Prospetti 2009: Defensive Line

B.J. Raji, il bestiale tackle nigeriano da Boston College è il miglior DL della classe.

Quasi in risposta alla linea offensiva anche questo reparto si presenta come una fucina di talenti in cui molte franchigie, anche quelle che adotteranno, o hanno adottato, lo schema 3-4, potranno certamente pescare giocatori di qualità  e atleti di altissimo livello; tra i tackle non passeranno certamente inosservati i due appena usciti da Boston College, il primo dei quali sembra destinato ad entrare addirittura nella Top 10 del prossimo draft, che dovrebbero tranquillamente trovare una sistemazione già  nel primo giorno nonostante una folta concorrenza che conta 6-7 prospetti papabili per le prime sessantaquattro chiamate.
Discorso molto simile anche per gli end, dove a farla da padrone saranno sicuramente quelli definiti ibridi, ovvero capaci di ricoprire il ruolo che gli ha già  visti protagonisti al college nella classica difesa 4-3 o di agire come esterni nello schieramento a quattro linebacker, che sembra avere molti estimatori nell'odierna NFL; in questa tipologia di giocatori rientrano parecchi prospetti presenti all'appuntamento di sabato, mentre DE puri se ne vedono sempre meno all'orizzonte, o comunque si contano sulla punta delle dita.

Tackles

Tra gli interni il giocatore più inseguito è certamente B.J. Raji, defensive tackle di origine nigeriana che dopo essere stato redshirtato nel 2007 per problemi accademici ha disputato una stagione da senior devastante collezionando 42 stops, 16.0 tackles for loss, 8.0 sacks, e diventando un dominatore assoluto tanto in ACC quanto in NCAA; dotato da madre natura di un talento purissimo ha grandissime abilità  nel perforare le linee offensive avversarie, una buona tecnica di placcaggio, e una stazza che gli permette di tenere impegnati più bloccatori. Agile, ma anche molto fisico, è un player estremamente versatile che possiede le qualità  necessarie per ricoprire sia il ruolo di defensive tackle che quello di nose tackle, cosa che certamente non passerà  inosservata; finito nelle grane per essere stato trovato positivo alla marijuana durante le combine non dovrebbe però perdere posizioni in quanto a Boston ha sempre lavorato sodo, mettendosi a disposizione dei coach e mostrando una certa disponibilità  ad imparare e migliorare.

Se c'è da sudare non si tira mai indietro pure Peria Jerry, tackle esplosivo e molto mobile che negli ultimi due anni è stato il perno e il leader della difesa di Mississippi dopo l'addio di Patrick Willis, passato a far danni negli stadi della NFL con la divisa dei Niners; parecchio istintivo e agile è un pass rusher molto valido che sa sfruttare il giusto mix tra tecnica-potenza-velocità  per mettere sotto costante pressione il backfield avversario. Miglior tackler della SEC nel 2008, ha guidato la conference con 18.0 tackles for loss, è cresciuto esponenzialmente nelle ultime stagioni universitarie mettendo a segno 7.0 sacks solo in quella da senior, quando finalmente è riuscito a debellare gli infortuni; proprio i continui acciacchi fanno storcere il naso alle tante franchigie interessate, anche se un talento del genere difficilmente uscirà  dal primo giro.

Sempre tra i primi trentadue, per il rotto della cuffia, dovrebbe entrare il fenomenale Evander Hood, meglio conosciuto come Ziggy, atleta pazzesco e pass ruher distruttivo, capace da solo di mettere a ferro e fuoco la linea e il backfield avversario grazie ad un'aggressività  innata e un motore che gli permette di restare continuamente in movimento; esplosivo, veloce, potente e incredibilmente solido ha una buona esperienza grazie ai tre anni accumulati nella difesa di Missouri. Ben piazzato fisicamente, quasi 6' e 3'' per 300 libbre, ha chiuso la carriera nei Tigers con 165 tackles, dei quali 23.0 for loss, 15.0 sacks; piuttosto costante nelle ultime due stagioni è anche piuttosto versatile, tanto che potrebbe imporsi anche all'esterno della linea.

