AFC South 2009 Preview

Chris Johnson Rookie rivelazione dei Titans

La Afc South rimane una division competitiva. A sorpresa, nel 2008, è stata vinta dai Tennessee Titans seguita, a ruota, dagli Indianapolis Colts in rimonta dopo un inizio difficile. Più staccate le altre due franchige con i Jacksonville Jaguars piuttosto deludenti e gli Houston Texans che, seppur con un discreto 8-8, non sono ancora riusciti a terminare una stagione con un record positivo.
I Titans perdono Albert Haynesworth e la difesa non sarà  più la stessa. Difficilmente potranno ripetersi ma ci sono le basi per un buon campionato. I Colts hanno sempre Manning e il ribaltone interno potrebbe essere riassorbito bene. Houston si ritrova in un girone tosto, in altri avrebbe qualche chance in più. Jacksonville ha bisogno di una mentalità  vincente, troppo discontinui per ambire a qualcosa di importante.

Houston Texans

in collaborazione con Luca Doveri “assioma”

Gli Houston Texans entrano nel loro ottavo anno di football professionistico con buone aspettative, ma anche con la consapevolezza che per raggiungere il top manca probabilmente ancora qualcosa.
La giovane franchigia texana ha cercato di crescere con una strategia basata soprattutto su draft accurati, senza svenarsi nell'acquisto di veterani in sede di free agency. Lo sviluppo dei giovani talenti interni ha iniziato a mostrare i propri frutti negli ultimi due anni, finiti entrambi con un record in pareggio di otto vittorie ed otto sconfitte, dopo che le prime cinque stagioni si erano concluse con un record perdente.

Lo scorso campionato era partito molto male, con un record iniziale di 0-4, ma quando le cose sembravano mettersi al peggio, la squadra ha mostrato di avere orgoglio e carattere, concludendo la campagna 2008 con sei vittorie nelle ultime otto partite giocate.
Ancora una volta, però, il sogno di raggiungere per la prima volta i playoff era stato abbandonato fin dalle prime giornate. Per essere competitivi in una division in cui militano Colts, Titans e Jaguars non ci si possono permettere né partenze al rallentatore né cali di tensione.
Il risultato dello scorso anno è stato la logica conclusione per una squadra con un buon attacco (terzo assoluto per guadagni totali con oltre 6.000 yard) ed una pessima difesa, in particolare contro le corse.

Il capo allenatore Gary Kubiak, in accordo con il general manager Rick Smith, ha deciso che la colpa del basso rendimento dell'unità  era da attribuire al defensive coordinator. Il posto di Richard Smith è stato quindi preso da Frank Bush, promosso dal ruolo di senior defensive assistant. Non si dovrebbero vedere grandi cambiamenti negli allineamenti difensivi, che continueranno ad essere impostati sullo schema 4-3. Quello che ci si attende di diverso è un utilizzo più frequente dei blitz ed una maggiore attenzione ai movimenti al centro della linea di difesa.

Come già  detto, l'attacco di Houston ha prodotto ottimi numeri per quanto riguarda gli avanzamenti di terreno, ma ha anche mostrato una preoccupante difficoltà  nel tradurre le yard guadagnate in punti sul tabellone. I Texans sono risultati infatti solo diciassettesimi per punti segnati, ed inoltre non poche partite sono state segnate dalle palle perse durante l'ultimo quarto di gioco. Da questo punto di vista la squadra deve ancora maturare, acquisire una mentalità  vincente, imparando a portare a casa le partite tirate, in cui il punteggio si mantiene in equilibrio fino agli ultimi possessi.
Il quarterback titolare sarà  Matt Schaub, alla sua terza annata in maglia Texans. Nella scorsa stagione l'ex QB di Atlanta ha continuato a mostrare miglioramenti nel proprio gioco, soprattutto per quanto riguarda la lettura delle difese avversarie con il conseguente aggiustamento delle chiamate in attacco. Il suo punto forte rimane senza dubbio il lancio lungo, mentre resta da migliorare la produttività  nella red zone. Per diventare quel top QB che alcuni analisti pensano possa essere, Schaub deve assolutamente essere più efficiente nel servire i propri ricevitori in end zone, e diminuire in maniera consistente gli intercetti.
Con la partenza di Sage Rosenfeld per il Minnesota Schaub è sicuro di non avere nessuna concorrenza dietro di sé, in quanto i nuovi arrivi Dan Orlovsky (da Detroit) e Rex Grossman (da Chicago) non possono essere considerati una minaccia per la stabilità  del suo posto di titolare. Tuttavia Schaub non ha dimostrato una grande resistenza fisica e nel caso di un suo infortunio il favorito per guidare l'attacco sembra essere Orlovsky.

Il miglior alleato per togliere la pressione delle difese avversarie da Schaub sarà  Steve Slaton, vera sorpresa in positivo per i Texans nello scorso campionato. Il running back da West Virginia entra nel secondo anno di carriera professionistica; nella stagione da rookie ha impressionato per le proprie capacità  atletiche e tecniche, e gran parte del merito del recupero dei Texans nella seconda metà  dello scorso campionato è da attribuirsi alla sua esplosione. Partito nel ruolo di rilievo per Ahman Green, Slaton è riuscito a scalzare il veterano dal ruolo di starter con una serie di prestazioni maiuscole. Slaton ha vinto in volata il titolo di miglior corridore tra le matricole con 1.282 yard, ha messo insieme 50 ricezioni su passaggio e segnato 10 TD totali. In seguito a questi ottimi risultati, Green è diventato inutile per la franchigia ed è stato tagliato. A dare una mano nel backfield a Slaton saranno ancora i veterani Ryan Moats e Chris Brown. Il ruolo di fullback sarà  affidato a Vonta Leach, validissimo per pulire la strada al RB ma del tutto inadatto a portare la palla in prima persona.

Il reparto dei ricevitori è un punto forte della franchigia del Texas del Sud. Il posto di primo WR è saldamente nelle capaci mani di Andre Johnson, ormai unanimemente considerato uno tra i primissimi interpreti del ruolo. I problemi fisici che lo avevano attanagliato nel passato sembrano essere stati superati. Ad approfittare delle doppie coperture sul compagno è stato Kevin Walter, giocatore forse un po' sottovalutato dalla stampa ma che nel 2008 ha dimostrato di essere il complemento ideale per una superstar come Johnson, raggranellando 900 yard e soprattutto mettendo a segno ben 8 segnature. Le posizioni di terzo e quarto ricevitore saranno coperte dalla rotazione di Andre' Davis, Darnell Jenkins e Mark Simmons, atleti non eccezionali ma in grado di svolgere onestamente i compiti assegnati loro.
Il tight end titolare sarà  Owen Daniels, ormai da alcuni anni una sicurezza nel ruolo. Anche i tifosi si sono finalmente accorti delle sue capacità , mandandolo meritatamente alle Hawaii per il suo primo Pro Bowl dopo una stagione da 70 ricezioni per 862 yard. Daniels deve ancora migliorare nella fase di finalizzazione, perché due miseri TD sono troppo pochi per un giocatore con i suoi mezzi.

