La seconda chance

Michael Vick durante la conferenza stampa di presentazione a Philadelphia

Si è letto che tra il primo e il secondo tempo della prima gara di preseason tra Philadelphia e New England si sia alzato un forte brusio dalle tribune a un certo punto. La notizia era appena giunta e si è subito intuito che tifosi degli Eagles non stessero certo intavolando un acceso dibattito tecnico sui trenta minuti di football appena visti. Michael Vick era diventato uno di loro
firmando un contratto con la franchigia della Città  dell'amore fraterno.

Apriti cielo. La notizia è di quelle che non ti aspetti, l'apertura dei siti web di football americano della mattina dopo lascia basiti moltissimi appassionati.
La cronaca racconta di un tentativo di Cincinnati andato a vuoto e di una firma con la squadra di Andy Reid, un anno più una opzione per il secondo. Di colpo, in pieno clima da "the show must go on" e "the second chance" a cui ormai ci ha abituato il ricco mondo dello sport professionistico, non si parla più di lotte tra cani, processi e crimini più o meno efferati; Vick esce come uomo pulito, pentito, e la discussione si ribalta tutta sul football giocato.

Giornalisti, appassionati e tifosi cercano di collocare l'affaire Vick in una logica di gioco nel sistema Eagles senza nemmeno ipotizzare che i due anni di inattività  potrebbero aver messo un peso troppo grande sulle gambe che hanno reso celebre questo atleta. La Wildcat Formation è già  un sogno per tutti, Donovan McNabb che sfrutta l'atletismo dell'ex quarterback di Atlanta per situazioni di gioco particolari, per trick play che uccideranno ogni difesa avversaria. La già  forte e temibile corazzata biancoverde ha oggi un'arma in più
ed è inaffondabile.

Il web impazzisce, ogni blogger dice la propria sparando più in alto di quanto
non facciano i giornalisti professionisti, Twitter spara notizie e aggiornamenti
a raffica, ogni tifoso dice la propria, molti chiedono di boicottare i prodotti
degli sponsor dei Philadelphia Eagles, molti altri sono entusiasti della firma
del giocatore. Hanno già  voltato pagina, lo show sta andando avanti per una
strada che nessuno può più interrompere. La coppia McNabb-Vick farà  esplodere il
mondo Nfl, il destino è segnato, lo spettacolo più grande su un campo verde sta
per realizzarsi.

Tutto probabilmente falso, tutto molto simile agli articoloni di qualche
giornalaio nostrano su vittorie in amichevoli di "lusso" e grandi campioni che
porteranno una Champions League in ogni città  d'Europa, chi a Madrid, chi a
Milano, chi a Manchester. Come se alla fine tutti potessero vincere. Anche negli
USA si è letto molto in questo senso, di un McNabb felice dell'acquisizione, di
un Arthur Blank (proprietario dei Falcons) che vede un uomo "nuovo", dell'arma
letale in più, delle tante varianti di gioco che si aprono a Philadelphia e chi
più ne ha più ne metta.

La realtà  è che il mondo Nfl si è spaccato in due, all'esterno, nel cuore dei
tifosi. Micahel Vick è stato accolto da alcuni contestatori all'arrivo per la
sua conferenza stampa, i commenti del pubblico ai vari articoli on line o su
semplici forum di tifosi sono uno opposto all'altro, tra chi non dimentica le
nefandezze compiute dal giocatore e chi lo ritiene ormai un essere purificato
utile alla formazione della Pennsylvania. Di certo c'è che Vick ha pagato, è
stato processato e ritenuto colpevole dalla corte, ha subito (prima del
processo) una squalifica a tempo indeterminato da Roger Goodell,
squalifica che terminerà  solo dopo sei giornate di stagione regolare. Il resto,
le conferenze stampa, le previsioni sul futuro roseo della squadra, sono parte
del gioco, della diplomazia di chi giustifica un'acquisizione di questo tipo e
del lavoro degli analisti sportivi che a questa mossa di mercato cercano di dare
prematuramente un senso logico. I tifosi, dal canto loro, fanno il loro
mestiere: esaltarsi, deprimersi, gettare fango o idolatrare in base al gusto
personale.

