Rookie Report 2009 – 3

J.A. Happ è riuscito a rimanere a Philadelphia. Farà  bene alla sua rincorsa verso il RoY?

Per questo numero aumentiamo il numero di giocatori trattati. Aggiungendo i giocatori di cui si è parlato nei precedenti report (Bret Anderson, Rick Porcello, Tommy Hanson), si giunge ad un totale di circa dieci rookie per lega. Una stagione che così sembrava un po' mancare di nomi, si è rivelata ricca di spunti, e la lotta al Rookie of the Year è equilibrata, e la conta dei voti alla fine dell'anno potrebbe mostrare una classifiche molto più corte di quelle dell'anno passato.

National League

J.A. Happ – SP – Phillies

Tre mesi fa, lontani dalla deadline, i campioni del Mondo avevano un grosso problema nella loro rotazione. Bisognava trovare una soluzione, ed il rookie che stava ben figurando nel bullpen accettò di buon grado l'entrata nei 5 partenti.
Da allora molto è cambiato, nelle rinnovate ambizioni di Philadelphia e nel braccio di Happ, che nonostante gli arrivi di Lee e Pedro, si tiene strettissimo il suo bel posticino in rotazione.
La ciliegina sulla torta è il complete game contro i Rockies della settimana scorsa, che suggella il fantastico 8-2 stagionale e porta J.A. in alto nella cosiderazione dei votanti per il RoY. L'alternanza di fastball e changeup del maturo 26enne lo rende un investimento sicuro, e Phila si comporta bene mandando Moyer nel bullpen al suo posto.
E' stato difficile tenerlo nella corsa a Halladay, poi non concretizzatasi, e a Lee, ma siamo sicuri la franchigia verrà  ricompensata di questa politica. Prepariamoci ad una grossa ristrutturazione del contratto prima di luglio 2010, nonostante abbia ancora molte difficoltà  quando la precisione viene meno e concede basi per ball.

Colby Rasmus – CF – Cardinals

Il meglio che i rookie 2009 potevano presentare al piatto prima dell'All Star Game era Rasmus, esterno di Saint Louis che ha contribuito, nella prima parte dell'anno, alla buona classifica dei suoi.
La trade Holliday gli ha però tolto qualche turno di troppo, e la sua media sta scendendo. Inoltre, la sua lentezza ed il problemino di ernia riportato qualche settimana fa non lo rendeno particolarmente interessante sui basepath e nella sua posizione difensiva.
Basterà  forse questo ad allontanarlo dal titolo di RoY della National League, titolo probabile fino a prima della pausa? Forse, nel frattempo a Pittsburgh c'è chi fa figure migliori.

Andrew McCutchen – CF – Pirates

Abbiamo già  parlato più volte di questo giocatore, l'unico sempre presente nei nostri report. La notizia interessante è che ha iniziato anche a battere in modo più che decente.
Con 40 partite giocate meno di Rasmus, ha un numero di Home Run solo leggermente inferiore (7 contro 11) e con corridori in scoring position è una macchina da .357 di media, numero simile a quello di gente come Albert Pujols.
Della velocità  abbiamo già  parlato, rimane impressionante. Ormai il manager gli lascia facoltà  di rubare basi quando vuole, starà  a lui evitare di compromettere il 93% che attualmente detiene nella percentuale di basi rubate rispetto ai tentativi effettuati.
Forse ci sbaglieremo, ma non ci sono sufficienti ragioni al momento per votare Rasmus e non McCutchen, nel panorama della National.

Casey McGehee – IF – Brewers

I Cubs si staranno mangiando le mani per essersi lasciati scappare il terza base da Fresno State, che ha attualmente un amedia superiore al .300 ed attenta ad un posto titolare anche nei Brewers del futuro, che nel 2009 non possono sperare in tanti exploit.
Facilitato da vari infortuni (Weeks) e da prestazioni non felici dei compagni, McGehee è entrato nel lineup in punta di piedi per poi diventare uno dei migliori rookie della lega.
Buono swing, media alta e potenza nella media, ha purtroppo molti problemi in difesa, dove non è sempre impeccabile. Questo potrebbe affossare le sue speranze individuali, nonostante sia un battitore più solido dei concorrenti, probabilmente il più solido della classe 2009 (.304/.357/.507).

Randy Wells - SP - Cubs

Comunque vada la votazione finale, il partente che più si avvicina come prestazione a Happ è il giocatore di Belleville arruolato l'anno scorso dai Cubs.
9 vittorie e 5 sconfitte al momento, Wells ha sicuramente una tenuta minore del giocatore dei Phillies, oltre a meno K. I parametri a suo favore (HR concessi, basi per ball, ERA) lo sono di talmente che chiaramente nonn lo mettono in una posizione di vantaggio.
Per quanto riguarda il rendimento, non ci sono dubbi che sia un partente da contender, avendo anche un anzianità  maggiore nelle Minors, vivendo la sua stagione da rookie a 27 anni suonati.

