i Chiefs al Divisional nel 2003, poi il nulla o quasi. Quest'anno però il neo GM Scott Pioli è riuscito a portare nel Missouri Matt Cassell, uno sconosciuto fino ad un paio di anni fa, ma che nel corso dell'ultima stagione, grazie anche all'infortunio di Tom Brady, ha guidato i New England Patriots ad un passo dai Playoff con quasi 3700 yards, 21 TD e soli 11 Intercetti. Chiaramente Cassel non può essere paragonato a Brady, ma ha mostrato una certa solidità  nel guidare il gioco aereo della squadra di Boston, disputando ottime partite. Di certo sarà  difficile fare peggio dei vari Haurd, Croyle, Thigpen e compagnia bella. Dai Patriots però non è arrivato solo Cassel, Pioli (ex New England pure lui) ha portato a Kansas City anche il linebacker Mike Vrabel.

Sempre riguardo a Cassel, si potrebbe ipotizzare per lui una stagione da assoluto protagonista, anche in virtù del fatto che il nuovo Coach della squadra è Todd Haley, fino allo scorso anno Offensive Coordinator a Phoenix, dove non è una novità  faceva del gioco aereo una delle proprie armi migliori riuscendo a portare ben 3 ricevitori oltre le 1000 yard. In Arizona però c'era anche una delle migliori coppie di WR dell'intera lega, Haley invece qui troverà  il solo Dwayne Bowe come ottimo ricevitore e da lui l'anno prossimo ci si aspettano grandi cose. Per quanto concerne il reparto dei Runningback sulla carta come giocatori è di ottimo valore con Larry Johnson e Kolby Smith, il problema però è la linea offensiva che negli ultimi due anni non è più riuscita ad essere incisiva come in passato, quando fin dai tempi di Priest Holmes aveva garantito ai Chiefs un grande gioco di corsa. Larry Johnson due e tre stagioni fa ha corso per più di 1700 yards poi gli infortuni l'hanno fermato nelle ultime due stagioni, anche se forse difficilmente sarebbe riuscito a ripetere quei numeri. Il suo talento non si discute, se ha una buona linea che riesce a proteggerlo lui è uno dei migliori RB della lega. Kolby Smith invece ha fatto molto bene la sua stagione da rookie mentre lo scorso anno è stato in infermeria pure lui.

Un altro reparto che vanta un giocatore di talento assoluto è il reparto dei WR, dove Dwayne Bowe, si appresta a giocare la sua terza stagione tra i professionisti; da lui quest'anno ci si aspettano grandi cosi, anche in virtù dell'investimento fatto su Cassel, si spera che il giocatore possa esplodere definitvamente, considerando che è riuscito a ricevere più o meno 1000 yard con dei quarterback diciamo non eccelsi. Il futuro della squadra è il suo, ha tutti i mezzi necessari per diventare la stella della franchigia per i prossimi anni. Chiuso il capitolo di WR numero uno, Pioli ha portato a Kansas City un Wide Receiver veterano, Bobby Engram, che potrà  rivelarsi utile sia sul campo da gioco proprio grazie alla sua esperienza, sia nella crescità  di Bowe e degli altri WR giovani o inesperti della squadra come Mark Bradley, sempre ai margini a Chicago, il rookie Quinten Lawrance, e Terrance Cooper, che dopo qualche buona apparizione con i Saints ha chiuso la stagione 2008 a Baltimore.

Per quanto riguarda il reparto dei TE, detto della decisione di Gonzalez di lasciare Kansas City, dovrebbe venir promosso titolare il TE draftato lo scorso anno Brad Cottam, che però nella sua stagione da Rookie ha ricevuto solamente 7 palloni che non sono certamente sufficienti per porter dare delle garanzie alla dirigenza dei Chiefs per partire starter nella prossima stagione ma che dovrebbero comunque porlo in leggero vantaggio visto che in squadra come alternative ci sono solo Sean Ryan, che avrà  si qualche anno in più di esperienza nella lega, ma dal 2004 (anno in cui è stato draftato dai Cowboys) ad oggi ha ricevuto la bellezza di soli 12 palloni, e la matricola Jake O'Connell, oggetto del mistero proveniente da Miami(OH). La partenza di Gonzalez, lascia dunque un vuoto difficilmente colmabile nell'immediato futuro, questo vuoto porterà  sicuramente ad un cambiamento anche a livello tattico nell'attacco dei Chiefs, poichè difficilmente Cottam o Ryan potranno ricevere una novantina di palloni nel corso della stagione; e per questo motivo è probabile che vedremo coinvolto maggiormente Dwyane Bowe, il quale avrà  il compito di portarsi sulle spalle il peso dell'attacco di Kansas City, il quale dovrà  essere supportato sia da Engram che da Bradley.

