Prospetti 2009: RB & WR

Sarà  Michael Crabtree, Texas Tech, il primo ricevitore scelto?

La classe di running backs targata 2009 non sembra essere nemmeno paragonabile a quelle degli ultimi cinque draft, nel senso che mancano quel giocatore o due in grado di essere contesi da chi sceglie nella parte altissima del tabellone. Come per altri ruoli, anche qui sembra essere una corsa a due quella in atto per divenire il primo scelto tra i backs, con Chris "Beanie" Wells ed il pirotecnico Knowshon Moreno, entrambi usciti dal college con un anno di anticipo, a contendersi tale onorificenza. C'è ovviamente qualche interessante outsider, Donald Brown di UConn su tutti, ma il draft potrebbe riservare delle piacevoli sorprese per chi sta cercando di adeguarsi ai tempi, e cerca un giocatore da alternare ad una star già  presente in squadra, adottando il cosiddetto two-back system. Già  al primo giorno di selezioni potrebbero essere tanti i prospetti a sentire il proprio nome chiamato a cavallo tra secondo e terzo giro, in quanto squadre come Jacksonville, Philadelphia, Houston e San Francisco necessitano tutte di un rimpiazzo per evitare eccessive usure ai propri titolari.
Dopo il ruolo di offensive tackle, il settore più profondo di tutti è quello di wide receiver, dove il talento abbonda parecchio, ed i papabili protagonisti possono essere sei, sette, forse addirittura otto, tutti chiamati al primo giro.
E' una nidiata che abbonda di playmakers, ricevitori molto veloci, che al college erano abituati a spezzare in due una partita con un gioco a lunga gittata, ovvero una razza di giocatore particolarmente utile per togliere pressione da qualche quarterback ancora in cerca di affermazione, nonché per attacchi, vedi Oakland e simili, che devono forzatamente ricominciare daccapo.

Running backs

Il dilemma è presto descritto: Beanie Wells (6'1; 235), Ohio State, o Knowshon Moreno (5'10; 217), Georgia?

Ecco i migliori della classe 2009 per questo ruolo, che sbarcheranno entrambi in Nfl avendo saltato a piè pari l'annata da senior, due prospetti similari per il modo di correre potente e fisico, ma diversi per la gamma di movimenti a disposizione. Wells si propone come un tradizionale corridore nord-sud, di quelli che vanno dritto e forte non appena si apre il varco giusto, che non si tirano indietro di fronte al contatto, anzi, lo cercano, e continuano a pedalare anche con i placcatori appiccicati all'uniforme. La sua produttività  al college, in un programma di primissimo piano, è stata a dir poco straordinaria, ha accumulato 3.382 yards in tre stagioni neanche del tutto piene classificandosi al quarto posto ogni epoca per l'ateneo in yards corse, pazientando sapientemente nel trovare la luce verso la endzone, abbassando testa e spalle per parare avanti gli avversari, spostandoli con decisione con la potenza delle sue braccia, e diventando sempre più difficile da fermare a partita in corso, quando la fatica di un difensore che ha già  corso per tre quarti comincia davvero a farsi sentire.

Dov'è la fregatura? Non c'è. Ci sono però dei problemini fisici di non poco conto da tenere saldamente in memoria, la sua storia collegiale parla di diverse assenze per piccoli infortuni assortiti, che gli hanno causato operazioni a polsi, caviglie, stop forzati per commozioni celebrali e numerosi problemi muscolari, niente di grave quindi, ma è bene ricordare che la carriera di un running back professionistico, è già  breve di suo.

