NFL – Top & Worst Divisional

Willie Parker è tornato quello dei playoff di tre anni fa…quelli del titolo.

TOP 3

Willie Parker
E' tornato "Fast" Willie Parker e per Pittsburgh potrebbe essere la notizia più importante in vista della corsa al Super Bowl. Dopo un anno iniziato benissimo contro Houston, ma poi passato molto spesso in infermeria, chiuso con solo 2 touchdowns nelle restanti partite, il runningback degli Steelers è tornato a macinare yards proprio nella partita più importante della stagione fino a questo momento. Erano due anni che Pittsburgh mancava dalla postseason, dal Super Bowl vinto contro Seattle, dove Parker fu protagonista del touchdown su corsa più lungo della storia della partita più importante della NFL. Da quel momento sembra che niente sia cambiato e contro i Chargers che avevano fermato la corsa di Peyton Manning, "Fast" Willie ha messo a ferro e fuoco la difesa, correndo per 146 yards alla media di più di 5 yards a portata, segnando il td del sorpasso a fine primo tempo e quello del definitivo allungo a quattro minuti dalla fine della gara.
Ora c'è da affrontare l'ostacolo più difficile, la difesa dei Ravens per assicurarsi il biglietto per Tampa e gli Steelers hanno bisogno di un'altra prestazione magica del loro runningback.

Larry Fitzgerald e Arizona Defense
Ci sembrava spiacevole non includere nella top list entrambe le chiavi della vittoria dei Cardinals in casa dei Panthers, vera sorpresa della giornata e forse di tutti i playoff. La favola di Arizona continua e i protagonisti sono molteplici e per certi versi non annunciati. Fitzgerald è un autentico fenomeno e anche nella precedente vittoria contro Atlanta aveva dimostrato di essere un giocatore in grado di caricarsi sulle spalle l'attacco ed essere sempre decisivo, anche con giocate spettacolari. Contro Carolina ha replicato la partita di wild card, prima con una ricezione da circo in mezzo a due difensori, riuscendo a controllare la palla in due tempi e tenendola nonostante il tentativo di intervento del defensive back, poi diventando di fatto l'arma unica e definitiva dei Cards, conquistando 166 yards in 8 ricezione, la quasi totalità  di quelle lanciate da Warner e la metà  di quelle complessive guadagnate dalla sua squadra, aggiungendo lo splendido touchdown di fine primo tempo, in cui, dopo una perfetta traccia a tagliare il campo, si è tuffato prima di uscire dal campo riuscendo a superare con la palla la goal line.
La difesa dei Cardinals, invece, è quella che in sede di analisi nessuno dava come chiave per la vittoria contro Carolina, ed invece il lavoro di pass rush della linea, le giocate dei linebackers, sia in blitz che in copertura (come l'intercetto di Hayes) e la partita perfetta della secondaria, che ha intercettato quattro volte Delhomme e tenuto Steve Smith a sole due ricezioni, hanno costruito il perfetto equilibrio tra attacco e difesa, alla base per la qualificazione al primo Championship della storia di Arizona.

Brodrick Bunkley, Mike Patterson e Stewart Bradley
Il trio magico che ha fermato il rushing game dei Giants non poteva non essere inserito fra i top della settimana. I due defensive tackle e il middle linebacker, tutti sotto i quattro anni di esperienza NFL, sono stati i protagonisti della linea centrale che ha controllato le corse del mammuth Jacobs e annullato quelle dello sgusciante Ward, riuscendo in più a fermare molti dei tentativi di terzo e quarto downs giocati da New York, che in stagione viaggiava a quasi 160 yards di media su corsa, con percentuali di conversione dei downs finali eccellenti. Patterson e Bunkley hanno creato un muro iniziale contro cui soprattutto Ward ha sbattuto varie volte, mentre Bradley, che ha chiuso con 11 tackles complessivi, è riuscito in più di un'occasione a leggere le tracce di Brandon Jacobs e fermarlo prima che riuscisse a ingranare la marcia e distruggere tutto e tutti.

