TD spettacolare per #11 Larry Fitzgerald: con un WR così ad Arizona il Superbowl appare più vicino
Philadelphia Eagles @ New York Giants 23-11
Arizona Cardinals @ Carolina Panthers 33-13
Finale di Conference – Championship Game:
Philadelphia Eagles @ Arizona Cardinals
(domenica 18 gennaio, ore 21.00 italiane)
Philadelphia Eagles @ New York Giants
Finisce qui la caccia al bis dei Giants: i piccoli cedimenti di fine stagione sono riemersi in questa semifinale di Conference in cui gli Eagles non hanno concesso loro davvero niente.
La difesa ospite infatti riesce a fermare Eli Manning e compagni sempre prima della endzone: zero i touchdown concessi, al quale si sommano due calci sbagliati da Carney che avrebbero potuto cambiare volto, se non alla partita, almeno a New York.
E' stata infatti una New York svogliata, in una partita già cominciata col piede sbagliato con l'intercetto subito da Manning verso metà del primo quarto: un'avvisaglia di quella che non sarebbe stata giornata. Certo, alcune buone giocate si sono viste, ma esse sono mancate nei momenti decisivi: lo dimostrano le conversioni di terzi e quarti down, rispettivamente 3 su 13 e 1 su 3.
Drive giocati con la bravura e la capacità che i Giants hanno dimostrato di avere, portando 307 yd offensive totali, con una produzione addirittura maggiore di quella degli Eagles, si sono poi sbriciolati con gli errori suddetti, quando la difesa di Philadelphia ha alzato la diga con Dawkins, autore di 10 tackle, ma soprattutto di Brodick Bunkley: proprio il DT è l'autore di 2 interventi decisivi nell'ultimo quarto nel fermare i Giants e le loro speranze di rimonta. Il tutto chiuso infine da Quintin Mikell, che intercetta, a pochi minuti dal termine, uno sciagurato ultimo disperato lancio di Manning.
Eli chiude con 15/29, 169 yd e 2 int ed ha fatto comunque vedere buone giocate, come dimostrano alcuni lanci per Boss e Toomer.
La partita è rimasta in realtà equilibrata fino al terzo quarto compreso, al termine del quale il risultato era ancora di 13-11 per Philadelphia. Protagonista nell'attacco Eagle Donovan McNabb, 22/40, 217 yd e 2 int, autore inoltre dei due TD che hanno deciso l'incontro. Il primo arriva nel mini-rush di 1 yd con il quale si butta in endzone protraendo la palla in avanti nella consueta mischia del caso; il secondo arriva nell'ultimo quarto con un passaggio, ancora di 1 yd, per Brent Celek lasciato solo nella parte sinistra dell'endzone di New York. Non sono mancati gli errori: 2 int, di cui uno ad opera di Fred Robbins, il big man dei Giants.
Per il resto i lanci di McNabb gli fanno meritare l'accesso alla finale di Conference per come ha saputo fronteggiare la pressione difensiva, evitando spesso con bravura i difensori pronti al sack, fintando giocate (si veda nel finale di terzo quarto un prevedibile screen per Westbrook diventato in realtà un passaggio per Curtis) e passando alla perfezione per ricevitori spesso e volentieri lasciati liberi dagli avversari.
Da segnalare anche David Akers: il kicker è decisivo nel segnare i 3 field goal che permettono ai suoi di tenere testa alle segnature dei Giants nelle prime tre frazioni, dando la fiducia necessaria per portare poi a termine l'impresa con il loro scoppiettante ultimo quarto. Akers va a 18 field goal consecutivi segnati nei playoff, segnando un nuovo record nell'NFL.
L'unico merito che va alla difesa di New York è comunque quello di aver fermato Brian Westbrook e il gioco sulle corse di Philadelphia, che ha saputo però superare l'ostacolo puntando appunto sui lanci. Westbrook, su 18 corse, porta 36 iarde delle 59 yd totali che gli Eagles guadagnano con il gioco di rush. Molto meglio su questo fronte hanno fatto i Giants: Brendon Jacobs su 19 corse conquista 92 yd e Derrick Ward, molto positivo sia nella corsa che nelle ricezioni, 46 yd su 12 corse.