Di fisico, dicevamo, corre anche Moreno, un ragazzo che a Georgia si è fatto un nome molto velocemente, forse troppo velocemente, vista la limitata esperienza da titolare che ha in faretra: diverse invece le sue movenze, che gli consentono di ottenere buoni risultati all'interno, con l'aggiunta di un cambio di direzione laterale interessante che ad esempio Wells non possiede. Moreno non si tira indietro quando c'è da rompere un placcaggio, il suo fisico, seppure meno possente di quello del collega, gli consente di farlo, d'altra parte. Rispetto a Wells, inoltre, è un miglior ricevitore, corre bene le tracce e può esplodere con migliori risultati in campo aperto, risultando in quel tipo di giocatore che può cambiare l'inerzia di una partita da un momento all'altro, a patto che una velocità  non abbagliante gli garantisca gli stessi risultati che ha avuto al college, dove gli avversari da staccare erano ben più lenti degli alieni che frequentano la Nfl.

Problema che potrebbe avere anche Donald Brown (5'10; 210), descritto nella parte introduttiva come outsider perché di recente ha scalato diverse posizioni verso l'alto, passando da un secondo round ad un probabile primo, dove le sue caratteristiche potrebbero farne una scelta sensata, ad esempio, per Arizona, essendo un running back più portato per il big play che non per le situazioni di goal line (i Cardinals avrebbero un'ottima combo con Hightower).
Anche Brown, prodotto degli Huskies, ha un'ottima visione di gioco ed una distinta mobilità  laterale, non è un accumulatore di yards costante, piuttosto è uno di quelli che piazza la giocata lunga quando meno ce lo si aspetta, qualità  venuta fuori con prepotenza nell'ultimo, sensazionale, anno trascorso al college, terminato con più di 2.000 yards e 18 mete. Fa molte cose, tutte bene, non è eccezionale in nessuna di queste: ecco perché potrebbe avere una carriera Nfl più sicura di un grande talento con potenzialità  di bust nascoste da qualche parte.

Medesimo è il cognome di Andre Brown (6'1; 224), pesante piè veloce proveniente da North Carolina State, alto, molto possente, e capace di abbagliare i presenti con un 4.49 sulle 40 yards alla Combine, risultato ragguardevole che testimonia la mancata perdita di rapidità  sugli spazi brevi, mai sacrificata per la costruzione di un fisico adatto alla Nfl.
Corridore tosto e fisico, bloccatore tra i migliori a disposizione, Brown ha un chilometraggio tutto sommato limitato avendo sempre diviso equamente le portate nel sistema a doppio running back dei Wolfpack, gli scarsi numeri dell'annata da junior sono causa di una frattura al piede che gli ha dato fastidio anche in seguito, e che ha preoccupato più di qualche scout. E' un giocatore molto solido, che può accumulare guadagni importanti nei primi downs per poi lasciare spazio ad un collega più agile ed elusivo di movimenti, funzionerà  a meraviglia, se resterà  in salute, in un sistema come quello di Jacksonville o di San Francisco, visto che Mike Singletary ha detto di voler aggiungere libbre e chiamate al running game.

Grandi numeri sono stati quelli accumulati da LeShon "Shady" McCoy (5'10; 204), che a Pittsburgh ha frantumato il record di ogni epoca di yards corse da un freshman, e segnato la bellezza di 35 touchdowns in soli due anni di eleggibilità , cifre che non gli hanno comunque consentito di essere proiettato al primo giro per evidenti lacune fisiche, che non gli consentono di fungere da back adatto ad ogni circostanza. Bravo a girare l'angolo, egualmente efficace nel correre dritto o laterale, McCoy è agile ed accelera in un amen mandando a farfalle più di qualche difensore, il problema è quando viene preso, perché stile di corsa e fisico non sono quelli richiesti per rompere costantemente i placcaggi.

Più tosti sono invece Shonn Greene (5'10; 227), Iowa, che ha aperto gli occhi dei media segnando 20 touchdowns con più di 1.800 yards nel 2008, ma senza aver mai dimostrato null'altro in precedenza, e James Davis (5'11; 218), Clemson, metà  della famosa coppia formata da lui e C.J. Spiller, l'uno fisico e potente, l'altro piccolino e molto agile. Ambedue i prospetti sono proiettati ad una chiamata al secondo giorno, in quanto nessuno dei due è un fulmine come velocità  di base, tuttavia Davis potrebbe avere più margini di miglioramento rispetto a Greene, che si è lasciato alle spalle una grande stagione, tanto grande quanto lo sono i punti di domanda sulla sua frettolosa dichiarazione per il draft visti i suoi trascorsi.

