Dopo l'ottima stagione da rookie, le aspettative su Matt Ryan sono sempre più alte.
Dopo molti anni una division della NFC ha conteso il numero di vittorie globali maggiore alla East, e nel 2008 è capitato alla NFC South, che grazie a tutte e 4 le squadre di ottimo livello, ha raggiunto 40 vittorie complessive, mandando Carolina ed Atlanta alla post season.
Quest'anno le cose sembrano un pochino differenti, perchè se sulla carta Carolina, Atlanta e New Orleans si giocheranno ancora il primato, dall'altra Tampa Bay che nello scorso campionato è stata anche in testa alla division, è alle prese con una ricostruzione quasi completa, quindi pare estraniarsi dalla corsa ai playoffs sin dall'inizio.
Tampa Bay Buccaneers
La franchigia della Florida, come anticipato, ha dato inizio ad una rivoluzione totale, ripartendo con un nuovo head coach, Raheem Morris che sostituisce Jon Gruden, ed un nuovo QB, draftando Josh Freeman. Ma questi sono solo i due cambiamenti più evidenti di una squadra che si è completamente trasformata. I tagli sono stati molti, a partire da Derrick Brooks (LB), Phillip Buchanon (CB), Kevin Carter (DE), Warrick Dunn (RB), Joey Galloway (WR), Jeff Garcia (QB), Ike Hilliard (WR), Cato June (LB), Ryan Sims (DT), Brian Griese (QB).
Si vede quindi come la tendenza è stata quella di voler ringiovanire il roster.
Via trade l'acquisizione più altisonante è senz'altro quella del TE da Cleveland Kellen Winsolow costato molto sia in termini di scambio, comprensivo di una seconda e quinta scelta, che di contratto dato al prodotto di Miami. Questo innesto servirà a dare yards su ricezione ad un attacco che come abbiamo visto, si è privato di quelli che erano i suoi due principali WR e quindi necessitava di dare un nuovo target per via aerea al suo QB. Winslow è giocatore di indubbio talento, ma injury prone e con una propensione al lavoro non ineccepibile. L'acquisto comporta quindi un sicuro aumento come livello di talento nel ruolo, ma al contempo comporta un fattore di rischio, in termini di impegno ed atteggiamenti, che sono i motivi per i quali i Browns hanno deciso di fare la trade.
A lanciare la palla al nuovo TE, prima della fine della preseason, non ci sono certezze assolute. Nel draft è stato inseguito, e poi preso con una trade a salire, Josh Freeman da Kansas State, ragazzo con un braccione ma gemma estremamente grezza su cui bisognerà lavorare moltissimo sia sotto il profilo della precisione che come letture. Nella depth, al momento, il rookie è preceduto dai più esperti Luke McCown e Byron Leftwich appena firmato come free agent. Entrambi devono dimostrare molto, perchè probabilmente questa fermata a Tampa è l'ultima della loro carriera con chance da spot titolare, quindi almeno le motivazioni non mancheranno.
Quello che purtroppo latita nel ruolo per i bucanieri è però un vero leader ed un QB seriamente capace di fare la differenza. Ora come ora, Morris ha nominato Leftwich titolare, ma McCown ha fatto vedere a sprazzi ottimi lanci, quindi si tratta di un backup che morde il freno e sarà pronto ad avvicendarsi con il compagno anche a stagione in corso.
Qualsiasi sarà il titolare in cabina di regia, questi dovrà affrontare il problema della mancanza di obiettivi. Oltre a Winslow ce ne sono veramente pochi, con il reparto WR che ha come ricevitore con delle yards nelle mani solo Antonio Bryant, appena rifirmato. Bryant è reduce dalla digliore stagione in carriera con quasi 1300 yards e 7 TD, ma dietro a lui vi è molto poco, con Michael Clayton, Brian Clark, Dexter Jackson e Maurice Stovall, nessuno capace di fare onde, anche se Stovall sta pian piano crescendo e potrebbe diventare una soluzione offensiva cercata con una discreta frequenza.