Non è un uomo nuovo Vick e nessuno può davvero cancellare quanto è successo, ma
se dobbiamo rispettare le decisioni della giustizia, com'è giusto che sia,
allora oggi Micahel Vick è un uomo libero ed ha tutto il diritto di rifarsi una
vita. Chi ha intenzione di dargli una chance lo ha trovato e il secondo
tormentone della lunga estate Nfl termina, dopo l'addio definitivo al football
di Brett Favre ecco arrivare la firma di Vick. Punto e a capo, a
settembre si gioca.

Come giocherà  Vick a Philadelphia? Difficile dirlo, ma andiamoci piano con le
congetture e le illusioni. A un mese dall'inizio della stagione regolare Andy
Reid
non modificherà  certo il playbook offensivo per inserire un atleta in
un ruolo già  ottimamente coperto da Donovan McNabb. E allora che ci fa Vick a
Phila? Innanzitutto il backup, la riserva di McNabb, una riserva che, toltosi la
ruggine di dosso, darà  certamente più garanzie degli altri pari-ruolo presenti
in squadra. McNabb ha avuto parecchi infortuni negli ultimi anni, e spegnerà  33
candeline a novembre. Vick ne ha appena fatti 29, in un paio d'anni il ruolo di
titolare potrebbe essere suo.

Può essere che la speranza di Reid sia quella di trasformare in parte il
giocatore; lo stesso McNabb, quando arrivò a Philadelphia, ricordava un po'
Vick, pur se meno atletico e sfuggente anche lui era infatti più uno scrambler
che un passatore puro. Ma McNabb era più giovane e malleabile di quanto non lo
sia il Vick di oggi, anche se, ad onor del vero, l'ex Falcons si trova oggi di
fronte al miglior allenatore mai avuto tra i pro. Certamente il più esperto,
inserito in un contesto efficiente, in un sistema in piedi da anni.

Anche per questo non è così semplice immaginare tante Wildcat Formation, reverse
una dopo l'altra, Vick che si sistema come wide receiver, runningback o,
addirittura, "secondo" quarterback nel backfield. Lo proverà , Reid, eccome se lo
proverà . L'opzione sul secondo anno di contratto dipende da quanto si riuscirà  a
misurare la forza attuale di Vick e per farlo non basteranno le sole sedute
d'allenamento. Reid pensa seriamente a Vick come alternativa a un McNabb in
difficoltà  e ad un suo successore. Vick ha braccio e atletismo, come al solito
serve qualcuno che doni grazia a quei suoi lanci troppo spesso fuori misura come
potenza e precisione.

I Philadelphia Eagles sono probabilmente la migliore soluzione che potesse
capitare a Vick. Coaching staff esperto e presente da anni, società  che ha
lavorato molto bene, squadra forte che nel nuovo millennio si è giocata cinque
finali di conference ed il Super Bowl 39, una posizione da riserva che non gli
metterà  da subito la pressione che subisce chi deve giocare dal primo snap e
deve farlo bene. Lo vedremo in giocate particolari, in schemi disegnati apposta
per lui? Probabile, ma Reid deve provare a vincere qualcosa e le forzature su
Vick saranno l'ultimo dei suoi pensieri. Lo studierà , lo inserirà  con calma,
consapevole di aver trovato chi può tenere in piedi la baracca se il capitano di
mille battaglie dovesse farsi male di nuovo. Una scommessa difficile, ma
certamente ponderata con attenzione e con uno sguardo alle opzioni in campo.

Sul salary cap questo acquisto pesa poco più di un milione e se tra un anno Vick
sarà  quello che Phila stava davvero cercando avrà  centrato il vero "sei" al
Superenalotto. Poi ci saranno ovviamente anche i fischi, i contestatori, gli
avversari diversi da Terrell Owens (TO nelle ultime settimane si è
speso molto in difesa di Michael Vick n.d.r.
), i boicottaggi e gli insulti.
Cose che col football c'entrano poco, come poco c'entrava il terribile "hobby"
di Vick, ma atteggiamenti inevitabili e comprensibili fin quando rimarranno nei
confini della contestazione civile. Perché fuori dal campo non tutti sono
disposti a dimenticare, a voltarsi dall'altra parte o, più semplicemente, a far
finta che quello che corre in campo vestito da giocatore di football sia un uomo
totalmente diverso da quello che in abiti borghesi torturava e uccideva cani.
C'è un prezzo da pagare per tutto: oltre la giustizia, oltre il football, oltre
la seconda chance.

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