NFC Divisional preview

Brandon Jacobs è pronto a sfondare le linee nemiche.

E' tempo di Divisional Playoffs. Significa che le squadre capaci di acciuffare la postseason per un pelo o sono tornate a casa o hanno comminato un upset ai danni di qualche compagine posizionata meglio in regular season, e l'arrivo del secondo turno vuole dire solamente una cosa: arrivano le grandi. Come noto, chi è bravo e finisce il campionato con uno dei due migliori bilanci di conference vince una settimana di riposo mentre le altre si scannano per avanzare al proprio cospetto, aspettando di vedere se la pausa ha riposato piuttosto che causato l'abbassamento del livello del testosterone, due facce della stessa medaglia che le migliori squadre Nfl devono sovente vivere ed affrontare. Entrano in scena i Giants campioni ed i temibili Panthers. Si alzi il sipario.

Philadelphia Eagles (10-6-1) @ New York Giants (12-4)

Giants leaders
Passing: Eli Manning (3238 yards, 21 TD, 10 int, 86.4 rating)
Rushing: Brandon Jacobs (1089 yards, 15 TD)
Receiving: Domenik Hixon (596 yards, 2 TD)

Eagles leaders
Passing: Donovan McNabb (3916 yards, 23 TD, 11 int, 86.4 rating)
Rushing: Brian Westbrook (936 yards, 9 TD)
Receiving: DeSean Jackson (912 yards, 2 TD)

Partita interessantissima, intrigante, ricca di temi e di rivalità , una classicissima della Nfc East. Ecco come può essere presentata quella che sarà  la terza sfida stagionale tra Giants ed Eagles, 1-1 il bilancio, una sfida che lascia nel dubbio persistente chi non riesce a decifrare quale tra campioni in carica e squadra più calda di tutta la Nfl, avrà  maggiori possibilità  di passare il turno.
Decisamente diverse le avventure vissute dalla due compagini: New York ha dominato la regular season dando segni, comunque non preoccupanti, di flessione solamente nel rush finale, Philadelphia ha rincorso la postseason aggrappandola con i denti, terminando con successo una rincorsa psicologicamente partita dalla provvisoria bocciatura di Donovan McNabb (poi ripresosi con grande successo) e continuata con l'eliminazione in trasferta dei Minnesota Vikings.

Il potente gioco di corse dei Giants sembra il fattore che più degli altri possa davvero influenzare l'andamento della partita: la forte difesa degli Eagles, sgretolata nella prima gara ma molto migliorata nella seconda, ha le carte in regola per cercare di limitare (altro non si può fare") il bulldozer chiamato Brandon Jacobs ed il pericoloso backup Derrick Ward, compito che se portato a termine potrebbe costringere Eli Manning a lanciare più spesso ad un reparto ricevitori privo della sua stella principale, Plaxico Burress. La sorprendente stagione di Domenik Hixon non può, da sola, sostenere le sorti di un reparto come, d'altro canto, l'affidabilità  di Amani Toomer e del tight end Kevin Boss, il che significa non poter disporre di un giocatore in grado di richiamare una doppia copertura, con la conseguenza di una maggiore libertà  per Jim Johnson, coordinatore difensivo di Phila, di gestire i blitz provenienti dalle secondarie, per le quali Brian Dawkins sta giocando come un uomo in missione. La presenza di Asante Samuel, autore di una meta contro i Vikings, depone a favore del reparto difensivo contro il gioco aereo, aprendo delle possibilità  per la pass rush di Trent Cole sul fronte, ma anche per le giocate di Stewart Bradley ed Akeem Jordan nel mezzo, anche se giova ricordare che la linea offensiva dei Giants è probabilmente la migliore sulla piazza.

Un rigenerato Donovan McNabb dovrà  interpretare correttamente i diversi allineamenti proposti dal figliol prodigo di Johnson, Steve Spagnuolo, anch'egli mente difensiva di prima categoria, capace di far pervenire la pressione da giocatori spesso diversi. Prepariamoci dunque a vedere una fitta dose di screen destinati a Brian Westbrook, giocatore che più di ogni altro determina il funzionamento di questo attacco, e valvola di sfogo di lusso per chi, in diverse situazioni, dovrà  liberarsi quanto prima del pallone per evitare di venire steso dal Justin Tuck di turno. Tagliati i viveri a Westbrook, metà  del lavoro difensivo può dirsi tranquillamente svolto, a patto di non farsi sorprendere dalla velocità  di DeSean Jackson (occhio ai punt returns!) o dalla puntualità  di Kevin Curtis, arrivato a giochi già  iniziati dopo diversi problemi fisici. Jason Avant, cui piace lavorare nel mezzo, ed il tight end Brent Celek, che ha soppiantato L.J. Smith, saranno determinanti per distogliere la massiccia attenzione che la difesa in blu dedicherà  a Westbrook, giocatore tra i più pericolosi di tutta la Nfl per la capacità  di ricavare una giocata decisiva dal nulla.

Freddo, tanta difesa, molti field goals e pochi touchdowns. Un confronto che non è così scontato come indica la classifica di regular season sarà  vinto da chi sbaglierà  meno. Questo è il football della Nfc East a gennaio. Saranno, come sempre, botte da orbi.