American League

Ricky Romero – SP – Blue Jays

Se i giorni di Halladay a Toronto giungeranno forse al termine tra offseason e prossima stagione, i tifosi potranno rimanere comunque tranquilli, perchè quantomeno in questa stagione hanno scoperto qualcuno su cui catalizzare le loro attenzioni.
Romero è giunto in sordina dalle Minors, probabilmente delegato al ruolo di rilievo. Provato come partente non ha invece deluso, postando finora una ERA sotto i 4 ed un numero impressionante di K, 90 in 18 uscite. Ma il 7.2 K a partita è inficiato dall'ovvio alto numero di basi per ball.
Se alla potenza si affiancherà  presto o tardi la precisione, i numeri dell'angelino potrebbero essere quelli di un partente da primo o secondo spot.

Andrew Bailey – CP – Athletics

Alcuni giocatori sono nati per le Majors. E' ciò che è successo a Longoria, non scelto la prima votla che si è presentato al draft, ed è quello che è successo anche a chi forse lo succederà  sul trono di Rookie of the Year della American League.
Bailey è passato da essere uno degli ultimi prospetti invitati allo spring training all'All Star Game in quattro mesi.
Le salvezze ins tagione sono oramai 17 su 21 tentativi, il WHIP è sotto i 1.00 ed il numero di K esorbitante, più di 10 normalizzati sui 9 inning.
Il cambio è, diciamo, traballante; a volte esce benissimo, a volte meno bene. Questo vuol dire che ha altri ampi margini di miglioramento. La fastball è però di gran precisione, ed imbattibile per i battitori destrorsi, che si ritrovano immancabilmente a cercarla sul filo esterno della zona di strike, senza risultati apprezzabili.
Insomma, la chiamata alla partita delle stelle è decisamente meritata, così come sembra probabile il premio individuale a fine settembre. Gli A's gli hanno dato solo 21 occasioni per chiudere un incontro, ma il suo livello è già  ora da contender. Sicuramente i dirigenti di Oakland non dovrebbero lasciarselo scappare.

Brad Bergesen - SP - Orioles

Forse non interessante come Romero, Bergesen ha trovato spazio nell'affollato reparto giovanile degli Orioles, dimostrando uno stile di gioco da veterano nonostante la giovane età  (24 ann). La testimonianza principale è la sua ERA, la decima più bassa tra i partenti della American, oltre al bassissimo numeri di HR concessi. La sua mancanza di caratteristiche peculiari (come un lacio dominante o una precisione superiore alla media) lo renderà  però solamente un outsider nella corsa al premio del prossimo ottobre.
Di lanciatori giovani e promettenti Baltimore ne ha almeno tre, ed è probabile che a fine stagione Bergesen dovrà  rinunciare a qualche partenza, dato anche il piccolo infortunio rimediato a fine luglio.

Jeff Niemann - SP - Rays

Se parliamo di partenti di Tampa, ci viene in mente David Price. Però c'è un altro rookie che è già  giunto a 10 vittorie stagionali: è Niemann, destrorso. Anch'egli non ha dei pregi visibili come la potenza del suo compagno di squadra o la precisione di Bailey, ma le statistiche ci parlano di un giocatore già  colto solido, con pochi bassi e molti alti.
Un vero peccato che le sue vittorie siano giunte contro compagini come Kansas City, Oakland, Baltimore o Toronto. Su dieci W, neanche una contro Red Sox, Yankees o Angels, ad esempio. La mancanza di una affermazione di qualità  contro questi top team potrebbe ledere la considerazione di scout e giornalisti su di lui, e far apparire le sue statistiche come "truccate". Ma la rotazione dei Rays aveva giusto bisogno di qualcuno come lui per rimanere a galla nella AL East, che potesse garantire vittorie su vittorie, e poco importa contro chi e come.

Alfredo Aceves - RP - Yankees

Raro vedere un rilievo in queste pagine. Aceves ha però numeri talmente impressionanti da entrare di diritto in classifica. 8 K sui nove inning, contro le sole 2 BB; oltre a questo, le 7 vittorie che lo rendono parte integrante della cavalcata della sua squadra verso i Playoff.
Proprio in questa chiave sarà  il suo banco di prova finale: saprà  essere una risorsa importante anche in Post Season, con i suoi compagni che giustamente si aspettano di almeno arrivare alle World Series?

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