Migliore è la situazione dei RB, con Earnest Graham, che si dividerà le portate con Derrick Ward appena arrivato da New York sponda Giants, e, sempre che rimanga sano, con un Cadillac Williams che pare aver recuperato bene in questa pre-season, tanto da aver scalato la gearchia diventando il primo a portare la palla. Quindi il back court è il reparto che nella fase offensiva sembra fornire le maggiori garanzie, se non altro come lunghezza e livello medio di talento. Infine la OL parte dal giocatore più talentuoso che è Jeff Faine al centro, con Penn e Zuttah alla sua sinistra mentre avrà Joseph e Trueblood a destra. La linea è giovane ed è sapientemente costruita per poter emergere nel tempo, però bisogna sempre considerare che è un reparto che per performare quanto potrebbe in base alle capacità dei singoli, necessita di un periodo di amalgama più lungo che per gli altri, e quindi questo potrebbe essere un elemento frenante dell'ottimo potenziale.
In difesa la linea viene ancorata dall'esperto DT Hovan, ed a completare il fronte ci saranno sui lati Gaines Adams, 4 scelta assoluta da Clemson che deve definitivamente esplodere dopo aver fatto vedere di valere il ruolo, e Wilkerson, mentre per l'altro spot di DT la corsa è tra Dre Moore, favorito, e il rookie Roy Miller, che ha poca accelerazione ed è un giocatore che fatica molto a liberarsi dei blocchi sebbene sia oltremodo aggressivo e potente, quindi potrebbe iniziare in situazioni di ovvia corsa che non andando a dare la caccia al QB avversario.
I linebacker hanno subito la perdita dei senatori June e Brooks, così i partenti saranno Phillips (sì, l'ormai ex safety..), Black e nel mezzo il leader del raparto Ruud. Si completa così un fronte 7 che sì ora è più futuribile, ma che di sicuro ha un livello di talento inferiore a quello messo in campo all'inizio della passata stagione, che dovrà amalgamarsi e che al momento fornisce più punti interrogatori che certezze.
Migliora la situazione andando a vedere i CB, con la sicurezza di Ronde Barber su di un lato, che compensa la perdita di capacità atletiche con la conoscenza del gioco, e la prima scelta 2008 Aquib Talib, che si è dimostrato un'ottimo investimento nella sua annata da rookie, bravo in copertura e duro nel colpire, che però ora non dovrà più prendersi gli slot receiver bensì un ricevitore di possesso. Le Safety sarenno Piscitelli e Jackson, almeno sin quando Phillips non verrà rimesso nella sua posizione naturale, e anche qua ci troviamo di fornte a due giocatori non eccelsi, e soprattutto le difficoltà verranno nel dover affrontare le situazioni di corsa.
Carolina Panters
I dominatori della division della passata stagione, che erano i favoriti con i Giants per contendersi il titolo della NFC, si sono sciolti come neve al sole nella prima partita di playoffs contro Arizona, complice una tremenda prestazione di Jake Delhomme da 5 intercetti. E così, nonostante Steve Smith sulla sideline in quella partita gli ricordava come lui fosse ancora il suo QB, più di qualcuno ha iniziato a rumoreggiare per un cambiamento di rotta. Invece il nuovo assalto al titolo riparte proprio dal QB arrivato dall'NFL Europe, che sebbene abbia i suoi migliori anni alle spalle, ha esperienza e tecnica tali da permettergli di guidare ancora questa squadra, anche a dispetto del rapporto TD-intercetti che nel 2008 è stato solo di 15-12.
Il suo principale target rimane il fenomenale Steve Smith, sempre tra i top receiver della lega, capace di produrre più di 1400 yards in 14 partite e sempre un giocatore tremendo come media di guadagno grazie al campo che riesce a percorrere dopo la ricezione. Sul lato opposto l'altro titolare sarà ancora una volta Muhsin Muhammad, autore di una discreta stagione ma anche lui al crepuscolo della sua carriera. Jarrett e Robinson saranno i giocatori che partiranno nello slot ed in determinate situazioni. I TE sono King e Rosario, il primo discreto bloccatore e quindi utilizzato spesso visto che il gioco delle pantere è run oriented, mentre il secondo è un giocatore nel complesso mediocre anche se un po' più produttivo come ricevitore. In ogni caso, nessuno dei due è un target affidabile né in situazioni di terzo down né tantomeno in red zone, e questo rende il gioco della squadra di Fox più limitato in prossimità della meta.
