Jonathan Stewart (nella foto) e DeAngelo Williams hanno distrutto la difesa di Tampa Bay.
Top 3
DeAngelo Williams & Jonathan Stewart
Definire fantastica la prova fornita dal tandem responsabile del rushing game dei Panthers potrebbe non bastare, soprattutto se considerato che tale risultato è arrivato nel momento più importante della stagione, in uno scontro al vertice tra potenze della Nfc South che ha dato ai Panthers il secondo miglior record di conference scavalcando proprio Tampa Bay, il che significa riposare una settimana più degli altri quando la postseason comincia. Per DeAngelo Williams non ci sono più aggettivi positivi da spendere oramai: la sua è stata la settima partita consecutiva con un touchdown a referto, le due mete segnate lunedì sera hanno fatto arrivare il fattturato annuale a quota 13, dove mai nessun corridore di Carolina si era spinto prima, e le 186 yards percorse sono state il suo career high. Oltre le 100 yards (115 con 2 TD) è andato anche il rookie Jonathan Stewart, eccellente pesca dell'ultimo draft, che grazie alle proprie doti ha dimostrato di poter riportare questo tipo di schema offensivo laddove Stephen Davis e DeShaun Foster lo avevano lasciato qualche anno fa, quando i Panthers parteciparono al loro unico Super Bowl. La prova della coppia è ancor più in evidenza se si pensa che è arrivata contro la quarta difesa sulle corse della Nfl, che prima di lunedì aveva concesso la miseria di un touchdown ai running backs sinora affrontati.
Brian Westbrook
Venti giorni fa Philadelphia era il fanalino di coda della Nfc East, ed aveva ottenuto un pareggio contro i Bengals che aveva fatto ridere mezza Nfl. Oggi a ridere sono loro stessi, visto che la corsa alla wild card è sempre valida finchè non entra in gioco la matematica, e se tutto questo è stato possibile lo devono esclusivamente a Brian Westbrook, anima dell'intero reparto offensivo e scialuppa di salvataggio sempre pronta a dare i propri servigi quando richiesto. Con i problemi di infortunio apparentemente alle spalle, Westbrook sembra finalmente tornato quello di sempre, ovvero una doppia minaccia per le difese avversarie, che spesso non riescono a capire come contenerlo: contro i Giants, usciti sconfitti da una gara solo per al seconda volta quest'anno, il tuttofare degli Eagles ha concluso con 203 yards totali dallo scrimmage, suddivise in 131 in 31 portate sui corsa, e 72 in 6 ricezioni, con l'aggiunta di mete di 30 e 40 yards. I 35 minuti di possesso che l'attacco di Philadelphia ha accumulato sono soprattutto merito suo, perché quando non ha segnato ha continuato a frustrare la forte difesa che aveva davanti con la conquista di primi downs. Gli Eagles sono ancora vivi, e lo devono a lui.
Matt Schaub
L'attacco dei Texans comincia a funzionare, ed ora che il quarterback titolare sembra recuperato dal problema al ginocchio le cose potrebbero anche andare meglio. Matt Schaub, reduce da quattro settimane di forzata inattività , ha registrato il suo massimo in carriera di yards lanciate con 414, ha dato fluidità al reparto offensivo grazie alla sua mobilità , ha saputo scegliere con intelligenza i propri ricevitori coinvolgendone otto diversi, e, cosa più importante, ha condotto il drive da cui è scaturito il calcio che ha permesso a Houston di rendersi corsara nel freddo di Green Bay, fatto che consente alla squadra allenata da Kubiak di sperare ancora nel primo record vincente nella storia della franchigia. L'abilità di Schaub nel muoversi fuori dalla tasca è stata fondamentale in occasione del touchdown del momentaneo 21-14 pro Houston, nato da un rollout con lancio per Andre Johnson replicato qualche istante dopo per un'importante conversione da due punti.
MENZIONE D'ONORE
Ed Reed
Con l'attacco dei Ravens non esattamente in serata di grazia sono bastate due giocate del solito, immenso Ed Reed, che con le sue giocate ha consegnato alla sua squadra l'inerzia della partita vinta contro i Redskins, e chiuso i discorsi quando gli avversari, timidamente, avevano cercato un'improbabile rimonta. Con il primo intercetto ha posizionato in maniera ottimale un attacco che aveva faticato a muovere la palla permettendogli di segnare il touchdown di apertura delle danze, quindi una meta ha deciso di segnarla di persona, raccogliendo un fumble che egli stesso aveva strappato dalle mani di Clinton Portis, mettendo i Ravens sopra per 14-0 nel giro di un amen. Il secondo intercetto ha poi posto il sigillo definitivo sul 24-10 con cui Baltimore si è imposta, e coronato un'altra grande partita di questo campione difensivo.
