NFL – Top & Worst Week 17

Chad Pennington festeggia la qualificazione di Miami ai playoff, da protagonista

TOP 3

Chad Pennington
Pennington conclude una fantastica stagione nel migliore dei modi, contro la sua ex squadra, i Jets, che l'avevano tagliato senza battere ciglio ad inizio stagione. Porta Miami ai playoff da leader ed elimina i Jets di Favre. Lo fa vendicando anche la prima giornata di questa stagione, in cui Favre era uscito vincitore e tutti a New York credevano di aver fatto la scelta giusta. Alla fine ha vinto Chad, chiudendo con un'altra prestazione da copertina probabilmente nella migliore annata della sua carriera. Solo otto errori su lancio, 200 yards guadagnata, due touchdowns, l'ultimo per Fasano decisivo per il sorpasso e per la conquista della postseason, condottiero di una squadra che l'anno scorso aveva chiuso con una sola vittoria.

Brian Dawkins e Donovan McNabb
Nei momenti che decidono una stagione ci sono i giocatori che si sciolgono e i giocatori che si esaltano. Nella sfida win or die tra Philadelphia e Dallas la differenza è stata quella. Dawkins e McNabb, leader difensivo e offensivo degli Eagles, spesso criticati (soprattuto il secondo), ma sempre protagonisti nelle grandi imprese degli Eagles, come quella di domenica, in cui hanno seppellito i Cowboys e riconquistato la postseason all'ultima giornata. Dawkins è stato protagonista dei due fumbles che nello spazio di pochi minuti hanno spezzato in due la gara, il primo con un sack ai danni di Romo, il secondo con uno splendido gesto tecnico su Marion Barber, ad un passo dalla linea di meta. Entrambi i fumbles sono stati riportati in endzone e da lì per Phila è stata tutta una discesa. Prima però c'era stato tanto McNabb, sicuro, sempre in controllo, pochi lanci, ma tutti decisivi, un td con una sneak, un paio su passaggio, alcuni completi che hanno affossato le speranze di Dallas, insomma il McNabb che tutti a Philadelphia hanno imparato ad amare.

Philip Rivers
All'ultima giornata, dopo una stagione che sembrava compromessa, dopo una preseason in cui si pensava ad un dominio incontrastato e alla possibilità  di giocarsi il Super Bowl, per i Chargers la stagione è stata lunga, ma alla fine il risultato è la wild card da giocarsi in casa contro i Colts. Nel cammino tortuoso di queste 17 weeks una certezza per San Diego, la leadership di Rivers, che ha chiuso l'ennesima grande partita di una stagione da record, per yards lanciate (4009), touchdowns (34) e intercetti (11), miglior quarterback per rating (105.5) con il secondo molto lontano, numeri che parlano chiaro, soprattutto in un'annata dove Tomlinson e la difesa, le chiavi di volta degli scorsi successi hanno avuto notevoli difficoltà . Lui c'è sempre stato e anche contro Denver, dove la vittoria valeva i playoff, ha condotto la squadra da protagonista, con solo cinque errori, 207 yards lanciate e 2 td pass senza turnovers e un rating di 141.0, vincendo ancora il duello con l'acerrimo rivale Cutler e presentandosi come mina vagante del mese di gennaio.

MENZIONE D'ONORE

Michael Bush: tutti ad Oakland aspettavano McFadden, ma il rookie da Arkansas ha vissuto una stagione piena di problemi, soprattutto fisici, e così l'ultima copertina se l'è presa l'ex Louisville, tornato dopo una stagione passato a recuperare dall'infortunio alla gamba occorsogli nell'ultimo anno di college, ha dimostrato contro Tampa tutto il potenziale di un runningback che per caratteristiche fisiche e capacità  in campo aperto potrebbe diventare una superstar. Contro i Bucs, chiamati a vincere per entrare nella postseason, ha corso per 177 yards con 2 touchdowns, il secondo, quello del sorpasso decisivo, con una splendida cavalcata da 67 yards passando in mezzo alla linea ed andandosene in campo aperto.

Michael Turner e Jerious Norwood: Ryan è l'uomo nuovo e quello più pubblicizzato di questi sorprendenti Falcons, ma la coppia di runningback è stata probabilmente la vera chiave di volta per portare una squadra che nei pronostici di preseason non raggiungeva le quattro vittorie e che invece si ritrova a giocarsi la wildcard contro Arizona. Turner ha chiuso una stagione da 1699 yards e 17 td proprio come l'aveva iniziata, con una gara da oltre 200 yards, aggiungendo il quarto touchdown consecutivo, mentre Norwood, oltre a guadagnare 270 yards complessive tra corse, ricezioni e ritorni (198 yards su ritorno di kick off), ha segnato 2 td, l'ultimo decisivo per il sorpasso ai Rams e la qualificazione alla postseason.

WORST 3

Brett Favre
Ci saranno sicuramente commenti negativi sulla seconda presenza consecutiva di Favre fra i peggiori di giornata, ma la partita contro Miami è ancora nelle menti di molti e quella di Favre ancora di più, perchè lui doveva essere il leader, doveva essere la chiave che permettesse ai Jets di ribaltare una stagione chiusa con solo 4 vittorie e riportarli in alto, ai playoff. Ci era quasi riuscito, con prestazioni che lo avevano giustamente tenuto in corsa per l'MVP, storia da film se c'è una, il grande campione, sicuro hall of famer, che torna dal ritiro e conduce una squadra perdente ai playoff. Tutto però è svanito nelle ultime cinque partite, in cui Favre ha deluso su tutta la linea, chiudendo la sua striscia proprio contro Miami, contro Pennington, che ad inizio anno aveva battuto. I tre intercetti sono incommentabili, soprattutto perchè venuti da un giocatore con 19 anni di carriera, il secondo è stato riportato in meta, il terzo ha definitivamente affossato le speranze di rimonta dei Jets. Nelle ultime cinque gare, 2 td pass e 9 intercetti, numeri che parlano chiaro, chissà  quale sarà  la sua decisione, se continuare ancora o se dire basta, questa volta per sempre.