La OL vede Kalil al centro, le due guardie Vincent e Wharton, e i due tackle che sono gli elementi di spicco, ovvero Gross, uno dei motivi del successo del running game, e la 19esima scelta assoluta 2008 Jeff Otah, che possiede un grande potenziale ma che quest'anno ha, a dire il vero, mostrato solo a tratti. La linea quindi è molto forte, sia nel proteggere il QB, che nel creare i varchi per il running game. E l'attacco si completa proprio con il ruolo che infligge più danni agli avversari, ovvero quello del runningback, con un two back sistem tra i primi 3 della lega visto che gli interpreti sono DeAngelo Williams, 1500 yards, 15 TD e non serve aggiungere altro, e l'impressionante rookie Jonathan Stewart da 800 yards e 10 TD, dotato di una velocità tale da non poter essere relegato ad un ruolo di power back. Così il backfield è composto da due corridori completi, capaci di giocare ogni tipo di down, e quindi inseriscono nell'equazione variabili che la rendono di difficilissima soluzione per tutte le difese.
E' altrettanto vero che se il ground attack diventa meno produttivo, allora l'attacco si blocca e Delhomme costretto a forzare non riesce a stare troppo tempo lontano dagli intercetti. Ma l'attacco rimane comunque potenzialmente ottimo, perchè bloccare due RB di questo tipo non è, poer usare un eufemismo, affatto semplice.
In difesa si parte dai problemi creati dalla star del reparto, Julius Peppers, autore di 14,5 sack e 5 fumble forzati, che dalla fine della stagione ha detto in ogni modo di voler andare via, persino confessando di voler provare a fare il passaggio ad OLB in una 3-4. Così per molto tempo è stato accostato ai Patriots. Alla fine invece è rimasto nello stato del profondo sud con una tag che per quest'anno lo ricoprirà di milioni di dollari, ma anche di rabbia. Essendo però una tag, sarà comunque motivato a fare un'altra stagione combattiva per arrivare poi a guadagnarsi il contratto della vita, e così siamo pronti a scommettere che sarà ancora un DE dal quale tutti i QB dovranno guardarsi. Dietro a lui, e per cautelarsi in caso di partenza di Julius, è stato draftato Everette Brown da Florida State, sul quale le aspettative sono molto alte e che quest'anno potrà permettersi il lusso di poter imparare da uno dei migliori del ruolo senza avere addosso alcun tipo di pressione, a meno che in pre-season non si riveli già pronto e venga lanciato sul lato opposto di Peppers.
La linea viene completata nel mezzo dai due DT Hayden, che sostituirà lo sfortunato Kemoeatu infortunatosi nei primi allenamenti e costratto a saltare tutta la stagione, e Lewis, mentre l'altro DE sarà probabilmente Tyler Brayton. Dietro a loro si schiereranno in mezzo Jon Beason, che dopo una stagione da rookie meravigliosa, ha confermato il suo valore ed è il tipo di MLB perfetto per la 4-3 giocata a Charlotte, tanti tackle, buona velocità ed autore di 3 intercetti nel 2009, che diventano 4 se contiamo anche quello realizzato contro i Cardinals ai playoffs. Al suo fianco avrà da una parte Thomas Davis, e dall'altra Na'il Diggs, colpitore durissimo, che formano un trio solido, forte e completo che rappresenta uno dei punti di forza del team.
A contrastare i ricevitori ci saranno Gamble e l'estremamente versatile Marshall, a sostituire un Ken Lucas che da star del reparto è stata alla fine tagliata al termine di un'annata deludente. Mentre Gamble ha avuto un rendimento altalenante, Marshall ha brillato maggiormente, anche grazie alla sua duttilità nel giocare sia CB che S, però quest'anno sarà messo costantemente sui ricevitori titolari, e confermare quanto di buono fatto intravvedere nel suo inizio carriera potrebbe non essere così semplice. Le difese nickel e dime vedranno inoltre coinvolti Wesley e Wilson, mentre il profondo sarà protetto dalle due safety Harris, la strong, e dall'ottimo secondo anno Godfrey la free, giocatore che si è dimostrato molto dotato sulle coperture dei passaggi.
New Orleans Saints
Nella Louisiana, e un po' tutti noi, ci stiamo interrogando sul valore di questi Saints. Questo è il paradosso di una squadra talentuosa, spettacolare ma sempre incompiuta. Ad un passo dal superbowl 2006, dopo non è più riuscita a riconfermarsi nonostante sembrasse rinforzarsi ed essere ad un passo dall'esplosione. Questo sarà un anno fondamentale per Payton, perchè non dovessero arrivare i risultati a cui legittimamente New Orleans aspira, la sua testa potrebbe saltare, anche a causa della sua indole che lo porta a condurre le partite azzardando molto, talvolta eccessivamente.