Una componente fondamentale delle buone prestazioni dell'attacco texano è stata senza nessun dubbio la OL. Pur non mandando nessun uomo al Pro Bowl la linea offensiva ha rappresentato un costante punto di forza, concedendo forse qualche sack di troppo ma aprendo buoni varchi per le corse di Slaton. L'unità  ha rapidamente messo in pratica gli insegnamenti di Alex Gibbs, offensive line coordinator arrivato a Houston lo scorso anno, che ha portato con sé la propria filosofia, che pone grande enfasi sulla mobilità  degli uomini di linea e prevede assegnamenti a zona per ogni componente del reparto.
Lo schieramento prevede Duane Brown come tackle di sinistra. Lo scorso anno, alla sua prima stagione da professionista, Brown è stato immediatamente nominato titolare, ma è stato spesso battuto dalle difese avversarie, concedendo ben 11 sack e mezzo. Il suo rendimento deve assolutamente crescere nel 2009. La guardia sinistra è Chester Pitts, solidissimo giocatore che non ha mancato neppure una partita nella sua carriera, tutta vissuta ad Houston. Molto importante per chiamare le zone di bloccaggio è il centro Chris Myers, che Gibbs si è portato dietro da Denver e che può essere considerato il regista della linea. Alla sua destra si schiera la guardia Mike Brisiel, mentre l'esterno destro è controllato dal tackle Eric Winston. A questi va aggiunto il rookie Antoine Caldwell, giocatore in grado di prendere posizione sia come centro sia come guardia, pronto ad entrare in caso di necessità . Nel complesso un buon reparto con potenziali di crescita.

Se l'attacco, che con un miglioramento nell'efficienza in red zone potrebbe diventare uno dei migliori della NFL, è un punto di forza della franchigia, la difesa rimane il vero tallone d'Achille per i Texans. Questo nonostante gli ultimi draft siano stati ricchi di indovinate scelte difensive, come quelle del DE Mario Williams e dell'ILB DeMeco Ryans nel 2006, e quella del DT Amobi Okoye nel 2007, tutti atleti che si sono imposti all'attenzione degli addetti ai lavori. Ciò che è mancato nel 2008 è stata la qualità  nelle altre posizioni, dove solo il cornerback Dunta Robinson si è dimostrato in grado di tenere degnamente il campo.
La linea di difesa è capitanata da uno dei migliori pass rusher della NFL, quel Mario Williams noto per essere stato prima scelta nel 2006 a spese di Reggie Bush. Insieme a Williams la linea presenta un altro giovanissimo giocatore dalle ottime qualità , il tackle nigeriano Amobi Okoye. Nonostante la loro presenza, che obbliga spesso al raddoppio la OL avversaria, Houston ha messo a segno soltanto 25 sack, classificandosi nei bassifondi della lega in questa categoria. Forse addirittura più grave è la bassissima efficienza nel fermare le corse dimostrata nel 2008. Questi dati comprovano che gli altri componenti della DL non sono riusciti a sfruttare gli spazi aperti per loro da Williams e Okoye. Le mosse per migliorare il rendimento dell'unità  non si sono fatte attendere. Reduce da una grande annata con gli Arizona Cardinals, il DE Antonio Smith è stato firmato in free agency, soprattutto per le proprie doti contro le corse.

Per migliorare la pass rush nei down di ovvio passaggio è stato poi selezionato, con una chiamata di secondo giro, Connor Barwin da Cincinnati. Si tratta di un giocatore dalle enormi potenzialità  ma ancora molto grezzo, essendo passato dal ruolo di TE a quello di DE soltanto nell'ultima stagione NCAA. I numeri che ha prodotto gli hanno però garantito una scelta molto alta, ma i Texans dovranno essere molto abili nel trasformare questa scommessa in un successo. L'unico vero buco che rimane nella linea è quello del secondo tackle, posizione in cui né Travis Johnson né l'ex Lion Shaun Cody hanno dimostrato di eccellere.
Anche la prima scelta del draft 2009 è stata spesa in difesa. Con la quindicesima assoluta i Texans hanno scelto, da USC, l'OLB Brian Cushing, con l'intenzione di impiegarlo sul lato forte. Al centro si posizionerà  DeMeco Ryans, ottimo placcatore che ha messo grandi numeri nelle precedenti tre stagioni. Il posto di WLB se lo giocheranno il secondo anno Xavier Adibi e Zach Diles, con il primo favorito per la maggiore velocità  e resistenza fisica. Il reparto dei LB si è arricchito anche del buon veterano Cato June, garantendo una profondità  che potrebbe essere estremamente utile con il passare delle partite.

La linea di difesa ed i linebacker sembrano nettamente migliorati rispetto all'anno scorso; le secondarie, invece, non sono state oggetto di cambiamenti di rilievo, anche se ne avrebbero avuto bisogno. Il miglior CB della franchigia è Dunta Robinson, difensore affidabile su cui rimangono però forti dubbi a livello di tenuta fisica (ben 12 partite saltate negli ultimi due anni). L'altro lato del campo sarà  coperto da Jacques Reeves, atteso alla conferma delle buone cose fatte vedere lo scorso anno. La profondità  del reparto non è un problema, Fred Bennett, Antwaun Molden e Glover Quin garantiscono un ricambio affidabile in caso d'infortunio dei titolari e nelle situazioni di nickel defense. Dove la situazione è tutt'altro che rosea è nel reparto safety. Il ruolo di FS sarà  coperto da Eugene Wilson, altro discreto atleta bersagliato però da troppi infortuni per poter sperare in una sua stagione al 100%. Dominique Barber entra nel secondo anno da professionista come probabile titolare nella posizione di FS. Lo scorso anno Barber non ha impressionato negli spezzoni di partita giocati, ma dovrebbe facilmente battere la concorrenza del trentaquattrenne Nick Ferguson. I tifosi devono sperare soprattutto che gli investimenti fatti nel front seven permettano di produrre una maggiore pressione sul QB avversario, altrimenti sarà  molto difficile che le secondarie riescano a fermare efficacemente il gioco di passaggio.

