AFC Report – Week 11

Jevon Kearse non manca mai di far notare a tutti il record della sua squadra…

Ricordate quei Titans? No, non stiamo preparando la sceneggiatura del nuovo film di Denzel Washington, stiamo solamente stendendo l'ennesimo tappeto rosso stagionale dinanzi ad una squadra che non è più la sorpresa dell'anno, è la squadra da battere. Tennessee arriva a quota 10 vittorie piazzando il 2-0 stagionale ai danni di Jacksonville, Manning ed i Colts inseguono ma la distanza è sempre troppa. E mentre nella Afc East ci si diverte a mantenere tutti e quattro i records in attivo Denver mette le manone avanti nella West, approfittando dell'ennesima sconfitta, la sesta, dei Chargers, che salutano i playoffs nel freddo di Pittsburgh, con gli Steelers che compiono un grande passo in avanti nel loro gruppo grazie al passo falso dei Ravens a New York.

New York Jets @ New England Patriots 34-31 OT
Denver Broncos @ Atlanta Falcons 24-20
Philadelphia Eagles @ Cincinnati Bengals 13-13 OT
Houston Texans @ Indianapolis Colts 27-33
New Orleans Saints @ Kansas City Chiefs 30-20
Baltimore Ravens @ New York Giants 10-30
Oakland Raiders @ Miami Dolphins 15-17
San Diego Chargers @ Pittsburgh Steelers 10-11
Tennessee Titans @ Jacksonville Jaguars 24-14

I Titans hanno nove vite. E dieci vittorie consecutive. Non sembrano morire mai e trovano sempre nuove vie per vincere, lo avevano d'altra parte già  dimostrato a Chicago quando 20 misere yards su corsa, il pane e burro di questa squadra, non avevano precluso alcunché. Nonostante ciò gli uomini di Jeff Fisher non sembrano godere di troppo credito nell'ambiente Nfl, e come ha sottolineato Albert Haynesworth, autore di un'altra prova maiuscola e decisiva in difesa, ogni settimana vertono dubbi che i Titans devono puntualmente fugare, e più ve ne sono, più c'è voglia di dimostrare il contrario. Tennessee supera anche l'ostacolo Jaguars mandando Jack Del Rio all'inferno per un anno, visto che la partita era una sorta di ultima spiaggia per la squadra della Florida per rimanere a galla nella comunque difficile corsa ai playoffs, Kerry Collins ha sfornato un'altra grande prestazione giocando un terzo periodo eccellente e sopperito ad un gioco di corse sotto tono, comunque abbandonato vista la situazione creatasi nel primo tempo.

I Jags avevano sicuramente pensato di avere la vittoria in tasca dopo un primo tempo concreto, dove il folletto Maurice Jones-Drew aveva fatto il diavolo a quattro segnando le mete dieci ed undici della sua ottima stagione, e dove la consistenza di Fred Taylor, sempre in crescendo verso la fine dell'anno, aveva ridotto al minimo il lavoro aereo di David Garrard, ieri alla seconda peggior prestazione di carriera. Il 14-3 di vantaggio non è durato molto, i Titans sono rientrati in campo con altre motivazioni e Collins (13/23, 230, 3 TD, INT) ha portato l'attacco in meta per due drives consecutivi, lanciando in seguito anche suo terzo TD pass di giornata ad uno scatenato Justin Gage, le cui 4 ricezioni per 147 yards e 2 mete hanno letteralmente devastato il morale di una secondaria presa a calci per tutta la ripresa. Tennessee ha le carte in tavola per fare tanta strada, e lo ha provato ancora una volta attraverso le prestazioni dei backups, fattore fondamentale per ogni team che voglia ambire a qualcosa di più di una semplice stagione perfetta: le assenze di Vanden Bosch, Harper e McCareins non si sono fatte assolutamente sentire, e le retrovie hanno trovato un protagonista di giornata, Chris Carr, che di mestiere fa lo special teamer ed il terzo cornerback nelle gerarchie di Fisher. Ieri Carr ha intercettato Garrard (13/30, 135, INT) e rotto tre dei suoi passaggi, dimostrando che può essere qualcosa di più di una semplice riserva.