WORST 3

Jake Delhomme
Il quarterback di Carolina è solitamente conosciuto come un duro, uno che difficilmente sbaglia in maniera clamorosa le partite che contano, ed è per questo che la disgraziata performance contro Arizona ha sorpreso molti appassionati di football, soprattutto i fans dei Panthers. L'aver condotto subito con maestria il drive iniziale fino alla endzone avversaria può aver fatto credere a Delhomme di poter disporre della difesa dei Cardinals, invece è stata quest'ultima a disporre del qb dei Panthers, intercettandolo cinque volte, ad un passo dal record all time dei playoff, mettendo sempre pressione con la linea e leggendo in anticipo ogni sua mossa, sia con la secondaria che con i linebackers. Alla fine sono stati sei i turnovers di Delhomme, proprio nel giorno del suo compleanno è arrivata la peggior serata che lui e tutti i tifosi di Carolina potessero immaginare.

Eli Manning
Dopo la splendida cavalcata dello scorso anno conclusa con la vittoria nel Super Bowl e il titolo di MVP, in tanti pensavano che Eli potesse aver svoltato definitivamente la sua carriera per diventare finalmente il quarterback vincente che tutti si aspettavano e levarsi di torno l'ombra ingombrante del fratellone. Quest'anno la partenza aveva confermato i pensieri degli esperti e dei tifosi dei Giants, ma nel finale di stagione le cose sono sembrate cambiare in peggio e alcune prestazioni hanno fatto dubitare sulla possibilità  di Manning di guidare ancora i Giants verso il bis. La partita contro gli Eagles era un crocevia molto importante per il quarterback di New York, una vittoria avrebbe dato morale a lui e tolto i dubbi agli analisti. Invece è arrivata la sconfitta, dura, pesante, senza appello, giocando una partita negativa, in cui è mancata la leadership di cui la squadra aveva bisogno, soprattutto dopo la squalifica di Burress. Proprio Philadelphia è stata la squadra contro cui Eli ha giocato le peggiori partite dell'anno, risultato abbastanza comprensibile vista la tremenda pressione che la linea degli Eagles mette e la sua mancanza di freddezza nei momenti di difficoltà . Non a caso in situazioni difficili sono arrivati i due intercetti e da lì in poi la partita è stata un susseguirsi di errori in una partita chiusa senza touchdowns e con molti errori nelle situazioni di terzo e quarto down, che hanno permesso agli Eagles di portare a casa la vittoria ed eliminare i campioni del mondo.

Tennessee Titans
Difficile individuare un colpevole singolo nella sconfitta dei Titans contro Baltimore, in una partita in cui Tennessee, dopo la splendida regular season chiusa al primo posto assoluto, aveva la possibilità  di tornare al Championship. Chiudere l'incontro con 391 yards complessive contro le 211 dell'avversario, con 21 primi downs contro 9 e con 116 yards su corsa contro le 51, pur avendo il proprio titolare assente per tutto il secondo tempo, dovrebbe portare ad una vittoria, a volte anche comoda, e invece al Championship ci vanno i Ravens, sfruttando i regali clamorosi di entrambi i reparti dei Titans, l'attacco con tre cruciali turnovers, tutti all'interno della redzone avversaria, che avrebbero permesso a Tennessee di muovere il punteggio in una partita dominata dalle difese, la difesa con una serie infinita di penalità  (12, ad un passo dal record assoluto) che hanno di fatto regalata a Baltimore e a Flacco downs e posizioni di campo decisive per finalizzare i drives che hanno portato la vittoria alla squadra che in preseason veniva accreditata di un massimo di quattro vittorie stagionali. L'occasione per entrare nella storia per Tennessee era notevole, con la possibilità  di giocarsi tutti i playoff in casa fino al Super Bowl, ma alla prima partita, pur giocando contro una squadra che basa tutto il suo gioco sulle giocate difensive, ha fallito.

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