La linea offensiva è stato il vero tallone d'achille della scorsa stagione, e i vari infortuni a QB e RB sono li a dimostrare una scarsa protezione della linea. Gli uomini di linea sono tutti giovani, quindi forse l'errore è stato fatto lo scorso anno quando si è puntato troppo sulla linea verde anzichè inserire qualche veterano; lo scorso anno infatti i soli Brian Waters e Rocky McIntosh, che sarà  sostituito dal sophomore Branden Albert, avevano qualche anno di esperienza alle spalle e proprio per questo motivo quest'anno è arrivato Mike Goffguardia destra che viene dai rivali di San Diego. La linea offensiva è da sempre uno dei ruoli più importanti di una squadra di football, perchè dare tempo al quarterback e offrire varchi al Runningback, può garantire anche ad un attacco macinare yards su yards e sfiancare la difesa avversaria. Questo lavoro lo scorso anno non è proprio riuscito alla OL dei Chiefs e il prossimo anno servirà  milgiorare molto questo fattore, per poter dare la possibilità  sia a Cassel che a Larry Johnson di poter mostrare in campo tutto il loro talento senza dover rischiare qualche infortnuio ad ogni snap per colpa di una linea offensiva incapace di bloccare la pressione difensiva avversaria.

Un altro punto su cui si è dovuto lavorare molto in questa Off-Season è stato il reparto difensivo, uno dei peggiori lo scorso anno con oltre 400 punti concessi durante la Regular Season; questo reparto è stato rinforzato sia nel mercato dove sono infatti arrivati veterani come Mike Brown e Mike Vrabel, che nel Draft dove con le prime tre scelte a disposizione son arrivati due difensori di linea e un Cornerback, chiaramente ci sarà  da tenere d'occhio il Defensive End proveniente da LSU, Tyson Jackson ottimo come pass-rusher scelto con la 3a assoluta, che potrebbe rilevarsi come la migliore acquisizione a livello difensivo dell'intere Off-Season. Proprio per quanto riguarda la linea difensiva, Tyson Jacksone Alex Magee potranno avere molte occasioni di dimostrare sul campo il loro valore, dando una mano al compagno di linea Glenn Dorsey, anche se inzialmente per il ruolo di defensive tackle dovrebbe essere ricoperto da Tank Tyler.

Anche reparto dei Linebacker ha subito delle variazioni importanti con l'acquisizione di Mike Vrabel, che insieme a Demorrio Williams, Derrick Johnson e Tamba Hali, andrà  presumibilmente a completare il reparto dei linebacker. Demorio Williams putroppo lo scorso anno ha allineato le proprie prestazioni con quelle della squadra, non riuscendo a giocare come ci si aspettava da lui e come aveva dimostrato di poter giocare ad Atlanta; il talento il ragazzo ce l'ha, si spera che con l'inserimento di alcuni volti nuovi come compagni di reparto anche lui possa tornare a fornire prestazioni ai livelli che gli competono. Per Tamba Hali vale lo stesso discorso fatto per Williams, lo scorso anno ha vissuto la stagione peggiore della sua breve carriera NFL, stagione in cui è riuscito ad arrivare al quarterback avversario solamente 3 volte. Tra i giocatori che potrebbero insidiare il ruolo degli starters troviamo poi Turk McBride, DE convertito in OLB come Hali, Monty Beisel, reduce da un paio di stagioni produttive, e Jovan Belcher, prodotto da Maine che potrebbe farsi preferire a Corey Mays nella rotazione come ILB.

Infine per quanto riguarda il reparto delle secondarie, anche in questo caso ci sono stati dei cambiamenti nell'Off-Season, considerando le acquisizioni di Mike Brown e Travis Daniels(via FA) e di Donald Washington (via draft). I due cornerback saranno Brandon Carre Brandon Flowers, entrambi all'esordio nella NFL lo scorso anno e la dirigenza spera che dopo un anno di esperienza si possano crescere ulteriormente, anche la scelta di Donald Washington al draft dimostra come si voglia ripartire da un reparto giovane per continuare il processo di ricostruzione.
L'acquisizione della Safety Mike Brown serve proprio oltre che per avere una garanzia e aver un maggiore impatto immediato sul campo, soprattutto per aiutare i due Brandon e Jarrad Page, in lizza con Jon McGraw per il posto lasciato libero da Pollard, a crescere ulteriormente, anche in considerazione del fatto che da solo, Brown, ha il doppio dell'esperienza NFL rispetto agli altri tre messi insieme. Proprio il taglio improvviso di Pollard, che veniva da due ottime stagioni nel ruolo di Strong Safety è stato un colpo di scena, visto che il ragazzo aveva tutte le carte in regola per poter diventare il leader della difesa dei Kansas City Chiefs per i prossimi anni.

Per quanto riguarda il capitolo Special Team invece, ci sono cambiamenti anche da questo punto di vista, innanzitutto è stato scelto al settimo giro del draft Ryan Succopche doveva essere starter l'anno prossimo ma che vedremo in campo già  nel kickoff weekend dopo che ha vinto la position battle con Nick Novak e Connor Barth, alternatisi nel ruolo di kicker nel corso della scorsa stagione. Per quanto riguarda il ruolo di punter confermato Dustin Colquitt, invece in quello di ritonartore di Kickoff e di Punt è stato tagliato il wide receiver Kevin Robinson, autore lo scorso anno di due fumble in 19 ritorni, e il suo posto dovrebbe esser preso dal Runningback Dantrell Savage, già  autore lo scorso anno di 26 ritorni di cui due oltre le 40 yards; insieme a lui può essere utilizzato come ritornatore anche un altro RB, il Rookie Javarris Williams.

