NFL – Top & Worst Wild Cards

Darren Sproles segna il td decisivo per la vittoria di San Diego su Indianapolis

TOP 3

Darren Sproles
105 yards su corsa, 45 su ricezione, 106 su kick returns, 72 su punt returns, totale 328 yards, a cui vanno aggiunti 2 touchdowns su corsa, il primo, a 42 secondi dalla fine del primo tempo, ha dato il primo vantaggio ai Chargers, il secondo, in overtime, con una corsa da 22 yards nonostante fosse palesemente sfinito, ha chiuso la contesa dando la vittoria a San Diego contro i favoriti Colts, ancora una volta battuti ai playoff, pur arrivando con una striscia di nove vittorie consecutive. Serve altro per parlare della partita di Darren Sproles? Forse sì, dopo l'infortunio di Tomlison ha dovuto reggere da solo il backfield, portando per la seconda volta in carriera più di 20 portate, continuando a fare il ritornatore unico dei calci, un eroe.

Larry Fitzgerald
Probabilmente dei Cardinals sorprendentemente vincenti sui Falcons si potevano premiare altri protagonisti, come Warner, il rinato Edgerrin James o Antrell Rolle autore del td su fumble recuperato che ha di fatto svoltato la gara in favore dei campione della NFC West, ma la ricezione da 42 yards che ha dato il 7-0 iniziale, in tuffo, con due difensori addosso, su una palla cannone lanciata da Warner, è materiale da archiviare e rivedere fino allo sfinimento. In più ha aggiunto la solita pericolosità  in qualsiasi zona del campo, con qualsiasi traccia corsa, chiudendo sopra le 100 yards con solo 6 ricezioni. Lui e Boldin con un Warner d'annata possono far sognare i Cardinals, anche contro Carolina.

Ed Reed
Premetto che non sono un grosso estimatore della safety dei Ravens, pur riconoscendo il suo innato talento nel leggere le intenzioni dei quarterbacks avversari, ma la prestazione di domenica contro Miami non può non essere inserita fra le top della settimana. Solo un placcaggio, ma due intercetti, entrambi decisivi per la vittoria dei Ravens, il primo riportato in meta con una galoppata di 64 yards, che ha dato il vantaggio a Baltimore, il secondo, a fine terzo quarto, che ha di fatto chiuso le minime speranze di rimonte di Miami, in un drive che aveva portato i Dolphins sulle 15 yards di Baltimore e che poteva farli arrivare sul 20 a 10 con quindici minuti da giocare.

WORST 3

Chad Pennington
Dalle stelle alle stalle in soli sette giorni, questo è lo sport. Dopo aver celebrato Pennington nell'ultima week di regular season, con la splendida prestazione contro i suoi ex Jets che aveva dato a Miami la qualificazione ai playoff, non possiamo non sottolineare la pessima partita contro i Ravens che ha chiuso la pur eccellente stagione dei Dolphins. La difesa di Baltimore è una piovra che può avvolgerti lentamente e stritolarti in un attimo, ma un quarterback esperto come Pennington avrebbe dovuto saperlo ed evitare di cadere nella ragnatela di Ray Lewis e Ed Reed. Invece sono arrivati 4 intercetti, i primi due consecutivi ad inizio partita, uno dei quali riportato in meta dallo stesso Reed, gli altri due nel terzo quarto, quando Miami aveva ancora la possibilità  di avvicinarsi ai Ravens e giocarsi il tutto per tutto nell'ultimo periodo. Certamente Pennington non è l'unico colpevole della sconfitta del wildcard game, ma il modo in cui aveva portato la squadra dall'1-15 della passata stagione alla postseason di questa, aveva fatto sognare i tifosi di Miami, rimasti delusi dall'eliminazione prematura proprio al Dolphin Stadium.

Michael Turner
Anche Turner veniva da una partita da assoluto protagonista, con più di 200 yards corse contro i Rams e il picco di 1699 totali nella prima stagione da titolare in una squadra NFL. Tutti si aspettavano una gran partita contro i Cardinals, non proprio la miglior difesa NFL contro il running game, invece anche per lui la pressione dei playoff si è fatta sentire e sul più bello l'ex San Diego si è sciolto, lasciando a Ryan il peso dell'attacco, agevolando di fatto la sorprendente vittoria di Arizona contro i suoi Falcons. Solo 42 yards corse, peggior prestazione stagionale proprio nella partita più importante dell'anno. La brutta partita della offensive line lo ha certamente penalizzato, viste le sue caratteristiche, ma da una potenziale stella futura della NFL ci si aspettano altre prestazioni.

Tarvaris Jackson
Aveva illuso qualche tifoso dei Vikings con un mese di dicembre estremamente positivo, rientrando in squadra dopo il panchinamento di inizio stagione, grazie all'infortunio di Frerotte. Quattro partite con più del 65% di completi, con 8 td pass e solo 1 intercetto e la qualificazione alla postseason. Poi è arrivato il momento dei playoff, in casa contro gli Eagles, e i sogni sono finiti, facendo riemergere il vero Jackson, quello che i fans di Minnesota hanno imparato a non sopportare. Gestione orribile dei drives, nessun touchdowns, solo 164 yards con il 42% di completi, totale mancanza di precisione sia sul medio-corto che sul profondo, scarsa capacità  di lettura della pressione della difesa di Jimmy Johnson, nonostante abbia le gambe per muoversi nel backfield e tentare la giocata in campo aperto, insomma un disastro che ha permesso a Philadelphia di passare al Metrodome nonostante abbia fatto una partita tutt'altro che entusiasmante dal punto di vista offensivo. E' bastato chiudere le giocate di Adrian Peterson e pressare con la difesa per mandare in tilt l'attacco dei Vikings guidato da Tarvaris. Ora ricominciano i processi a Minnesota e le sorti di Childress e del suo pupillo sono appese ad un filo.

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