Decisamente interno deve giocare per rendere al massimo invece Ron Brace, teammate di Raji che dopo aver sfigurato alle combine con un tempo altissimo sulle 40 yards ha mostrato ottime doti da run stopper nelle prove individuali, confermando di essere un grandissimo prospetto per il ruolo di nose tackle, e quindi, ideale per le squadre che adottano una difesa 3-4; potentissimo, sfrutta una buona rapidità  sul primo passo unita all'istinto e all'aggressività  per abbattere gli avversari nei tentativi di blitz verso il backfield, che altrimenti risulterebbe irraggiungibile a causa della sua scarsa velocità . Meno produttivo dell'ex compagno di squadra, non sembra avere le possibilità  per giocare tutti i down a livello professionistico visto che tende a stancarsi facilmente; nonostante questo ha concluso con 11.0 tackles for loss e 3.0 sacks la sua ultima stagione al college.

Decisamente più esplosivo figura Sen'Derrick Marks da Auburn che per diverso tempo è stato in orbita di first round ma che nelle ultime settimane ha perso diverse posizioni a causa dei troppi problemi fisici avuti nelle stagioni universitarie, che spaziano dall'ernia alla caviglia, infortunatasi proprio nel 2008; meno esperto di molti colleghi, è stato redshirtato nella freshman season, è un giocatore molto versatile che in carriera ha ricoperto anche il ruolo di end, mostrando buone doti atletiche ed una velocità  terrificante che gli permette di penetrare con costanza nel backfield. Ottimo tackler, anche se non troppo produttivo, non si lascia intimidire dai bloccatori avversari.

Simile a lui come gioco, anche per una versatilità  che gli permette di giocare sia all'interno che all'esterno della linea è Jarron Gilbert, atleta potente ed esplosivo proveniente da San Josè State e figlio d'arte, il padre Darne ha giocato a New Orleans tra il 1985 e il 1988, che ha conquistato il premio come miglior difensore dell'anno della WAC dopo aver messo a segno qualcosa come 22.0 tacklers for loss e 9.5 sacks; eccellente tackler, sembra possedere ancora parecchio potenziale inespresso. Sempre come DT/DE potrebbe imporsi anche Fili Moala, altro grande prospetto uscito dalla scuola difensiva di USC, che ha ottenuto diversi consensi dopo i buoni workouts e l'ottima combine disputata; atletico, produttivo, e discreto pass rusher è considerato perfetto per lo schema Tampa 2.

Fuori dal primo giorno di scelte non vanno certamente dimenticati Ricky Jean-Francois, junior da Lousiana State che ha stupito tutti nel National Championship dello scorso anno distruggendo l'attacco di Ohio State dopo 12 mesi lontano dai campi per aver subito una sospensione dal programma, e Alex Magee da Purdue, altro ibrido molto integro fisicamente che offre una discreta produzione sia contro i passaggi che contro le corse. Come DT puro è da seguire con attenzione anche Sammie Lee Hill, proveniente dal piccolo college di Stillman ma davvero impressionante sia sotto il profilo atletico, che fisico, che produttivo; se sviluppato a dovere potrebbe diventare uno steal pazzesco.

Un altro tackle molto tosto è Mitch King, da Iowa, dotato di una velocità  abbagliante e di una tecnica di placcaggio sopraffina che gli ha consentito di mettere a segno 228 tackles, 52.5 for loss, in carriera, lasciando a bocca aperta tutti quelli che lo hanno semplicemente etichettato come undersized; nella vicina Northern Iowa ha invece giocato un giocatore che hanno seguito molto da vicino ultimamente gli Steelers, Everette Pedescleaux, transfer da Minnesota che se mette la testa a posta può ottenere un successo incredibile in NFL viste le enormi qualità  mostrate sul campo. Tra i Nose Tackle, tanto ricercati ultimamente, qualcosa è lecito aspettarsi infine da Corey Irvin, talento di Georgia molto abile a penetrare gli attacchi avversari.