Oakland Raiders

In collaborazione con TheSnake12

Missione, apparentemente, impossibile: riportare gli Oakland Raiders ai fasti di un tempo, quelli che mancano oramai dalla stagione 2002. Sarà  un'impresa non facile per Tom Cable, head coach subentrato in corsa a Lane Kiffin lo scorso anno. Passano gli anni, ma ogni volta sembra dover ripartire daccapo, a causa dello stile organizzativo di Al Davis, totalmente antiquato e fuori dal tempo. Eppure sembrava che la off season 2009 fosse iniziata in maniera sobria ma proficua, con ampia delega a Tom Cable per quanto riguarda la scelta dei pezzi mancanti del coaching staff. Parlo soprattutto di Jim Michalczik, ex coordinatore della linea offensiva di Cal nonchè amico di vecchia data dell'head coach dei Raiders, di Mike Haluchak (nuovo coach dei linebackers) e soprattutto di John Marshall, nuovo defensive coordinator. Poi l'arrivo di nomi poco strombazzati ma di sostanza, come il tackle Khalif Barnes, il centro Samson Satele e il quarterback Jeff Garcia, lasciava trasparire la volontà  di sistemare in maniera razionale i tasselli mancanti al complesso mosaico. Ma un draft quantomeno singolare ha resettato tutto: prima l'arrivo di Derrius Heyward-Bey alla settima assoluta, quando era ancora disponibile Michael Crabtree (secondo molti il miglior talento in assoluto della classe 2009), poi quello al secondo giro di Mike Mitchell, safety di Ohio sconosciuta anche agli esperti più smaliziati.

Ben ritrovato, Al Davis.

La stagione 2008 ha mostrato un reparto offensivo molto efficace sulle corse ma anche molto poco affidabile nel gioco aereo. Tom Cable ripartirà  proprio da qui, con l'obiettivo di sgrezzare il braccio di JaMarcus Russell, affidato alle cure dei coach Paul Hackett e Ted Tollner, e di gestire in maniera intelligente le portate di Justin Fargas, Darren McFadden e Michael Bush. La situazione quarterbacks è abbastanza chiara: Russell parte titolare in quello che sarà  l'anno della verità . Se la potenza del braccio non è mai stata in discussione, lo stesso non può dirsi del tocco. Troppo spesso i suoi lanci sono stati mal calibrati, rivelandosi quasi sempre irraggiungibili per i ricevitori. Il potenziale c'è, il problema è che nei primi 2 anni da professionista è rimasto per gran parte inespresso. E se a questo si aggiunge la scarsa etica lavorativa ed una tendenza preoccupante ad ingrassare, allora il quadro assume delle tinte non proprio rosee. In quest'ottica va visto l'arrivo del super-veterano Jeff Garcia, 39 anni suonati e ancora nessuna volontà  di appendere casco e paraspalle al chiodo. L'ex quarterback dei 49ers potrebbe dispensare dei consigli preziosi alla prima scelta del draft di 2 anni fa, e non sarebbe del tutto sorprendente vederlo nelle vesti di titolare qualora i progressi di Russell non si dovessero verificare. Dal punto di vista tecnico, Russell e Garcia sono lo yin e lo yang. Se il primo punta tutto sul fisico massiccio e sulla potenza del braccio, il secondo fa leva sull'accuratezza del tocco e sulla capacità  di andare in scramble. Dietro di loro, è lotta aperta per il ruolo di terzo qb tra Andrew Walter, Bruce Gradkowski e Charlie Frye. In ogni caso, nessuno tra questi tre sembra avere delle chance concrete di aspirare a qualcosa di più.

Se il passing game è ancora un punto interrogativo, il running game rappresenta una buona certezza. Darren McFadden, Justin Fargas e Michael Bush formano un reparto piuttosto solido e ben assortito. Fra i tre, McFadden è indubbiamente il più talentuoso. Nel suo anno da rookie è stato vittima di due fastidiosi infortuni ad entrambi i piedi, ma quando è sceso in campo ha mostrato un'ottima capacità  di cambiare passo e girare l'angolo per involarsi in campo aperto. Molto buone anche le mani, caratteristica che lo rende affidabile anche come ricevitore dal backfield. Fargas e Bush sono i classici corridori di sostanza, merce preziosa quando si tratta di sfiancare le difese avversarie con le corse in mezzo ai tackles e nelle situazioni di goal line. Il punto interrogativo sui due resta quello di sempre, ovvero la tenuta fisica (discorso che si applica in particolare a Michael Bush). Il punto sarà  saper dosare con oculatezza l'impiego di ciascuno e addomesticare questo “mostro a tre teste”. Louis Rankin avrà  il difficile compito di guadagnarsi spazio in un reparto così affollato, con la concreta possibilità  di venire tagliato o di ritagliarsi un posto nella practice squad. Per il ruolo di fullback, è corsa a due tra i giovani Oren O'Neal (al rientro dopo un infortunio che lo ha tenuto ai box per tutto il 2008) e Luke Lawton dopo il taglio del veteranissimo Lorenzo Neal, che per un attimo ha accarezzato il sogno di vestire il, sempre ambitissimo, silver&black.