Peggiori sono le condizioni del campo di gioco, più divertente diventa giocare per una difesa che ama combattere e colpire: sotto la prima nevicata di stagione vista su un terreno di football quella degli Steelers si è divertita parecchio, continuando a produrre big plays con la puntualità  e la costanza di un operaio e rendendo la giornata impossibile per i Chargers, la cui annata alla ricerca della vendetta per la mancata partecipazione allo scorso Super Bowl finisce qui. Proprio la difesa ha fatto capire al resto della squadra come andava interpretata a gara ed aprendo personalmente le segnature grazie alla safety del solito James Harrison, anche un intercetto per lui, ed un Ben Roethlisberger finalmente all'asciutto in termini di intercetti ha posizionato Jeff Reed in raggio da field goal per tre volte, scaturendo tutto ciò che l'attacco sia riuscito a produrre nonostante la sesta prestazione di carriera oltre le 300 yards del quarterback, ma soprattutto nonostante 410 yards di total offense, una gradita prestazione di Willie Parker con numerosi consoni alla sua fama, ed un Hines Ward autore della diciottesima gara personale oltre le 100 yards, e di tutte le ricezioni che hanno tenuto in piedi quei pochi drives andati a scrivere qualche punto a referto.

LaDainian Tomlinson, 97 yards complessive ed un touchdown, ha giocato sostanzialmente da solo dovendo coprire una prestazione opaca di un Philip Rivers perennemente pressato (15/26, 159, 2 INT), al quale sono stati tolti gli essenziali riferimenti dati normalmente da Chambers, Gates e Jackson, 56 yards su ricezione in tre, fattori che hanno precluso ai Chargers di poter approfittare dell'assenza di un paio di elementi di spicco delle secondarie avversarie. Il bizzarro 11-10 con cui si è concluso l'incontro sarebbe potuto divenire più largo, ma una chiamata arbitrale ha negato la gioia del ritorno in meta a Troy Polamalu a tempo quasi scaduto, dopo che lo stesso aveva raccolto un passaggio poi sanzionato in quanto giudicato illegale.

Bizzarra è stata anche la battaglia di Cincinnati, dove Bengals ed Eagles non ne hanno voluto sapere di vincere, regalando alla Nfl la prima partita terminata in parità  degli ultimi sei anni. Tre ore e quarantasei minuti di agonia sono stati alimentati soprattutto dalla scarsa conoscenza delle regole da parte di Donovan McNabb, che ha candidamente ammesso di non sapere che allo scadere dei regolamentari, in regular season, se c'è pareggio si finisce così; la difesa di Cincy ha portato a casa tre intercetti e recuperato un fumble senza riuscire a capitalizzare molto, ha limitato Brian Westbrook a 60 yards su corsa, mentre l'attacco ha fatto appoggio sulla sola accoppiata composta da Ryan Fitzpatrick e T.J. Houshmandzadeh, con il primo a concludere una buona prova a quota 261 yards, 149 delle quali per il secondo, autore dell'unico touchdown tigrato del lungo pomeriggio. Ancora poche notizie da Chad Johnson, che in stagione deve ancora incredibilmente raggiungere le 100 yards in singola gara, e peccato per il field goal di 47 yards mancato da Shayne Graham a sette secondi dal termine del prolungamento, che avrebbe perlomeno addolcito una permanenza in campo così lunga e faticosa. Non è una sconfitta, ma neanche una vittoria. Ed in America, dei pareggi, non sanno proprio che farsene.

Concedere ritmo a Peyton Manning è letale, ma gli Houston Texans non sembrano avere imparato la lezione. Non dopo 13 sconfitte in 14 tentativi dal momento della loro nascita, e nemmeno dopo aver dimostrato, per l'ennesimo anno consecutivo, non solo di non saper compilare un record attivo, ma pure di non saper proprio come vincere lontano dal Reliant Stadium e, ancora, di non saper contenere i Colts nei secondi tempi delle gare disputate quest'anno.
Se a Houston era stata una a dir poco rocambolesca rimonta (non esente da zappate sui propri piedi dei Texans) a concedere la grazia agli uomini di Tony Dungy, il ritorno al Lucas Oil Dome è stato piuttosto spietato, la no-huddle offense orchestrata con notevole maestria da Manning (30/46, 320, 2 TD) non ha ammesso repliche ed ha portato a mete in quattro occasioni consecutive, coronando un secondo tempo dove Indy ha segnato 24 dei suoi 33 punti finali. Reggie Wayne e Marvin Harrison hanno giocato come se fossero tornati indietro di una stagione, Joseph Addai è stato semplicemente straordinario ammassando 153 yards tra corse e ricezioni aggiungendovi due mete, ed ai Texans non è bastato un fantastico Steve Slaton da 156 yards, ovviamente career high, ed un Rosenfels che ha sbagliato poco, solo cinque passaggi, ma che non è riuscito ad avvicinare i suoi alla endzone negli ultimi minuti di partita per tentare un'improbabile rimonta, finendo invece per essere intercettato da Melvin Bullitt.