Partendo con l'attacco, iniziamo con le note dolci. Drew Brees ha sfiorato il record all time di yards del signor Marino di 5084, "fermandosi" a 5069. E' lui ad orchestrare un attacco spumeggiante. Ha un braccio che gli consente di fare ogni tipo di lancio, e le sue capacità di lettura lo hanno portato ad eccellere ed ad alzare le statistiche di un pacchetto ricevitori tutto sommato buono ma non eccellente come si direbbe dalle cifre. Il suo principale obiettivo è Marques Colston, che dopo le prime due stagioni in NFL in cui aveva mostrato subito il suo valore, fattore non trascurabile per un WR che fatica quasi sempre ad ambientarsi rapidamente, nel 2008 è stato fermato da una frattura alla mano che ne ha compromesso la preparazione e limitato le prestazioni al rientro. Ma quest'anno, da sano, tornerà ad essere il go to guy della fase offensiva.
Gli altri ricevitori, perchè non sarebbe corretto parlare di un solo altro titolare negli schemi offensivi di Payton, sono Henderson e Moore, autori di ottime prestazioni ma aiutate dalla precisione chirurgica dei lanci che hanno ricevuto, e Robert Meachem che sebbene abbia inizato a mostrare i primi lampi di classe, soprattutto nelle tracce profonde in cui può esprimere la sua velocità ed accelerazione, rimane ancora lontano da ciò che a New Orleans ci si aspettava al momento della sua scelta al draft, e così è stato utilizzato pochissimo e solo come giocatore di situazione, più spesso per pulire l'underneath che non per essere cercato come reale obiettivo. Al suo terzo anno vi è l'attesa per la breakout performance del prodotto di Tennessee.
A dare una mano sulle ricezioni vi è Jeremy Shockey, TE devastante ma dal carattere difficile e un po' troppo portato all'infortunio, ma che da sano è giocatore di tremendo impatto.
La situazione RB è particolare. Bush è a dir poco versatile, pericolosissimo se messo in motion, perchè può creare miss match in fase di ricezione grazie al suo atletismo ed alla sua esplosività in campo aperto, però ha dimostrato di non saper reggere da solo un backfield in NFL, non ha la forza ed il fisico per poter correre nel mezzo, e che il suo gioco non si possa basare solo sulla velocità per girare intorno ai tackle, lo conferma il fatto che nel 2008 non ha avuto una singola partita da 100 yards corse, fermandosi ad 80 e 73 come migliori prestazioni. Quindi dovrà necessariamente dividersi molte portate con Pierre Thomas, che non è un power back, ma comunque un RB più ortodosso e un po' più pericoloso nel correre in mezzo alle linee.
Per il successo del running game comunque sarà fondamentale l'aiuto della OL, che dovrà spianare la strada a Bush tanto da permettergli di puntare le secondarie avversarie. A proteggere il lato cieco abbiamo Jamaal Brown con al suo fianco Carl Nicks, il centro è Goodwin, mentre a destra la guardia è Evans e il tackle Stichcomb, che formano una barriera nei passaggi, ma che nonostante il potenziale mostrato, devono migliorare sotto il profilo del gioco di corsa. Il reparto pare comunque talentuoso, e completano un attacco praticamente inveriato rispetto allo scorso campionato, mossa comprensibile visto che è stato uno dei più produttivi come yards e punti, ma che deve necessariamente equilibrarsi di più tra corse e passaggi, perchè tutti gli attacchi monodimensionali perdono efficacia a lungo andare, quando i vari DC ne riescono a prendere le misure. 3 sconfitte nelle ultime 5 partite di stagione regolare, ed una vittoria è stata raggiunta contro i Lions, sono un buon elemento a sostegno di questa tesi.
La difesa è il reparto che ha subito il lifting più marcato negli ultimi due anni soprattutto via draft, nel quale sono state spese tutte le prime 3 scelte sia del 2008 che del 2009.
Al centro della linea avremo l'esperto Clancy, che però non è mai stato un fattore, ed al suo fianco la prima scelta 2008 Sendrick Ellis, partito non benissimo ma che prendendo confidenza con i pro ha messo a segno 3 dei suoi 4 sack nelle ultime 6 partite di stagione regolare, e che quest'anno dovrà diventare il punto di riferimento di un fronte 7 che dovrà necessariamente mettere più pressione sui QB avversari e contenere di più le corse avversarie in una division che vede schierati dietro ai QB Turner, Smith, Stewart e una Tampa Bay run oriented.