Nel reparto ricevitori non mancano le incertezze, visto che sulla carta fa parecchio rumore l'assenza di un chiaro go-to-guy per Russell o Garcia. Javon Walkerè sempre più un ex giocatore, alle prese non solo con un evidente calo fisico ma anche con una preoccupante mancanza di motivazioni. Chaz Schilens, elemento solido e ben piazzato dal punto di vista atletico, è chiamato alla conferma della buona stagione da rookie, mentre Johnnie Lee Higgins appare maggiormente tagliato per il ruolo di slot receiver, sia per le doti fisiche che per lo stile di gioco. In questo contesto potrebbero emergere velocemente i rookies Darrius Heyward-Bey, arrivato con la settima assoluta e preferito nientemeno che a Michael Crabtree, e Louis Murphy. Su Heyward-Bey è stato detto e scritto di tutto: è il classico giocatore per cui Al Davis perde la testa, a causa della prestanza atletica e della velocità . Louis Murphy appartiene alla stessa categoria, e anche lui dovrà  lavorare parecchio sulla tecnica per limitare i passaggi droppati. Tra i tight ends la situazione è nettamente più delineata, con il solido Zach Miller, buon ricevitore e in chiaro progresso anche come bloccatore, nel ruolo di titolare indiscusso, con alle sue spalle Tony Stewart e Brandon Myers pronti a farlo rifiatare.

Dopo i disastri visti negli ultimi anni (vi dicono niente i nomi di Barry Sims e soprattutto quello di Kwame Harris?), sembra che la linea offensiva stia iniziando a carburare come si deve. La free agency ha portato degli innesti teoricamente di buona sostanza, tutti adatti allo zone blocking system: i tackles Khalif Barnes ed Erik Pears, ed il centro Samson Satele. La probabile depth chart vede lo stesso Barnes come right tackle titolare e Mario Henderson come left tackle. Viste le peculiarità  dei due, più road blocker il primo e più pass protector il secondo, sembra questa la migliore combinazione tra quelle possibili, con Erik Pears, Cornell Green e Marcus Johnson pronti nei ruoli di rincalzo. Le guardie saranno ancora Robert Gallery e Cooper Carlisle: coppia non eclatante ma oramai molto affidabile specialmente nell'aprire i varchi per i runners, con il rientrante Paul McQuistan pronto a giocare qualche down per far rifiatare i titolari.
La competizione per il ruolo di centro vede in vantaggio Samson Satele, centro tecnico e veloce proveniente dai Miami Dolphins, sul veterano John Wade e su Chris Morris. In estrema sintesi, l'attacco avrà  il compito non facile di guadagnare in varietà  e concretezza per poter muovere efficacemente la catena, capacità  vista di rado nelle ultime stagioni. Per Cable e il suo staff c'è l'obbligo di far digerire al reparto un playbook più complesso di quello degli anni scorsi, visto che troppo spesso le difese avversarie hanno avuto pochi problemi nel decifrare le chiamate dei Silver & Black. Una crescita difficile ma non impossibile.

Nella speranza che in campo nel reparto difensivo cambi la musica, è più facile cambiare il direttore d'orchestra che gli orchestrali. Detto, fatto: dopo cinque stagioni piene di alti e bassi per tutto il reparto è stato dato il benservito al defensive coordinator Rob Ryan, subito accasatosi a Cleveland nello staff di Eric Mangini. Tra le colpe di Ryan, la principale è quella di aver fallito la messa a punto di una run defense minimamente credibile, oltre ad uno scarso ricorso ai blitz specialmente nell'ultimo quarto di gioco. Al suo posto è stato ingaggiato John Marshall, che ultimamente aveva ricoperto la stessa posizione (con buoni risultati) nei Seattle Seahawks. Secondo i suoi buoni propositi, l'obiettivo è quello di costruire una difesa che sappia mordere gli avversari. Il materiale a disposizione, specie nella run defense, è rimasto pressappoco quello scorso anno. I defensive tackles titolari saranno quindi ancora una volta Tommy Kelly e Gerard Warren, ma è evidente che una robusta iniezione di massa e muscoli sarebbe stata saggia sia in sede di free agency che in quella di draft. Ma nulla di ciò è successo, e così toccherà  al vecchio cast cercare di mettere una pezza in quella che negli ultimi anni è stata una voragine. Kelly ha semplicemente bisogno di giocare al fianco di un nose tackle imponente, cosa che oggettivamente Gerard Warren non è e che forse non diventerà  neppure l'undrafted rookie Desmond Bryant, ancora troppo grezzo per essere lanciato nella NFL.

