I Falcons tornano a volare

Matt Ryan festeggai una meta. E' lui uno dei motivi della bellissima stagione di Atlanta.

Anche se il campionato ha da poco superato la boa di metà  percorso, possiamo già  dire che la sorpresa più inaspettata e piacevole del campionato sono senza dubbio i Falcons. Nessuno aveva pronosticato un miglioramento tanto marcato da una stagione all'altra, ma la franchigia della Georgia sta stupendo tutti ed a tutt'oggi è in corsa per una wild card assolutamente inimmaginabile sino a settembre.

Ma come si può affrontare l'argomento Falcons senza partire da Vick? Già , Micheal Vick. Un QB come mai se ne erano visti prima. Elettrizzante, capace di correre come un running back ed elusivo come pochi, con un lancio niente più che discreto, ma che grazie alla sua velocità  si rendeva temibile per tutte le difese che dovevano applicarsi nel contenere attacco aereo, corsa degli HB e appunto la variabile impazzita del QB. In molti si sono interrogati se quel tipo di QB avrebbe mai potuto portare alla vittoria una squadra, ma quel che è sicuro è che portava la gente allo stadio.

Tutto questo lo aveva reso un idolo per la gente della Georgia. Con lui al timone, le vittorie non sempre arrivavano, ma non faceva mai mancare lo spettacolo. E poi le lotte dei cani. E la conseguente carriera professionistica stroncata. E a quel punto? Niente più Vick, niente più spettacolo.

La stagione 2007 è stata affrontata con Harrington che già  aveva deluso a Detroit e che avrebbe dovuto essere il backup quaterback, invece così è stato catapultato alla guida della squadra, purtroppo senza conseguire risultanti importanti. D'altronde tutto il sistema di gioco era stato costruito intorno a Vick, tant'è che era stato preso sul mercato anche Leftwich, che ha qualche caratteristica (lontanamente) simile al vecchio titolare.

Ma nonostante tutto, la stagione è stata deludente, conclusa sul risultato di 4 vittorie e 12 sconfitte. Bilancio che però ha fruttato la terza scelta nel draft. I tifosi, ed alcuni analisti, erano divisi tra l'andare sul DT Glenn Dorsey, fenomenale prodotto di LSU che sarebbe stato fondamentale nel rinforzare la linea di difesa, e il RB McFadden, che aveva messo in mostra ad Arkansas qualità  che lo rendevano il giocatore più appetibile del draft. In più, anche lui è un prodotto del sud, caratteristica da non sottovalutare se si vuole riportare la gente al Georgia Dome. Infine godeva anche dell'effetto Peterson, che ha dato maggior visibilità  a questa classe di runningback.

Ma alla fine si è scelto di rinnovare tutto. Via Harrington e Leftwich, è stato scelto Matt Ryan da Boston College. Cifre strepitose, fama di avere il ghiaccio nelle vene, ma comunque miglior QB di una annata che veniva definita come tra le più povere di sempre a livello di talento, e combine in cui ha fatto più capricci del necessario. Però il proprietario Arthur Blank aveva le idee chiare, e voleva rifondare tutta la squadra: ne ha rinnovato il tessuto nervoso nominando un nuovo head coach in Mike Smith ed un nuovo GM in Thomas Dimitroff. E poi ha continuato la metamorfosi, passando alla fase offensiva, prendendo in free agency Turner da San Diego come RB titolare e appunto Ryan dal Draft.

Il risultato? Turner si sta rivelando uno dei migliori RB della lega. A San Diego era oscurato dall'infinito talento di Tomlinson, ma ora in Georgia da titolare sta facendo vedere che non è solo un inside runner. A fare reparto con lui Norwood, che lo completa avendo mani più morbide, adattandosi quindi a situazioni di gioco differenti. Mike Smith è in corsa per il titolo di coach of the year già  al debutto, e Ryan sta dando ragione a quei, per la verità  pochi, che avevano scommesso su di lui.