Esaminando brevemente gli special team, Kris Brown continuerà  molto probabilmente ad essere uno di kicker più forti della lega, mentre Matt Turk rimarrà  un punter nella media. I ritorni saranno affidati alle mani e soprattutto alle gambe di Andre' Davis sui kickoff e di Jacoby Jones sui punt.
I Texans si sono mossi in maniera molto logica nella offseason, cercando di rinforzare il reparto difensivo, lasciando praticamente inalterato il volto dell'attacco. Se le mosse del front office saranno state in grado di migliorare il rendimento difensivo, e se l'attacco riuscirà  ad evitare quei cali di tensioni così dannosi lo scorso anno, le possibilità  di raggiungere i playoff sono notevoli. Forse l'ostacolo più grande non sarà  tanto il rendimento della squadra quanto quello delle avversarie di division che se non rallenteranno il passo, anche una buona stagione sarà  insufficiente. Questa è la dura la vita nella AFC South!

Indianapolis Colts

in collaborazione con Davide "Payton Manning 18" Imparato

Tony Dungy? Ritirato. Ron Meeks? Licenziato. Russ Purnell? Licenziato. Tom Moore? In pensione. Howard Mudd? Vedi Moore. Marvin Harrison? Tagliato. Head coach, defensive coordinator, special team coordinator, offensive coordinator, allenatore della offensive line e il ricevitore con più TD nella storia dei Colts non saranno al loro posto per l'inizio della nuova stagione. Una situazione di questo genere sembra quella di una franchigia uscita da una stagione drammatica a livello di risultati. Invece, stiamo parlando di una squadra arrivata ai playoff e che è stata battuta all'overtime dai San Diego Chargers durante il wild card game. L'avvicendamento tra Jim Caldwell e Dungy era cosa nota nell'Indiana e che qualche testa potesse essere tagliata visto il cambio al vertice era preventivabile, ma vedere un "ribaltone" così radicale è qualcosa di difficile da accettare. Lo stesso Peyton Manning, sempre molto attento nelle sue uscite con la stampa e da sempre abituato a risolvere i problemi all'interno dello spogliatoio, ha manifestato il suo stupore per quello che stava e sta succedendo.

Proprio dal numero 18 si dovrà  costruire una nuova stagione. Manning, dopo l'operazione della scorsa estate, ha dimostrato di poter essere ancora il leader di questa squadra. Senza un gioco di corse affidabile ha portato di nuovo la squadra ai playoff nonostante una partenza a dir poco disastrosa dovuta agli innumerevoli infortuni avvenuti tra gli offensive linemen e alla non perfetta preparazione fisica con cui Peyton è sceso in campo. Dopo il record di 3-4, i Colts sotto la regia di un Manning da 17 TD e 3 INT ha inanellato 9 W consecutive, garantendosi i playoff con una settimana d'anticipo. Una serie di prestazioni che hanno portato al terzo titolo di MVP per il prodotto di Tennessee e che mostrano chiaramente come il 33enne QB sia ancora il faro di questa squadra nel bene e nel male. Dietro di lui il solito Jim Sorgi che ha sfruttato la scorsa preseason per giocare più snap con la prima squadra, ma che non dà  alcun tipo di garanzia in caso di infortunio al QB titolare. A giocarsi i gradi di secondo QB ci sarà  anche il prodotto di Purdue Curtis Painter preso all'ultimo draft. Ancora non si è in grado di capire quale ruolo potrà  avere il rookie, ma si può essere certi che se dovesse mostrare facilità  di adattamento al sistema Sorgi potrebbe vedersi scalzato nella depth chart.

Passando al reparto dei running back, le novità  continuano a rimanere all'ordine del giorno. Infatti, la prima scelta del draft dei Colts è ricaduta su Donald Brown, Connecticut, che è stato selezionato per andare a rinvigorire un gioco sulle corse che è stato a dir poco deficitario. L'esplosività  di Brown e la sua capacità  di liberarsi in campo aperto dovranno rendere meno prevedibile un attacco che si è appoggiato quasi completamente sui passaggi nella scorsa stagione. Oltre alla verve che potrà  portare il rookie da Connecticut, Joseph Addai è chiamato a recuperare quel suo cambio di passo e quella sua caparbietà  nel guadagnare una yard in più ad ogni corsa che ne hanno contraddistinto le prime due stagioni tra i professionisti e, probabilmente, essere affiancato da un giocatore che può dividere con lui le portate può dargli quegli stimoli che forse erano andati persi durante l'ultima stagione. Inoltre, sarà  necessario che Joseph dimostri di non essere diventato un giocatore injury prone visti tutti i piccoli intoppi che ha avuto durante la scorsa regular season e che ne hanno minato la produttività .
Dietro questa coppia troviamo Mike Hart, che dopo l'infortunio dell'anno scorso vorrà  dimostrare di non essere solamente un giocatore con potenziale non fruibile a causa dei suoi problemi fisici, ma di poter essere molto utile alla squadra. Nel complesso, il gruppo pare essere buono e completo, ma tutti dovranno alzare il loro livello di gioco e si dovrà  sperare che Brown sia in grado di dare una scossa ad un reparto che ha veramente sofferto per tutta la scorsa stagione.

Il reparto ricevitori dei Colts non vedrà  più tra le sue file Marvin Harrison. Questa decisione da parte della dirigenza rende Reggie Wayne ancora più target primario di Peyton Manning. Già  le ultime due stagioni hanno mostrato come il numero 85 non subisca più di tanto la pressione di essere il ricevitore principale dei Colts: le 82 ricezioni con 1145 yard e 6 TD sono lì a mostrare come Reggie sia un elemento imprescindibile di questo attacco. Dietro di lui dovrà  continuare la sua crescita Anthony Gonzalez. Il ragazzo uscito da Ohio State dovrà  alleggerire la pressione che sarà  presente sul suo compagno di reparto. La fiducia da parte del proprio QB c'è già  viste le 57 ricezioni e le 664 yard della scorsa stagione, ma questi numeri dovranno salire per consolidare la posizione di secondo ricevitore della squadra. Dal draft è arrivato un ottima acquisizione: Austin Collie da Brigham Young. Probabilmente non sarà  utilizzato fin da subito nello slot, ma le sue caratteristiche potrebbero renderlo quello che è stato Brandon Stokley in passato. Proprio la velocità  con cui Collie mostrerà  la sua adattabilità  agli schemi dei Colts determinerà  l'utilizzo di Dallas Clark. Inizialmente lo vedremo molto spesso partire dallo slot, ma l'obiettivo dovrebbe essere quello di riportarlo a giocare in posizione di TE per poter creare ancora più problemi alle difese avversarie. Clark è stato il secondo giocatore più cercato da parte di Peyton Manning con 77 ricezioni e 848 yard. Continuerà  ad essere un elemento imprescindibile per i meccanismi dell'attacco, soprattutto se riuscirà  a sfruttare le sue doti nella zona compresa tra i LB e le safety avversarie. A rinforzare il corpo ricevitori troviamo Pierre Garcon e Roy Hall che potranno anche competere per un ruolo da titolare nel caso Collie non si dimostrasse pronto. Nel ruolo di TE, Jacob Tamme, Tom Santi e Gijon Robinson troveranno più o meno spazio in funzione della posizione in cui giocherà  Clark.