Sulla carta va meglio il reparto defensive ends, dove sono in forte ascesa le quotazioni di Trevor Scott, reduce da una stagione da rookie al di sopra delle aspettative (5 sacks ed 1 forced fumble). Scott è in buona compagnia, dato che i pass rushers di certo non mancano: con il neo-arrivo Greg Ellis (proveniente dai Dallas Cowboys) e l'importantissima acquisizione di Richard Seymour, che può essere schierato anche come tackle, la pressione costante sul quarterback avversario è assicurata. Il rookie Slade Norris è il classico “tweener”, ovvero quell'ibrido troppo poco muscolare per giocare da end e troppo poco veloce per il ruolo di outside linebacker, per questo dovrebbe finire in practice squad. Discorso diverso invece per l'altra matricola Matt Shaughnessy, che completerà  il reparto con Jay Richardson, end che ha dimostrato di saper contrastare con efficacia le corse. Sarà  interessante vedere come sarà  gestito questo classico mix di veterani e giovani rampanti.

Il reparto linebackers si presenta parecchio simile a quello dello scorso anno, con Kirk Morrisone Thomas Howard punti cardine rispettivamente nei ruoli di middle e weak side linebacker. I due formano da diversi anni un tandem molto affidabile, tra i migliori nella lega in quanto a pass coverage, un pò meno nei placcaggi. Il ruolo di strong side linebacker se lo contenderanno Ricky Brown (autore di un buon 2008) e Sam Williams, ovvero il concetto di giocatore “injury prone” in carne e ossa. Per il posto da titolare potrebbe spuntare anche il nome di Jon Alston, impiegato in passato perlopiù come special teamer, mentre l'undrafted rookie David Nixon, in corsa fino all'ultimo con Sam Williams per un posto da outside linebacker, dovrebbe fare esperienza nei meandri della practice squad. Da segnalare anche l'esperimento provato in estate su un altro rookie, Chris O'Neill, che dopo una carriera da tight end a Boise State è stato convertito dallo staff di Tom Cable a middle linebacker a cui è stato fatale l'ultimo taglio del roster.

Per le secondarie il discorso diventa un pò più articolato e ricco di maggiori sviluppi. Nnamdi Ashomuga è da anni uno dei migliori cornerbacks della NFL, probabilmente il numero uno. Per farla facile, è il giocatore che attualmente meglio si avvicina al concetto di “shutdown corner”, ed i quarterbacks preferiscono lanciare dall'altra parte. Zona che lo scorso anno è stata coperta dal sorprendente Chris Johnson, promosso titolare dopo il taglio del deludentissimo DeAngelo Hall. Johnson è riuscito ad emergere ritagliadosi un posto da starter dopo alcuni anni di oscuro mestierato negli special teams. Giocatore solido e affidabile nella copertura uomo ad uomo, è chiamato a ripetere il buon rendimento avuto nel 2008 (3 intercetti) per allontanare la facile etichetta di “one year wonder”. Tra i rincalzi, Stanford Routt e John Bowie appaiono in pole position per giocare gli snaps nelle situazione di nickel e dime coverage.

Molto più ingarbugliata la situazione del reparto safeties. Gibril Wilson, ovvero l'unico elemento capace di fermare le corse, è stato rilasciato. Michael Huff sembra oramai un bust conclamato, molle com'è nei placcaggi per fare la safety, troppo lento per giocare da cornerback. Così alla fine la potrebbero spuntare l'onesto gregario Hiram Eugene nel ruolo di free safety, e l'oscuro rookie da Ohio Michael Mitchell. Questi deve la clamorosa chiamata al secondo giro principalmente alla fama di colpitore che si è costruito durante la carriera collegiale, svoltasi per dirla tutta in una division tutt'altro che competitiva. Possibile che il posto di strong safety finisca inizialmente nelle mani di Tyvon Branch, a meno che Mitchell non riesca ad imporsi da subito come erede di Gibril Wilson. Possibile anche che da questo magma possa emergere Jerome Boyd, undrafted rookie reduce da una onorabile carriera ad Oregon e che per ora è stato relegato tra i rincalzi. E' chiaro che un parte importante per la (ri)costruzione di un reparto difensivo degno di rispetto passa attraverso la capacità  di frenare il running game avversario. E la strada sembra davvero ancora lunga, viste le lacune in tal senso tra i defensive tackles (soprattutto), linebackers e safeties. Il 2009 ci mostrerà  un film già  visto troppe volte?