Molti altri sono i nomi che potrebbero ritagliarsi uno spazio importante in un sistema ad utilizzo parziale: Rashad Jennings (6'1; 231), Liberty, è un cavallo da tiro che potrebbe far comodo a Houston, perennemente sprovvista di questo tipo di giocatore; Javon Ringer (5'9; 205), Michigan State, che ha quasi quadruplicato la produzione di mete dal terzo al quarto anno di college; Mike Goodson (5'10; 208), Texas A&M, pallina da flipper adatta a particolari tipi di situazione e non a portare da solo il peso di un attacco; Glenn Coffee (6'0; 209), Alabama, prospetto da quarto/quinto round che avrebbe guadagnato molte posizioni se si fosse fermato un altro anno al college.

Uno sleeper su tutti: Branden Ore (5'10; 214), West Liberty, ex Virginia Tech con alle spalle grandi problemi caratteriali, apparentemente superati con l'esilio presso il piccolo college di Division II, perso tra le montagne del West Virginia. Andrà  via presumibilmente negli ultimi tre giri, ma potrebbe valere molto di più. Tenetelo d'occhio.

Wide Receivers

C'è un numero spropositato, quest'anno, di squadre aventi per necessità  primaria la ricerca di un wide receiver in grado di migliorarne istantaneamente l'attacco, o per sostituire un veterano ritiratosi, oppure semplicemente tagliato. Vengono subito alla mente Oakland, Jacksonville, Cleveland, St. Louis, New York Jets e Giants, Dallas Cowboys, che ognuna per i propri motivi deve fare i conti con il rimpiazzo di uno, se non due elementi da pescare tra il tanto talento presente in questo 2009.

Nonostante il lavoro limitato alla Combine, che non ha potuto determinarne l'effettiva e discussa velocità , e quel problema al piede che si porta appresso da un paio di mesi, continuiamo a pensare che sia Michael Crabtree (6'1; 215), Texas Tech, il numero uno di questo ruolo.
Ai Red Raiders ha fatto festa in una spread offense che vedeva il suo numero chiamato molto spesso, in una situazione nella quale si trovava sovente in vantaggio rispetto al difensore per la bravura ad escluderlo dalla traccia con l'uso del corpo, ha prodotto moltissimo a livello di yards e touchdowns trovando impatto immediato dopo un anno da redshirt, ed ha accumulato un interessantissimo numero di giocate in momenti particolari di molte partite, talvolta risolvendone il risultato a favore dei suoi colori.

Crabtree ha tutte le carte in regola per divenire una star anche nella Nfl, vale a dire alta concentrazione nel ricevere i passaggi, capacità  di prendere anche i palloni lanciati fuori misura, gioco fisico, carattere forte e velleità  da trascinatore, emerse già  in giovane età .
Sicuramente una presa da top ten, le sue intriganti qualità  farebbero molto comodo ad almeno quattro squadre posizionate nelle prime 10 posizioni, i Browns stanno seriamente pensando di prenderlo alla 5, così non fosse troverà  le braccia aperte di Raiders o Jaguars, e se dovesse arrivare alla decima scelta, i 49ers banchetterebbero felici.

Top ten che potrebbe essere raggiunta anche da Jeremy Maclin (6'0; 198), Missouri, che fa invece di atletismo ed accelerazione le sue doti principali, che al college gli hanno consentito di scrivere il proprio nome in numerosi azioni terminate in endzone, spesso e volentieri anche dopo aver ricevuto ed essere esploso in campo aperto. Ha giocato in una spread offense, il che significa che dovrà  compiere qualche aggiustamento per giocare nei professionisti, ai Tigers ha segnato un po' in tutti i modi, raccogliendo lanci lunghi e corti, senza mai perdere la concentrazione sulla destinazione della palla, staccando notevolmente i difensori che aveva alle spalle, ed una volta partito non lo si prende più.
Si dice che Al Davis sia innamorato delle sue qualità , anche se al roster dei Raiders servirebbe di più un uomo del fisico di Crabtree.