Il gruppo degli OL sarà  chiamato a migliorare notevolmente rispetto alla scorsa stagione che è stata piena di infortuni e di facce nuove. Jamey Richard, Mike Pollak e Steve Justice hanno dovuto accelerare il loro percorso di apprendistato trovandosi titolari molto spesso a causa dei continui infortuni che hanno colpito la linea d'attacco. Questa esperienza guadagnata sul campo potrà  essere veramente utile per un gruppo che dovrà  aiutare i RB a recuperare lo smalto perduto. Jeff Saturday sarà  ancora davanti a Peyton Manning a snappare il pallone e, dopo un anno saltato per infortunio, Ryan Lilja sarà  la left guard di esperienza che potrà  aiutare Tony Ugoh a mostrare le sue potenzialità  che troppe volte sono rimaste nascoste. Sul lato destro Pollak e Ryan Diem dovrebbero essere la coppia titolare, con Charlie Johnson, Dan Federkeil, Richard e Justice pronti a subentrare in quasi tutte le posizioni della linea.

Passando ad analizzare la difesa è impossibile non osservare il cambio di direzione che è stato preso da coaching staff e dirigenza. Due scelte al draft su tackle da 300 libbre, Fili Moala e Terrance Taylor, che vanno ad aggiungere nel mezzo della linea difesa qualcosa che mancava dall'arrivo via free agency di McFarland. Una scelta dettata dalla necessità  di migliorare l'efficienza della DL nel fermare le corse per aumentare le chance dell'attacco di mettere a referto punti. Infatti, soprattutto nei playoff le squadre avversarie hanno sfruttato questa debolezza per tenere Manning e soci lontani dal campo mangiando tantissimo tempo attraverso l'attacco via terra.
A queste due acquisizioni via draft va aggiunto anche il ritorno in squadra di Ed Johnson che aveva mostrato di essere molto utile due anni fa prima di essere mandato via da Dungy per i suoi problemi fuori dal terreno di gioco. In attesa che i due rookie siano pronti, Antonio Johnson, Keyunta Dawson e Eric Foster si giocheranno i 2 posti da titolare. Per quanto riguarda il ruolo di DE, Dwight Freeney e Robert Mathis dovranno continuare a mettere pressione sul QB avversario come fatto nella scorsa stagione. La pressione dei defensive end non potrà  essere l'unica forma di attacco del QB avversario: infatti, Larry Coyer ha chiarito fin dal primo momento che tutta la difesa diventerà  responsabile e sarà  coinvolta nel tentativo di forzare il maggior numero di turnover possibili. Ad aiutare nella rotazione dei defensive end ci saranno Rahem Brock, che giocherà  molto spesso i primi down per poi lasciare spazio a Mathis, Curtis Johnson e il sophomore Marcus Howard.

Il corpo dei linebacker riparte da un'unica certezza che è la presenza del capitano Gary Brackett al centro della seconda linea del front seven. Chi si posizionerà  sul lato debole e sul lato forte non è ancora stato deciso da parte dei coach. In questo momento, sembra che Clint Session, una delle più piacevoli sorprese della scorsa stagione, giocherà  sul lato debole, mentre Philip Wheeler dopo un anno di apprendistato, dovrebbe appropriarsi del ruolo di Sam nella difesa di Indianapolis. Questo reparto per il quale ci si poteva attendere un rinforzo durante il draft dovrà  alzare di molto il suo livello di gioco rispetto alla scorsa stagione. Troppi placcaggi sbagliati, troppe yard regalate dopo il primo contatto. Alle spalle del trio titolare, troveranno spazio in rotazione il veterano Adam Seward arrivato dalla free agency, Freddy Keiaho e Tijuan Hagler. Soprattutto questi ultimi due dovranno dimostrare di essere utili alla causa dopo gli alti e bassi delle ultime 2 stagioni.

Ultimo reparto da analizzare è quello dei defensive backs. Il quartetto titolare composto dai cornerback Kelvin Hayden e Marlin Jackson e dalle safety Anthoine Bethea e Bob Sanders fornisce ottime garanzie a livello di copertura sul profondo. Gli unici dubbi rimangono sulla capacità  di evitare infortuni soprattutto per quanto riguarda Sanders e Jackson. Inoltre, il primo è un elemento imprescindibile della difesa sulle corse e la sua presenza in campo è essenziale vista la sua capacità  di essere vero leader in ogni situazione. Ogni volta che Sanders è dovuto rimanere sulla sideline, nonostante il buon livello dei sostituti, si notava nella difesa l'assenza di qualcosa di importante. Alle loro spalle è cresciuto un gruppo di giocatori che hanno visto spessissimo il campo proprio a causa degli infortuni dei titolari: Melvin Bullit e Matt Giordano hanno mostrato sufficiente talento e capacità  per giocare tra i pro, mentre Tim Jennings sarà  supportato dal rookie Jerraud Powers e Michael Coe nella rotazione dei cornerback e nelle situazioni da nickel e dimeback. Anche le secondarie, nei piani di Coyer, dovranno mettere pressione sul QB avversario. Vista la difesa praticata con Dungy fino all'anno scorso, in cui il compito principale delle secondarie era quello di evitare il big play, non è semplice immaginare quali giocatori si adatteranno a questo tipo di situazione, ma l'obiettivo rimane sempre lo stesso: ridurre il più possibile i tempi di permanenza in campo della difesa anche rischiando di subire qualche punto in più.