I due DE saranno Will Smith e Charles Grant, coppia che garantisce tanto talento quanto problemi legati ad infortuni, che quindi non hanno mai aiutato la linea come avrebbero potuto invece fare, mentre i LB saranno ancora una volta Fujita esterno e nell'altro lato Shanle, giocatori che possono contribuire poco alla causa, ed in mezzo è stato rifirmato Vilma, uno dei 3 migliori MLB in circolazione prima del grave infortunio al ginocchio, ma che ora ha perso in velocità e concede una o due extra yards di troppo una volta ingaggiato l'avversario, ma l'intelligenza di gioco non si discute essendo un fattore non minato dalla salute fisica, così con la classe è riuscito a sopperire alla perdita di atletismo, e le sue cifre sono comunque state buone a livello di tackle così come ha continuato a muoversi bene in mezzo al corpo LB, di cui è il leader.
I DB schierano come CB da un lato uno tra Greer appena arrivato da Buffalo ma nella parte discendente della sua parabola, oppure l'ex Patriots Randall Gay, e la seconda scelta '08 Porter, partito molto bene e poi vittima di un infortunio che ne ha rallentato la crescita, ma si conta molto su di lui e dovesse confermarsi, sarà l'unico CB sicuro del posto. Come S verranno schierati Harper e il nuovo arrivo Darren Sharper, che porta con sé esperienza e colpi duri. In più la prima scelta Malcom Jenkins viene visto come un jolly potendo essere schierato sia come CB che come S, e ci si attende molto da quello che viene considerato quasi unanimemente il miglior DB uscito dal college in una classe di secondarie molto ricca di talento.
Atlanta Falcons
Concludiamo con la sorpresa del 2008. Dopo la vicenda Micheal Vick che aveva tolto alla franchigia dalla Georgia il proprio uomo simbolo, e un'annata seguente in cui si è navigato a vista tra mille problemi, il GM Dimitroff ha cambiato l'ossatura della squadra, partendo dall'HC con Mike Smith, quindi dando in mano la squadra ad un rookie QB e dando fiducia ad un RB che a San Diego aveva fatto il backup del fenomeno Tomlinson. Ma questi azzardi hanno pagato altissimi dividendi. Matt Ryan, rookie offensivo dell'anno, si è rivelato all'altezza del compito, e se qualche dissenso si era levato alla firma del ricchissimo contratto, ma questo purtroppo è un problema che si ripropone ad ogni draft, il prodotto di Boston College si è adattato subito alla NFL, mettendo insieme al debutto 3,440 yards e 16 TD a fronte di 11 intercetti. Un esordio che difficilmente trova eguali nella storia. In più non sono solo le cifre ad esaltare, ma anche la precisione del lancio, la forza del braccio e la freddezza mostrata dal ragazzo, capace di mantenere sangue freddo e vincere partite sul filo come la memorabile battaglia contro i Bears in cui ha condotto un drive vincente da veterano in pochissimi secondi. Quest'anno dovrà confermarsi, ma lui è uno di quei ragazzi su cui si può contare con relativa tranquillità .
Il backfield è guidato da Turner, che come detto aveva già fatto vedere qualche bagliore in California, ma nessuno poteva sapere con certezza come avrebbe risposto da titolare per una stagione intera. E la risposta data sul campo parla di una yard mancante per arrivare a quota 1700 cui sommiamo 17 TD. Non è quel giocatore che riceve gli screen o che si contraddistingue per la duttilità , però come RB classico è una garanzia, e lo ha già dimostrato. Dietro a lui ci sarà ancora Jerious Norwood, che invece è proprio il back di complemento a Michael perchè ha ottime mani come testimoniano le 36 ricezioni ed i 2 TD su passaggio registrati nel 2008. Atlanta quindi presenta un two back system molto ben assortito, e un anno di esperienza non può che aver migliorato l'affiatamento del gruppo.
A completare le skills positions abbiamo come primo WR Roddy White, reduce dalla miglior stagione in carriera in cui ha finalizzato 7 passaggi in TD oltre alle 1382 yards ricevute. Una garanzia di 27 anni, come Turner e 3 in più del QB, il che ci fa capire come i ruoli nevralgici della squadra non solo sono coperti molto bene, ma garantiscono anche una futuribilità non trascurabile.
