Manning lancia il 4° td della sua perfetta partita contro i Jaguars
TOP 3
Peyton Manning
Prestazione chirurgica del grande Manning, che in una stagione vissuta tra alti e bassi è riuscito a piazzare comunque delle prestazioni da Peyton Manning e portare per l'ennesima volta ai playoff Indianapolis, nonostante un inizio a dir poco sofferto. Contro i Jaguars i Colts hanno sofferto più del previsto, arrivando ad inizio ultimo periodo sotto di 10 punti. Il parziale di 17 a 0 degli ultimi quindici minuti orchestrato da Mannig ha permesso di continuare la striscia vincente e assicurarsi la miglior wildcard disponibile. L'ex MVP ha chiuso con solo 5 incompleti su 34 lanci, il record stagionale di 364 yards guadagnate e 3 touchdowns, senza intercetti. Nelle ultime tre gare viaggia a 320 yards di media, 7 td pass e nemmeno un turnovers, pronto per lanciare la sfida nella postseason.
Derrick Ward e Brandon Jacobs
Nel big-match contro Carolina che sanciva la supremazia nella NFC e il vantaggio del campo in tutti i playoff, la coppia Earth and Wind ha dimostrato perché i Giants hanno il miglior running game della NFL. Derrick "Wind" Ward ha corso per 215 yards con solo 15 portate, chiaramente massimo in carriera, mentre Brandon "Earth" Jacobs ne ha aggiunte 87 con la bellezza di 3 touchdowns, l'ultimo dei quali, in overtime, ha garantito la vittoria dei campioni del mondo, costruito da un drive caratterizzato totalmente dalle corse della coppia, prima fra tutte quella da 51 yards di Ward che ha di fatto deciso le sorti dell'incontro. 315 yards di guadagno su corsa, nonostante l'assenza del terzo componente Ahmad "Fire" Bradshaw, permettono a Coughlin di sopperire al calo di Eli Manning e alla mancanza di un vero ricevitore principale, stante l'assenza forzata di Plaxico Burress e garantisce ai Giants una pericolosità che sarà estremamente importante nelle partite calde di gennaio.
DeAngelo Williams
La faccia della medaglia meno contenta del Sunday Night è DeAngelo Williams. In una sfida in cui probabilmente dovrebbero essere premiate le due offensive line, fenomenali nell'aprire varchi per i runningbacks e nella protezione dei propri quarterback, Williams ha continuato a dimostrare di essere arrivato ormai al livello che tutti prospettavano tre anni fa in sede di Draft. Per l'ottava partita consecutiva ha segnato un touchdown su corsa e per la seconda volta in stagione ha varcato quattro volte la linea di meta, chiudendo con 108 yards di guadagno contro una delle migliori difese della NFL. Se Kasay avesse centrato il bersaglio con il field goal allo scadere dell'ultimo periodo, Williams avrebbe probabilmente guadagnato numerosi punti nella corsa all'MVP. La sconfitta che toglie la possibilità ai Panthers di giocare in casa tutta la postseason, non cancella l'ennesima grande prestazione del runningback da Memphis, che sembra aver svoltato la sua carriera, pronto per diventare una superstar della NFL.
MENZIONE D'ONORE
Philip Rivers: la stagione fallimentare dei Chargers ha messo in secondo piano le statistiche personali del proprio quarterback che da mesi ormai è il migliore di tutta la NFL per rating, con un incredibile 104. La vittoria convincente contro Tampa Bay e la successiva sconfitta di Denver ad opera di Buffalo ha di fatto riaperto la lotta per i playoff nella AFC West, dando un valore drammatico alla sfida di domenica tra le due squadre. Chi vince va ai playoff, chi perde resta a guardare. Contro un'ottima difesa come quella dei Bucs, Rivers ha dimostrato di essere il leader di questa squadra, stante i continui problemi di Tomlinson e le difficoltà della difesa, segnando 4 td pass, che portano il totale a 32, due dei quali arrivati nel quarto periodo, con la squadra in svantaggio, che hanno deciso l'incontro e la possibilità di giocarsi la postseason in casa contro i Broncos, salvare una stagione che fino a poche domeniche fa sembrava persa e vendicare la terribile sconfitta di week2 con il controverso finale deciso da un errore degli arbitri.
Michael Griffin: nella sfida per il primato della AFC, stravinta da Tennessee con un eloquente 31 a 14 contro Pittsburgh, è stata ancora una volta la difesa ad essere protagonista, nonostante la pesante assenza di Albert Haynesworth al centro della linea. Del reparto difensivo spiccano le prestazione della secondaria, probabilmente la più temuta al momento di tutta la NFL, in particolare i due cornerback, Finnegan, un po' calato dopo un fantastico inizio di stagione, e Michael Griffin, secondo anno da Texas, che ha ipnotizzato Big Ben Roethlisberger intercettandolo due volte, l'ultima a pochi secondi dalla fine, a cui ha fatto seguito una splendida cavalcata da 83 yards che ha siglato il punteggio finale e fatto impazzire lo stadio di Nashville. Il totale in stagione parla di 7 intercetti, primato stagionale insieme con mostri sacri come Ed Reed e Polamalu, a cui vanno aggiunti 75 tackles e 11 passaggi deflettati, numeri che lo collocano tra i grandi del suo ruolo e che ne fanno un cliente estremamente pericoloso per i quarterbacks nelle partite che contano.