Faccia nuova sulle sidelines anche per gli special teams, ovvero il giovane John Fassel che prende il posto di Brian Schneider, ma i soliti vecchi protagonisti in campo. Sebastian Janikowskisarà  per la decima stagione consecutiva il kicker dei Raiders. Il 2008 gli ha regalato due record di franchigia: quello di all-time scorer e quello del field goal più lungo (56 yards, messo a segno all'Arrowhead Stadium contro i Kansas City Chiefs). Jano è un kicker dalla potenza fuori della norma, vedasi anche il tentativo addirittura dalle 76 yards contro i San Diego Chargers, probabilmente il tentativo più lungo mai provato nella storia della NFL. Quello che a volte manca è l'accuratezza del calcio, ma va detto che nel 2008 c'è stato un ritorno in carreggiata dopo 3 anni sotto tono, con una discreta percentuale dell'80%. Il ruolo di punter è ancora solidamente nelle mani, o per meglio dire… nei piedi di Shane Lechler. Con buona probabilità  Lechler è il miglior punter in circolazione (nonchè quello meglio pagato di sempre), e vanta una media per punt in carriera di ben 46.8 yards, unico giocatore nella storia ad averne una migliore del leggendario Sammy Baugh. Holder resta lo stesso Lechler, mentre Jon Condo è confermato come long snapper. Nessuna variazione rispetto allo scorso anno neppure per quello che concerne i ritornatori. Johnnie Lee Higgins si è rivelato un ottimo punt returner (3 touchdowns per lui, di cui da ben 93 yards), mentre Justin Miller (“Special Teams Player” del mese di Dicembre, oltre a 2 kickoffs ritornati in touchdown) sarà  ancora il kick returner.

San Diego Chargers

In collaborazione con Squall182

A differenza dei due anni appena trascorsi, quest'anno i San Diego Chargers non saranno visti tra le principali candidate al Super Bowl, e chi lo sa magari non avendo pressioni addosso riusciranno a tirare fuori un'annata spettacolare, in grado di regalare grandi soddisfazioni ai tifosi della baia californiana. La squadra ormai rodata da un po di anni non ha subito grosse variazioni soprattutto dal punto di vista degli acquisti; sono stati confermati tutti a partire dal head coach, Norv Turner fino ai suoi assistenti che rivestiranno un ruolo importante: Clarence Shelmon, offensive coordinator, e ancor di più Ron Rivera, difensive coordinator, chiamato a stagione inoltrata lo scorso anno per ridare un minimo di credenza ad una difesa che faceva acqua da tutte le parti. Importante per la stagione dei Chargers sarà  il totale recupero di LaDainian Tomlinson, che dopo l'infortunio ai playoff del 2008 sembra non essere più lo stesso giocatore in grado di vincere da solo le partite; proprio per questo motivo nella passata season sono andati per la maggiore i giochi aerei guidati dall' affermato Philip Rivers, che nel momento del bisogno si è dimostrato un QB affidabile anche se con alcune carenze da migliorare.

Come detto in precedenza l'agenda degli acquisti è rimasta piuttosto spoglia, anche se qualcuno si sarebbe aspettato qualche ritocco tra le secondarie della difesa ed in particolar modo nel ruolo di strong safety, dove non ha convinto per nulla Clinton Hart, che tuttavia avendo firmato un contratto quinquennale lo scorso anno, potrà  usufruire di un'altra chance se non altro per dare senso a tale scelta. Parlando invece in numeri e obiettivi quella passata è stata una stagione altalenante: una regular season decisamente deludente conclusasi con uno scialbo 8-8 che, vista la mediocrità  della division, ha permesso lo stesso di raggiungere i playoff. Proprio negli scontri diretti si sono rivisti i bei Chargers di un paio di stagioni fa, che con prove convincenti sono riusciti per il secondo anno consecutivo ad eliminare per la corsa al titolo i blasonati Colts. Purtroppo per i supporters di San Diego l'avventura è terminata con i campioni in carica: i Pittsburgh Steelers. Cerchiamo di capire nel particolare, ora, i pregi e i difetti di questa squadra sempre in grado di poter dire la sua contro chiunque.

Sicuramente la parte offensiva di questa franchigia è il suo punto di forza, e come ormai succede da molti anni, probabilmente gran parte della stagione dipenderà  dagli uomini chiamati a interpretare questi schemi offensivi. Colui a cui saranno affidate le chiavi del gioco risponde al nome di LaDainian Tomlinson, sicuramente il RB più forte della lega fino a due anni fa, ovvero prima che subisse l'infortunio che lo tenuto fuori per parte della stagione passata; i numeri del 2006 sono stati decisamente al di sopra di ogni media per un runningback: più di 1800 yards, ma soprattutto 28 TD; ovviamente i numeri messi a segno in questi ultimi due anni rimangono di tutto rispetto: 26 TD e circa 2500 yards. Per fortuna dei Chargers dietro di lui c'è probabilmente il miglior back up della NFL: Darren Sproles, a cui in estate si sono aggiunti l'ex Vikings Michael Bennett e l'interessante rookie da Colorado State Gatrell Johnson. Il piccolo e agile RB da Kansas State ha comunque tirato più volte via le castagne dal fuoco in quel di San Diego, non facendo rimpiangere neanche più di tanto il numero 21, mettendo a segno, complessivamente, tra ricezioni e corse 6 TD con oltre 600 yards. Insomma abbiamo capito che nonostante qualche discontinuità  o qualche leggero infortunio, il problema non risiede nel gioco di corsa, ma bensì in quello aereo. Nel 2008 i miglioramenti del QB, Philip Rivers, sono stati sensibili, infatti si è scelto di lasciare a lui gran parte del gioco in assenza di Tomlinson; il suo rating stagionale è stato di 105 e il numero di intercetti è calato notevolmente, più che altro i suoi problemi sono venuti a galla quando ha dovuto correre ed ha causato ben 8 fumbles.