Per completare l'analisi dei Colts rimangono solamente gli special teams, che vedono parecchie novità  a partire dal nuovo coordinatore Ray Richlesky. Ad oggi gli unici punti fermi sono il kicker Adam Vinatieri e il long snapper Justin Snow. Il primo dei due è anche chiamato a migliorare una stagione in cui non sempre si è dimostrato affidabile come la sua fama lascerebbe supporre. Nel ruolo di punter sarà  il rookie Pat McAfee a sostituire il veterano Hunter Smith cha ha lasciato l'Indiana via free agency. Per il resto nulla è ancora deciso, visto l'addio del punt returner della scorsa stagione Keiwant Ratliff, e il ritorno da un infortunio di T.J. Rushing che dovrebbe riprendersi il ruolo di kickoff returner.
Nel complesso i Colts rimangono una squadra competitiva, ma sarà  necessario capire quanto tutti i cambiamenti avvenuti durante questa offseason incideranno sull'efficienza dei vari reparti. Che fosse necessario cambiare qualcosa è cosa nota, ma così tante novità  potrebbero essere eccessive. Una sola cosa è certa: l'obiettivo di questa squadra. Fino a quando Peyton Manning si posizionerà  dietro al centro e potrà  lanciare verso i suoi bersagli, i playoff e il Super Bowl devono essere nei pensieri di tifosi e giocatori.

Jacksonville Jaguars

in collaborazione con Francesco Ciavattini, “azazel”

Non sono la delusione più cocente della passata stagione (premio che si contendono Saints e Cowboys), ma i Jacksonville Jaguars rappresentano una delle sorprese negative che hanno contraddistinto il campionato scorso.
Per carità  attorno a questa squadra non è che ci fossero attese di titolo e quando si parla di loro si fa sempre bene a considerare la division in cui si trovano, una division che almeno sulla carta ha sempre un posto prenotato dai Colts e che quindi rende molto difficile l' accesso ai playoff. L' anno scorso l' ascesa imperiosa dei Titans ha scompigliato un po' gli scenari divisionali e i Jaguars sono stati quelli che più di tutti ne hanno pagato le conseguenze. Raggiungere solo cinque vittorie però denota un malessere che va al di là  della semplice considerazione sui Titans. Capro espiatorio Gregg Williams, il defensive coordinator, dove, effettivamente e come vedremo, il suo reparto non può dirsi adeguato allo standard NFL. A sostituirlo ci sarà  Mel Tucker, allenatore con 4 anni di esperienza NFL, tutti nei Cleveland Browns.

Chi ha veramente disatteso le speranze sono stati però i giocatori, in primis il QB: David Garrard, dopo un paio di stagioni solide ed interessanti era riuscito a strappare il contratto della sua vita, che lo elevava, dopo anni di precariato, a titolare indiscusso del posto di quarterback dei Jaguars e come spesso accade, firmato il contratto è scomparso il giocatore che tanto aveva ben fatto nella stagione precedente in cui aveva guidato i Jaguars a dei sorprendenti play-offs. Ovviamente nessuno pensava di avere un Tom Brady in casa, però la sua capacità  di stare lontano dagli errori, l'accuratezza con cui completava la gran parte dei lanci tentati senza peraltro giocare con dei top ricevitori aveva convinto la dirigenza di Jacksonville di promuoverlo definitivamente in campo e nel payroll. Poi però la passata stagione gli intercetti hanno raggiunto quasi il numero dei Tds e soprattutto i sacks subiti (ben 42) ne hanno minato ogni tipo di tranquillità  che il "nostro" aveva così facilmente conquistato nelle stagioni precedenti.

Quel numero 42 è quello che più ha preoccupato il front office dei Jaguars, che proprio in quella direzione hanno investito entrambe le loro prime due scelte del draft: Eugene Monroe, ottava scelta assoluta, era considerato unanimemente tra i top 2 offensive tackle di questa nidiata di rookie, Eben Britton ha flirtato con il primo giro nella gran parte dei mock drafts che precedevano il draft vero e proprio, insomma due offensive linemen in grado di puntellare l' attacco, proprio nello stile della mentalità  che ha da sempre contraddistinto questa giovane franchigia, che punta più sulla solidità  della squadra che sul nome del singolo giocatore da mettere in copertina.
Gli enormi problemi incontrati dalla linea offensiva dei Jaguars sono stati causati principalmente dai tanti infortuni che si sono avuti: prima della stagione il centro Brad Meester si è fatto male al bicipite ed ha saltato 6 settimane, il tackle backup Richard Collier è stato colpito da 14 proiettili durante una sparatoria e non calcherà  più un campo da football, nella prima partita della stagione le guardie titolari Vince Manuwai e Mo Williams hanno subito infortuni che gli hanno fatto chiudere subito la stagione, e lo stesso è capitato alla settima al veterano Chris Naeole nel frattempo firmato per cercare di colmare i buchi. Se a questo aggiungete che il tackle Khalif Barnes è stato autore di una stagione orribile (e infatti è stato poi tagliato) capite che l'idea di spendere 2 scelte per questo reparto non è stata male…

La cosa positiva è che la guardia Uche Nwaneri, schierata per necessità , ha dimostrato ottime qualità  e quindi si potrà  aspettare con più calma il ritorno a pieno ritmo delle 2 guardie titolari saltate alla prima giornata dello scorso torneo, e mentre il centro Meester garantirà  la solita solidità  al centro, per aumentare il tasso di esperienza (difficile presentarsi con 2 rookie come titolari nelle posizioni di offensive tackle) è arrivato da Philadelphia Tra Thomas (sperando che le ginocchia reggano) mentre l'altro ruolo di tackle sarà  in ballo tra Tony Pashos e i 2 rookie.
La cosa certa è che il nome a cui la franchigia vorrebbe legarsi in maniera indissolubile c'è già  a roster e dove andranno i Giaguari della Florida nei prossimi anni molto dipenderà  dalle sue prestazioni: stiamo parlando ovviamente di Maurice Jones-Drew che per la prima volta in carriera NFL si trova praticamente da solo a guidare il gioco su corsa della sua squadra: perso Fred Taylor (andato ai Patriots) starà  unicamente a lui smentire tutti coloro che pensano che un runningback così piccolino, 175 cm, possa sorreggere un numero di portate vicino alle 20 di media a partita. È lui infatti quello che maggiormente l' anno scorso ha deluso, racimolando statistiche più alla Bush che alla Turner, le 500 yards conquistate su ricezioni sono un buon numero, ma sono le sole 824 quelle conquistate via terra che hanno penalizzato troppo l' attacco.

Dietro a lui un trittico che sinora non ha dimostrato nulla tra i professionisti: Chauncey Washington, Alvin Pearman e il rookie Rashad Jennings da Liberty College (giocatore interessante ma da testare a questo livello di competizione) sono 3 signori nessuno, ma che dovranno diventare qualcuno quest' anno se vorranno evitare di avere il piccolo Jones-Drew morto ben prima della settimana di bye (la settima).
In sostanza il running game che è sempre stato storicamente un punto di forza di questa franchigia si trova per la prima volta quest'anno ad avere molti dubbi e pochissime certezze.

