Willie Parker, 146 yards e 2 td!
Il primo Divisional Playoffs del 2008 ha visto protagonisti i Baltimore Ravens al LP Field di Nashville in casa dei Tennessee Titans.
Si prospettava un partita dominata dalle difese e il basso punteggio finale ha confermato quanto previsto dai più.
Leggere le statistiche senza vedere una partita non può certo essere sufficiente per capire come questa si sia sviluppata ne tanto meno capire perché si è conclusa in un certo modo. In un caso, però è vero il contrario: se andate a vedere un qualsiasi game center noterete subito che i padroni di casa hanno realizzato 391 yards di total offense contro i 211 degli ospiti, mentre questi ultimi sono stati capaci di non commettere turn over contro i tre degli avversari.
Ed è qui che c’è stata la grande differenza perché i due fumbles sono venuti in prossimità della goal line così come l’intercetto. Ottima la difesa di Baltimore sotto questo aspetto perché è stata capace di propiziare questi errori impedendo, viste le distanze dalla end zone e nel peggiore dei casi, la realizzazione di 9 punti. 9 punti che in una partita di questo tipo valgono come oro colato.
Ottima anche la difesa di Tennessee che ha annullato il gioco di corse dei Ravens limitando Willis McGahee a 32 yards e Le'Ron McClain a 12. Poco efficace anche il gioco aereo che ha avuto solo un paio di fiammate sfruttando le poche disattenzioni di Tennessee. La sensazione è stata che il coaching staff non volesse caricare troppo di responsabilità il loro quarterback. Joe Flacco ha così tentato 22 lanci completandone la metà (161 yards) e segnando un touchdown insieme a Derrick Mason (78 yards) vero punto di riferimento per il rookie.
La difesa dei Ravens ha sofferto invece il rookie dei Titans: Chris Johnson tra ricezioni e corse ha guadagnato 100 yards segando l’unico touchdown della squadra, tutto nel primo tempo. Peccato che un problema alla caviglia gli abbia impedito di presentarsi in campo nella seconda frazione di gioco.
Nonostante tutto l’attacco di Tennessee è stato capace di muovere la catena con efficacia. LenDale White ha faticato più del compagno ma alla fine è riuscito a chiudere down importanti grazie anche ad un gioco aereo decisamente efficiente che ha tenuto all’erta la difesa dei Ravens. Justin Gage ha disputato la gara della vita: sicuramente un buon mestierante, ma sabato con le sue 10 ricezioni per 135 yards ha creato scompiglio nelle secondarie avversarie.
Tutto coordinato da un Kerry Collins impeccabile, o quasi, capace di leggere bene i movimenti di Baltimore. Quasi perché la sua performance è macchiata da un intercetto quando ha sparacchiato sul profondo sotto una gran pressione del front seven Corvi.
Ottimo il dirve finale di Baltimore dove ha amministrato sapientemente il cronometro consumando più tempo possibile e posizionandosi per un comodo field goal per Matt Stover.
Con la manciata di secondi rimasti i Titans non sono stati capaci di compiere un altro miracolo, tra l’altro, giocando azioni opinabili nel mezzo del campo lasciando scorrere il tempo senza time out per fermarlo.
Nei playoffs non conta giocare bene ma non commettere errori e Tennessee paga dazio. Baltimore ha saputo sfruttare questi errori a proprio vantaggio ma la sensazione è che devono ritrovare la difesa di quindici giorni fa e magari un po’ più di convinzione in fase offensiva, altrimenti al Championship non potrebbe bastare approfittare degli sbagli altrui.
Domenica il secondo Divisional è stato con i San Diego Chargers ospitati dai Pittsburgh Steelers. Favoriti i padroni di casa ma le ultime convincenti prove dei californiani hanno reso più incerte le quotazioni per i bookmakers.
La difesa dei Chargers che tanto ha fatto penare in questa stagione sembrava avesse trovato un qualche (precario) equilibrio, ma è bastata una squadra quadrata per far crollare il castello di sabbia. Così un redivivo Willie Parker sfodera una prestazione super macinando 146 yards e segnando 2 touchdown.
Ma qualche problema l’ha visto anche la secondaria ostinata (Antonio Cromartie) a cercare l’intercetto anche in situazione dove un tackle ben assestato sarebbe risultato l’opzione migliore.
Il reparto più in difficoltà risulta essere sempre in campo a causa di un gioco di corsa martellante e passaggi medio corti di un Ben Roethlinsberger che non deve forzare. Il lungo possesso di palla conseguente, in particolar modo nel secondo tempo, lascia solo dei rimasugli di tempo agli avversari per cercare di rimontare.
Se aggiungiamo anche un pizzico di sfortuna mista al killer instint di Pittsburgh quando, dopo un gran ritorno di Darren Sproles nel secondo tempo, alla prima giocata su lancio di Philip Rivers la palla s’impenna sulla linea di scrimmage e viene intercettata lasciando nuovamente l’infausto compito alla difesa di fermare l’avanzata dei padroni di casa.
Ed è stato questo terzo quarto la chiave della partita quando Pittsburgh ha avuto l’opportunità di prendere il vantaggio necessario per poter amministrare il resto della partita.
La prestazione senza errori di Big Ben è dovuta anche ad una linea che, stranamente, contiene la pass rush avversaria. Cosa che la linea di San Diego non è riuscita a garantire a Rivers. Il quarteback ha subito 4 sacks e in generale a risentito molto della pressione degli Steelers.
L’assenza di LaDainian Tomlinson ha lasciato nuovamente il peso delle corse su Sproles ma il runningback è sato assolutamente annullato sulle corse (11 portate, 15 yards) ma è risultato il miglior ricevitore del match con 91 yards e una segnatura. Monodimensionalità quindi per un Rivers (308 yards, 3 TD 1 intercetto) che si è dimostrato all’altezza per tutto l’arco della stagione ma che avrebbe sicuramente bisogno di un aiuto per variare l’attacco e confondere gli avversari.
San Diego si è ritrovata ai Divisional Playoffs fondamentalmente per demeriti altrui e domenica ha subito le “angherie” di una squadra più forte. Recuperare Tomlinson e Merriman e trovare il modo di sistemare una difesa con evidenti lacune gli obiettivi della offseason.
Pittsburgh si presenta al Championship con una difesa coriacea e un attacco credibile e all’altezza della situazione. Personalmente credo abbia le percentuali più alte per finire la stagione da vincitori, ma come ben sappiamo questo non è sufficiente.