I suoi limiti ci sono sempre, ma col tempo si stanno limando, più che altro sarebbe interessante vederlo lanciare verso WR di una categoria superiore a quelli presenti nel roster, se si fa eccezione per Vincent Jackson, l'unico che anno dopo anno fa vedere i suoi miglioramenti; per quanto riguarda il ruolo di secondo WR si è in alto mare, visto che l'acquisto di due anni fa di Chris Chambers non si è rivelato risolutivo; il numero 89, poi, nel cosro del 2008 si è anche infortunato e così ha dovuto saltare parte della stagione, non riuscendo a raggiungere neanche le 500 yards. Fortunatamente si può sempre contare sul TE, Antonio Gates, che seppur ha avuto un leggero calo nella passata season, rimane uno dei migliori nel suo ruolo, se non il migliore in assoluto; i suoi numeri sono scesi di circa 200 yards, ma nonostante questo rimane un punto fermo dell'attacco della squadra californiana. Nel ruolo di FB c'è una forte indecisione su chi sarà  titolare nella prossima stagione, probabilmente il posto se lo giocheranno Jacob Hester, terza scelta del draft 2008, e Mike Tolbert. Il primo dovrebbe essere in vantaggio, viste le cose buone fatte vedere al suo primo anno da professionista, ma un intervento a cui si è sottoposto a stagione finita lo ha messo in discussione riaprendo la strada al suo compagno di squadra.

La linea offensiva rimarrà  invariata per 4/5, infatti l'unico nome nuovo sarà  quello di Kynan Forney nel ruolo di right guard. In più quest'anno ci sarà  l'apporto per tutta la stagione del center, Nick Hardwick, che nel 2008 ha dovuto saltare la parte iniziale della stagione per via di un infortunio; con lui davanti anche Rivers migliora nettamente le sue prestazioni, proprio per questo è considerato tra i migliori nel suo lavoro; da segnalare anche Kris Dielman che ha ricevuto per il secondo anno consecutivo la chiamata al Pro Bowl. Da migliorare leggermente sono stati i sack concessi, 25, che per una squadra che dovrebbe mirare a fare qualcosa di importante risultano essere ancora una statistica negativa, soprattutto se la forza della squadra risiede nell'offense.

Tra le cosiddette riserve i nomi sono sempre gli stessi da qualche anno, con gente che migliora e gente che continua deludere. Possiamo annoverare tra le sorprese gradite i miglioramenti di Malcom Floyd che si è ritagliato nella parte finale di stagione uno spazio meritatissimo che fa ben sperare per il 2009; mentre ancora non c'è traccia dell'altro ricevitore Buster Davis, che scelto 2 anni fa come prima scelta non è riuscito a mettersi in mostra in nessuna maniera, scivolando addirittura come ultima cartuccia da sparare dopo Lagedu Nanee; quest'ultimo si è invece fatto trovare sempre pronto, pur consapevole dei propri limiti, riuscendo sempre a completare il lavoro richiesto dal coach. Ottimo anche Brandon Manumaleuna, secondo TE, che nei momenti in cui è stato chiamato in causa è riuscito contribuire alla causa di San Diego. Dietro Rivers ci sarà  per il terzo anno Billy Volek, che potrà  dare sempre il suo apporto grazie alla sua esperienza, già  come dimostrato ai playoff di due anni fa contro Indianapolis

Durante il draft sono stati presi due giocatori per la linea offensiva, e in particolar modo Louis Vasquez potrebbe dire la sua per un posto da titolare proprio al posto di Forney. Mentre riesce di difficile da capire l'ennesima scelta di un RB come Johnson che va solamente ad aumentare il numero di giocatori da corsa. Possiamo concludere dicendo che come al solito se girerà  l'attacco, sarà  tutto più facile per i Chargers, soprattutto se Tomlinson tornerà  sui suoi livelli, tornando ad essere il più forte, e se Rivers continuerà  sulla buona strada intrapresa dimostrandosi degno di una grande squadra.

La difesa dello scorso anno è stata tutt'altro che solida, parte di questo peggioramento sarà  stato colpa anche dell'assenza di Shawne Merriman, ma di fatto questa squadra ha buone individualità , che però tendono a tentare la big play ognuno per conto suo; proprio per questo si è tentato più volte di andare per il sack, ma la mancanza del 56 ha fatto sì che la soluzione non andasse il più delle volte a buon segno; partito il lancio del QB, le secondarie, e Antonio Cromartie in particolare, tentavano svariate volte l'anticipo per l'intercetto, cosa che ovviamente non può accadere sempre. Tutto questo serve a spiegare il motivo per cui San Diego è la penultima difesa sui passaggi della lega con 247 yards concesse di media a partita. Vanno meglio le cose per quanto riguarda il gioco di corsa, dove la squadra californiana si attesta all'undicesimo posto per yards concesse, facendo un notevole balzo in avanti rispetto al gioco aereo.