Blank era uno di quei pochi. La sua è una scommessa costosa e dire il vero, perchè non dobbiamo dimenticare che con i suoi 72 milioni di dollari, quello di Ryan è stato il più ricco contratto mai firmato da un rookie. Ma al contempo, l'aver investito così tanti soldi sul ragazzo dà  l'idea di quanto il proprietario credesse in lui sin dall'inizio. E al momento, non gli si può che dare ragione. Ryan sta mettendo in campo freddezza, carisma, leadership, ma anche tecnica e maturità . Poco prima del suo debutto, bagnato con un TD al primo lancio, il WR White gli si è avvicinato nel riscaldamento per la partita chiedendogli se fosse pronto oppure nervoso. La risposta di Matt "sono sempre pronto, sono un vincente" ci dà  l'idea del suo caratterino. Ma dimostrando così tanta sicurezza in sé stesso, è riuscito ad infonderla anche a tutto l'attacco, e già  ora i compagni lo riconoscono come la loro guida in campo.

Ovviamente non basta questo inizio di carriera per essere già  nella hall of fame. Dovrà  farne ancora moltissima di strada. Ma per ora ha già  conquistato il cuore dei tifosi. L'adattamento alla NFL è stato quasi istantaneo, e il suo gioco ha contribuito ad elevare le prestazioni dei WR, Finneran, Douglas ma soprattutto di White, uno dei giocatori più produttivi e forse più sottovalutati del campionato.
Chi invece ha avuto un avvio sfortunato è il LT rookie Sam Baker. Purtroppo problemi alla schiena lo hanno portato sotto ai ferri, e ancora non si sa quando, e se, tornerà  in campo nel 2008. Infortunio particolarmente grave anche perchè a livello di tackle la OL scarseggia, ed il suo esordio era stato incoraggiante.

La difesa ha il suo leader nel defensive end Abraham, uno dei più affamati, ed efficaci, cacciatori di quaterback che si possano trovare in giro. È così abile in pass rush che riesce ad aiutare le secondarie, reparto molto più in difficoltà  e che nonostante l'innesto di Foxworth continua a concedere troppo agli avversari. Dopo la partita contro New Orleans Mike Smith ha tessuto le lodi dei suoi DB sottolineando i 15 passaggi deflettati ed i 3 intercetti. Ciò nonostante, Brees ha lanciato 422 yards e 2 TD, cifre non tollerabili contando poi che i Saints erano praticamente privi di gioco di corsa.
Allo stesso tempo, questa lacuna è parzialmente bilanciata dall'età  del reparto, giovane quindi futuribile e migliorabile con tempo ed esperienza.

Ma al momento, la migliore difesa di Atlanta è il suo attacco, costruito in vecchio stile, cioè dando molto peso al running game, quindi controllando l'orologio e tenendo sulla sideline l'attacco avversario, dandogli in questo modo meno occasioni per segnare punti. Ed infatti, al momento, le cifre dell'attacco su corsa dei Falcons lo qualificano come il migliore del campionato.

Insomma, cosa ci possiamo aspettare da questi stupefacenti Falcons? Non si può fare a meno di dare credito ad un team che non ha mai perso in casa, che si trova sul 6-3, ed è in piena lotta per la post season. Battendo New Orleans ha stroncato i progetti di una delle franchigie più ambiziose della NFC, ed ora si gioca il posto per i playoffs con Tampa Bay e Carolina, da tutti date per superiori a settembre.
La post season potrebbe arrivare, ma se fosse solo sfiorata, siamo pronti a scommettere che sia solo questione di tempo perchè i falchi tornino a fare la voce grossa nella national. Magari è solo la leggerezza di non aver nulla da dover dimostrare che aiuta la squadra a raggiungere così buoni risultati, ma se la strada intrapresa non verrà  abbandonata, i playoffs torneranno al Georgia Dome perchè il potenziale per la franchigia del profondo sud è veramente grande.

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