Costa cara la seconda sconfitta interna dei Giants in questa stagione: la franchigia abbandona la corsa al Superbowl di Tampa Bay lasciando il passo a chi aveva meno da perdere in questo match. Ma, come spesso capita in gare secche come queste, chi ha meno da perdere riesce a fare il colpaccio eliminando i più quotati, almeno sulla carta, avversari.
Arizona Cardinals @ Carolina Panthers
Dopo i primi escono anche i secondi: la finale di Conference 2008 sarà disputata tra quarta e sesta classificate dell'NFC.
Partita imbarazzante dell'attacco dei Panthers, con un Jake Delhomme bocciato a pieni voti.
E dire che sembra iniziare tutto in discesa per Carolina, con la corsa di 9 yd di Jonathan Stewart per i primi sei punti dopo 3 minuti di partita. Da quel momento invece cala il sipario per la squadra, che si rende autrice di 6 turnover che non permettono neanche volendo di sperare nel passaggio del turno. I Cardinals, capaci di giocate importanti in attacco, hanno dunque potuto dare il meglio di loro.
C'è molto da dire, iniziamo dal QB dei Panthers Jake Delhomme: doveva essere il suo compleanno ed invece è stato lui a fare i regali più belli, ma alle persone sbagliate. Tali persone rispondo ai nomi di Rolle, Hood, Hayes, Brown e Rodgers-Cromartie (per il rookie secondo int in altrettante partite di playoff), che ricevono nelle mani altrettanti passaggi sbagliati. Due di questi lanci erano inoltre diretti in endzone e avrebbero potuto mantenere aperti i discorsi del match. Così non è stato. Ad essi si aggiunge nel finale di primo quarto il fumble meramente perso da Delhomme causato da una manata, evitabile, di Antonio Smith.
Da un QB all'altro: Kurt Warner, dopo la grande stagione vissuta, inizia a raccogliere i primi meritati frutti e il valore di quanto fatto e ottenuto finora aumenta ancor di più se si pensa che Payton Manning, MVP dell'anno, è già fuori dai giochi. Nonostante l'intercetto subito ad opera di Jon Beason, uno dei difensori più attivi dell'impegnata serata dei Panthers, chiude con 21/32, 220 yd e 2 touchdown. Il primo di questi
è siglato con Tim Hightower, che riceve a 3 iarde dalla endzone, il secondo è un 29 yd pass per Larry Fitzgerald.
Proprio quest'ultimo è l'uomo chiave dell'incontro, monumentale e devastante: i numeri parlano da soli, 8 ricezioni, 166 yd totali, 1 TD, scatenatissimo nella prima metà di partita. Ma i numeri sono nulla senza considerare come sono maturati. Due esempi su tutti: nel primo quarto riceve un passaggio lungo di Warner staccando altissimo con 2 difensori alle calcagna, per quelli che Hightower convertirà poi in 6 punti; a pochi minuti dall'intervallo segna invece un TD incredibile, liberandosi sulla destra, ricevendo sulle 10 yd e allungando mano, e palla, in endzone prima di essere spinto fuori campo da Harris.
Nulla poteva la difesa dei Panthers, costretta ad un lavoro extra a causa degli errori del proprio attacco. 23 dei 33 punti subiti arrivano infatti in seguito ai turnover di Delhomme e company, e la difesa costretta a rimanere in campo il doppio dei minuti dell'attacco (possesso palla: 40 minuti per Arizona, 20' per Carolina) portando un notevole dispendio di forze psico-fisiche.
Traguardo storico per la franchigia dei Cardinals, la squadra più debole presente ai playoff, incapace di vincere fuori casa, una tradizione che la vuole lontanta dalla post season: ed invece eccoli qua ad un traguardo meritato per quanto visto ieri ma anche durante la regular, con importanti conferme e miglioramenti che fanno ben sperare: dall'ormai affidabile Waner alla dinamicità dei ricevitori, non solo “Fitz” ma anche Breaston, dalle corse di Hightower alla grande concentrazione difensiva, che nell'ultimo match ha limitato Steve Smith a 2 ricezioni, 43 yd e 1 TD, e DeAngelo Williams a 63 yd su 12 corse, con in totale 100 yd in meno rispetto alla produzione offensiva dell'attacco di Arizona.