A dividersi con White le attenzioni di Ryan vi è Michael Jenkins, discreta seconda opzione da 777 yards e 3 TD, giocatore comunque in progressione che si fa trovare pronto quando necessario. Dietro a loro partiranno Finneran, ricevitore di esperienza ma al tramonto della sua carriera, quindi Douglas e Booker nella posizione di slot.
Ma l'innesto più importante riguarda il TE, ruolo scoperto sino all'anno scorso, che in questa off season è stato sistemato, non diciamo coperto perchè sarebbe riduttivo, con Tony Gonzalez direttamente da Kansas City. Anche se al futuro hall of famer non mancano ormai troppe primavere per appendere il casco al chiodo, siamo sicuri abbia ancora un paio di stagioni di altissimo livello in canna, ed ora che è immerso in un team ambizioso ed in rampa di lancio, siamo sicuri che ritroverà quelle motivazioni che gli avevano fatto chiedere più volte la cessione alla dirigenza dei Chiefs. Inoltre potrà portare esperienza, elemento di cui si è sentita la mancanza tra i falchi in post season.
Concludiamo con la linea, partendo da colui che a sinistra protegge l'investimento milionario fatto sul QB, vi è Sam Baker reduce da una stagione tribolata causa infortuni, quindi Blalock in guardia e McClure al centro. A destra la guardia è Dahl, con al suo fianco Clabo, a costituire un muro che l'anno scorso ha protetto bene sui lanci ma si è contraddistinto soprattutto nell'esecuzione degli schemi di corsa.
Sull'altro versante della palla è doveroso iniziare da John Abraham, l'end che ha conteso a Demarcus Ware di Dallas il maggior numero di sack in stagione, "fermandosi" ad un 16,5 più 4 fumble forzati, che lo renderanno ancora il pericolo numero 1 per i QB avversari. Nel mezzo a dare una mano a Babineaux è stato draftato Peria Jerry, ottimo DT per una difesa 4-3, che però potrebbe trovare problemi di adattamento visto che è un giocatore che al college ha mostrato lacune sulle corse, ma che soprattutto ha le stesse caratteristiche del compagno di reparto. Se poi aggiungiamo che sulle corse la difesa di Atlanta ha sempre faticato, allora la scelta di questo tipo di giocatore risulta difficile da spiegare se non intuendo che il GM Dimitroff vede in lui un penetratore del pocket capace di portare pressione sul QB. Ad ogni modo vedremo come i due DT riusciranno ad adattarsi l'uno all'altro. Infine l'end di sinistra sarà Jamaal Anderson, giovane prospetto da cui ci si aspetta un salto di qualità , soprattutto in fase di contenimento.
Il reparto LB ha perso il veterano Brooking andato in quel di Dallas, ma il reparto è comunque competitivo, guidato dal giovano MLB Lofton, ottimo tackler e buona mobilità , con Nicholas e il nuovo arrivato Peterson ai suoi fianchi.
Le secondarie vedranno come S, dopo l'addio dato al calante Milloy, DeCoud e Coleman, anche se sui blocchi di partenza vi è il rookie William Moore, al quale solo un anno da senior ha offuscato una carriera collegiale che lo vedeva stabilmente scelta da primo giro. Ottimo colpitore, ma S da non tenere troppo vicina al box per vederlo giocare al meglio, e che in caso dovesse ritrovarsi, potrebbe diventare tranquillamente il titolare.
Infine i DB si completano con i due CB partenti che dovrebbero essere Grimes e Houston. Ma nel ruolo i problemi ad Atlanta sono annosi, e dietro ad i due presunti titolari scalpitano il rookie Owens e Jackson. Ad ogni modo, questo ruolo al momento sembra il punto interrogativo maggiore della difesa.
In conclusione possiamo dire che la division se la giocheranno Atlanta, New Orleans e Carolina, squadre che non hanno perso pedine importanti ma che anzi hanno operato sapientemente durante l'estate tra draft e free agency per fare quel passo in avanti che gli dovrebbe consentire di fare una grande stagione. Ancora poca attesa e poi inizieremo a capire chi ha operato meglio, di sicuro queste tre sembrano contendenti di livello analogo, quindi la lotta per il primo posto si presume sarà molto equilibrata e divertente. Tampa Bay invece, a meno di clamorose sorprese, starà a guardare le altre squadre sfidarsi per i posti nella griglia di playoffs, perchè una rivoluzione così grande di solito non riesce a dare risultati in tempi brevi, e non può nemmeno completarsi nel giro di una sola estate.