Tra le poche certezze della vita c'è pur sempre il running game di Mike Shannahan, che riesce a far vincere i Broncos quando più ne hanno bisogno oramai da una vita. Il successo ottenuto in Georgia contro i Falcons vale doppio, perché la contemporanea sconfitta di San Diego elimina ogni possibile contendente per la Afc West (Kansas City, sconfitta per 30-20 dai Saints, ed Oakland non fanno testo), e perché mai Atlanta aveva perso tra le mura del dome amico in questo bel 2008, il che sta a significare che, nonostante la miriade di infortuni occorsi a Denver, la squadra ha saputo fornire una reazione positiva e, pur approfittando di una competizione mediocre in division, terminerà  la sua assenza ai playoffs con la qualificazione che oramai gli è garantita quest'anno.

Stavolta non è servito un Jay Cutler da 447 yards, ne sono state sufficienti 210, la differenza l'hanno fatta la buona volontà , quella del rookie Spencer Larsen che si è dedicato alla causa giocando sia da fullback che da linebacker per sopperire alle assenze, e la costanza, quella di un altro rookie, Peyton Hillis, che da fullback si è invece trasformato in cavallo da tiro, segnando ieri le prime due mete su corsa (ne aveva già  siglata una su ricezione) della sua ancor fresca avventura nella Nfl.
I Broncos hanno sorpreso gli avversari con un piano di gioco differente da ciò che era stato supposto, cercando di stabilire le corse in primis e quindi di aprire le soluzioni aeree, l'esatto contrario del festival missilistico che Atlanta si sarebbe invece attesa da Cutler. Ad Hillis, 44 yards, si sono aggiunti P.J. Pope ed il redivivo Tatum Bell, rifirmato in tutta emergenza dopo l'esperienza molto negativa passata a Detroit, mentre il touchdown decisivo, quello del definitivo sorpasso, è stato invece opera di una presa del tight end Daniel Graham, in seguito alla quale una difesa rappezzata è riuscita a tenere a bada il sorprendente Matt Ryan.

Giovedì scorso era già  stato il turno di Jets e Patriots, la partita aveva sancito la mini fuga di Brett Favre e compagni verso la cima della Afc East, ieri ulteriormente scombussolata dalla vittoria, la quarta consecutiva, dei Miami Dolphins su Oakland, fatto che getta la precedente capolista, Buffalo, in un momentaneo ultimo posto con il Monday Night da ancora da disputare.
Più emergono le qualità  di Ted Ginn Jr, fino a poco tempo fa oggetto assolutamente misterioso, è più il sorriso di coach Sparano si allarga, alla vista di una stagione largamente al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Ginn ha prodotto 42 yards su corsa (con meta) e 51 su ricezione, Ronnie Brown e la wildcat hanno fermato l'ago a quota 101, Ricky Williams ha concluso con 49, il che significa che le 222 ottenute con il ground game sono state il massimo di franchigia ottenuto dal 2002 ad oggi. E' tuttavia servita tutta la freddezza di Chad Pennington (16/22, 174) per condurre comunque Miami alla vittoria, strappata ai derelitti Raiders all'ultimo da un field goal di Jay Feely ed ottenuta grazie ad un paio di lanci chiave del quarterback per Ginn e Davone Bess, altro giocatore di inaspettata utilità .

Chi si attendeva i Dolphins a 6-4? Francamente nessuno. Attesa o meno, Miami è ad una partita dalla vetta divisionale, solo ed univoco modo per arrivare ad una postseason che sarebbe un autentico miracolo. E nella Afc East, con un'ipotetica vittoria dei Bills questa notte contro Cleveland, ci sarebbe veramente da divertirsi"

CLASSIFICHE

Afc East
New York Jets 7-3
Miami Dolphins 6-4
New England Patriots 6-4
Buffalo Bills 5-4

Afc North
Pittsburgh Steelers 7-3
Baltimore Ravens 6-4
Cleveland Browns 3-6
Cincinnati Bengals 1-8-1

Afc South
Tennessee Titans 10-0
Indianapolis Colts 6-4
Jacksonville Jaguars 4-6
Houston Texans 3-7

Afc West
Denver Broncos 6-4
San Diego Chargers 4-6
Oakland Raiders 2-8
Kansas City Chiefs 1-9

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