Ends

Come si anticipava la classe è piena zeppa di ibridi che vuoi per doti naturali o vuoi per necessità  delle franchigie NFL hanno tutte le qualità  per diventare dei buoni outside linebacker a livello superiore; tra questi uno dei più attesi è certamente Brian Orakpo, che dopo essere partito in sordina ha scalato posizioni fino ad entrare nella top five, anche grazie all'infatuazione di Mangini, che non ha nascosto di volerlo portare a Cleveland. Atleta eccelso, esplosivo, dominatore indiscusso sulla linea di scrimmage, è un pass rusher nato che non dovrebbe avere troppi problemi a giocare esterno nella linea mediana, visto che velocità  e agilità  non sembrano affatto mancargli; altamente produttivo e in possesso di un eccellente fisico, nell'ultima stagione ha totalizzato 42 tackles, 19 for loss, e 11.5 sacks, diventando un vero e proprio incubo per i lineman avversari.

Entrato nel primo team All-American nel 2008, Orakpo ha fatto incetta di premi, vincendo in un sol botto il Nagurski Trophy, miglior difensore della nazione, il Lombardi Award, miglior lineman NCAA, e l'Hendricks Award, miglior defensive end degli states, presentandosi come un pezzo pregiatissimo del prossimo draft; altrettanto valido, ma forse uscito dal college con un anno di anticipo il prodotto di Penn State Aaron Maybin, dotato di tecnica sopraffina ma ancora troppo acerbo per essere schierato titolare fin dalle prime battute della regular season. Su lui, forse converrebbe investire un progetto a lungo termine, magari centellinandolo nella stagione da rookie per vederlo poi esplodere un anno più tardi, quando a dar manforte alla sua velocità  e alla sua mobilità  ci sarà  anche l'esperienza, nonché una visione di gioco accresciuta che non lo costringa a giocare con il solo istinto; agilissimo, è un pass rusher che difende alla grande contro le corse e che ama fiondarsi sul quarterback avversario, inchiodato per 12 volte a terra nel suo ultimo anno universitario.

Un altro ibrido da seguire con estrema attenzione è Everette Brown di Florida State, che è stato per tre anni il leader assoluto del reparto difensivo dei Seminoles sfoggiando doti atletiche e tecniche di altissimo livello; rapido nei movimenti e in possesso di un'accelerazione folgorante, l'impegno costante negl'allenamenti e l'ottima intelligenza tattica gli hanno permesso di sopperire ad un fisico undersized che spesso e volentieri l'ha messo in seria difficoltà  contro i lineman avversari. Giocatore istintivo e produttivo, 100 tackles e 23.0 sack in carriera, è stato in corsa fino all'ultimo per diventare Defensive Player e ACC Player of The Year nel 2008, il suo torneo migliore; molto versatile ed abile a svolgere i compiti che gli vengono assegnati dal coach, con i suoi 46.5 tackles for loss ha raggiunto il secondo posto nel ranking All-Time dei 'Noles.

Decisamente adatto a coprire più ruoli anche Tyson Jackson, che si presenta forse come uno dei talenti più completi del draft nonostante sia efficace quasi esclusivamente contro le corse, dove sfrutta un fisico imperioso per impedire agli avversari di guadagnare terreno; solido e terribilmente difficile da spostare quando ce lo si ritrova davanti, l'ex giocatore di LSU ha doti tali da poter essere schierato anche come defensive tackle, anche se predilige giocare sugli esterni, dove può sfruttare la sua rapidità  nei movimenti per accrescere la produzione del reparto e, soprattutto, quella individuale. Con 121 placcaggi e 19.5 sacks rimane uno dei migliori Tigers di sempre e segue la tradizione dei vari Marcus Spears e Glenn Dorsey.