Esplosivo è altresì un aggettivo che ben si addice a quanto fatto vedere da Darrius Heyward-Bey (6'1; 210), Maryland, in possesso di un fisico ben piazzato per statura e libbre, e di rara velocità  per un ragazzo di tale stazza, capace di fermare i cronometri dei provini a numeri vicini all'allucinante. Tali doti naturali gli hanno permesso di eseguire diverse giocate in profondità , al college è stato un ricevitore di grande affidabilità  per ogni quarterback con cui ha giocato, è stato sempre abituato ad un ruolo primario, che potrebbe essergli richiesto anche al piano superiore, a patto che migliori la tecnica di posizionamento delle mani quando il pallone è in arrivo, specialmente nelle traiettorie più corte.

Se si cerca l'arma totale, questa potrebbe essere rappresentata da Percy Harvin (5'11; 192), Florida: anche se sono saltati fuori problemi con l'uso di droghe leggere nel suo recente passato, cosa perdonata già  ad altri giocatori scelti al primo giro negli ultimi tempi, Harvin dovrebbe riuscire a mantenere lo status di first rounder, essendo, tra i giocatori sinora analizzati, quello più pericoloso in assoluto.

Ai Gators ha tolto diverse castagne dal fuoco scrivendo produzioni numeriche altissime, si è schierato da ricevitore come da running back con la medesima naturalezza, riuscendo in qualche occasione a superare la tripla cifra di yards nell'uno e nell'altro settore all'interno della stessa gara. Vede il campo come pochi, sa trovare la endzone con estrema facilità , è tra i prospetti più agili ed elusivi a disposizione, il suo gioco preferito è la ricezione immediata dallo screen e la conseguente lettura dei blocchi amici, che può arrivare in qualsiasi momento della partita, fatto che fa concentrare molto le difese su di lui.

Hakeem Nicks (6'0; 212), North Carolina, è invece specializzato nelle tracce più corte, magari contenti cambi di direzione che lui sa eseguire con straordinaria pulizia, dote essenziale per un giocatore del suo stampo, cui piace ricevere nel mezzo del campo senza farsi troppi problemi per i placcaggi in arrivo. Al college ha riscritto diversi dei records dei Tar Heels, ed ha lasciato il college con una gara straordinaria, nella quale ha preso letteralmente di tutto terminando la sua carriera con 217 yards e 3 mete. Nicks può essere un altro prospetto in gradi di fare la differenza da subito anche nella Nfl, gli istinti ci sono, volontà  e carattere non mancano, deve solamente correggersi in termini di pazienza, nel senso che desidererebbe vedere il pallone lanciato sempre nella sua direzione.

Ai limiti del primo round potrebbe trovare spazio un altro ricevitore di possesso, Kenny Britt (6'2; 218), Rutgers, ragazzo di eccellente statura che ha a tratti dominato al college, imponendo il fisico nei confronti di tutti quei defensive backs spesso più bassi e minuti rispetto a lui.
E' un tipo di ricevitore che si diversifica dagli altri in termini di forza bruta, che usa sovente per liberarsi e rompere qualche placcaggio dopo la ricezione, può fungere da minaccia nelle ultime 20 yards in quanto capace di creare mismatches costanti, ed ha forti qualità  in fase di bloccaggio che lo faranno apprezzare dagli ancora numerosi allenatori Nfl che vedono il wide receiver indispensabile in tutte le fasi del gioco.