Arizona Cardinals (10-7) @ Carolina Panthers (12-4)

Panthers leaders
Passing: Jake Delhomme (3288 yards, 15 TD, 12 int, 84.7 rating)
Running: DeAngelo Williams (1515 yards, 18 TD)
Receiving: Steve Smith (1421 yards, 6 TD)

Cardinals leaders
Passing: Kurt Warner (4583 yards, 30 TD, 14 int, 96.9 rating)
Running: Edgerrin James (514 yards, 3 TD)
Receiving: Larry Fitzgerald (1431 yards, 12 TD)

Smentito con i fatti chi voleva i Cardinals fuori al primo turno grazie alla vittoria casalinga contro Atlanta di sabato scorso, è giunta l'ora, per gli uomini di Ken Wisenhunt, di misurarsi con ostacolo parecchio difficile. I Carolina Panthers hanno giocato una grande regular season conquistando la Nfc South davanti ad una concorrenza quasi spietata, ed avranno dalla loro parte una notevole esperienza a livello di playoffs, fattore che in Arizona è molto meno conosciuto: il team allenato da John Fox può ritenersi gratificato da un'interessante statistica, che lo vede presente almeno fino alla disputa del Championship in tutte le occasioni in cui è giunta una qualificazione alla postseason nella storia di questa ancor giovane franchigia, ed ora non resta che mantenere intatta una tema ricorrente davvero interessante.

La chiave per la finale di conference potrebbe essere quella di segnare più punti dell'avversario, apparentemente scontata, ma non troppo: i Panthers posseggono una difesa che ha concesso molti punti nelle ultime uscite di stagione regolare, Arizona, di contro, dispone di un attacco ad alto voltaggio e di numerose armi per ferire, indizi che potrebbero portare ad un epilogo ad alto punteggio, con lo spettacolo quale protagonista primario. Carolina dispone di uno dei migliori giochi di corsa della lega, garantito dall'inaspettata esplosione a scoppio ritardato di DeAngelo Williams, che ha giocato un campionato davvero memorabile segnando a ripetizione, e supportato dalle ottime gambe del rookie Jonathan Stewart il quale, escludendo qualche leggerezza di troppo, ha rispettato ogni singola attesa riposta su di lui in sede di draft.

Nonostante statistiche che raccontano di quasi 2.400 yards e 28 mete sommate dal tremendo tandem appena citato, l'arma migliore a disposizione dell'attacco resta sempre Steve Smith, principale preoccupazione delle secondarie di Arizona (sarà  probabilmente affidato a Rodgers-Cromartie in un duello che promette scintille), il quale ha dimostrato la sua estrema costanza anche in una stagione cominciata dopo una sospensione per motivi disciplinari tornando immediatamente quel riferimento vitale che rappresenta da anni per Jake Delhomme. Smith può decidere la partita in ogni momento, segnare una meta dopo aver staccato il difensore o da uno screen, o prendere il pallone che, nei minuti finali, permette alla sua squadra di calciare il field goal decisivo. Una tra le migliori linee offensive viste quest'anno, giovane e molto forte, dovrà  occuparsi di aprire i varchi tramite i classici bloccaggi a zona di Carolina, e di proteggere Delhomme, sempre letale quando messo in grado di prendere decisioni con calma, e mentalmente solido quando si tratta di chiudere la partita con un drive in rimonta.

Dall'altra parte presenzierà  un Kurt Warner giunto ad una seconda, forse ad una terza, giovinezza. Compito suo e del suo fantastico pacchetto ricevitori sarà  quello di colpire una secondaria tutt'altro che eccelsa, con il solo punto di domanda fortemente legato alle condizioni fisiche di Anquan Boldin, per il quale verrà  presa una decisione solamente appena prima del kickoff. Potendo comunque puntare sulle qualità  dello straordinario Larry Fitzgerald il reparto necessiterebbe, in caso di assenza di Boldin, di una maggiore produzione da Steve Breaston, che ha già  regalato sicurezze giocando una stagione regolare davvero ammirevole, segnando poco ma producendo moltissimo. Dalla settimana scorsa, inoltre, Arizona è tornata ad avere una doppia dimensione offensiva che potrebbe in qualche modo colmare l'ipotetica rinuncia di cui sopra, dal momento che l'utilizzo di Edgerrin James contro i Falcons ha avuto un deciso impatto sull'esito del confronto.

Tra i matchup individuali più interessanti ci sarà  la battaglia tra Julius Peppers, tornato grande dopo una stagione buia, ed i due tackles dei Cardinals, Mike Gandy e Levi Brown, reduci da una più che buona prestazione che ha cancellato John Abrahams dal campo; molto interessante sarà  anche l'adattamento della difesa di Carolina contro gli schieramenti a tre o quattro ricevitori allargati dei Cardinals, schieramenti che potrebbero portare un playmaker del livello di Jon Beason fuori dallo sviluppo del gioco per doveri in marcatura.

Probabile una partita ad alto punteggio si diceva, con parecchie giocate capaci di deliziare il palato del pubblico: se i Panthers corrono come hanno ampiamente dimostrato di poter fare, l'esito rischia di essere presto determinato. A Warner e compagni il compito di smentire tutti per l'ennesima volta.

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