Si pensa cosa così ad un utilizzo più intensivo del gioco aereo? In questo settore il sogno poteva essere Michael Crabtree dal draft, si era parlato anche di un interesse per Boldin che però non si è mai poi manifestato realmente, alla fine ci si è dovuti "accontentare" di un veterano, ormai 33enne, che viene da una stagione pessima, la dirigenza farà  infatti molto conto sulla voglia di rivalsa dell'ex Rams Torry Holt. Il vero problema è che anche tra il reparto dei ricevitori, dovesse fallire Holt, ci sono molti punti di domanda: Mike Walker è il più serio candidato al ruolo di WR2, terzo giro del draft 2007, che sinora ha collezionato solo 16 ricezioni tra i pro, un bel salto nel vuoto, specie considerando la sua particolare simpatia nei confronti degli infortuni. Per il resto troviamo un Troy Williamson, che ha passato sinora le sue 4 stagioni NFL tra il dubbio che avesse le mani troppo piccole o gli occhi troppo "ciechi", convincendoci che in sostanza è solo una questione che sia solo troppo scarso, mentre non troviamo più Dennis Northcutt, tradato ai Lions in cambio della safety Gerald Alexander a fine Giugno. Il reparto dei TEs è stato confermato in toto: Marcedes Lewis sta lentamente venendo fuori, la sua affidabilità  in ricezione ormai è da considerarsi un' arma molto importante all' interno di un attacco con così tante incognite, resta un problema la sua poca incisività  in end zone, anche l' anno scorso solo 2 TDs ricevuti, ma per il resto sarà  senza dubbio lui il titolare del posto, mentre alle sue spalle ci saranno Greg Estandia ed il rookie Zach Miller, ex QB a Nebraska-Omaha.

Quel che invece salta più all' occhio guardando il roster difensivo è l' assenza di Mike Peterson, dopo 6 anni passati nel mezzo del campo a dirigere i suoi e a placcare avversari (543 tackles). La storia era arrivata ai ferri corti con la dirigenza della Florida ormai da un paio di stagioni, gli infortuni e gli anni che avanzano hanno fatto il resto. Il sostituto però era già  in casa: Justin Durant, 23enne e già  alla terza stagione tra i pro, titolare in ben 12 partite l' anno scorso ma quasi mai impiegato come middle linebacker. Ai suoi fianchi avrà  Clint Ingram e Daryl Smith, due giocatori che sinora non hanno per nulla entusiasmati e che sono probabilmente nell' anno in cui dovranno finalmente iniziare a dimostrare di poter valere il ruolo da starter. Di fatto però il reparto non ha molta competizione: Tim Shaw, Lamar Myles, Thomas Williams e Brian Iwuh sono giocatori che nella migliore delle ipotesi sono stati dei quinti giri al draft e che sinora hanno giocato prevalentemente in azioni di ritorno.

Il front a sette è completato da quattro uomini di linea che almeno sulla carta dovrebbero avere un ottimo potenziale: i 3 defensive end che prevalentemente si alterneranno in campo sono un ottimo mix di esplosività , gioventù ed esperienza: Reggie Hayward dovrà  infatti continuare a fare un po' da chioccia ai due giovinastri scelti nel draft dell' anno scorso e mentre Quentin Groves sembra ancora un po' più indietro nel processo di adattamento al football professionistico, Derrick Harvey si candida come titolare. Le sue cifre al primo anno non sono abbaglianti, ma già  da quest' anno il numero dei sacks dovrebbe iniziare ad aumentare ed arrivare più vicino ai 10 che ai 5. Anche perché la pass rush deficitaria (solo 29 sacks messi a segno dai Jaguars nel 2008, 20esimi in questa particolare classifica) è stata uno dei motivi che più sono costati il posto all' ex defensive coordinator Williams.
Nel mezzo della linea Rob Meier e John Henderson rimangono inamovibili, entrambi ormai over 30, non dovrebbero avere problemi di titolarità  nel ruolo di defensive tackle, anche se non va sottovalutata la terza scelta al draft 2009: le 321 libbre (oltre 140kg) di Terrance Knighton potrebbero essere ossigeno per i due vecchietti.

Emblematico è invece il particolare caso delle secondarie, sulla carta composto da giocatori di assoluto livello e fama, ma che negli ultimi anni ha un po' faticato ad emergere dall' anonimato: le 224 yards concesse a partita su lancio ne fanno la 24esima difesa, una difesa incapace soprattutto di difendere la red zone (25 TDs concessi, non sono nulla se confrontati con i 37 concessi dai Cardinals vicecampioni, ma ne fanno comunque la quartultima difesa) e di provocare turnovers (solo 13 intercetti messi a segno). Questo dato è quello più preoccupante e meno spiegabile, anche perché Rashean Mathis, il cornerback numero uno, si era fatto conoscere proprio per la sua capacità  di ricevere i palloni lanciati dai quarterbacks avversari, mentre nelle ultime due stagioni ne ha messi a segno solo 5 in tutto. Brian Williams sarà  il titolare dell' altra sideline: insomma niente è cambiato, solo il rookie Cox, pescato dal nulla, proveniente da William&Mary, un college di Division I-AA , potrebbe essere una novità , più nel ruolo di nickelback che di titolare vero e proprio.
Tra le safeties, nonostante l' arrivo di Gerald Alexander dai Lions, nessuno sembra essere in grado di scalzare dal ruolo di free safety titolare Reggie Nelson che resta la vera stella difensiva di questa squadra, altro prodotto di casa, uscito dai Gators di Florida, noto al college per la sua particolare capacità  di andare a trovare palloni aerei, cosa che tra i pro però non è ancora venuta fuori definitivamente. Alexander invece si troverà  a battagliare per il ruolo di strong safety, dove ci sarà  una vera e propria bagarre al training camp di Luglio/Agosto: il reparto è totalmente rinnovato, in offseason sono arrivati anche Sean Considine, da Philadelphia e Marlon McRee, che proprio a Jacksonville aveva iniziato il suo peregrinare all' interno della NFL, e così dopo le soste di Houston, Carolina, San Diego e Denver ritorna al punto di partenza. Comunque due discreti colpitori che potranno venire più che utili anche negli special-teams. Dove, soprattutto nelle fasi di ritorno, bisogna assolutamente trovare qualcuno in grado di preservare Jones-Drew da questo compito molto rischioso, l' anno scorso la gran parte dei ritorni, sia da situazione di punt che da kickoff, sono stati svolti da Brian Whiterspoon, che dovrebbe mantenere il ruolo anche per quesy'anno.