Broncos Defense
Nessuna si aspettava una partita in stile Steelers o Ravens, ma nell'elimination game contro San Diego i fans dei Broncos speravano che la loro difesa potesse salire di tono e sorprendere, invece ha sorpreso solo in negativo, perchè è riuscito a fare peggio di quello che ogni tifoso potesse immaginare. 52 punti subiti, 491 yards concesse all'attacco dei Chargers, 289 e 5 td su corsa ad una squadra che durante l'anno è stata spesso in difficoltà , riportato Tomlinson ai fasti degli anni scorsi, l'onta del touchdown su quarto down di Hester, che ha dato il 52 a 21 finale, insomma una disfatta su tutta la linea che è costata già  il licenziamento di Shanahan, l'icona Broncos per eccellenza insieme con Elway. Il futuro di Denver passa da una nuova difesa, che riesca ad equilibrare tutto quello che di buono fa l'attacco, per riportare i Broncos in alto.

Bruce Gradkowski
Certo è difficile giocare l'ultima partita di regular season in una squadra totalmente allo sbando, per di più contro gli Steelers, ma non si può non inserire nel peggio della giornata la prestazione di Gradkowski, quarto quarterback schierato da Cleveland nella stagione, che ha chiuso con solo 18 yards guadagnate, probabilmente vicino al record all time, 2 intercetti e solo 5 completi, nella quinta partita consecutiva dei Browns senza touchdowns con l'attacco, nella seconda partita consecutiva con 0 punti. Non è certamente lui il colpevole di tutto ciò, ma era impossibile non inserirlo.

MENZIONE DI DISONORE

Tony Romo: Romo è un quarterback di talento, che ha dimostrato di poter guidare da protagonista un attacco spettacolare come quello dei Cowboys, ma ci sono troppe prove nella sua carriera che fanno pensare ad un giocatore non ancora capace di reggere la pressione delle partite decisive, quelle del dentro o fuori, come quella di domenica contro gli Eagles. Una debacle clamorosa, in cui lui doveva dimostrare di essere il leader, come McNabb per Phila, ed invece è crollato insieme con tutti, chiudendo un primo tempo da incubo e regalando due fumbles, dei tre consecutivi di Dallas nel terzo periodo, che hanno dilatato il punteggio fino al 44 a 6 finale, chiudendo anticipatamente una stagione che per i Cowboys doveva essere quella del cammino verso il Super Bowl.

Chicago e Tampa Bay: due squadre chiamate a vincere per rincorrere la postseason, in due partite che sulla carta non presentavano alcuna difficoltà . I Bears contro Houston, già  soddisfatta di una stagione sopra le aspettative iniziali, i Bucs contro Oakland, in casa. La realtà , invece, parla di due cocenti sconfitte, che a posteriori fanno ancora più male perchè i risultati avrebbero permesso ad una delle due di giocarsi la wildcard sabato prossimo, ed invece staranno a guardare, aprendo molti processi su una stagione buttata al vento troppe volte. Chicago con sconfitte inaspettate e clamorose come quelle contro Atlanta all'ultimo respiro o contro Carolina nonostante un vantaggio di 17 a 3 nel terzo periodo, o come l'ultima contro Houston in cui vincevano 10 a 0 alla fine del primo quarto, Tampa Bay con un crollo inaspettato, quattro sconfitte consecutive, da 9-3 e la vetta della NFC South, perdendo gli scontri diretti contro Carolina e Atlanta ed infine la partita contro Oakland, nel proprio stadio, con la possibilità  grazie alle sconfitte di Dallas e Chicago di avere il biglietto per la postseason. Entrambe avranno tante cose da pensare nella offseason, per cambiare rotta ed evitare di ripetere gli errori di questa stagione.

ROOKIES TOP 3

Due nomi noti e uno alla prima apparizione nella week finale dei top rookies: Steve Slaton, Philip Merling e Kevin Smith sono quelli che si sono distinti maggiormente in una settimana non del tutto positiva per i giovani, in un'annata comunque da ricordare. Slaton e Kevin Smith hanno chiuso un'ottima stagione con prestazione di valore contro Chicago e Green Bay, il primo impedendo ai Bears di qualificarsi per i playoff con una gara da 92 yards e il td decisivo per la vittoria, il secondo unica luce insieme con Calvin Johnson in una stagione di orrori dei Lions, primi nella storia con 0 vittorie. Anche per lui 92 yards contro i Packers e il td che aveva riportato Detroit a contatto e aperto speranze di vittoria poi vanificate dal touchdown immediato di Driver. Merling invece è un defensive end di Miami, da Clemson, chiamato ad inizio 2° giro dai Dolphins e convertito come OLB nella 3-4 di Sparano. Contro i Jets si è permesso di intercettare il grande Favre con una splendida giocata sulla linea di scrimmage, per poi riportare il pallone in meta e segnare il primo td della propria carriera.

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