Una tradizione che non manca certo sul curriculum di Robert Ayers, proveniente da Tennessee, ateneo che nel recente passato, e nel presente, ha regalato alla NFL due grossi campioni del calibro di "Big" John Henderson e Albert Haynesworth, del quale sembra destinato a raccogliere il testimone al centro della difesa dei Titans; nato come end purissimo infatti l'ex Volunteers sembra pronto per coprire con efficacia anche la posizione di tackle, dove potrebbe utilizzare l'ottimo lavoro di braccia per ostacolare i blocchi avversari e consentire ai compagni di penetrare nel backfield. Molto fisico, esplosivo e difficilmente arginabile sul primo passo, ha una buona tecnica di placcaggio e anche se non è un talento naturale riesce a mantenersi ad alto livello grazie alle grandi moli di lavoro che si sobbarca durante gli allenamenti; competitor nato, è uno che sa cosa vuol dire piegare la schiena per riuscire a migliorarsi.

Per chi ama gli outside linebacker nati end c'è poi Larry English, velocissimo atleta di Northern Illinois che ha dalla sua un discreto repertorio di pass rush moves e che ama aggredire i lineman avversari per indurli all'errore; abbastanza produttivo, è il classico giocatore che si affida parecchio all'istinto, e per questo vengono messi diversi punti interrogativi sulla sua esplosione tra i professionisti, anche se, qualche margine di miglioramento, sotto questo aspetto, è quantomeno attendibile. Non sempre al 100 % fisicamente, durante la carriera universitaria è emerso come un grande dominatore nonostante abbia dovuto fare i conti con tanti, forse troppi, acciacchi.

A cavallo tra il primo e il secondo giro potrebbe trovare la giusta collocazione anche Michael Johnson, straordinario atleta da Georgia Tech che ha una limitata esperienza ma che nell'unica stagione giocata da starter in NCAA ha messo su numeri interessanti, 43 placcaggi e 7.0 sack, dimostrando di non essere solo un giocatore di situazione, era schierato principalmente contro le corse, ma di avere le qualità  per giocare ogni singolo down; fisico e doti da pass rusher, l'ex Yellow Jackets sembra costruito apposta per avere un impatto immediato come outside linebacker, ruolo che novantanove su cento coprirà  nei professionisti.

Poco esperto ma sicuramente intrigante è anche David Veikune, prospetto hawaiiano nato in Alaska ed esploso con i Warriors proprio nell'ultima stagione, dove ha totalizzato 73 tackles e 9.0 sacks diventando titolare fisso dopo due anni passati a fare il rincalzo e altri due persi tra una redshirt freshman in Colorado e un'avventura piuttosto positiva al Fresno City College; abbastanza veloce e agile è un pass rusher naturale, istintivo, ma al tempo stesso dotato di una buona intelligenza tattica. Molto simile a lui lo Utes Paul Kruger, nato quarterback, era stato reclutato da Urban Meyer nel 2004, e diventato defensive end nel 2007 dopo due stagioni passate lontano dai campi tra i missionari mormoni in Kansas e Missouri; tornato in Utah è rientrato alla grande collezionando 124 tackles e 10.5 sacks in due anni, mettendosi alle spalle la bruttissima rissa in cui è stato coinvolto nel gennaio dello scorso anno per cui ha riportato gravi ferite alle costole e all'addome.

Giocatore molto istintivo ed esplosivo fisicamente ricorda molto Styker Sulak, end aggressivo proveniente da Missouri che ha prodotto tantissimo in NCAA raggiungendo quota 204 tackles e 22.5 sacks in carriera; da sviluppare ancora come pass rusher sembra materiale interessante per gli special team, dove dovrebbe trovare spazio anche Kyle Moore, altro elemento piuttosto produttivo e lavoratore instancabile uscito da Southern California su cui ci sono buone aspettative. Qualche credito ce l'ha anche Matt Shaughnessy, atleta versatile e istintivo da Wisconsin che si presenta come un discreto end per la 3-4 con discrete possibilità  di essere sviluppato come DT o OLB; tra gli end classici è lecito aspettarsi qualcosa da Zach Potter, Nebraska, eccellente contro le corse, Brandon Williams, Texas Tech, non velocissimo ma discreto pass rusher, e dal ex Marine Rulon Davis, California, elemento tenace e disciplinato che potrebbe migliorare diventando una certezza anche al di fuori della rushing defense.

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