Confermati anche i calciatori Podlesh (punter) e Scobee (kicker) che dopo la prestazione monstre del 2007 (12 su 13) è tornato su livelli molto più bassi, che potrebbero iniziare a far pensare il front office ad intervenire prossimamente anche in questa parte del roster.
Per concludere quindi i tifosi dei Jaguars si affacciano a questa nuova stagione con molte meno speranze di quelle che hanno avuto negli anni passati, le 5 vittorie del 2008 e il fondo della AFC South Division sono un ricordo troppo vivo per non bruciare ancora. La svolta dovrà  arrivare innanzitutto dalla difesa, in attesa che Garrard inizi a meritarsi il super contratto firmato la passata offseason.

Tennessee Titans

I Tennessee Titans si presentano alla stagione 2009 col titolo di campioni divisionali, nonché col miglior record della scorsa regular season. Battuti poi alla prima di playoffs, al Divisional Championship, dai Baltimore Ravens in una partita costellata da errori sanguinosi. Questo non toglie che abbiano disputato un campionato solido con una difesa dominante e un attacco semplice ed essenziale. Ripetersi risulterà  difficile soprattutto perché il livello della AFC South continua ad elevarsi.
Corse, corse e ancora corse. Caratteristica che ha sempre contraddistinto la franchigia ma ancora di più in questi anni per via delle qualità  tecniche della squadra che impngono un certo tipo di gioco. Come sempre più spesso si vede il cavallo da tiro non è mai uno solo, ma una coppia di atleti che per caratteristiche fisiche si complementa aiutando a differenziare il game plane. Con un solo anno di esperienza Chris Johnson sorpassa LenDale White e conquista lo spot da titolare. Prima scelta nel draft del 2008, è autore di un'ottima annata tanto da valere il secondo posto come rooky offensivo dietro solo a Matt Ryan. Johnson ha corso molto (1228 yards) e per la prossima stagione si prevede un incremento di portate per lui divenendo il centro di tutto l'attacco.

White avrà  il compito di sostenere i terzi down e le situazioni di goal offense. Già  utilizzato in questa modalità  il runningback ha potuto mostrare tutto il suo valore (e il suo peso) risultando il miglior realizzatore della squadra con 15 touchdown segnati. Chris Henry, al terzo anno, dalle buone doti atletiche ma il cui comportamento non sembra in sintonia con la società  tanto che voci nei mesi scorsi parlavano di un probabile "divorzio" tra le parti. A parziale conferma di questo al draft, quinto giro, è stato pescato Javon Ringer da Michigan State che entrerà  proprio in competizione con Henry.
Il fullback è Ahmard Hall, buon portatore di palla e con delle discrete mani che gli permettono di essere un arma in più nei pressi della red zone. Ma il meglio di se lo da come bloccatore a cui si deve molto per l'ottima annata di Johnson e White. Se Hall è stato importante per i numeri dei due runninback, tanto più la linea offensiva artefice di un eccellente lavoro. Il quintetto base è capeggiato dal sempre presente Kevin Mawae al centro, Michael Roos e Eugene Amano a sinistra e Jake Scott e David Stewart a destra. Il quintetto ha avuto un netto miglioramento nella pass protection passando dai 30 sacks concessi nel 2008 agli 8 nel 2009.

La questione quarterback è molto delicata a Nashville. Giustamente il coaching staff ha deciso di mantenere il veterano Kerry Collins come partente relegando nuovamente Vince Young al ruolo di back up. Young perse il ruolo di titolare alla prima partita del 2008 a causa di un infortunio al ginocchio. Infortunio non grave che si risolse nell'arco di un mese ma alcuni episodi destarono sospetti sulla sua tenuta mentale e un Collins che ha saputo sfruttare al meglio la chance ottenuta lo hanno relegato alla panchina.
Collins, fondamentalmente, ha dovuto eseguire il compitino e raramente è stato costretto a prendere in mano la situazione. Ha avuto il pregio di infondere sicurezza ai compagni mostrando segni concreti di leadership. Per questo gli hanno dato nuovamente fiducia, almeno per quest'anno. Young dovrà  dare segni evidenti di crescita, soprattutto mentale, altrimenti a Nashville potrebbe avere vita breve. Per dare profondità  al reparto è stato chiamato Patrick Ramsey, giocatore di esperienza ma certo non un fenomeno che ricoprirà  il ruolo di terzo quarteback.

Il reparto, capro espiatorio di tutti i mali dei Titans, è quello dei wide recivers. Cronicamente senza un vero leader, il gruppo è stato caratterizzato da buoni mestieranti. La mancanza di un target pericoloso che mettesse all'erta le difese avversarie è la critica più comune che i fans muovono alla franchigia. Tanto è vero che i target preferiti di Collins sono stati il tigh end Bo Scaife con 58 ricezioni (561 yards) e Chris Johnson con 43 ricezioni (260 yards). I migliori ricevitori, di ruolo, sono stati Justin Gage, Brandon Jones e Justin McCareins e unendo le loro statistiche scopriamo che un top reciver della Lega sarebbe equiparabile.
Lasciati andare McCareins e Jones sono arrivati Nate Washington (terzo ricevitore a Pittsburgh) e il rookie Kenny Britt (prima scelta di Tennessee). Washington diventa, insieme a Gage, il titolare, mentre per Britt si prospetta sin dal primo anno un ruolo, certamente di seconda linea, ma più attivo rispetto all'anno da rookie di Lavelle Hawkins. La qualità  dei ricevitori del Draft 2009 è universalmente riconosciuta e non è paragonabile a quella dell'anno precedente. Hawkins, scelto appunto al secondo giro dell'anno scorso, non ha giocato male tanto che nella deep ha fatto un passo avanti, in oltre, l'anno di esperienza gli sarà  sicuramente di giovamento. Da Britt ci si aspetta da subito un segnale importante: con la sua fisicità  deve riuscire a coprire la parte più difficile del campo, nel mezzo, e diventare il giocatore di possesso che manca al roster.

Potenzialmente sembra che il reparto abbia avuto un miglioramento, seppur marginale, ma un miglioramento. Ora bisogna attendere se i giovani sapranno integrarsi e produrre da subito e se Washington saprà  dare quell'impatto che ci si aspetta.
Di Bo Scaife e della sua importanza si è già  accennato, così fondamentale da guadagnarsi il franchise tag di questa offseason. L'arrivo, nel 2008, di Alge Crumpler sembrava dovesse relegarlo al ruolo di secondo, ma l'ottima annata e un Crumpler sotto le aspettative lo hanno eletto il tight end della squadra. Lo specialista nei blocchi, invece, è Craig Stevens in procinto di iniziare la sua seconda stagione da professionista. A completare il reparto Jared Cook, terza scelta in aprile. Anche in questo caso si parla di un tight end votato alla ricezione grazie alle buone mani e da velocità  ed elusività  discrete. Con Scaife che vorrà  un contratto importante e Clumper nella parabola discendente della sua carriera che i Titans contino di aver scelto il TE dei prossimi anni?