Appena più sotto a questa lunga carrellata di prospetti arrivano due protagonisti della Big Ten, Brian Robiskie (6'2; 209), Ohio State, e Derrick Williams (5'11;194), Penn State, i quali si sono incrociati spesso negli ultimi anni nelle guerre divisionali tra Buckeyes e Nittany Lions. Robiskie, figlio di Terry, assistente offensivo con una lunga carriera nei professionisti, è un altro tipo di ricevitore di possesso, di quelli privi di velocità  abbaglianti, ma molto consistenti quando c'è da guadagnare un poco alla volta frustrando la difesa avversaria. Dalla sua ha un'esperienza molto vasta sui palcoscenici più alti che il college football possa offrire, non ha mai accumulato statistiche impressionanti in termini di yards, ma ha spesso risposto presente nei pressi della endzone.

Molto più atletico, e di inferiori dimensioni, Derrick Williams, la cui dote principale è la velocità  in cambio di direzione, qualità  che gli permette di riuscire a smarcarsi molto bene dal difensore, che in passato ha avuto problemi a concentrarsi e prendere qualche pallone facile, dubbio alimentato dai soli 9 touchdowns segnati nella quadriennale carriera a Penn State.

Presumibilmente il terzo giro sarà  il momento in cui Juaquin Iglesias (6'0; 210), Oklahoma, sentirà  chiamato il suo nome, essendo un giocatore strutturato per giocare in maniera fisica (non è molto veloce) ma che deve migliorare il suo fisico per essere consistente tra i pro pur essendo tra i migliori nel correre le traiettorie richieste; la stazza è anche qualità  in possesso di Louis Murphy (6'2; 203), Florida, con la differenza che l'ex Gator è un prospetto in grado di colpire pericolosamente in profondità , in quanto la sua velocità  di base è eccellente in rapporto ai chili, ed ha grossi margini di miglioramento tecnico.

Più spaventoso, a livello fisico, risulta essere Ramses Barden (6'6; 229), Cal Poly, un vero e proprio mal di testa per chi deve difendere le ultime 20 yards, in quanto in possesso non solo di una statura impressionante per un wide receiver, ma pure di una più che discreta abilità  in elevazione, che lo pongono in costante vantaggio qualunque ne sia la marcatura affibbiatagli.
Potrebbe scendere di considerazione dopo i numeri non abbaglianti in termini di velocità , è un prospetto molto grezzo che non ha affinato a dovere la propria tecnica, perché il livello competitivo in cui ha giocato non glielo richiedeva, per lui c'è una strada a metà  tra il terzo e quarto giro, con l'ottica di proporsi come ricevitore di possesso dalle misure vicine a quelle di un tight end.

Altri giocatori meritevoli di considerazione nei primi quattro giri potrebbero tranquillamente essere Mike Thomas (5'7; 195), Arizona, folletto che si giocherà  la carriera sfruttando le enormi doti di velocità  e rapidità  sul breve; Austin Collie, (6'0; 200), Brigham Young, ragazzo molto serio, la cui etica lavorativa non è seconda a nessuna; Mohamed Massaquoi (6'1; 210), Georgia, altro prototipo di ricevitore di possesso dal fisico già  strutturato a dovere per il professionismo; ed infine Brandon Gibson (6'0;210), Washington State, che potrebbe risentire della pessima annata passata dalla sua squadra, la quale ha vissuto una stagione a dir poco tribolata, tra le peggiori della propria storia, nella quale il ragazzo è passato dai 9 ai soli 2 touchdowns segnati.

La scommessa dell'anno potrebbe essere Brandon Tate (5'11; 183), North Carolina, spaventoso atleta in grado di accelerare istantaneamente, giocatore fatto e finito per staccare il difensore di turno in qualsiasi momento ed eccellente special teamer, che può segnare in tanti modi ed in qualsiasi momento. Un grave infortunio ne ha terminato anzitempo una stagione da senior fantastica, e lo ha trasformato in un giocatore da quarto/quinto round, che potrebbe venire scelto più in alto sulla sola base delle sue potenzialità , con un severo occhio su una riabilitazione che, si dice, lo vedrà  nuovamente a pieno regime nel 2010.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi