Brian Dawkins e gli Eagles volano ai Playoffs
Con l'ultimo atto della stagione 2008 si configura la griglia per i playoffs. Gli ultimi spot disponibili sono stati conquistati da Minnesota e Philadelphia. Questi ultimi hanno saputo sfruttare il momento e approfittare dei risultati favorevoli degli altri campi che hanno permesso il raggiungimento del traguardo.
Per molte squadre è già giunto il momento di pensare al futuro e per alcune si prospetta una dura offseason, come per Detroit che si aggiudica la maglia nera (che più nera non si può) della stagione.
St. Louis Rams @ Atlanta Falcons 27 – 31
Chicago Bears @ Houston Texans 24 - 31
New York Giants @ Minnesota Vikings 19 - 20
Carolina Panthers @ New Orleans Saints 33 - 31
Oakland Raiders @ Tampa Bay Buccaneers 31 - 24
Detroit Lions @ Green Bay Packers 21 - 31
Seattle Seahawks @ Arizona Cardinals 21 – 34
Washington Redskins @ San Francisco 49ers 24 – 27
Dallas Cowboys @ Philadelphia Eagles 6 – 44
Questa settimana, per la National Conference, la madre di tutte le partite si è giocata a Philadelphia. Infatti Dallas, vincendo avrebbe acquisito automaticamente l'ultimo spot libero ai playoffs chiudendo ogni speranza alle squadre che fin qui hanno tenuto acceso il lume della post season.
Prima però è bene dare uno sguardo in Florida e osservare la sconfitta dei Buccaneers. Franchigia ancora in lizza per giocare in gennaio avrebbe dovuto vincere e sperare nella sconfitta dei Cowboys.
Nonostante il vistoso calo dicembrino (si sono presentati all'ultimo mese dell'anno con un record 9-3) l'ostacolo Raiders non sembra insormontabile. Invece infilano la quarta sconfitta consecutiva. Chimera, per loro, un Michael Bush trattore e autore di 2 touchdown e 177 yards che sfondano la difesa di Tampa.
Ma può esserci fatto più brutto di non partecipare ai playoffs? Forse si se l'infortunio occorso ad un ritrovato Carnell Williams (72 yards, 2 TD e 37 yards su ricezione) sembra essere abbastanza grave tanto che potrebbe essere in forse la sua presenza per il prossimo anno.
Lasciamo ancora i Cowboys in attesa ma restiamo nel Texas dove Houston ospitava Chicago. Per i Bears vincere era importante: in caso di sconfitta dei Vikings avrebbe conquistato la vetta della North Division. Minnesota a vinto ma la sconfitta di Tampa li ha mantenuti ancora in gioco.
Invece non hanno saputo approfittare delle situazioni favorevoli e si sono lasciati surclassare dai Texans. La squadra gioca a sprazzi rispecchiando l'andamento dell'intera stagione. L'attacco nel complesso funziona discretamente con Kyle Orton che distribuisce ovali (244 yards, 2 TD) e Devin Hester che incomincia a ingranare come wide reciver (6 per 85 yards), mentre Matt Forte non è il solito (13 per 50 yards e 3 per 25 su ricezione) ma il rookie ha disputato una grande stagione.
E' la difesa che lascia perplessi, il reparto su cui la franchigia ha fondato la fortuna di questi ultimi anni. Andrè Johnson, fenomenale, con Matt Schaub alla regia ha una marcia in più e ridicolizza le secondarie segnando due touchdown e scorrazzando per 148 yards mentre Ryan Moats (38 yards, 1 TD) e Steve Slaton (92 yards 1 TD) impegnano sulle corse.
In oltre non un sack, non un intercetto e una difesa che aveva abituato molto bene i suoi tifosi che inizia ad invecchiare.
Arriviamo a Dallas e a Philadelhpia. Per questi ultimi vincere domenica non sarebbe bastato: Tampa Bay avrebbe dovuto perdere (avverato) e una tra Minnesota e Chicago avrebbe dovuto perdere (avverato). Con questi presupposti gli Eagles sono scesi in campo con una carica agonistica entusiasmante tanto da travolgere i Cowboys.
Divenuta in pratica una partita di playoff con la vincitrice che passa il turno, Dallas si ritrova in balia dell'avversario senza trovare il modo di reagire. I due fumbles persi (ritornati in end zone) e l'intercetto pongono Tony Romo sul patibolo, ma tutta la squadra non ha saputo trovare la forza di contrastare gli avversari. La linea offensiva collassa lasciando passare chiunque nella tasca. Menzione d'onore a Brian Dowkins che con 5 tackles, un sack e due fumbles forzati ha fatto impazzire gli avversari.
Con la difesa che lavora in modo così egregio, Donovan McNabb può amministrare senza forzare con Correll Buckhalter e Brian Westbrook a dividersi le portate e controllare il match.
Dallas capitola ed ora trovare il bandolo della matassa potrebbe non essere così semplice.
Come accennato i Vikings hanno ragione sui già qualificati Giants e si aggiudicano il titolo divisionale. Certo con una posta così alta in palio ci si sarebbe aspettato una maggior convinzione dalla franchigia del Minnesota invece continuano a non saper essere incisivi nei momenti che contano.
Tarvaris Jackson continua nelle sue fasi alterne (239 yards, 1 TD e 1 intercetto) e in un paio di occasioni deve ringraziare le ottime prese di Bobby Wade. Adrian Peterson rimane un fenomeno e domenica le sue 100 yards e il suo touchdown li produce ma, come spesso è accaduto nelle ultime settimane, perde palla su un fumble: forse sarebbe lecito domandarsi se il super lavoro a cui è stato sottoposto in tutte e sedici le partite di regular season non lo abbiano portato nel finale di stagione sfiancato.
In difesa l'assenza di Pat Williams si fa sentire soprattutto contro le corse. La fortuna ha voluto che l'obiettivo principale dei Giants era quello di preservare la salute dei suoi uomini chiave.
Nonostante questo Minnesota trova la vittoria allo scadere con un field goal da 50 yards di Ryan Longwell.
Terminati i match che avevano ancora qualcosa da dire rimangono gli incontro dove quello che conta era il prestigio personale. Fra questi spicca quello tra Detroit e Green Bay. Per i Lions, infatti, questa era l'ultima occasione per non fregiarsi del triste titolo di prima franchigia nella storia a perdere tutti e 16 gli incontri di regular season.
Oltre a questo poco invidiabile primato, quasi a voler girare il dito nella piaga, sono la prima squadra a concedere a due runningback oltre 100 yards ciascuno in concomitanza a due reciver che guadagnano oltre 100 yards ciascuno. I giocatori in questione sono Ryan Grant (106 yards), DeShawn Wynn (106 yards, 1 TD), Donald Driver (111 yards, 1 TD) e Greg Jennings (101 yards).
A Detroit c'è molto da lavorare per risollevare le sorti della squadra e si ripartirà da un nuovo head coach vista la notizia del licenziamento di Rod Marinelli.
Le restanti quattro partite hanno poco da dire.
Atlanta consolida il secondo posto nella South battendo St. Louis. I Rams si battono fino all'ultimo con Steven Jackson (161 yards, 2 TD e 54 yards su ricezione) ma i Falcons rispondono con Michael Turner (208 yards, 1 TD) confermando di essere un runningback titolare.
La difesa di St Louis incassa altri due touchdown via terra con Jerious Nordwood (56 yards) e di fatto controlla il cronometro con 35 minuti di possesso palla.
I Rams avrebbero la palla del sorpasso ma la connectiona tra Marc Bulger e Donnie Avery su un quarto down ad un minuto dallo scadere non avviene.
Partita divertente tra Carolina e New Orleans.
Ai Saints non sono bastate le 5086 yards lanciate in stagione da Drew Brees per raggiungere i playoffs, traguardo ambito, ma mai raggiunto in questi due anni. Il quarteback da spettacolo anche domenica 386 yards lanciate e 4 TD pass.
New Orleans trova slancio nell'ultima frazione di gioco segnando 21 punti consecutivi e portandosi in vantaggio sui rivali divisionali., ma l'ultima parola ce l'ha John Casey per Carolina con un field dalle 42 yards.
Per i Panthers il gioco è più bilanciato potendo contare oltre al fenomenale Steve Smith (134 yards) ad un DeAngelo Willimas (178 yards) e ad un Johnathan Stewart (56 yards 1 TD) concreti anche nel gioco di corsa. Quasi 37 minuti di possesso palla e due palle recuperate completano il quadro.
Arizona consolida il primato nella West battendo una Seattle alla deriva.
Kurt Warner fa bene (263 yards, 4 TD e 1 intercetto) ma c'è spazio anche per Matt Leinart e un ritorno (scelte tattiche) di Edgerrin James (100 yards).
La difesa intercetta due volte Seneca Wallace, recupera un fumble e concede solo 3 terzi down sui 13 tentati dai Seahawks.
I 49ers chiudono in bellezza la stagione con una vittoria a cappello di un finale che da speranze ai tifosi della baia.
Buona la difesa che concede poco più di 4 yards a gioco ai Redskins limitando Jason Campbell (156 yards 1 TD) ma lasciandogli qualche spazio per correre (39 yards, 1 TD) e contenendo anche Clinton Portis (80 yards, 1 TD).
In attacco buona prova di Shaun Hill anche lui autore di un touchdown su corsa.
Washington rimane intrappolata in una division altamente competitiva e non riesce mai a fare quel salto di qualità che le possa permettere un stagione soddisfacente.
EAST
New York Giants 12-4*
Philadelphia Eagles 9-6-1*
Dallas Cowboys 9-7
Washington Redskins 8-8
NORTH
Minnesota Vikings 10-6*
Chicago Bears 9-7
Green Bay Packers 6-10
Detroit Lions 0-16
SOUTH
Carolina Panthers 12-4*
Atlanta Falcons 11-5*
Tampa Bay Buccaneers 9-7
New Orleans Saints 8-8
WEST
Arizona Cardinals 9-7*
San Francisco 49ers 7-9
Seattle Seahawks 4-12
St. Louis Rams 2-14
L'asterico indica le squadre qualificate ai playoffs.