In difesa il fatto più rilevante è la partenza di Albert Haynesworth. Il contratto richiesto dal giocatore è stato reputato troppo esoso per l'economia della franchigia, così il forte defensive tackle (se non il più forte) si è accasato nella capitale alla corte di Dan Snyder che ha saputo soddisfare le sue richieste.
La perdita risulta molto pesante: ogni qualvolta Haynesworth non ha potuto solcare il campo le statistiche contro le corse sono peggiorate sensibilmente. Fortunatamente tutto il reparto è risultato solido e anche presumendo una sua flessione dovrebbe rimanere molto competitivo. Partendo dal concetto che Haynesworth è insostituibile, qualsiasi successore non sarà  all'altezza. Questo non vuol dire che non vi siano giocatori che possano fare bene. Jason Jones già  l'anno scorso subentrava nella rotazione dimostrandosi un valido rookie. Il coaching staff ha però ritenuto indispensabile la presenza di un giocatore con qualche anno di esperienza in più, trovando in Jovan Haye l'elemento necessario disponibile. I due saranno in competizione per lo spot da titolare, con favorito Haye, ma molto probabilmente si divideranno le azioni sul campo. Un nuovo volto arriva anche dal Draft con Sen'Derrick Marks, la seconda scelta di Tennessee. Il giovane ha mostrato buone doti di "rashatore" e di bloccatore ma ha anche evidenziato un problema di continuità  della performance all'interno di una stessa partita. Rimane pertanto un'incognita, ma farà  parte anche lui della rotazione dei defensive tackles sul lato destro. Il posto da titolare è saldamente in mano a Tony Brown che ha dalla sua l'esperienza accumulata con Haynesworth. Chiude il gruppo Kevin Vickerson che nelle rare occasioni in cui ha potuto presenziare allo snap ha mostrato buone qualità  di run stopper. Il gruppo si presenta così giovane e ben assortito.

Da svecchiare, invece, i linebackers capitanati dalla bandiera della franchigia Keith Bulluck. Il giocatore ha sempre vestito i colori dei Titans e molto probabilmente terminerà  la sua carriera professionistica nella stessa squadra. Seppur con qualche numero in meno sulle statistiche in questi ultimi due anni rimane il leader carismatico.
Dall'altro capo, sul lato forte, troviamo David Thornton che ha vissuto un 2008 sotto tono rispetto ai canoni a cui aveva abituato per via di alcuni problemi alla spalla. Problemi teoricamente risolti. Gli è stato affiancato Gerald McRath, fresco dal quarto giro di aprile, per aiutarlo a crescere. Il giovane ha le qualità  per poter giocare anche nel mezzo oltre a mostrare doti di leadership. Lo spot di middle linebacker è comunque saldamente in mano a Stephen Tulloch grazie ad un 2008 oltre ogni aspettativa ma, comunque, con ancora margini di miglioramento. Vincent Fuller lo ha sostituito in caso di necessità  comprendo la posizione discretamente. Il reparto sembra avere il giusto mix di esperienza e forze nuove con l'auspicio che queste ultime possano attingere dai veterani ed essere pronti a subentrare al loro posto quando i tempi saranno maturi.

Titolari inamovibili Nick Harper e Cortland Finnegan. I due cornerback si sono confermati abili colpitori e buoni in copertura. Finnegan è stata la sorpresa del 2007 comprovata nella passata stagione, tanto da guadagnarsi una chiamata al Pro Bowl. Giovane e irruento ha bisogno di riuscire a controllare meglio la sua aggressività . Harper mantiene, stagione dopo stagione, la sua carriera ad alti livelli senza, per ora, subire flessioni particolari. Il suo backup arriva dal Draft, Ryan Mouton. Aggressivo quanto basta e forse sottovalutato al Draft potrebbe rivelarsi uno steal.
Altro volto nuovo è DeMarcus Faggins, questa volta dalla free agency. I suoi sette anni di carriera li ha passati sempre nei Texans senza mai brillare particolarmente ma lavorando sempre bene e con costanza. Jason McCourty, altro rookie, chiude l'elenco dei cornerback. Particolarmente veloce (40 yards in 4,3 secondi) sembra abbia affascinato particolarmente Jeff Fisher.
Altre due certezze tra le safety: Chris Hope la strong e Michael Griffin la free. Entrambi i giocatori hanno disputato un ottimo campionato. Griffin, dopo che per necessità  era stato costretto a ricoprire il ruolo di cornerback nel 2007 (suo primo anno), è ritornato al proprio ruolo originario migliorando decisamente le sue prestazioni. Con i suoi sette intercetti guida la squadra in questa classifica e mette in evidenza la sua abilità  nei big play. Hope si conferma abile colpitore, anche in solitario.
I sostituti sono Vincent Fuller e Donnie Nickey con l'arrivo di Nick Schommer dal Draft. Fuller ha disputato un ottima regular season, la migliore della sua carriera, sfruttando le opportunità  concessegli. Nickey invece non ha brillato e dovrà  guardarsi le spalle da Schommer. Il rookie, però, dovrà  occuparsi soprattutto di special team.

E arriviamo proprio agli special teams. Il kicker è l'inamovibile Rob Bironas. Accurato e potente ha più volte tolto le castagne dal fuoco alla squadra. Tanto che si è potuto permettere di strappare un bel contratto di quattro anni per 12 milioni di dollari.
Il punter è il sempre verde Craig Hentrich in procinto di iniziare la sua diciassettesima stagione. Ma il 38enne è ancora dotato di un'ottima gamba e per questo ha deciso di continuare almeno per un altro anno. Ad ogni modo arriva A.J. Trapasso, undrafted, in caso di necessità .
Predire che possibilità  abbiano questi Tennessee Titans risulta difficile. Due i nodi che una volta sciolti potrebbero far capire meglio la direzione della franchigia. In primo luogo bisogna vedere come verrà  assorbita la perdita di Haynesworth. Come già  scritto è prevedibile una flessione del reparto ed ecco che l'attacco, il secondo nodo, potrebbe aiutare col suo possesso palla e cerando di mettere a tabellone qualche punto in più.

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