Antonio Bryant
La carriera di Antonio Bryant è stata contraddistinta da molti bassi e pochi alti, e spesso il talento in possesso di questo potenzialmente grande ricevitore non è stato corrisposto da una testa che definire calda potrebbe suonare persino eufemistico. Non sarà servita a molto la sua eccellente prova nel Monday Night contro Carolina, dato che i Bucs vi hanno perso la leadership divisionale, ma lui, individualmente, è uscito dal campo con la testa altissima, dopo aver registrato il massimo in carriera, ben 200 yards su ricezione, ed aver siglato due mete, l'ultima delle quali con una straordinaria presa ad una mano. Avesse giocato sempre così…
WORST 3
Tony Romo
Dallas ha perso l'occasione di vincere una gara importantissima, difficile, difensiva ed ostile per le condizioni climatiche. Romo, dopo aver giocato benissimo dal momento del suo rientro in campo in seguito all'infortunio al mignolo, si è reso responsabile della rimonta degli Steelers dopo che lui stesso aveva trovato il modo di segnare il primo touchdown di partita tenendo viva un'azione per diversi secondi e concludendola con la ricezione vincente di Owens, tuttavia le 210 yards prodotte sono risultate ben al di sotto dei suoi normali standards, ma ciò che è pesato di più sono stati i tre intercetti regalati alla già forte difesa avversaria, e l'ultimo dei quali ha permesso a DeShea Townsend di riportare in endzone il pallone decisivo per la vittoria degli Steelers.
Shaun Suisham
Il kicker dei Redskins aveva iniziato la stagione in maniera egregia, facendo intendere di essere arrivato al punto della carriera in cui un kicker può ritenersi affidabile a smettere di vagabondare in cerca di mille squadre. Suisham, seppure non sia interamente responsabile dei recenti fallimenti di Washington, continua ad accumulare field goals errati in momenti anche delicati delle partite, quando l'inerzia deve ancora decidere quale squadra seguire. Domenica sera è arrivato un altro sbaglio da una distanza abbordabile, e 3 punti, viste le difficoltà offensive degli Skins, sono molto più importanti che in precedenza. E' 2/6 tra le 40 le 49 yards nelle ultime quattro partite, mentre nelle precedenti era stato sostanzialmente automatico.
Laveranues Coles
Fino a tre settimane fa i Jets erano considerati tra le grandi potenze della Afc, ed uno degli aspetti che più erano stati evidenziati per la salita alle stelle della squadra era l'intesa tra Brett Favre e Laveranues Coles, che era cresciuta lentamente ma aveva cominciato a dare risultati decisamente concreti una volta perfezionata. Coles, 620 yards e 6 touchdowns, dopo l'inizio stentato si era ripreso il ruolo di ricevitore principale dei Jets, ora, nelle ultime due partite, ha accumulato tre ricezioni per sole 7 yards, statistiche inaccettabili per un wide receiver della sua fama.
MENZIONE D'ONORE
David Garrard
Il quarterback dei Jaguars continua ad essere irriconoscibile dal regista preciso e capace di lanciare con pochi errori ed alte percentuali nello scorso campionato. Le sue selezioni di lancio continuano a compromettere le partite di Jacksonville, domenica contro i Bears alcuni dei suoi lanci hanno esposto i compagni a troppe botte gratuite nel mezzo del campo, ed è arrivato l'ennesimo intercetto di una stagione da incubo. Una linea offensiva che per la quarta volta ha concesso tre sacks non lo ha certo aiutato.
Steven Jackson
E' un peccato vedere che l'attacco dei Rams, 2-11, funziona e produce, magari non come in passato, ma sicuramente in misura maggiore rispetto a molte altre squadre Nfl. Un attacco produttivo, tuttavia, non può permettersi di sbagliare troppo, ed i due fumbles persi di Steven Jackson, arrivato a quota cinque nelle nove partite disputate quest'anno, sono risultati determinanti per consegnare partita e titolo divisionale nelle mani di Arizona. I turnovers sono arrivati in possessi consecutivi, ed il secondo è stato ritornato in endzone per il touchdown del 27-7 Cardinals, che ha letteralmente spezzato le gambe a St. Louis.
ROOKIES TOP 3
Settimana ancora positive per Steve Slaton, passato oramai a titolo definitivo dall'essere una terza scelta utilizzabile in situazioni particolari, a running back adeguato a caricarsi sulle spalle un intero reparto offensivo. Il salto di qualità fatto dall'attacco di Houston passa soprattutto da lui, che domenica nel difficile campo di Green bay ha collezionato altre 120 yards su corsa e 40 su ricezione, proponendosi come all-around player più incisivo di questa nidiata di rookies. In una delle gare più insidiose dell'anno e con una posta in palio molto alta, Tashard Choice non si è certo fatto intimidire, ed ha giocato molto bene nel suo esordio da titolare in sostituzione di Marion Barber. La matricola da Georgia Tech non ha segnato ma ha dato un senso al gioco di corse dei Cowboys accumulando 88 yards in 23 portate, il meglio che un running back sia riuscito a fare contro la difesa di Pittsburgh in questa stagione. La scorsa domenica, infine, è stata utile per avere conferma delle doti di playmaker del wide receiver Davone Bess, prodotto di Hawaii passato sotto diversi radar, che ha compilato la quarta partita consecutiva con 50 o più yards in ricezione, e si sta confermando quale elemento in grado di dare grande contributo anche senza segnare mete.