I cambiamenti rispetto al 2008 nel campo difensivo sono molti, a dalla presa al draft di Larry English che verrà  impiegato come OLB alla vendita di Igor Olshansky, approdato a Dallas; probabile titolare potrebbe essere anche la safety Kevin Ellison, draftato quest'anno al sesto giro; la giovane sorpresa di questa pre season si sta mettendo in mostra raccogliendo consensi in primis da Norv Turner, sarebbe davvero un ottima soluzione, soprattutto se si considerano gli ultimi due anni di Clinton Hart, che viene da due stagioni disastrose. Lo schema sarà  la solita 3-4 anche con il nuovo difensive coordinator, Ron Rivera. Partiamo dunque dai tre uomini di linea. I due DE saranno Luis Castilloe Ryon Bingham, il primo ormai punto fermo da qualche anno, mentre il secondo sarà  chiamato a sostituire Olshansky; si era anche avanzata l'ipotesi che quest'ultimo ruolo potesse essere ricoperto dal veterano Shaun Phlipps, ma bisognerà  aspettare l'inizio della stagione per vedere come verranno distribuiti i ruoli, anche perché l'infortunio occorso a Bingham potrebbe addirittura promuovere Jacques Cesaire tra i titolari. Come NT, invece, nessuna novità  dove viene confermato ancora una volta il 33enne Jamal Williams, sempre in grado di garantire esperienza e qualità  alla linea.

I quattro LB saranno con ogni probabilità  partendo da dagli esterni, Shawne Merriman, Shaun Phillips, Stephen Cooper e Kevin Burnett, ma anche qua c'è da vedere come e se verrà  impiegato Larry English. Qualcuno potrebbe essere spostato al centro, il più indicato sarebbe Merriman e qualcuno potrebbe perdere il posto da titolare: Burnett. Con il ritorno del numero 56 dovrebbero migliorare le prestazioni dell'intera difesa, a partire dalla pressione che potrà  essere messa sul QB avversario cosa che è mancata notevolmente nella passata stagione. Per il centro servirebbe invece una pedina fissa da poter affiancare a Cooper che nella passata stagione si è andato a consolidare come un ottimo LB, piazzando oltre 100 tackle; infatti nella scorsa stagione si sono scambiati più volte il posto i vari Matt Wilhelm, Brandon Siler e Tim Dobbins.

Le secondarie di San Diego sono piene di enormi talenti come i due giovani CB Antoine Cason e Antonio Cromartie, e la safety Eric Weddle; tuttavia ciò che non convince spesso è la lettura di gioco, troppi sono i tentavi di big play che non vanno a buon fine, e che invece spalancano spazi enormi per gli avversari liberi di correre fino in fondo. Questo è un errore in cui incappa soprattutto Cromartie, memore della stagione del 2007 dove mise a segno 11 intercetti. Punto debole di questa difesa è sicuramente Clinto Hart, che non ha nelle sue corde la big play, ma nemmeno un attenta lettura del gioco,cosa fondamentale per un safety; proprio per questo si sta pensando alla soluzione di spostare Cason nel suo ruolo o di far giocare subito da titolare l'appena draftato Ellison; ma con ogni probabilità , anche per il contratto di ancora 4 anni che lo lega ai Chargers, verrà  data un'altra opportunità  ad Hart. A fare da chioccia a questi giovani ci sarà  il consolidato Quentin Jammer, che ormai fa parte della squadra da diversi anni ed è riuscito sempre a ricoprire con ottime prestazioni il ruolo di CB,con ogni probabilità  anche nel 2009 saprà  dare il suo apporto al team con la sua esperienza. In conclusione molto dipenderà  da come verranno gestiti i ruoli, e come si integrerà  English, oltre che dal recupero di Merriman, che con le sue prestazioni può trascinare l'intera difesa.

Più che mai l'anno scorso è stata di notevole importanza la presenza di Mike Scifres, e non stiamo parlando del kicker, ma bensì del punter dei Chargers. Eh si perché proprio grazie ai suoi favolosi punt San Diego ha potuto compensare alcune lacune nel gioco, in particolar modo nella sfida di playoff contro i Colts dove spesso e volentieri, Manning e compagni sono dovuti ripartire dentro le 10 yards, grazie a dei punt di olttre 65 yards. Per quanto riguarda il ruolo di kicker è confermato ancora una volta Nate Kaeding, che non è di certo fra i migliori nel suo ruolo; ricordiamo l'errore di due anni fa ai playoff contro i Patriots e i vari errori dell'anno passato oltre le 40 yards, decisamente calci non impossibili; c'è comunque la piccolo attenuante dell'infortunio che lo ha condizionato leggermente, ma non si sa fino a che punto, vedremo come se la caverà  nella prossima stagione. Il ruolo di kick e punt retuner sarà  affidato come al solito a Darren Sproles, sempre in grado di creare molti problemi agli avversari per la sua piccola statura e per la sua agilità  nel breve.

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