WORST 3
Brett Favre
Sconfitta tragica per i Jets contro Seattle, che di fatto mette la squadra con le spalle al muro, costretta a battere i Dolphins nell'ultima giornata della regular season, sperando che anche i Patriots perdano contro i Bills. Il sogno dei Jets e di Favre, che fino ad un mese fa sembrava ad un passo dall'avverarsi, sembra svanire sul traguardo finale, con tre sconfitte nelle ultime quattro gare, causate anche dal crollo delle prestazioni del grande Favre, che domenica ha chiuso con solo 187 yards, nessun touchdowns e due intercetti, contro una difesa che finora aveva concesso moltissimo agli attacchi avversari. Nelle ultime quattro gare il futuro hall of famer viaggia sotto il 60 di rating e ha lanciato solo un td pass, per altro nell'unica vittoria contro i Bills di domenica scorsa, a fronte di sei intercetti, passando dall'essere un possibile MVP a rischiare di guardare i playoff alla tv e vedere infranto il sogno di poter tornare dal ritiro e portare i Jets dalla polvere alla gloria.
Kurt Warner
Anche Warner, che insieme con Favre e Collins sembrava voler dimostrare che i vecchietti terribili volevano dimostrare di poter essere ancora decisivi, ha visto scadere notevolmente le sue prestazioni, complice anche il rilassamento della squadra dopo la qualificazione matematica alla postseason. Contro New England, in condizioni climatiche certamente proibitive, è arrivata la peggior partita dell'anno, chiusa con un orribile 6/18 per 30 yards e la sostituzione nel finale del terzo quarto, quando il punteggio recitava un eloquente 44 a 0 per New England. Se Arizona vorrà dimostrare di meritare i playoff conquistati, dovrà sicuramente recuperare la brillantezza di inizio stagione e la leadership del proprio quarterback.
Cleveland Offense
Leon Hall, 3 intercetti, 87 yards e 1 touchdown, Cleveland passing game, 45 yards, 0 td e 4 intercetti. Questo è il dato che più sintetizza la situazione ai limiti del ridicolo dell'attacco dei Browns, un defensive back ha guadagnato il doppio delle yards dei quarterbacks della squadra di Crennell. Lo shootout subito contro Cincinnati nel derby dell'Ohio è la ciliegina di una torta estremamente amara per i tifosi dei Browns, che hanno subito di tutto e di più in questa stagione fallimentare, che in estate sembrava invece poter riportare ai playoff una delle squadre storiche della NFL. Nelle ultime cinque sconfitte i Browns non hanno mai segnato con il loro attacco, con un totale di 31 punti segnati e 11 intercetti dei vari quarterbacks che si sono "disimpegnati", andando solo in due occasioni sopra le 100 yards su corsa, insomma un vero incubo che i tifosi sperano possa finire presto con l'ultima gara di domenica.
MENZIONE DI DISONORE
Tony Romo: altra gara decisiva e altra prestazione negativa di Romo che ormai non è nuovo al crollo nelle situazioni di maggior pressione. Nella sanguinosa sconfitta contro Baltimore che complica notevolmente la corsa verso i playoff dei Cowboys, tra l'altro avvenuta nell'ultima partita giocata al mitico Texas Stadium, Romo ha ancora una volta deluso, soprattutto nel primo tempo, chiuso con un orribile 8/17 per 59 yards con 2 intercetti, solo in parte recuperato con lo sforzo finale che aveva fruttato due touchdowns, inutili per il risultato finale. Ora Romo è chiamato ad una partita da vero leader per portare Dallas ai playoff e far dimenticare le prestazioni negative nei momenti cruciali degli ultimi anni.
Detroit Defense: ormai i Lions sono ad un passo dalla storia, se perderanno contro Green Bay nell'ultima partita diventeranno la prima squadra a chiudere la stagione senza vittorie. Domenica è stato toccato il fondo con l'orribile debacle contro i Saints, in cui la difesa ha di fatto l'incontro a New Orleans, fin dal primo snap. I numeri concessi dal reparto difensivo sono impietosi: 532 yards totali, 32 primi downs, 42 punti in tre quarti di gioco, 11/12 nelle conversioni di terzo down, nonostante questa fosse una partita da giocare fino in fondo per evitare l'onta delle 0 vittorie. A Detroiti si prepara l'ennesima rivoluzione, ma ormai i tifosi hanno poche speranze che possa essere quella giusta.
ROOKIES TOP 3
Due nomi nuovi ed entrambi difensivi nel trio del top rookies di questa settimana. Reggie Corner, cornerback di Buffalo e Jason Jones, defensive tackle di Tennessee hanno conquistato la copertina con prestazioni di assoluto valore, che hanno garantito la vittoria alle proprie squadre. Corner ha chiuso con 4 tackles, 1 fumble recuperato e soprattutto il fantastico intervento nell'ultimo gioco dell'incontro che ha tolto dalle mani di Brandon Marshall il pallone del touchdown che avrebbe dato a Denver la vittoria. Jones, chiamato a sostituire un mostro sacro come Haynesworth, ha confermato le eccellenti impressioni di inizio anno, dominando la OL degli Steelers e chiudendo con 3 sacks e mezzo e 3 fumbles e la sensazione che l'assenza di Haynesworth può essere superata senza troppi danni. Matt Forte invece ha numerose apparizioni in questa rubrica e domenica ha dimostrato ancora una volta di essere perfetto per incarnare il vero spirito battagliero dei Bears, costruendo di fatto da solo il drive (chiuso con la sua corsa da 3 yards in endzone) che ha portato l'incontro all'overtime, poi risolto dal calcio di Robbie Gould, mantenendo vive le speranze di postseason di Chicago.